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Scaruffi e la crisi USA


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Quoto Sallu ed Echoes

Scaruffi : critica = Schietti : energia.

Musicalmente parlando è uno di quelli che metterebbe al primo posto chiunque possa essere anche solo lontanissimo parente del campo "antimusica".

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Musicalmente parlando è uno di quelli che metterebbe al primo posto chiunque possa essere anche solo lontanissimo parente del campo "antimusica".

Esatto, è quello che da fastidio.

Sembra che la musica sia solo mera sperimentazione fine a se stessa, senza però contare l'aspetto sia di consumo che personale che ha un'opera sull'ascoltatore. Tutti i valori, come l'universalità della musica, come la "bellezza", come la sopraffina intuizione armonica e melodica, vengono meno.

Per lui tutto ciò che è innovazione è superiore; se mi mettessi a campionare il suono delle ali di una mosca che sbattono e ne creassi un'opera di 27 minuti di durata, ecco, per lui una roba del genere sarebbe più "Arte" di una Michelle o una Yesterday.

Almeno, questo è ciò che si evince da tutto ciò che dice.

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Esatto, è quello che da fastidio.

Sembra che la musica sia solo mera sperimentazione fine a se stessa, senza però contare l'aspetto sia di consumo che personale che ha un'opera sull'ascoltatore. Tutti i valori, come l'universalità della musica, come la "bellezza", come la sopraffina intuizione armonica e melodica, vengono meno.

Per lui tutto ciò che è innovazione è superiore; se mi mettessi a campionare il suono delle ali di una mosca che sbattono e ne creassi un'opera di 27 minuti di durata, ecco, per lui una roba del genere sarebbe più "Arte" di una Michelle o una Yesterday.

Almeno, questo è ciò che si evince da tutto ciò che dice.

Ma anche no. Basta vedere i votoni dati a band universalmente amate e apprezzate quali Pink Floyd e The Doors, le quali non sono propriamente paragonabili all'"antimusica" (come la chiamate voi) di un cd come Trout Mask Replica. Lui ha sempre messo voti alti sia a band conosciutissime che sconosciute, sia a band "innovatrici" che non, spiegando anche le motivazioni dei suoi voti. Basta che cercate le sue schede.

Poi oh, capisco benissimo che si voglia criticarlo negativamente ad ogni costo. Siamo in Italia, dopotutto. ;)

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Per lui tutto ciò che è innovazione è superiore; se mi mettessi a campionare il suono delle ali di una mosca che sbattono e ne creassi un'opera di 27 minuti di durata, ecco, per lui una roba del genere sarebbe più "Arte" di una Michelle o una Yesterday.

Beh... in un certo senso anch'io la penso in questo modo :D, il problema è che la sua prospettiva non è mai "oggettiva" ma "modaiola" proprio nello schierarsi contro quelle che giudica "mode". Proprio la sola idea di tessere lodi ai Pink Floyd e screditare i Beatles, dimostra anche una dose abbastanza critica d'ignoranza, considerando che i Beatles avevano accettato di guadagnare meno dai loro contratti a patto che Abbey Road fosse a totale disposizione delle band (e chiediti come e dove siano cresciuti i Floyd).

Lodare maggiormente i Doors rispetto ai Beatles, poi, lo porta direttamente nel ridicolo, e per il resto il suo punto di vista sembra sempre quello di uno che si chiede: "ok, cos'è che va per la maggiore? Bene: io sono contro".

È un atteggiamento un po' poco "costruttivo", o almeno io lo intendo così.

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Beh... in un certo senso anch'io la penso in questo modo :D, il problema è che la sua prospettiva non è mai "oggettiva" ma "modaiola" proprio nello schierarsi contro quelle che giudica "mode". Proprio la sola idea di tessere lodi ai Pink Floyd e screditare i Beatles, dimostra anche una dose abbastanza critica d'ignoranza, considerando che i Beatles avevano accettato di guadagnare meno dai loro contratti a patto che Abbey Road fosse a totale disposizione delle band (e chiediti come e dove siano cresciuti i Floyd).

Lodare maggiormente i Doors rispetto ai Beatles, poi, lo porta direttamente nel ridicolo, e per il resto il suo punto di vista sembra sempre quello di uno che si chiede: "ok, cos'è che va per la maggiore? Bene: io sono contro".

È un atteggiamento un po' poco "costruttivo", o almeno io lo intendo così.

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Eh no, ma così mi fai diventare un relativista. Ma di quelli convinti eh... :laugh:

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Ma anche no. Basta vedere i votoni dati a band universalmente amate e apprezzate quali Pink Floyd e The Doors, le quali non sono propriamente paragonabili all'"antimusica" (come la chiamate voi) di un cd come Trout Mask Replica. Lui ha sempre messo voti alti sia a band conosciutissime che sconosciute, sia a band "innovatrici" che non, spiegando anche le motivazioni dei suoi voti. Basta che cercate le sue schede.

Boh, io ho letto poco di lui perché ne sono abbastanza schifato.

Però ho notato che a ogni cazzo di frase che dice invoca "l'innovazione", "le suite rumoriste dei Velvet Underground" e tante altre cose così.

A me sembra che sia fissato su un concetto di Musica che non condivido, ecco.

Per farmi capire meglio: appunto una canzone come Michelle non vale niente perché è a suo parere è banale, molto "vecchia" e poco innovativa. Cioè se la cava così su un pezzo che ha segnato una generazione, su un pezzo che esprime valori assoluti dell'animo umano che descrivere non è semplice; senza contare la parte musicale di Michelle che vanta di una melodia proprio oltre il comune. Secondo me scrivere una melodia e un accompagnamento belli e riconosciuti universalmente tali, in un periodo come quello dei Beatles e nella loro stessa situazione, vale tanto quanto una suite rumorista.

Cioè, la musica ha tanti aspetti; a mio parere, il finto sperimentalismo fine a se stesso vale niente quanto la musica commerciale becera che si può ascoltare in tempi come i nostri.

In mezzo a questi due poli ci sono gli sperimentatori e le grandi canzoni che hanno cambiato qualcosa nella Storia della Musica.

Senza poi contare che Scaruffi manco prende in considerazione l'impatto di album innovativi come Revolver, Sgt Pepper e Abbey Road, che non sono più raccolte di "canzoncine", ma opere d'arte delle quali non riesce a vedere l'importanza, probabilmente.

A mio parere dare 5 a un album come Revolver è da neurodeliri.

Poi, oh, di musica me ne intendo il giusto, io; probabilmente ho detto delle banalità o stupidaggini, ma credo di essermi espresso secondo il mio meglio...:)

Beh... in un certo senso anch'io la penso in questo modo :D

Sul fatto che fosse contraddittorio e modaiolo non ci sono dubbi.

Ma perché anche tu la pensi così? :)

Poi oh, capisco benissimo che si voglia criticarlo negativamente ad ogni costo. Siamo in Italia, dopotutto. ;)

Questa parte del messaggio non l'ho capita. :huh:

Cosa c'entra l'Italia e volerlo criticarlo ad ogni costo?

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Allora, ha degli spunti interessanti, ma non ha la minima idea di 1) come si traggano le conclusioni 2) quanto peso dare alle varie componenti in gioco. Per fare un esempio assolutamente svincolato da nomi e cognomi: nella logica Scaruffiana, un uomo che solo nella sua stanzetta ha fatto musica iperinnovativa negli anni '60 ma che conoscono in quattro ha la stessa rilevanza di un gruppo che ha sperimentato il giusto mixando perfettamente con il popolare e che in miliardi conoscono. Chi ha avuto più rilevanza, nella storia della musica?

Sui Beatles: chiunque concordi con Scaruffi o si è fermato a Rubber Soul (escluso) o è totalmente ignorante in materia, al punto di non aver mai neanche preso in mano una chitarra, e per cose che non sa e non intende dovrebbe propendere all'onestà, non all'astio.

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Sui Beatles: chiunque concordi con Scaruffi o si è fermato a Rubber Soul (escluso) o è totalmente ignorante in materia, al punto di non aver mai neanche preso in mano una chitarra, e per cose che non sa e non intende dovrebbe propendere all'onestà, non all'astio.

Sì, esatto...

E' quello che penso io sintetizzato in un periodo.

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Sul fatto che fosse contraddittorio e modaiolo non ci sono dubbi.

Ma perché anche tu la pensi così? :)

È un discorso un po' lungo ma sostanzialmente anch'io credo che l'innovazione debba avere sempre una sorta di "diritto di prelazione" sul resto: se "musica" è una prerogativa umana e l'umanità attraversa stadi di evoluzione (o de-evoluzione), allora per me rivestono sempre maggiore importanza il lavoro e la sensibilità di chi capta queste "variazioni" e riesce ad interpretarle e "materializzarle" sul momento; ancora maggiore importanza assume ai miei occhi chi riesce a compenetrare questi spostamenti e "prevederli", prima ancora che accadano.

È dalla sperimentazione che giungono le basi per tutta la musica possibile, e chi sperimenta fornisce mezzi che verranno utilizzati da altri (senza Cage e Henry probabilmente non sarebbero esistiti i "campionamenti" per come li conosciamo oggi, esempio a caso) e fornisce concetti, spunti, idee, materiale di vario tipo - anche scientifico - ...: manna dal cielo, soprattutto in un periodo storico come il presente, nel quale più o meno chiunque (me compreso) è anche solo latentemente convinto di conoscere tutto e in ogni caso di poter avere accesso a qualunque cosa, caratteristica che mina l'utilità di azioni quali "imparare", "pensare" e "ricordare".

L'errore non è, a mio avviso, tributare onori ad artisti di questo tipo, bensì annullare o sminuire il lavoro di altri, magari meno seminale ma non per questo meno nobile. Facile considerare, inoltre, che fare un disco in cui tutto ciò che si ascolta è una nota sola per 3/4 d'ora sia uno sforzo concettuale, ma assolutamente non uno sforzo "musicale" in senso esteso. Da questo punto di vista "Samba de Uma Nota Sò" di Jobim ha anche più "peso" di "Der Tod Ist Ein Dandy" degli Einstürzende, ma in realtà entrambe hanno lo stesso valore poichè strade sperimentali del tutto diverse e del tutto in grado di offrire un'enorme mole di risultati, di strumenti e di nuove strade, tutte notevoli e tutte utilizzabili da altri in svariati modi.

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Lodare maggiormente i Doors rispetto ai Beatles, poi, lo porta direttamente nel ridicolo

Mah.

Ritengo la portata artistica dei Doors di gran lunga superiore a quella dei Beatles, per motivi che lui espone brillantemente. Ripeto, picchiando troppo e male sui Beatles, perché effettivamente esagera.

Ma sostanzialmente il divario artistico tra le tue band è grande, per tematiche trattate e profondità. Nessun pezzo dei Beatles si avvicina a The End. I testi dei Beatles sono bambineschi in confronto a quelli di Morrison: i migliori sono poesia (vera, con riferimenti culturali alti, non solo citazioni).

In certi campi, semplicemente, i Doors erano migliori (vale anche l'opposto). Dipende da cosa si cerca nella musica, ecco.

Ma NON è ridicolo lodare i Doors più dei Beatles, di questo ne sono certo.

Poi, lui non adula i Floyd, anzi: li liquida quanto i Beatles come voti. O almeno, liquida i Floyd celebrati di Waters/Gilmour.

La parte che lui esalta è quella di Barrett, e quella immediatamente successiva figlia ancora di quel periodo (Ummagumma). Dark Side si becca 7 mi pare.

Tra l'altro non sono d'accordo nemmeno sul fatto che lodi la sperimentazione "antimusicale" (?) a prescindere.

Non lo fa nei dischi vecchi (Wyatt lo mette al primo posto, mi pare, e cosa sarebbe, antimusica?), lo fa in quelli attuali (Portishead, Joanna Newsom).

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Mah.

Ritengo la portata artistica dei Doors di gran lunga superiore a quella dei Beatles, per motivi che lui espone brillantemente. Ripeto, picchiando troppo e male sui Beatles, perché effettivamente esagera.

Ma sostanzialmente il divario artistico tra le tue band è grande, per tematiche trattate e profondità. Nessun pezzo dei Beatles si avvicina a The End. I testi dei Beatles sono bambineschi in confronto a quelli di Morrison: i migliori sono poesia (vera, con riferimenti culturali alti, non solo citazioni).

In certi campi, semplicemente, i Doors erano migliori (vale anche l'opposto). Dipende da cosa si cerca nella musica, ecco.

Ma NON è ridicolo lodare i Doors più dei Beatles, di questo ne sono certo.

Bak, di questo ne abbiamo già parlato anche in privato anche se in merito a Meddle (in effetti ricordo ora di non aver più risposto al tuo ultimo messaggio, pardon!): il mio punto di vista è musicale, dico sempre che sui testi ci sia poco da discutere, Morrison troppo superiore, ma è innegabile che musicalmente parlando i Doors siano davvero pochissima cosa se confrontati con i Beatles o peggio ancora con i Beach Boys. Ricordo che I Beatles erano già a Penderecki nell'orchestrazione di "A Day In The Life" mentre i Doors negli stessi anni uscivano con "Light My Fire": da un punto di vista musicale oggettivo credo questo basti da sè. Poi che c'entra, i livelli emotivi sono tutti insondabili, ci mancherebbe! ;)

Sull'antimusica non mi riferisco certo a Wyatt nè a Tim Buckley, quanto alla sola idea di considerare tra i 12 migliori dischi "rock" della storia, lavori come "The Parable Of Arable Land" o "Irrlicht": non mi pare ci siano molti dischi in grado come quelli di distruggere dalle fondamenta il "rock" in quanto tale, e la cosa assume connotati addirittura comici nel momento in cui questi lavori dividono la classifica con dischi come "Good" o "The Good Son" o lo stesso omonimo dei Doors.

Ovviamente ci sta che tra i due quello a non aver capito nulla di "rock" sia io, ma mi piacerebbe notare la stessa umiltà anche da parte sua.

Al di là di qualunque giustificazione possibile, il suo mi pare un intento troppo palesemente provocatorio che ad un occhio un attimo più "accorto" rivela una mancanza di oggettività (e di un certo tipo di competenze) che non dovrebbe MAI appartenere ad uno che si professa "critico".

È pur vero che allo stato attuale il critico soggettivo che passa per oggettivo è la regola, ma in questo senso le colpe sono a metà tra chi legge/pende dalle labbra e chi scrive; nel caso Scaruffi è la stessa idea di andare "contro l'hype" a renderlo "figo" (parola che vorrei vedere debellata dalla faccia della Terra entro i prossimi 10 anni): è moda anche lui, e mi pare una moda molto poco credibile se seguita pedissequamente.

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ma è innegabile che musicalmente parlando i Doors siano davvero pochissima cosa se confrontati con i Beatles o peggio ancora con i Beach Boys. Ricordo che I Beatles erano già a Penderecki nell'orchestrazione di "A Day In The Life" mentre i Doors negli stessi anni uscivano con "Light My Fire": da un punto di vista musicale oggettivo credo questo basti da sè. Poi che c'entra, i livelli emotivi sono tutti insondabili, ci mancherebbe! ;)

No, mi spiace, non sono d'accordo. E non credo neanche che sia "vero".

A livello ritmico e strutturale le composizioni dei Doors hanno delle vette geniali e uniche, ed erano tutti musicisti dal buono all'ottimo - cosa che non si può dire dei Beatles (come "strumentisti" non erano niente di che, forse ad eccezione di Harrison). I live stanno li a dimostrarlo, con delle improvvisazioni eccezionali: erano padroni di quello che scrivevano.

I Beatles erano a Penderecki con A day in the Life, dici. Ok, ma come? Quello che dicevo prima riguardo ai testi di Morrison, ovvero la differenza tra riferimenti e citazioni: cos'ha di Penderecki-ano l'orchestrazione di A day in the life? Citazioni sonore, ma la composizione resta quella che è: una geniale, un'eccezionale canzone pop. La destrutturazione di The End è totalmente aliena al loro ambito.

Il tuo paragone d'effetto si potrebbe fare anche all'opposto, mentre i Beatles scrivevano Getting Better, She's leaving home e Lovely Rita i Doors tiravano fuori Break on Trough, Crystal Ship e The End.

Comunque, davvero, non voglio parlare male di beatles. Spesso mi trovo anche a difenderli con degli amici che li considerano un gruppo "inferiore", a livello artistico intendo, roba da mettere sotto i Floyd, Jethro Tull, ecc...

Tanta gente è ferma all'idea dei beatles di Pleasepleaseme et similia.

Io come artisti li rispetto, e Revolver e Pepper sono grandi album. Anzi, hanno plasmato il pop, ne sono stati probabilmente l'esponente di maggior rilievo e valore artistico, e per questo vanno rispettati - anche per essersi saputi evolvere, cosa che i Doors non hanno mai fatto, tranne un accenno con l'ultimo disco.

Però rimango convinto, testi a parte, che anche musicalmente i Doors per certe cose fossero su un altro pianeta.

Ecco, quando i Doors vogliono fare i Beatles (es. I looked at you) lì davvero non c'è storia (a favore dei beatles, intendo :D). In quelle strutture formali Lennon & Co. esprimevano tutto il loro genio, mentre i Doors davano il meglio in altri ambiti.

Ma oltre qui mi spiace, "oggettivamente" non riesco a vedere alcuna superiorità. Emozioni a parte :P

nel caso Scaruffi è la stessa idea di andare "contro l'hype" a renderlo "figo" (parola che vorrei vedere debellata dalla faccia della Terra entro i prossimi 10 anni)

Sì sì sono d'accordo.

Riguardo all'antimusica comunque rispondevo all'altro utente (mi pare fosse Lotus) mi spiace non averlo specificato.

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No, mi spiace, non sono d'accordo. E non credo neanche che sia "vero".

A livello ritmico e strutturale le composizioni dei Doors hanno delle vette geniali e uniche, ed erano tutti musicisti dal buono all'ottimo - cosa che non si può dire dei Beatles (come "strumentisti" non erano niente di che, forse ad eccezione di Harrison). I live stanno li a dimostrarlo, con delle improvvisazioni eccezionali: erano padroni di quello che scrivevano.

I Beatles erano a Penderecki con A day in the Life, dici. Ok, ma come? Quello che dicevo prima riguardo ai testi di Morrison, ovvero la differenza tra riferimenti e citazioni: cos'ha di Penderecki-ano l'orchestrazione di A day in the life? Citazioni sonore, ma la composizione resta quella che è: una geniale, un'eccezionale canzone pop. La destrutturazione di The End è totalmente aliena al loro ambito.

Il tuo paragone d'effetto si potrebbe fare anche all'opposto, mentre i Beatles scrivevano Getting Better, She's leaving home e Lovely Rita i Doors tiravano fuori Break on Trough, Crystal Ship e The End.

Premessa: ci avventuriamo in un incubo. :D Nel senso che questo è il tipo di discussioni che non vorrei mai fare, perchè si rischia sempre di far trapelare posizioni "partitiche", quando in realtà si cerca di ragionare per fatti: sono lieto di farla con te perchè conosco la tua lucidità!

A livello ritmico sto ancora aspettando da parte dei Doors un pattern che sia in grado di superare l'entità di ciò che ha determinato quello di "Tomorrow Never Knows" - se di pattern parliamo; se poi parliamo di "lavoro ritmico" devo ancora trovare le "stanze ritmiche" di "The End" dei Beatles (Abbey Road) o della stessa "A Day In The Life" in brani dei Doors, nonostante Ringo non fosse certo il loro punto più forte.

A livello di struttura, poi, capirei un confronto "Lovely Rita" VS "Sea Song" di Wyatt, ma anche solo "I Want You" VS "Crystal Ship" inizierebbe a non avere più senso!

L'orchestrazione di "A Day In The Life" (visto che io stesso l'ho chiamata in causa) è in parte sviluppo (MOLTO semplificato e ridotto) di meccanismi di composizione seriale. La sezione d'archi e fiati è divisa in gruppi che "avanzano per dissonanze" semplicemente scavalcandosi cromaticamente (un gruppo tiene, mettiamo, un "SOL", il gruppo contiguo suona "LAb"...), un espediente tutto sommato semplice ma apocalittico sia per la musica "pop" in sè, sia rispetto a quello che hanno scritto i Doors, senz'altro ottimi musicisti ma dall'apertura "stilistica" del tutto imparagonabile a quella dei Beatles.

Sulla tecnica esecutiva avrei grossi dubbi già così, nel senso che concordo pienamente con te sulle capacità tecniche dei Doors ma ci andrei ESTREMAMENTE cauto nel questionare quelle di Pollo, Gionno e Giorgio a suffragio delle quali ci sono non solo video, ma in alcuni casi interi seminari in prestigiosi college musicali che ne analizzano lo stile, senza parlare dei dischi solisti di ciascuno; al di fuori di questo contesto, però, rimane un distinguo importantissimo: "tecnica" è anche sapere dove andare a parare, è evoluzione, è gusto, è ricerca... . Sotto il profilo innovativo, creativo, sperimentatore e per personalità, una "Love You To" (anno 1966) vale dalle 10 alle 20 "The End", addirittura 40 se si considera una volontà sempre presente di mettere costantemente le proprie sperimentazioni alla portata di "tutti", di discorsi musicali quanto più possibile privi di "deterrenti" per l'ascolto, altro punto sul quale i Doors non possono essere paragonabili anche se probabilmente non si trattava di un loro interesse.

Ritengo non possa esserci oggettività in grado di negare un tale dato di fatto nel confronto coi Doors; può esserci nel confronto magari con gli stessi Popol Vuh, per dire, ma difatti anche i Popol Vuh sono su un altro pianeta rispetto ai Doors.

A livello di soggettività il discorso è completamente diverso, "Love You To" potrebbe essere un pezzo di ghiaccio rispetto a "The End" ma, appunto, il mio discorso vuole stare lontanissimo proprio da questo.

Mi rendo conto siano uno dei tuoi gruppi preferiti e soprattutto credo d'intuire una forte affezione da parte tua soprattutto nei confronti del valore delle liriche di Morrison, argomento sul quale non discuto e sul quale ci metto meno di niente ad ammettere manifesta superiorità da parte del "Lizard King"; ma per il resto ritenere una band sostanzialmente acid blues che al massimo della sua inventiva suonava come altre band del periodo e non fosse stato per il Bass Rhodes non avrebbe avuto neanche una peculiarità sonora immediatamente identificabile, superiore non solo ai Beatles ma anche agli stessi Beach Boys, Floyd e compagnia... mi ripeto - ma, credimi, senza nessun tipo di provocazione - mi pare decisamente ridicolo, come "ridicolo" è annoverare i Red Krayola (collettivo che comunque adoro) e nemmeno citare i Throbbing Gristle, per esempio.

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Io parto da concetti molto semplici:

Scaruffi privilegia nettamente la musica americana rispetto a quella inglese. E' credibile sulla musica americana, su quella inglese fa ridere, sembra che scriva quelle cose apposta per far discutere di sé in topic come questi2%20%285%29.gif

Beatles vs Doors: è sempre difficile addentrarsi in paragoni.

Per a Day in the life vale quello che ha detto Korg, ovvero la salita di semitono in semitono nel finale è qualcosa di incredibile, da classica contemporanea.

L'omonimo dei doors è un disco pazzesco a mio modo di vedere, sia per come è suonato, che per i testi che per la visione che si propaga dalla musica. L'altro giorno me lo sono riascoltato. E' praticamente perfetto.

E' innegabile che come musicisti puri Densmore, Krieger e Manzarek siano nettamente più dotati dei Beatles, nel senso che sanno suonare meglio i loro strumenti e sono in grado di registrare un disco senza ricorrere ad eccessive tecniche di studio. (già Waiting for the Sun e il discutibile the soft parade sono più prodotti). Ma non hanno avuto enormi oscillazioni di genere.

I Beatles da Rubber Soul in poi si trasformano in un laboratorio musicale che sforna brani dai generi musicali disparati, impossibile per qualunque band al mondo dell'epoca avere una creatività così eclettica e prolifica.

Se poi iniziamo a parlare di Popol Vuh, Red Krayola e Throbbing Gristle non possiamo arrivare a nessuna conclusione. Approcci musicali troppo diversi. Secondo me se uno si interessa di musica non può non ascoltarli, ma buttare dentro troppi nomi non aiuta nella discussione.

In sintesi: Scaruffi è un buon punto di partenza per iniziare a prendere confidenza con certi nomi, incazzarsi e poi approfondire per conto proprio.

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Scusa se rispondo ai vari quote separatamente - mi piace poco - ma mi pare l'unico modo per non perdere il filo :P

Mi rendo conto siano uno dei tuoi gruppi preferiti e soprattutto credo d'intuire una forte affezione da parte tua soprattutto nei confronti del valore delle liriche di Morrison, argomento sul quale non discuto e sul quale ci metto meno di niente ad ammettere manifesta superiorità da parte del "Lizard King"

Che io sia affezionato ai Doors e ai testi di Jim è fuori dubbio, e non l'ho mai nascosto.

Tuttavia, non sto certo dicendo che Zucchero sia meglio dei Beatles.

Ci sono molti critici e riviste che sono d'accordo con me, e indipendentemente dal fatto che i Doors siano meglio o peggio dei Beatles, sono quasi unanimemente considerati uno dei gruppi più importanti della storia della musica rock. E, da molti, considerati superiori ai Beatles. Ma questo è secondario, ecco.

L'orchestrazione di "A Day In The Life" (visto che io stesso l'ho chiamata in causa) è in parte sviluppo (MOLTO semplificato e ridotto) di meccanismi di composizione seriale. La sezione d'archi e fiati è divisa in gruppi che "avanzano per dissonanze" semplicemente scavalcandosi cromaticamente (un gruppo tiene, mettiamo, un "SOL", il gruppo contiguo suona "LAb"...), un espediente tutto sommato semplice ma apocalittico sia per la musica "pop" in sè, sia rispetto a quello che hanno scritto i Doors, senz'altro ottimi musicisti ma dall'apertura "stilistica" del tutto imparagonabile a quella dei Beatles.

Sì, sui Beatles ho scritto un fumetto che hanno pure presentato ai Beatles Days di Bellinzona (pensa te, me filisteo! :D), la storia e le intuizioni le ho "dovute" studiare.

Proprio per questo prima dicevo che, forse Shankar escluso, non sono mai andati oltre la citazione nei confronti dei musicisti più "alti". A day in the life è una canzone grandiosa, ma ecco, quello rimane, una canzone: l'orchestrazione è secondaria. Non è una composizione fondata sulla musica seriale, ma la cita (senza contare chi sia più responsabile della scelta qui, se i Beatles o Martin: ma per tranciare la questione, che è abbastanza inutile secondo me, consideriamo Martin un Beatles).

E' un qualcosa che viene inserito, quindi citato, in una struttura formale canonica (per i Beatles).

Non hanno mai avuto un Jonny Greenwood che permettesse di andare oltre questa situazione.

Riguardo all'apertura stilistica sono totalmente d'accordo con te, ed è la prima cosa che mi ha permesso di vedere i beatles per cosa erano e non per l'immagine acqua e sapone che mi arrivava dai mass media. Anni fa, ovviamente.

al di fuori di questo contesto, però, rimane un distinguo importantissimo: "tecnica" è anche sapere dove andare a parare, è evoluzione, è gusto, è ricerca... . Sotto il profilo innovativo, creativo, sperimentatore e per personalità, una "Love You To" (anno 1966) vale dalle 10 alle 20 "The End"

Ok, adesso ribalto la frittata. O almeno tenterò di farlo, per chiarare il mio punto di vista e perché, dalla mia ottica, i Beatles non appartengono allo stesso campo da gioco - e perché li ritengo inferiori - ai Doors.

Tu dici che tecnica è anche evoluzione, gusto, ricerca. Non sono d'accordo, nel senso che per me gusto e ricerca sono un'altra cosa, e la tecnica dovrebbe essere asservita ad essi, ma comunque una cosa è certa: la tecnica non ha nulla a che fare col genio, o col gusto.

Forse i Doors erano strumentisti superiori ai beatles, ma i Beatles, secondo te, e non ho motivo di metterlo in dubbio perché tu conosci bene la teoria musicale e io no, erano compositori migliori. Ok, ammesso e non concesso questo, resta comunque la questione del dove "andare a parare".

Ed è proprio dove vanno a parare i Doors, e come, che per quanto mi riguarda li colloca a livelli sideralmente distanti da Lennon&Co.

Prima di introdurre l'argomento Morrison, che non era un musicista e anzi, credo, non aveva alcuna competenza specifica in materia, faccio presente che i Doors senza di lui non hanno più scritto niente di grandioso. La musica è rimasta gradevole, ma sono rimasti confinati in un blues/hard rock banale e basilarmente privo di personalità.

Quindi, ecco. Dove andare a parere.

Jim non era un musicista, ma era il "pastore" del gruppo. Quello che scriveva i testi, indicava la via, l'atmosfera da seguire. Era colui che dava i riferimenti culturali. Che gli altri seguivano e interpretavano alla grande, come non sarebbero stati capaci di fare da soli.

Nei Doors non si possono scindere i testi dalla musica, semplicemente perché i testi fanno da direttrice per il suono del gruppo. Il nichilismo, l'atmosfera da tragedia greca voluta da Jim in The End è sottolineata e enfatizzata dalla musica, ma non sono separabilli.

Magari su pentagramma sarà meno geniale di A Day in The Life, non lo metto in dubbio.

Ma per quanto mi riguarda, è come paragonare un lavoro di Jack Kirby ad Arzach di Moebius.

Kirby era un disegnatore e "sceneggiatore" eccezionale, la cui maestria all'interno della tavole, le dinamiche interne delle immagini, sono tra le cose più armoniose mai viste e fatte. Il modo in cui si muoveva all'interno delle schematiche del fumetto "commerciale" ha rappresentato una vetta con cui tutti hanno dovuto fare i conti.

Ma Moebius era Moebius. Se guardiamo l'intelaiatura delle sue pagine è semplicistica rispetto a quella di Kirby, ma la fantasia del segno, e soprattutto la non-obbedienza, la sua irriverenza dogmatica ha fatto storia. Ma soprattutto i suoi temi hanno fatto storia, la sua ricerca spirituale, l'avventurarsi in terrori metafisici con un mezzo d'estrazione popolare.

E' proprio questo il punto: per quanto i Beatles, come Kirby, abbiano scritto cose eccezionali, di "Supereroi" (spero che tu la prenda in senso figurato in relazione ai Beatles, facendo le debite proporzioni) si trattava.

I Doors saranno stati anche disegnatori meno completi, ma il loro campo da gioco era di tutt'altra portata.

Se vogliamo fare un paragone pittorico, i Doors potrebbero essere associati a Munch. Ok, buona tecnica, ma niente di eccezionale, e si muovevano totalmente al di fuori delle regole (strutturali) accademiche. Era la profondità artistica/estetica a renderlo grande.

E a livello estetico i Doors sono immensi, non credo ci sia da discutere su questo punto.

"Love you to" varrà anche 20 "The End" a livello compositivo - non so, non rispondo, non ne ho le competenze - ma The End con le sue dilatazioni, le sue pause, i suoi climax, le sue dissonanze narrative a sottolineare un amplesso con la madre - non semplice riferimento/citazione, attenzione! - di edipica memoria (mai evidente, presente nel sottotesto), inseriti in un contesto post-nichilista, ha una portata estetica e-nor-me.

ps.

Se vuoi dare un'occhiata al mio Beatles-fumetto che esprime abbastanza bene il mio beatles-pensiero (Doors a parte) te lo linko qua:

http://www.alessandr...egni-2011/1.jpg

http://www.alessandr...egni-2011/2.jpg

vai così cambiando il numero finale fino a 8 ;P

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In sintesi: Scaruffi è un buon punto di partenza per iniziare a prendere confidenza con certi nomi, incazzarsi e poi approfondire per conto proprio.

esatto! dedicargli addirittura un topic mi sembra veramente un'esagerazione. é uno che le spara, e il suo scopo (secondo me) é quello di far parlare di sé, essendo un esibizionista esagerato.

e poi, come ha detto qualcuno prima, i tuttologi sono pericolosissimi. non solo in campi diversi (per dire, quando si mette a parlare di economia é imbarazzante), ma anche solo in campo musicale. non si puó pretendere di giudicare qualunque cosa, e di essere massimi esperti in ogni genere musicale. le classifiche poi... dio ce ne scampi.

come disse qualcuno:

« tanto ci sarà sempre, lo sapete, un musico fallito, un pio, un teorete, un Bertoncelli uno Scaruffi ( :laugh: ), un prete, a sparare cazzate »

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esatto! dedicargli addirittura un topic mi sembra veramente un'esagerazione. é uno che le spara, e il suo scopo (secondo me) é quello di far parlare di sé, essendo un esibizionista esagerato.

e poi, come ha detto qualcuno prima, i tuttologi sono pericolosissimi. non solo in campi diversi (per dire, quando si mette a parlare di economia é imbarazzante), ma anche solo in campo musicale. non si puó pretendere di giudicare qualunque cosa, e di essere massimi esperti in ogni genere musicale. le classifiche poi... dio ce ne scampi.

come disse qualcuno:

« tanto ci sarà sempre, lo sapete, un musico fallito, un pio, un teorete, un Bertoncelli uno Scaruffi ( :laugh: ), un prete, a sparare cazzate »

Boh... a me pare che la discussione che ne è scaturita stia valendo appieno il prezzo del biglietto. Aspetta qualche altro anno per inaridirti e normalizzarti, dai ;)

Bakke, il fumetto è molto interessante, complimenti. Per quel poco che ne capisco hai personalità, nel tuo lavoro :)

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alt, la discussione sta piacendo molto anche a me (come al solito ogni volta che Korg scrive del resto, senza togliere nulla agli altri!) , é che non vedo il motivo di dedicare addirittura un topic ad un ciarlone del genere. cambierei il titolo del topic, tipo "critica musicale" e leverei il suo nome dal thread, visto che secondo me tiene lontane molte persone :laugh:

no scherzo, peró non capisco perché mi dici di normalizzarmi? il mio pensiero su Scaruffi in realtá é giá cambiato parecchio, prima mi faceva incazzare da morire, ora ho deciso di ignorarlo e prenderlo per quello che é (un chiacchierone appunto).

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jimi, ho detto di aspettare a "normalizzarti", nel senso di aspettare a vedere le cose o bianche o nere, come per tirar corto e semplificarsi la vita fanno spesso gli "adulti". Scaruffi fornisce spunti, sia a leggerlo che a ragionarci sopra, e ci sono critici musicali di cui posso condividere maggiormente il modo di ragionare, ma mi forniscono meno spunti di lui.

Comunque (e mi sono accorto solo ora di averlo aperto io, quando sono andato a guardare la data) è qui da 4 anni 'sto thread, che male t'ha fatto? :D

paranoid, e te ne ha dati a 18 anni di spunti penso... ;)

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