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Lo stato dell'arte dei Radiohead


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7 minutes ago, Lacatus said:

Non sono riuscito a guardarla perché è lunghissima... Hanno detto qualcosa sul futuro dei Radiohead?

Thom ha detto chiaro che ha voglia di accantonare ristampe, cazzi e mazzi e che hanno voglia di fare cose nuove. Insieme.

 

Tra l'altro dall'intervista io ho avuto l'impressione (che spiegherebbe anche le uscite di Jonny degli ultimi mesi e l'assenza totale degli altri dalle scene) che l'edizione celebrativa di Kid Amnesia sia una creatura di Thom & Stanley (cioe' molto piu' sbilanciata sugli artworks che sulla musica come lavoro).

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9 minutes ago, @li said:

Thom ha detto chiaro che ha voglia di accantonare ristampe, cazzi e mazzi e che hanno voglia di fare cose nuove. Insieme.

Tra l'altro dall'intervista io ho avuto l'impressione (che spiegherebbe anche le uscite di Jonny degli ultimi mesi e l'assenza totale degli altri dalle scene) che l'edizione celebrativa di Kid Amnesia sia una creatura di Thom & Stanley (cioe' molto piu' sbilanciata sugli artworks che sulla musica come lavoro).

Okay. Se ha detto così, conferma l'impressione che ho avuto, ovvero che, dopo una vampata iniziale, l'entusiasmo sia via via scemato e questa ristampa di Kid A e Amnesiac sia passata in secondo piano, rispetto alla voglia di produrre qualcosa di nuovo. Aggiungiamoci il fatto che Jonny in primis, ma anche gli altri, fin dal primo minuto non erano gasati da questa ristampa ed ecco il risultato.

Avrebbero potuto risparmiarsela comunque: a quest'ora si parlerebbe già di LP10 in uscita... Ma vabbe'...li servirà come lezione. Non credo si avventureranno più in ristampe, finché avranno fertilità creativa.

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Posto anche qui, perché mi sa che non è stato visto da tutti questo post: 

Jonny intervistato in settembre ha affermato che:

  • Ed ha in programma di fare un nuovo disco
  • presto uscirà il disco degli Smile
  • per tornare tutti e cinque insieme i Radiohead hanno bisogno di "tempo ed energia" e per suonare insieme dal vivo hanno bisogno di nuove canzoni scritte e registrate e questo non potrà accadere fino a quando non cominceranno a fare delle prove. I Radiohead la tirano per le lunghe.

Confermato quindi che il 2022 sarà l'anno dei progetti solisti e con Ed impegnato nelle registrazioni del suo LP2, almeno fino al 2023 niente Radiohead al lavoro su LP10.

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come detto altrove io invece penso che torneranno in studio nel 2022 o gia' alla fine di quest'anno, indipendentemente dalle minkiate di Ed. Anche perche' nn sta scritto da nessuna parte che serva 1 anno intero nè per LP10, ne' tantomeno per l'ennesimo disco inutile di Ed. Aggiungiamoci che è "l'anno dei progetti solisti" dal 2017 in poi :D .

E gia' cosi saranno 7 anni: nemmeno i Radiohead possono permettersi un silenzio piu' lungo di cosi.
Nel frattempo andremo a vedere gli Smile quasi sicuramente.

 

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  • 2 weeks later...

Il discorso che si sta affrontando di là - e che sposto qui perché piu attinente - è quello che probabilmente rammarica di piu i fans, ancor piu che la ridda di progetti solisti. Ovvero il fatto che in un qualche non meglio precisato giorno del 2017 - o giu di li - i Radiohead hanno cambiato il loro approccio su certe questioni e sul loro approccio al music business. Diciamoci la verità: se qualcuno ha vissuto il periodo anche solo di In Rainbows - per tacere di quelli prima- forse fatica a mandare giu questo approccio. Le ristampe, fino a 10 anni fa, erano una roba impensabile... L'approdo sui certi siti streaming meno che meno...i concerti ai festivaloni con i set bloccati meno che meno part deux..

Che lo si neghi o meno, fino ad un certo punto i Radiohead si ponevano molto piu da band alternative che non mainstream...erano il paradosso di una band mainstream per pubblico ma che si approcciava alla propria musica e immagine come un musicista d'avanguardia. Certo, a volte nel loro modo di fare i diversi erano di un lezioso allucinante, e spesso gli sono state attribuite lodi per cazzate...

Ma è indubbio che fossero sinceri nel loro promuoversi in maniera differente e questo per me ne ha saldato il rapporto col pubblico.

Per me i radiohead sono quelli che danno l'audio per il live a praga; quelli dei brani scaricabili dal sito; quelli del pay what you want; quelli che avrebbero condiviso l'archivio di Kid A su un sito a caso, chiamato tipo technocitlan; quelli delle scalette spesso diverse e dei concerti nelle locations piu strane. Insomma quelli che ragionavano come farebbe una band piccola/media... 

Poi che uno possa cambiare beh umanamente è normale, ma un cambio di paradigma cosi repentino...

Poi finchè la musica va bene, uno ci passa sopra; ma é un cambio di approccio innegabile.

Non so, diciamo che non me lo sarei mai aspettato.

 

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1 hour ago, Wanderer said:

Il discorso che si sta affrontando di là - e che sposto qui perché piu attinente - è quello che probabilmente rammarica di piu i fans, ancor piu che la ridda di progetti solisti. Ovvero il fatto che in un qualche non meglio precisato giorno del 2017 - o giu di li - i Radiohead hanno cambiato il loro approccio su certe questioni e sul loro approccio al music business. Diciamoci la verità: se qualcuno ha vissuto il periodo anche solo di In Rainbows - per tacere di quelli prima- forse fatica a mandare giu questo approccio. Le ristampe, fino a 10 anni fa, erano una roba impensabile... L'approdo sui certi siti streaming meno che meno...i concerti ai festivaloni con i set bloccati meno che meno part deux..

Che lo si neghi o meno, fino ad un certo punto i Radiohead si ponevano molto piu da band alternative che non mainstream...erano il paradosso di una band mainstream per pubblico ma che si approcciava alla propria musica e immagine come un musicista d'avanguardia. Certo, a volte nel loro modo di fare i diversi erano di un lezioso allucinante, e spesso gli sono state attribuite lodi per cazzate...

Ma è indubbio che fossero sinceri nel loro promuoversi in maniera differente e questo per me ne ha saldato il rapporto col pubblico.

Per me i radiohead sono quelli che danno l'audio per il live a praga; quelli dei brani scaricabili dal sito; quelli del pay what you want; quelli che avrebbero condiviso l'archivio di Kid A su un sito a caso, chiamato tipo technocitlan; quelli delle scalette spesso diverse e dei concerti nelle locations piu strane. Insomma quelli che ragionavano come farebbe una band piccola/media... 

Poi che uno possa cambiare beh umanamente è normale, ma un cambio di paradigma cosi repentino...

Poi finchè la musica va bene, uno ci passa sopra; ma é un cambio di approccio innegabile.

Non so, diciamo che non me lo sarei mai aspettato.

 

dalla review di KidAmnesiac di Pitchfork (secondo me bella analisi: lucida ma senza i toni tragici che si leggono qui ogni tanto :) )

 

In the last five or so years, the band seems to have come to terms with its status—Selway and Ed O’Brien graciously accepted the band’s nomination into the Rock and Roll Hall of Fame in 2019. In 2017, they entered their commemorative re-release phase with OK Computer OKNOTOK 1997 2017, which collected the band’s foundational third album along with its ephemera. Now, they have finally released that long-avoided double album: Kid A Mnesia, which unites the two studio albums, along with whatever worthy B-sides, alternate versions, and outtakes they can find. 

Like many of their recent gestures—putting their music on Spotify for fans, years after Yorke memorably dubbed the streaming service “the last desperate fart” in the music industry’s “dying corpse”; releasing hours of their demos for OK Computer after someone hacked their MiniDiscs from the sessions—it feels like an act of both generosity and capitulation. They have long since stopped fighting, but these albums capture the band when the stakes felt mortal; in recording these albums, they were fighting for their lives.

 

 

 

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1 hour ago, Wanderer said:

Il discorso che si sta affrontando di là - e che sposto qui perché piu attinente - è quello che probabilmente rammarica di piu i fans, ancor piu che la ridda di progetti solisti. Ovvero il fatto che in un qualche non meglio precisato giorno del 2017 - o giu di li - i Radiohead hanno cambiato il loro approccio su certe questioni e sul loro approccio al music business. Diciamoci la verità: se qualcuno ha vissuto il periodo anche solo di In Rainbows - per tacere di quelli prima- forse fatica a mandare giu questo approccio. Le ristampe, fino a 10 anni fa, erano una roba impensabile... L'approdo sui certi siti streaming meno che meno...i concerti ai festivaloni con i set bloccati meno che meno part deux..

Che lo si neghi o meno, fino ad un certo punto i Radiohead si ponevano molto piu da band alternative che non mainstream...erano il paradosso di una band mainstream per pubblico ma che si approcciava alla propria musica e immagine come un musicista d'avanguardia. Certo, a volte nel loro modo di fare i diversi erano di un lezioso allucinante, e spesso gli sono state attribuite lodi per cazzate...

Ma è indubbio che fossero sinceri nel loro promuoversi in maniera differente e questo per me ne ha saldato il rapporto col pubblico.

Per me i radiohead sono quelli che danno l'audio per il live a praga; quelli dei brani scaricabili dal sito; quelli del pay what you want; quelli che avrebbero condiviso l'archivio di Kid A su un sito a caso, chiamato tipo technocitlan; quelli delle scalette spesso diverse e dei concerti nelle locations piu strane. Insomma quelli che ragionavano come farebbe una band piccola/media... 

Poi che uno possa cambiare beh umanamente è normale, ma un cambio di paradigma cosi repentino...

Poi finchè la musica va bene, uno ci passa sopra; ma é un cambio di approccio innegabile.

Non so, diciamo che non me lo sarei mai aspettato.

 

Dire che sono d'accordo è dire poco, una metamorfosi tanto radicale quanto dequalificante. Almeno fossero ancora creativi potrei pure passarci sopra ma di fatto sono una band con il rigor mortis, ahimé, è pur vero che le due cose sono certamente collegate e che la mancanza di ispirazione ha probabilmente generato questa normalizzazione nel rapporto con il mercato e il pubblico.

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2 hours ago, Wanderer said:

Il discorso che si sta affrontando di là - e che sposto qui perché piu attinente - è quello che probabilmente rammarica di piu i fans, ancor piu che la ridda di progetti solisti. Ovvero il fatto che in un qualche non meglio precisato giorno del 2017 - o giu di li - i Radiohead hanno cambiato il loro approccio su certe questioni e sul loro approccio al music business. Diciamoci la verità: se qualcuno ha vissuto il periodo anche solo di In Rainbows - per tacere di quelli prima- forse fatica a mandare giu questo approccio. Le ristampe, fino a 10 anni fa, erano una roba impensabile... L'approdo sui certi siti streaming meno che meno...i concerti ai festivaloni con i set bloccati meno che meno part deux..

Che lo si neghi o meno, fino ad un certo punto i Radiohead si ponevano molto piu da band alternative che non mainstream...erano il paradosso di una band mainstream per pubblico ma che si approcciava alla propria musica e immagine come un musicista d'avanguardia. Certo, a volte nel loro modo di fare i diversi erano di un lezioso allucinante, e spesso gli sono state attribuite lodi per cazzate...

Ma è indubbio che fossero sinceri nel loro promuoversi in maniera differente e questo per me ne ha saldato il rapporto col pubblico.

Per me i radiohead sono quelli che danno l'audio per il live a praga; quelli dei brani scaricabili dal sito; quelli del pay what you want; quelli che avrebbero condiviso l'archivio di Kid A su un sito a caso, chiamato tipo technocitlan; quelli delle scalette spesso diverse e dei concerti nelle locations piu strane. Insomma quelli che ragionavano come farebbe una band piccola/media... 

Poi che uno possa cambiare beh umanamente è normale, ma un cambio di paradigma cosi repentino...

Poi finchè la musica va bene, uno ci passa sopra; ma é un cambio di approccio innegabile.

Non so, diciamo che non me lo sarei mai aspettato.

Il vero turning point in questo senso è stato il fallimento della strategia commerciale di Tomorrow's Modern Boxes nel 2014.

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5 hours ago, @li said:

dalla review di KidAmnesiac di Pitchfork (secondo me bella analisi: lucida ma senza i toni tragici che si leggono qui ogni tanto :) )

 

 

 

Oddio, lucida; diciamo che è un modo rassicurante di raccontarsela, per farsela andare bene. Ovviamente nessuno sa i reali motivi di certe scelte; ma resta il fatto che l'approccio è cambiato parecchio. Io, personalmente, preferivo il precedente, pur con tutte le anche inutili snobberie del caso.

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7 hours ago, Wanderer said:

 

Poi finchè la musica va bene, uno ci passa sopra; ma é un cambio di approccio innegabile.

 

Quella purtroppo è venuta a mancare ancora prima e secondo me questo nuovo approccio è figlio proprio di questa mancanza.

Un disco come AMSP viene, giustamente, dimenticato dopo 24 ore. Più redditizia l'operazione nostalgia.

Sono tanti i segnali di morte clinica, non ultimo il karaoke di Thom all'auditorium esaltato dalla stampa 🤢

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1 hour ago, suzuki said:

Quella purtroppo è venuta a mancare ancora prima e secondo me questo nuovo approccio è figlio proprio di questa mancanza.

Un disco come AMSP viene, giustamente, dimenticato dopo 24 ore. Più redditizia l'operazione nostalgia.

Sono tanti i segnali di morte clinica, non ultimo il karaoke di Thom all'auditorium esaltato dalla stampa 🤢

quale karaoke?

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8 hours ago, Wanderer said:

Il discorso che si sta affrontando di là - e che sposto qui perché piu attinente - è quello che probabilmente rammarica di piu i fans, ancor piu che la ridda di progetti solisti. Ovvero il fatto che in un qualche non meglio precisato giorno del 2017 - o giu di li - i Radiohead hanno cambiato il loro approccio su certe questioni e sul loro approccio al music business. Diciamoci la verità: se qualcuno ha vissuto il periodo anche solo di In Rainbows - per tacere di quelli prima- forse fatica a mandare giu questo approccio. Le ristampe, fino a 10 anni fa, erano una roba impensabile... L'approdo sui certi siti streaming meno che meno...i concerti ai festivaloni con i set bloccati meno che meno part deux..

Che lo si neghi o meno, fino ad un certo punto i Radiohead si ponevano molto piu da band alternative che non mainstream...erano il paradosso di una band mainstream per pubblico ma che si approcciava alla propria musica e immagine come un musicista d'avanguardia. Certo, a volte nel loro modo di fare i diversi erano di un lezioso allucinante, e spesso gli sono state attribuite lodi per cazzate...

Ma è indubbio che fossero sinceri nel loro promuoversi in maniera differente e questo per me ne ha saldato il rapporto col pubblico.

Per me i radiohead sono quelli che danno l'audio per il live a praga; quelli dei brani scaricabili dal sito; quelli del pay what you want; quelli che avrebbero condiviso l'archivio di Kid A su un sito a caso, chiamato tipo technocitlan; quelli delle scalette spesso diverse e dei concerti nelle locations piu strane. Insomma quelli che ragionavano come farebbe una band piccola/media... 

Poi che uno possa cambiare beh umanamente è normale, ma un cambio di paradigma cosi repentino...

Poi finchè la musica va bene, uno ci passa sopra; ma é un cambio di approccio innegabile.

Non so, diciamo che non me lo sarei mai aspettato.

 

capisco quello che dici, ma va considerato da dove partivano i radiohead. non sono mai stati una band alternativa, come tutti quelli che arrivano a quel livello i 5 sono ambiziosi, volevano sfondare in quel mondo e si sono fatti il culo per avere un contratto con una major.

Tommaso negli anni '90 metteva il muso e faceva il nanni moretti di ecce bombo, ma intanto in tour senza sosta per anni ci è andato. poi è stato facile fare il santone col gruzzolo in cassaforte, provare il pay what you want dopo anni di contratti milionari e royalties prese da una major nell'era pre-internet.

li preferisco ora, c'è più onesta nell'ammettere che alla fine vogliono fare i soldi con la loro muscia. non stanno mica rubando.

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2 hours ago, Wanderer said:

Oddio, lucida; diciamo che è un modo rassicurante di raccontarsela, per farsela andare bene. Ovviamente nessuno sa i reali motivi di certe scelte; ma resta il fatto che l'approccio è cambiato parecchio. Io, personalmente, preferivo il precedente, pur con tutte le anche inutili snobberie del caso.

Perche raccontarsela? è una analisi lucida di quello che sono oggi. Ed e’ da quando è uscito lo stagno, ormai più di 5 anni fa, che dico che si sente che hanno fatto “pace” con parecchie cose. 
Che piaccia o meno è un altro discorso.

Che fossero più fighi a 30 anni che a 50 mi sembra un’altra ovvietà (a qualcuno succede il contrario? 😁).

Da qui a dargli degli spacciati, personalmente, aspetto il prossimo disco (visto che di AMSP e del tour che l’ha seguito sono stata ampiamente soddisfatta). 
 

Per il resto quoto in toto il post di Neula e aggiungo che per me, a questo punto, sarebbe abbastanza patetico se continuassero a comportarsi da “artisti maledetti” come in gioventu’ (soprattutto Thom, che va in giro con un Rolex da 10k e dei vestiti da homeless che costano quanto la mia macchina).

 

ps. Particolare non da poco: il “motore” di questo cambiamento è stato proprio In Rainbows, tanto che nel giro di 4 anni tra i due tour dell’Arcobaleno e di TKOL sono passati da 25.000 a oltre 100.000 spettatori paganti solo per quanto riguarda l’Italia.

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10 hours ago, echoes said:

Come ho detto qualche mese fa tutto nasce dalla metamorfosi di Thom: da artista (e uomo) tormentato a fighetto glamour dello star system. Niente tormento, niente ispirazione è così da quando esiste il mondo.

Ma, vedi, l'ispirazione c'è: negli ultimi 10 anni Thom ha firmato dischi come Amok (2013), Tomorrow's Modern Boxes (2014), A Moon Shaped Pool (2016), Suspiria (2018), Anima (2019) e l'anno prossimo 2022 uscirà il debutto degli Smile (senza contare le collaborazioni).

Stiamo parlando di 6 dischi in 10 anni.

Se metti insieme il meglio di questi 6 dischi col meglio delle colonne sonore di Jonny esce un disco che caga e piscia in testa a Kid A e Amnesiac messi insieme. Altro che Kid A Mnesia...

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1 hour ago, Lacatus said:

Ma, vedi, l'ispirazione c'è: negli ultimi 10 anni Thom ha firmato dischi come Amok (2013), Tomorrow's Modern Boxes (2014), A Moon Shaped Pool (2016), Suspiria (2018), Anima (2019) e l'anno prossimo 2022 uscirà il debutto degli Smile (senza contare le collaborazioni).

Stiamo parlando di 6 dischi in 10 anni.

Se metti insieme il meglio di questi 6 dischi col meglio delle colonne sonore di Jonny esce un disco che caga e piscia in testa a Kid A e Amnesiac messi insieme. Altro che Kid A Mnesia...

Ma quando mai. Bei dischetti ma non allacciano le scarpe a mezza b-side di Amnesiac. Pianeti proprio diversi, da una parte arte dall'altra roba modaiola che dura 3 mesi.

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1 hour ago, echoes said:

Ma quando mai. Bei dischetti ma non allacciano le scarpe a mezza b-side di Amnesiac. Pianeti proprio diversi, da una parte arte dall'altra roba modaiola che dura 3 mesi.

Non so come si faccia a giudicare Tomorrow Modern Boxes roba modaiola…per me è un disco di elettronica ricercatissimo. Come si fa dire che Thom è un’artista senza più ispirazione quando in ogni suo nuovo disco ha comunque sempre messo dentro delle perle che avrebbero reso benissimo in un qualsiasi disco dei RH:

- Down Chorus

- Runaway

- Amok (pezzo)

- Nose grows some

- Guess Again!

- Suspirium 

Piuttosto Thom oramai è un’artista con una carriera solista solida a cui dedica tutta le sue energie, e sopratutto si diverte, cosa non da poco. I RH lo imbrigliano per via di tutta la storia che si portano dietro e lui vuole solo libertà artistica. Io credo che un disco nuovo dei RH ci sarà, ma bisogna sempre considerare che Thom mette davanti la sua carriera solista.

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9 hours ago, OKPC_82 said:

Non so come si faccia a giudicare Tomorrow Modern Boxes roba modaiola…per me è un disco di elettronica ricercatissimo. Come si fa dire che Thom è un’artista senza più ispirazione quando in ogni suo nuovo disco ha comunque sempre messo dentro delle perle che avrebbero reso benissimo in un qualsiasi disco dei RH:

- Down Chorus

- Runaway

- Amok (pezzo)

- Nose grows some

- Guess Again!

- Suspirium 

Piuttosto Thom oramai è un’artista con una carriera solista solida a cui dedica tutta le sue energie, e sopratutto si diverte, cosa non da poco. I RH lo imbrigliano per via di tutta la storia che si portano dietro e lui vuole solo libertà artistica. Io credo che un disco nuovo dei RH ci sarà, ma bisogna sempre considerare che Thom mette davanti la sua carriera solista.

Ma sì sono bei dischetti ma pensare di paragonarli a Kid A fa ridere dai. Inoltre non ci vedo dietro alcuna urgenza espressiva ma solo un sano e legittimo smanettamento.

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Che Thom abbia saputo sfornare  album solisti molto belli non c'è dubbio per carità, ma lo spessore artistico compositivo che ha raggiunto insieme ai RH con Ok Computer-Kid A-Amnesiac è inarrivabile suvvia, 

ora vuole "divertirsi" - smanettare come dite voi, solo che è talmente bravo che riesce comunque a pubblicare ottima roba 

 

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On 11/6/2021 at 4:32 PM, @li said:

Perche raccontarsela? è una analisi lucida di quello che sono oggi. Ed e’ da quando è uscito lo stagno, ormai più di 5 anni fa, che dico che si sente che hanno fatto “pace” con parecchie cose. 
 

 

Rispettabile, ma questa è una tua teoria;); io invece sto parlando di cose fattuali

 

On 11/6/2021 at 4:32 PM, @li said:


Che piaccia o meno è un altro discorso.

Beh è proprio il senso del post :D 

On 11/6/2021 at 4:32 PM, @li said:

 

Che fossero più fighi a 30 anni che a 50 mi sembra un’altra ovvietà (a qualcuno succede il contrario? 😁).

 

Non è un'ovvietà; c'è una buona lista di artisti che con il tempo sono anche meglio degli esordi. Ma non è neanche questo il punto: come scritto, è normale cambiare, si può discutere sul come. Posto che poi qui non parliamo di musica ma di costruzione dell'immagine della band, una cosa che credo risenta meno di eventuali secche anagrafiche

On 11/6/2021 at 4:32 PM, @li said:

 

Da qui a dargli degli spacciati, personalmente, aspetto il prossimo disco (visto che di AMSP e del tour che l’ha seguito sono stata ampiamente soddisfatta). 
 

Personalmente, non l'ho fatto;)

On 11/6/2021 at 4:32 PM, @li said:

Per il resto quoto in toto il post di Neula e aggiungo che per me, a questo punto, sarebbe abbastanza patetico se continuassero a comportarsi da “artisti maledetti” come in gioventu’ (soprattutto Thom, che va in giro con un Rolex da 10k e dei vestiti da homeless che costano quanto la mia macchina).

 

 

Mh, questo post mi sarebbe piaciuto vederlo scritto anni fa :D sinceramente su questo non cambio idea, e non è una questione di lotta o meno, ma di scelte. Per ragioni anche solo logiche, comunque, fatico ad apprezzare chiunque cominci a fare il contrario - o quasi - di una cosa che invece nel passato apprezzavo e stimavo.

Ma a parte questo, e qui rispondo ad entrambi: 

On 11/6/2021 at 4:25 PM, neula said:



Tommaso negli anni '90 metteva il muso e faceva il nanni moretti di ecce bombo, ma intanto in tour senza sosta per anni ci è andato. poi è stato facile fare il santone col gruzzolo in cassaforte, provare il pay what you want dopo anni di contratti milionari e royalties prese da una major nell'era pre-internet.

I Radiohead non erano incoerenti, usavano  il loro peso specifico per promuovere determinate "cause". Certo che i Radiohead erano in una posizione privilegiata, ma è proprio questo il punto! Determinate istanze se le porta avanti un pinco palla qualsiasi hanno un certo peso - e visto che tipo di proposte erano, è più facile che a sentirle come proprie fossero le band più piccoline... -;, se le porta avanti una della band più grandi del mondo, un altro. Nessuno nega che vogliano guadagnare soldi, ma appunto, c'è un modo più intelligente di un altro nel farlo, esattamente come tutti i lavori del mondo. 

Il fatto è che fino ad un certo punto c'era un modo di curare l'immaginario della band in un modo - e il rapporto con i fans; adesso sembrano essere diventati esattamente come tutti. Perchè lo abbiano fatto sinceramente non sono affari miei e avranno i loro motivo, ma sinceramente penso si possa dire che preferivo il metodo di prima. 

 

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