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LP10


Signor Taldeitali

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Ciao a tutti, era un po' che non passavo di qua e avendo oggi riascoltato AMSP (dopo tanto tempo) mi è venuta voglia di farmi un giro a vedere quello che si diceva :)

Concordo pienamente con Wanderer sulle sensazioni scaturite da AMSP: suona veramente come capitolo conclusivo. A differenza di tutti gli altri loro dischi che percepivo come tappe di un percorso sempre in movimento e non ancora concluso, qui ho la sensazione netta del capolinea. Le musiche, i testi, i suoni e le atmosfere sono quelle di una band che riflette in maniera definitivamente matura, consapevole e serena sulla propria esistenza.

E' un disco placido e commovente.

Non so se sarà il loro ultimo album...chi può saperlo... Ma per quanto mi riguarda, le mie "grandi attese" sui Radiohead finiscono qui. Sento che come solisti hanno ancora delle cose da dire ma che a livello di gruppo abbiano egregiamente svuotato il sacco. E anche un ipotetico e ulteriore cambio di stile mi suonerebbe quasi più come disperato tentativo che come un autentico gesto di ricerca: quando in una carriera artistica stravolgi i tuoi paradigmi 2/3 volte con splendidi risultati, hai veramente dato il massimo. Nemmeno Miles Davis è riuscito ad andare oltre.

Li ringrazio col cuore per avermi regalato tanta bellezza e per aver fatto parte delle mie colonne sonore sin dai tempi del liceo, passando pressoché indenni all'immensa varietà di musiche dentro le quali mi sono immerso. Da qui in avanti, se ci saranno dei "prossimi dischi", accoglierò loro senza l'ansia dell'aspettativa ma con il rispetto che si deve ai grandi classici della musica.

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Ecco, io i Radiohead che diventano un classico non li vorrei egoisticamente vedere.

Ma se sentono di volere continuare, fanno bene a farlo certamente, sarà un problema mio e non loro, che giustamente faranno ciò che vogliono (e forse vedere invecchiare/maturare una band come i Radiohead potrebbe essere comunique interessante..ma non so sono combattuto su questo. Questo è un po' il motivo del mio rapporto di amore/odio con AMSP).

AMSP sarebbe un degnissimo disco di chiusura, un po' per le sonorità e un po' anche per tematiche.

Sinceramente, per età e musica pubblicata il loro bagaglio comincia a farsi pesante - buon per loro! - e la possibilità che possano incartapecorirsi è reale (questo come detto non signiifca che Shampoo sia un brutto disco, difatti non lo è: ma due tre / dischi dei Radiohead da radiohead non credo li reggerei).

Sono stati poi una band che ha fatto dello sperimentalismo veicolato una delle loro bandiere, sarebbe più difficile da accettare da loro una serie di dischi copia carbone, diciamoci la verità. Perchè anche questo va detto: un fan accetta molto più volentieri un disco "senile" da uno che - per rispettabile e degnissima scelta/capacità - non ha mai provato ad uscire dal suo seminato che non da un artista che ha fatto della contaminazione e del superamento di se stesso il suo marchio di fabbrica. 

Tra l'altro non li ho mai visti come gruppo che va avanti all'infinito, mi sembrano persone troppo rispettose verso il loro lavoro per trascinarsi blandamente nella mediocrità (per quanto probabilmente la mediocrità dei Radiohead non è uguale alla mediocrità di tanti altri). Diciamo che se volessero chiudere non ne sarei stupito, ecco. 

Però potrebbero anche stupire, chissà.

Ma secondo me dopo AMSP ci sarà una luuunga pausa dei Radiohead, à la Bowie...e poi chissà, magari a 60 anni tireranno fuori il loro Blackstar:D

Ma li saremo nella leggenda!

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  • 1 month later...

Conoscendoli coi loro continui cambi di traiettoria, mi aspetto un Lp10 in cui Jonny rivestirà un ruolo diametralmente opposto a quello di A Moon Shaped Pool: niente archi, ma qualcos'altro (strumenti indiani? elettronica? chitarre? fiati?) che colorerà le composizioni con sfumature che non abbiamo sentito nell'ultimo Lp.

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On 27/3/2017 at 7:43 PM, Lacatus said:

Conoscendoli coi loro continui cambi di traiettoria, mi aspetto un Lp10 in cui Jonny rivestirà un ruolo diametralmente opposto a quello di A Moon Shaped Pool: niente archi, ma qualcos'altro (strumenti indiani? elettronica? chitarre? fiati?) che colorerà le composizioni con sfumature che non abbiamo sentito nell'ultimo Lp.

magara...

e che world sia.

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ma secondo me, ti dirò, non ci sarà proprio lp10 e egoisticamente, un po' non mi dispiacerebbe. L'ultimo disco è bello, ma comincio a notare delle piccole crepe dal lato compositivo. Poi cose interessanti le faranno sempre, sono sinceramente troppo bravi, però ecco a me dispiacerebbe vedermeli fare album "carini" - che poi il loro carino sia meglio della media è un altro discorso. 

E' pur vero che Thom sta facendo cose buone da solo; però mettiamo il caso di Jonny: Inherent Vice per me è molto intrigante e avevo molte aspettative. Gli archi di Pool sono belli, ma secondo me...potevano essere ancora meglio, gli manca qualche guizzo. Sopratutto a volte mi paiono meno di contrappunto e più "da polpa", non so dirlo meglio: ecco per me li Jonny non riesce ad esprimersi al meglio, sfiorando a volte nel bello ma un filo stucchevole.

Per dire gli archi di Daydreaming funzionano bene, se noti agiscono intelligentemente di contrappunto con la chitarra - è un bell'effetto, su The numbers - per quanto l'arrangiamento mi piaccia, seguono molto le parti vocali, non suggeriscono molto altro - qualche linea si, ma poco. O Tinker: è bella ma secondo me...jonny s'è un po' trattenuto, poteva andare veramente a fondo, invece s'è mantenuto canonico: prima l'entrata in parallelo con la voce, poi delle voci intersecate, poi la discesa, ma non so il climax mi pare un po' troppo rapido, concordi? Peccato perchè l'idea è molto buona, anche la frase discendente sul finale..

Ascoltati le linee solo degli archi, capirai cosa dico. Non sempre o meglio non spesso suggeriscono linee melodiche proprie, ma seguono o doppiano quella d'altri. Ora, questa cosa i Radiohead la fanno spessissimo anche tra strumenti e a volte tipo in Daydreaming la cosa funziona bene però mi pare che oltre a questo jonny non faccia. E quando deve riempire tutto il brano..eh sta cosa si nota - in negativo. 

Io ammiro molto jonny, ma forse qui non ha superato del tutto la prova. Credo che dia ancora il suo meglio quando funge da funzione timbrica, coloristica...e che forse - forse eh - anche lui si trova meglio in quella funzione. Infatti quando ha dovuto riempire e diventare colonna portante ha usato la stessa tecnica di sempre, ma forse non basta del tutto. Posto che comunque il risultato è buono e idee interessanti ci sono sempre.

Poi ecco secondo me compositvamente The Numbers è proprio poca roba, ma come accordi. Anche Tinker, che me piace, non è che un bozzetto alla fine, se senti gli accordi, o il giro di Daydreaming A di piano - bello eh ma non certo na roba che ti casca la mascella -. A livello di accordi per me le cose più interessanti sono DID/Glass Eyes/Present Tense. Sono bei giri quelli, interessanti.   

Shaped Pool per ora ci sta...ma non si possono nascondere le domande che pone - almeno per me. 

Poi liberissimi di pensare il contrario sul ritiro e tutte ste cosette, ci mancherebbe. 

ps. Senti come si muovon lgi archi su Glass eyes..noti la differenza?

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3 minutes ago, Wanderer said:

perchè lp10 se esce, esce tra 7 anni, quindi tempo ce n'è:lol:

Sì, è vero...però mi premeva mettere in campo questo discorso: ogni loro album è una reazione al precedente, giusto? E allora se è così quale potrà essere la reazione a A Moon Shaped Pool? Quale può essere la reazione a un disco maturo, per non dire senile, con l'orchestra protagonista? Ruoterà tutto intorno a Jonny: sicuramente il suo ruolo questa volta non sarà quello di Jonny Vessicchio...ci saranno episodi arrangiati come ci sono anche in TKOL (Bloom, Codex), però a dare il carattere del disco sarà qualcos'altro che lui porterà... e l'indiziato principale è la musica indiana, la sua nuova passione...

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Laca, le cose da esplorare oramai devo ammettere che non sono cosi tante, bisogna anche dire che i Radio hanno già dato davvero molto. Al loro posto sarei un po' in difficoltà. E' difficile dire cosa può spingerli a fare un nuovo disco, comunque devo dire che molto spesso parliamo di generi nuovi da affrontare, ma io a volte vedo che la spinta per fare un disco più che direttamente dalla musica può venire anche da un nuovo approccio di metodo e di tecnologia. AMSP in questo è stato un esempio - ma anche Limbs con il famoso software di Jonny - , dato che la giustifica del progetto probabilmente sono state due distinte: e coinvolgere l'orchestra e l'utilizzo delle modalità di registrazione molto vecchie. Probabilmente sono state queste le cose che gli interessava esplorare in quel periodo di sessions: e il risultato è stato AMSP. 

Quali possono essere le prossime idee o mosse è veramente complesso da dire, potrebbe essere un nuovo approccio in studio come un nuovo suono. In questo senso però mi sembra che ultimamente più che interessati ad una ricerca sul risultato finale ("adesso facciamo un disco world") siano più interessati a dire: "adesso usiamo lo studio in questo modo e vediamo come muoverci". 

I Radiohead mi sembra che ultimasmente si affidino sempre di più allo studio come strumento, provando nuove tecniche di registrazione - che poi diventano immancabilmente nache di composizione - e da li trovino la voglia per muoversi. Guardano meno alla musica ma più al mezzo con cui partire...

Comunque vedremo, ad ora si parla proprio di nulla. 

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1 hour ago, Wanderer said:

I Radiohead mi sembra che ultimasmente si affidino sempre di più allo studio come strumento, provando nuove tecniche di registrazione - che poi diventano immancabilmente nache di composizione - e da li trovino la voglia per muoversi. Guardano meno alla musica ma più al mezzo con cui partire...

Verissimo. 

Bisogna capire quale limitazione decideranno di imporsi al prossimo giro. Io punto sugli strumenti acustici, quindi per forza di cose anche etnici. Oppure all'assenza totale della ritmica...con un disco ambient-minimal...una specie di Tomorrow's Modern Boxes full band.

Che poi sono gli stessi due cavalli su cui puntai per l'lp9 :D

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