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Tribuna Politica


Scassato

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Ma nessuno ha detto che Videotapina abbia torto o ragione. Lo stesso vale per te. Il problema è che ogni tanto si leggono parole da parte tua ESAGERATE. A volte anche offensive e fuori luogo.

Magari farò delle battute che non ti fanno ridere e di questo me ne sbatto ovviamente, però almeno se uno non è d'accordo con me non gli dico che fa questo e quello nei bagni dell'università o che mi fa pena o che è uno stronzo etc. etc.

Poi puoi pure andartene dal forum e non scrivere più, quelli sono fatti tuoi!

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Sì, però c'è da dir anche che alcuni neo laureati non vogliono lavorare. Vogliono da subito fare un lavoro inerente a ciò che hanno studiato, con stipendi esorbitanti, perchè loro sono laureati!

beh, prima di pretendere uno stipendio alto, bisogna uscire dal mondo dell'università e mettere in pratica quanto studiato e bisogna anche accontentarsi di piccoli lavori, altrimenti avoglia di aspettare!

Bisogna fare gavetta!

I lavori in Italia ci sono, ma nessuno vuole farli.

Ovviamente non parlo di utti, non parlo di padri di famiglia che perdono il lavoro ecc...

MI riferisco solo ai neolaureati, che credono di essere chissà chi soloperchè hanno il foglio di carta. Bisogna prima fare altro per immettersi nel mondo del lavoro.

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in effetti è grossomodo così...che amarezza

Questo sistema è adatto per società luterane, individualiste e rapaci come quelle anglosassoni o germaniche, non per società cattoliche, comunitarie e magnanime come quelle mediterranee. Ecco perché l'Italia sta così male: perché abbiamo importato un modello non consono alla nostra cultura e ce l'abbiamo inserito con la forza. E' una questione di radici profonde indistricabili.

Sì, però c'è da dir anche che alcuni neo laureati non vogliono lavorare. Vogliono da subito fare un lavoro inerente a ciò che hanno studiato, con stipendi esorbitanti, perchè loro sono laureati!

beh, prima di pretendere uno stipendio alto, bisogna uscire dal mondo dell'università e mettere in pratica quanto studiato e bisogna anche accontentarsi di piccoli lavori, altrimenti avoglia di aspettare!

Bisogna fare gavetta!

I lavori in Italia ci sono, ma nessuno vuole farli.

Ovviamente non parlo di utti, non parlo di padri di famiglia che perdono il lavoro ecc...

MI riferisco solo ai neolaureati, che credono di essere chissà chi soloperchè hanno il foglio di carta. Bisogna prima fare altro per immettersi nel mondo del lavoro.

Mi dispiace ma devo contraddirti duramente.

Sai quante volte ho pensato di mollare tutto e andare a fare i lavori "che nessuno vuol fare", come si sul dire?

E secondo te perché non l'ho fatto? Tu progetteresti una vita di coppia con uno che tutte le mattine si alza alle 4 per andare a mungere le capre? Che vive lontano dalla città? Che non gli interessa minimamente di stare appresso a tutte le minchiate edoniste, tecnologiche e materialiste? Che guida una carretta mezzo scassata? Che non ha internet e manco gliene importa? Che vive insomma come vivevano i nostri nonni o bisnonni?

Se quei lavori non li fa nessuno la colpa è VOSTRA, d voi DONNE che non accetterete MAI di stare con un uomo che svolge un lavoro umile e fa una vita sacrificata non improntata allo sfoggio, all'edonismo, al successo e a tutte quelle menate che tanto vi piacciono!

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Questo sistema è adatto per società luterane, individualiste e rapaci come quelle anglosassoni o germaniche, non per società cattoliche, comunitarie e magnanime come quelle mediterranee. Ecco perché l'Italia sta così male: perché abbiamo importato un modello non consono alla nostra cultura e ce l'abbiamo inserito con la forza. E' una questione di radici profonde indistricabili.

Mi dispiace ma devo contraddirti duramente.

Sai quante volte ho pensato di mollare tutto e andare a fare i lavori "che nessuno vuol fare", come si sul dire?

E secondo te perché non l'ho fatto? Tu progetteresti una vita di coppia con uno che tutte le mattine si alza alle 4 per andare a mungere le capre? Che vive lontano dalla città? Che non gli interessa minimamente di stare appresso a tutte le minchiate edoniste, tecnologiche e materialiste? Che guida una carretta mezzo scassata? Che non ha internet e manco gliene importa? Che vive insomma come vivevano i nostri nonni o bisnonni?

Se quei lavori non li fa nessuno la colpa è VOSTRA, d voi DONNE che non accetterete MAI di stare con un uomo che svolge un lavoro umile e fa una vita sacrificata non improntata allo sfoggio, all'edonismo, al successo e a tutte quelle menate che tanto vi piacciono!

Aspetta....

Io non intedevo lasciare gli studi e di non aspirare al massimo.

Nella vita bisogna sempre aspirare al massimo, ma a quel massimo bisogna arrivvarci per gradi, non subito.

se io domani mi laureo, non posso pretendere che dopo domani avrò un lavoro ben retribuito e a tempo determinato. Per carità, ben venga se mi accadesse, ma se ciò non avvenisse, non devo stare con le mani in mano ad aspettare.

Devo nel frattempo fare lavoretti, anche di poco conto, fare esperienza, gavetta, allenarsi a lavorare.

E poi permettimi di contraddirti. Non è colpa di noi donne, ma di tutti noi, che vogliamo avere la pagnotta bella e pronta senza averla prima impastata e poi cotta.

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Nei paesi normali il neolaureto è una risorsa, in Italia un peso.

Questa è la verità.

E' vero. Su questo non posso darti torto.

E' anche vero che in altri paesi l'università stessa è organizzata meglio e ti inserisce direttamente nel mondo del lavoro.

In Italia dopo esserti laureato, non sai mettere in pratica ciò che hai studiato e perciò non sei pronto per lavorare.

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In Italia si vive fino a 103 anni, con tutti gli strascichi e le ricadute a cascata che questo comporta nel sistema di previdenza sociale: ecco perché i neolaureati non lavorano.

Bisogna fare tagli alla sanità: 15 anni di vita in più per Rita Levi Montalcini, sono 15 di vita in meno per mio figlio (che infatti non è ancora nato, perché lo Stato deve mantenere in vita queste "salme")

220px-Ritalevimontalcini.jpg

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Nei paesi normali il neolaureto è una risorsa, in Italia un peso.

Questa è la verità.

Sacrosanto.

E ridicolo, siamo un paese del terzo mondo a livello culturale.

Tu ormai sei il mio fratello maggiore 1%20(20).gif

Ho sempre desiderato avere un fratello minore. :rolleyes:

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Diciamo che il problema è stato uno, e mi pongo temporalmente nei pressi degli anni '60/'70.

Intanto, la mentalità del tutto nostra che esistano lavori di serie A (l'avvocato, il medico, il "Dottore" in generale) e lavori di serie D (l'artigiano, l'agricoltore, l'allevatore), saltando allegramente le due serie di mezzo. Quasi tutti, per motivi esclusivamente di status symbol, dato che (se fatto lavorare, chiaramente) un artigiano arriva a prendere mensilmente quanto un medico d'ospedale non dirigente (e mi baso su cifre reali), tutti dicevo vollero fare il dottore, l'avvocato, il professore, non avendo assolutamente alcun mezzo decente per poter svolgere quelle carriere, quando avrebbero dovuto, senza alcuna vergogna e andando in giro con la minchia sbrogliata, fare quei lavori che nella loro testa ormai si era sedimentato essere di serie D. Di conseguenza, con pazienza, laureandosi in 15 anni in Giurisprudenza, o grazie all'apertura di corsi di laurea surrogati, incompleti, e molto spesso ridicoli, tipo consulente del lavoro, consulente giuridico italo-francese o scienze politiche, sono riusciti a poter usare, in periodi in cui non era così diffuso, "il pezzo di carta" quale elemento da far pesare vista l'assoluta inadeguatezza intellettiva. Questi hanno trovato un lavoro, a volte l'han svolto decentemente, a volte con il culo, ma grazie ad appoggi vari non sono mai tornati dove appartenevano: ai campi.

Di conseguenza, il fatto che il diritto allo studio fosse confuso, ed è ancora confuso, con il diritto alla laurea, ha distrutto completamente ogni valore dello studio universitario. Non sono i neouniversitari a non essere una risorsa, è la laurea in generale ad aver perso ogni importanza, e ci credo, è la base nel momento in cui conosci casi umani con belle spalle da zappatore vantarsi dell'84 in scienze del cazzo preso in 10 anni e poi incazzarsi pure perchè nessuno li vuole assumere. Quando sento neolaureati incazzarsi per la situazione lavorativa, prima di dargli il mio supporto e la mia solidarietà, vorrei veramente sapere cosa hanno studiato, con quanto sono usciti e quanto tempo c'hanno messo. Non so quanti di questi abbiano preso la laurea perchè meritata, e quanti senza alcun merito, svogliati e insistendo sui professori che al decimo tentativo se lo son voluti togliere dai maroni.

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Di conseguenza, il fatto che il diritto allo studio fosse confuso, ed è ancora confuso, con il diritto alla laurea, ha distrutto completamente ogni valore dello studio universitario.

Semplicemente perfetto.

La scuola dovrebbe essere più selettiva fin dalle medie: non tutti possono andare all'università, bisogna avere il coraggio di dire a un ignorante TU NON PUOI, solo così si garantirà ai meritevoli un futuro lavorativo.

Ma questo non è un processo che si attua con la farsa del test di ingresso ma con una selezione spietata alle superiori.

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Tipo, giusto ora su Italia 1, una tipa che fa un fracasso di soldi facendo la grafologa. Non una di quelle che aiutano gli inquirenti a capire le veridicità di testamenti, documenti scritti e quant'altro, ma una psicografologa. Cioè, tu scrivi "suca" con le lettere vicine, allora sei un aggressivo represso, probabilmente un John Wayne Gacy jr. in erba. Lombroso applicato alla grafia. Ora, una 15enne che vede una cosa del genere, che nella sua vita decide di fare la psicografologa così sapra se il tipo figaccione della sua classe vuole bombarsela o no, una volta uscita al nono anno da un corso di laurea inutile, godrà il mio stesso diritto di lamentarsi per l'assenza del lavoro? Mah, sarò un po' nazista, però no.

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Semplicemente perfetto.

La scuola dovrebbe essere più selettiva fin dalle medie: non tutti possono andare all'università, bisogna avere il coraggio di dire a un ignorante TU NON PUOI, solo così si garantirà ai meritevoli un futuro lavorativo.

Ma questo non è un processo che si attua con la farsa del test di ingresso ma con una selezione spietata alle superiori.

D'ACCORDISSIMO!!!

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Dimenticavo, in più ci si è messo il nuovo sistema universitario, ovvero la laurea TRIENNALE. Una buffonata totale, spacciata per laurea e qualcuno tenta ancora di farla pesare nei curriculum lavorativi. Anche quelli contano come laureati disoccupati.

Solo per farla valere a livello europeo. Prima di tutto in Europa i corsi durano 4 anni e non 3, poi cosa cambia tra 4 e 5?

La triennale fa perdere troppo tempo ed è inutile. Ai colloqui di lavoro preferiscono le lauree magistrali a quelle triennali, e tutti i torti non hanno.

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Di conseguenza, il fatto che il diritto allo studio fosse confuso, ed è ancora confuso, con il diritto alla laurea, ha distrutto completamente ogni valore dello studio universitario.

Questa frase andrebbe semplicemente incorniciata.

Secondo me molto dipende anche dal modello del 'sogno americano' che le pubblicità e i film ci inculcano da 40 anni: impossible is nothing, tutti possono fare tutto, e così via.

E invece no, cazzo: madre natura ci ha creati in modo che non tutti abbiano le stesse potenzialità, gli stessi talenti. Anche se mi alleno 12 ore al giorno non diventerò mai un calciatore forte, così come Balotelli non farà mai il fisico nucleare.

Oltretutto, il messaggio è stato anche distorto: gran parte delle nuove generazioni (la mia in testa) non solo è convinta di poter essere tutti astronauti o agenti segreti, ma pretende di avere tutto senza sforzo, perché è così che siamo abituati.

Il risultato? Tre zilioni di laureati fuori corso al dams o a scienze di chissàcosa, tutto perché non si riconosce di non avere effettivamente il talento per fare un lavoro di concetto e non manuale (dignitosi, peraltro), con parallelo svilimento delle istituzioni stesse.

Vi racconto una cosa che mi ha colpito, proprio questi giorni: son da poco tornato all'Università e ho notato che è pieno, come non mai, di pubblicità di nuovi istituti di design, arte, disegno, e chi più ne ha più ne metta. Di questo boom di iscritti, quanti effettivamente avranno il guizzo? Quanti sono effettivamente supportati da quel talento che gli consentirà di realizzarsi nella vita con l'arte? Vogliamo dire 1 su 20? Ma anche 1 su 50, secondo me.

E invece no: tutti artisti, tutti poeti,tuttipossonotutto.

E poi ci chiediamo perché la gente non trova lavoro.

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E' vero quello che dice Pan: si è confuso il diritto allo studio col diritto alla laurea e la triennale è poco meno che una truffa.

Ha ragione anche acm89: tutti artisti, tutti poeti, tuttipossonotutto.

Però il nocciolo della questione è stato, è, e sarà sempre lo stesso: Pan e Acm provate ad andare a una festa vestiti di stracci a dire "ciao bellezza in shorts, io faccio il contadino, mi alzo tutti i giorni alle 4, lavoro come uno schiavo sottopagato, potrebbero licenziarmi da un momento all'altro perché sono pure in nero, non ho telefonino, non ho computer, condivido una stanza con altri 5 schiavi come me.... mi vuoi sposare?" :cervo:

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