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A Moon Shaped Pool


Lacatus

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28 minutes ago, Wanderer said:

Su Codex e TKOL in generale abbiamo fatto pagine e pagine di spiegoni su chi riteneva che avessero comunque unitarietà, di certo non sonica ma concettuale ("pippe" anche quelle devo presumere-_-)

 

non fraintedermi a me piace discutere (e lo sai sia da qui che da "la") e si li difendo perche questo è un disco bello e nn perche lo dico io... (c'e' la sezione recensioni da "ripassare" nel caso). Poi si puo' chiaramente dissentire ma mi fido delle sensazioni, oltre che mie, della maggioranza, come sempre.

Quello che voglio sostenere e che in parte hai detto anche tu è che si puo' trovare un punto di unitarieta' tra Lotus e Codex come anche un punto di rottura a seconda dello sguardo che si applica... certo se voglio dimostrare che TKOL è un monolito (e per me lo e' eh) ti dico che è il percorso dalla buio alla luce, dal ritmo prima forsennato che si allenta nella seconda parte e tutte le cose di cui abbiamo discusso tante volte. In caso contrario ti dico che Lotus è un pezzo cazzaro e ruffiano e Codex una ballata introspettiva che subito dopo ci fa a pugni (nn lo penso ma è un esempio :) ).  

Alla fine sono interpretazioni e una vale l'altra se vuoi...


Allo stesso modo secondo me si puo' trovare una unitarieta' in AMSP (di sonorita' e di atmosfere) che anche tu riscontri quindi questo volerlo smembrare a tutti i costi mi sembra un po' un esercizio sterile...  Oppure ci si puo' concentrare sul fatto che abbia pezzi tra loro "eterogenei" (e come ho gia' detto sopra ci sono decine di esempi negli altri 8 dischi anche in quelli piu' "compatti" come Kid A).

Poi...puo' benissimo darsi che il concetto che ci stia dietro nn sia quello del monolito unitario ma quello della raccolta di pezzi ma questo nn significa automaticamente che sia meno bello o che "valga meno" come mi pare si voglia strumentalmente dimostrare...

Peraltro io sono convinta che ci sia un "tema" che è, come sostengo dall'inizio, quello dell'autoriflessione sulla meta' della propria vita passata e sulla propria carriera (e scusate ma è un tema ampio e ci sta che si passi dalla politica all'amore per via dell'ambientalismo). 

avrei dovuto argomentare meglio prima anziche scrivere solo "è bello". Giornataccia e nn avevo tempo.

tutto qui.

 

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27 minutes ago, @li said:

Boh perche' Codex che si affaccia dopo Lotus Flower che c'azzecca? Ci son decine di esempi in tutta la discografia dei Radiohead.

Avresti ragione, se Codex fosse seguita da un altro pezzo stile Feral, ma proprio questa che hai citato è una transizione studiatissima, perché Codex e Give Up The Ghost, i due brani lenti, anzi lentissimi, che sembrano ancora più lenti di quello che sono in mezzo alla giungla dei Rami, sono accoppiati e il discorso di TKOL si porta dall'animale allo spirituale. Dopo Codex non si torna indietro. 

Invece in A Moon Shaped Pool è un continuo andi-e-rivieni, non capisco se Thom ce l'ha con l'elettorato di Farange e Trump, se gli dispiace che i figli suoi e di Rachel cresceranno coi dei genitori separati, se è contento perché la fidanzatina italiana gli ha svelato che "diversi tipi d'amore sono possibili" e le manda un messaggio per dirle quanto è triste quando non può stare con lei a Trastevere... 

27 minutes ago, @li said:

a me sembra che stiate facendo i salti mortali per trovare dei difetti a un disco oggettivamente bello bello :)

(e mi spiace che nn riusciate a godervelo per colpa di ste pippe)

E' proprio il contrario @li: le canzoni riesco a godermele comunque, grazie ai salti mortali che ho fatto per inventarmi una tracklist fluida B)  

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Io preferisco un patchwork di canzoni belle che un disco concettualmente unitario composto da cessi. Che poi TKOL musicalmente è disomogeneo ed incoerente, un pastrocchio. Lo Stagno gli fa 6-1 6-1 e quegli "uno" sono Bloom e Feral.

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13 hours ago, @li said:

non fraintedermi a me piace discutere (e lo sai sia da qui che da "la") e si li difendo perche questo è un disco bello e nn perche lo dico io... (c'e' la sezione recensioni da "ripassare" nel caso). Poi si puo' chiaramente dissentire ma mi fido delle sensazioni, oltre che mie, della maggioranza, come sempre.

Quello che voglio sostenere e che in parte hai detto anche tu è che si puo' trovare un punto di unitarieta' tra Lotus e Codex come anche un punto di rottura a seconda dello sguardo che si applica... certo se voglio dimostrare che TKOL è un monolito (e per me lo e' eh) ti dico che è il percorso dalla buio alla luce, dal ritmo prima forsennato che si allenta nella seconda parte e tutte le cose di cui abbiamo discusso tante volte. In caso contrario ti dico che Lotus è un pezzo cazzaro e ruffiano e Codex una ballata introspettiva che subito dopo ci fa a pugni (nn lo penso ma è un esempio :) ).  

Alla fine sono interpretazioni e una vale l'altra se vuoi...


Allo stesso modo secondo me si puo' trovare una unitarieta' in AMSP (di sonorita' e di atmosfere) che anche tu riscontri quindi questo volerlo smembrare a tutti i costi mi sembra un po' un esercizio sterile...  Oppure ci si puo' concentrare sul fatto che abbia pezzi tra loro "eterogenei" (e come ho gia' detto sopra ci sono decine di esempi negli altri 8 dischi anche in quelli piu' "compatti" come Kid A).

Poi...puo' benissimo darsi che il concetto che ci stia dietro nn sia quello del monolito unitario ma quello della raccolta di pezzi ma questo nn significa automaticamente che sia meno bello o che "valga meno" come mi pare si voglia strumentalmente dimostrare...

Peraltro io sono convinta che ci sia un "tema" che è, come sostengo dall'inizio, quello dell'autoriflessione sulla meta' della propria vita passata e sulla propria carriera (e scusate ma è un tema ampio e ci sta che si passi dalla politica all'amore per via dell'ambientalismo). 

avrei dovuto argomentare meglio prima anziche scrivere solo "è bello". Giornataccia e nn avevo tempo.

tutto qui.

 

Ma vai tranquilla dai, ti sei spiegata (molto) bene. Scrivi sempre bene quando argomenti;)

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59 minutes ago, echoes said:

Io preferisco un patchwork di canzoni belle che un disco concettualmente unitario composto da cessi. Che poi TKOL musicalmente è disomogeneo ed incoerente, un pastrocchio. Lo Stagno gli fa 6-1 6-1 e quegli "uno" sono Bloom e Feral.

Te sei sempre esagerato:P nessuno penso metta in dubbio che le canzoni ti devono piacere, però appunto anche altre cose rilevano!

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2 hours ago, echoes said:

Io preferisco un patchwork di canzoni belle che un disco concettualmente unitario composto da cessi. Che poi TKOL musicalmente è disomogeneo ed incoerente, un pastrocchio. Lo Stagno gli fa 6-1 6-1 e quegli "uno" sono Bloom e Feral.

Facciamo direttamente 6-2 6-0 ritiro al terzo va, mi pare più adeguato :D

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L'ho riascoltato stamattina dopo una ventina di giorni e quasi mi sono commossa per quanto è bello. Io ci trovo una coerenza interna pur nella eterogeneità dei pezzi, probabilmente, come scriveva qualcuno sopra, molto è anche merito di Nigel. Non sarà il loro disco più creativo o innovativo, ma sono contenta che ci sia :D

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Pensando all ideadi Lacatus del "cd più ep" per me con shaped pool poteva essere:

 

Daydreaming

Present Tense

The Numbers

Desert Island Disk

Glass Eyes

Decks Dark

Tinker Tailor

True Love Waits

 

 

ep 1

Burn The Witch/Spectre (ops è successo:D)

ep 2

Identikit/Ful Stop

 

Via al linciaggio!:P

 

 

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9 minutes ago, Wanderer said:

Pensando all ideadi Lacatus del "cd più ep" per me con shaped pool poteva essere:

 

Daydreaming

Present Tense

The Numbers

Desert Island Disk

Glass Eyes

Decks Dark

Tinker Tailor

True Love Waits

 

 

ep 1

Burn The Witch/Spectre (ops è successo:D)

ep 2

Identikit/Ful Stop

 

Via al linciaggio!:P

 

 

Bravo! :clapclap:

2012: 12" Identikit/Ful Stop

2015: Silent Spring EP (in occasione Le Trianon):
01.Silent Spring (The Numbers)
02.Desert Island Disk
03.Present Tense
04. Decks Dark

2016: Burn The Witch EP (in occasione Brexit):
01.Burn The Witch
02.Glass Eyes
03.Tinker, Tailor, Soldier, Sailor, Rich Man, Poor Man, Beggar Man, Thief
04. Daydreaming

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1 hour ago, Lacatus said:

Bravo! :clapclap:

2012: 12" Identikit/Ful Stop

2015: Silent Spring EP (in occasione Le Trianon):
01.Silent Spring (The Numbers)
02.Desert Island Disk
03.Present Tense
04. Decks Dark

2016: Burn The Witch EP (in occasione Brexit):
01.Burn The Witch
02.Glass Eyes
03.Tinker, Tailor, Soldier, Sailor, Rich Man, Poor Man, Beggar Man, Thief
04. Daydreaming

Se fosse stato così vi sareste lamentati ugualmente dicendo: con tutto questo materiale perché non fare un album?

Alla fine produrre una serie di Ep significa produrre dei singoli lavori che siano figli del tempo in cui sono stati composti e subito registrati. Mi potreste dire che ci sono tanti ripescaggi, ma mi viene da pensare che le forme ideali (in studio intendo) per loro siano quelle che hanno preso forma nelle sessions in Provenza. Sappiamo anche che sono state delle registrazioni molto prolifiche e anche emotivamente importanti (ricordate ciò che dissero Nigel e Colin a ridosso dell'uscita), insomma il risultato non poteva che essere un LP. Dovete starci.

 

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13 minutes ago, Sexbeatles said:

Se fosse stato così vi sareste lamentati ugualmente dicendo: con tutto questo materiale perché non fare un album?

Alla fine produrre una serie di Ep significa produrre dei singoli lavori che siano figli del tempo in cui sono stati composti e subito registrati. Mi potreste dire che ci sono tanti ripescaggi, ma mi viene da pensare che le forme ideali (in studio intendo) per loro siano quelle che hanno preso forma nelle sessions in Provenza. Sappiamo anche che sono state delle registrazioni molto prolifiche e anche emotivamente importanti (ricordate ciò che dissero Nigel e Colin a ridosso dell'uscita), insomma il risultato non poteva che essere un LP. Dovete starci.

Si gioca, infatti (ma il "Silent Spring EP" per me sarebbe stato una bomba!)

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A me capita questo. Che non ho voglia di ascoltarlo tanto spesso, ma mi piace sempre. Però devo dire che ci sono dei momenti, non so perchè,probabilmente quando sono in un determinato stato psico-fisico (non so quale:D) che sto disco mi travolge. Cioè si rivela completamente. Il punto è che essendo un disco "edonista" (:D) fondato tutto sulla bellezza (non ha altro principio che questo, essere il disco più bello possibile) appunto come le cose TROPPO belle (perchè curate alla perfezione ecc ecc.) non si rivela che in determinati momenti. Per questo: non è un disco da sciupare e anche a volte suona artificioso.

Insomma quello che voglio dire è che quando ti prende, ti prende..e bene: in quei momenti è bellissimo:i pezzi tutti belli, la cura certosina di ogni dettaglio, i dettagli neanche troppo nascosti. Ma c'è bisogno di una scintilla, qualcosa. 

Ho questa sensazione.

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On 27/7/2016 at 9:47 PM, Wanderer said:

A me capita questo. Che non ho voglia di ascoltarlo tanto spesso, ma mi piace sempre. Però devo dire che ci sono dei momenti, non so perchè,probabilmente quando sono in un determinato stato psico-fisico (non so quale:D) che sto disco mi travolge.

Insomma quello che voglio dire è che quando ti prende, ti prende..e bene: in quei momenti è bellissimo:i pezzi tutti belli, la cura certosina di ogni dettaglio, i dettagli neanche troppo nascosti. Ma c'è bisogno di una scintilla, qualcosa. 

Ho questa sensazione.

sono della stessa idea, secondo me (che sono un povero inesperto dei radiohead comunque), è il disco più dolce che abbiano mai fatto, perchè è tutto dolce, forse solo burn the witch lo è un po meno, e appunto a volte quando hai un certo umore può risultare addirittura irritante, ma quando sei nel posto giusto con lo spirito giusto è un viaggio incredibile, per quanto mi riguarda, ma forse è affrettato questo giudizio, amsp sta appena sotto kid a, ok computer e amnesiac

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  • 4 weeks later...

Riprendo qua che il topic è giusto

@Lacatus ma io ho anche la sensazione, pur piacendomi il disco, che quel periodo in cui era stata postata la gif del master reel e il tempo passava indomito con noi che facevamo referesh ogni 5 minuti, effettivamente potrebbe esserci stato un ripensamento sulla tracklist e lo spirito del disco...

Io sono dell'idea che con le session in provenza sia spuntata l'idea di un disco senza "patimenti" artistici, rilassato e placido - chissà forse aiutati anche dall'ambiente - fatto senza troppi pensieri e senza troppi concettualismi (che invece in TKOL abbondavano..). Insomma avevano quelle canzoni e quelle canzoni hanno pensato di arrangiare, senza pensare ad un album ben a fuoco, ma lasciandolo cosi come usciva man mano dalle loro corde (musicalmente fisiche e non), inserendo un brano di un tipo, uno di un altro. Poi è arrivato il momento di tirare le fila con la tracklist e c'hanno dovuto mettere tutto il loro impegno per riuscire a dare un qualche spirito di coerenza, perlomeno sonora. O, meglio ancora: la coerenza sonora l'ha data già nigel e la band premaster poi al momento di fare la tracklist i problemi si sono palesati e hanno subito la conseguenza del loro mancato concettualismo (voluto). Ne è uscito un album dalle tematiche distinte e che solo sonoricamente ha una sua identità, questo è vero. Ma è probabilmente il disco che volevano fare, avrei pochi dubbi su questo...

 

Poi loro hanno tanta classe e hanno salvato il tutto...però sarebbe bello uscire da queste ipotesi e vedere se a livello compositivo le canzoni siano interessanti o meno..(aldilà del piacere dell'ascolto). Io purtroppo non posso dirlo..

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Ma sì infatti: mi piace pensare che d'ora in poi il pattern sarà disco classicheggiante (alla In Rainbows/AMSP) - disco sperimentale (alla TKOL). Poi se lo hanno fatto veramente in due settimane significa che non volevano tirarla troppo per le lunghe, anche perché era un periodo in cui sia Thom che Jonny erano impegnati nei loro progetti.

Confido nell'LP 10 di nuovo arte senza paura B)

A livello compositivo si sono tolti sì un po' di sassolini dalle scarpe (Burn the Witch, TLW) ma si sono anche aperti a sound finora poco affrontati (Identikit, Ful Stop, ma soprattutto DID e The Numbers: il corso Gospel di quest'ultima è davvero una grande apertura secondo me, che mi fa bensperare anche in Open the Floodgates ad esempio). Il manierismo un po' c'è ma finché è così bello ben venga.

L'unico grandissimo difetto in cui convengo è l'aspetto di marketing del disco: i volantini We Know Where You Live e lo svuotamento dai social lasciavano presagire qualcosa di geniale a cui ci avevano abituati (la promozione "artistica" alla blips di Kid A o il DAS epoca In Rainbows). Purtroppo questa volta l'operazione è stata un po' tutto fumo e poco a fuoco. E in questo sì forse stanno invecchiando.

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2 hours ago, Wanderer said:

Riprendo qua che il topic è giusto

@Lacatus ma io ho anche la sensazione, pur piacendomi il disco, che quel periodo in cui era stata postata la gif del master reel e il tempo passava indomito con noi che facevamo referesh ogni 5 minuti, effettivamente potrebbe esserci stato un ripensamento sulla tracklist e lo spirito del disco...

Io sono dell'idea che con le session in provenza sia spuntata l'idea di un disco senza "patimenti" artistici, rilassato e placido - chissà forse aiutati anche dall'ambiente - fatto senza troppi pensieri e senza troppi concettualismi (che invece in TKOL abbondavano..). Insomma avevano quelle canzoni e quelle canzoni hanno pensato di arrangiare, senza pensare ad un album ben a fuoco, ma lasciandolo cosi come usciva man mano dalle loro corde (musicalmente fisiche e non). Poi è arrivato il momento di tirare le fila con la tracklist e c'hanno dovuto mettere tutto il loro impegno per riuscire a dare un qualche spirito di coerenza, perlomeno sonora. O, meglio ancora: la coerenza sonora l'ha data già nigel e la band premaster poi al momento di fare la tracklist i problemi si sono palesati e hanno subito la conseguenza del loro mancato concettualismo (voluto). Ne è uscito un album dalle tematiche distinte e che solo sonoricamente ha una sua identità, questo è vero. Ma è probabilmente il disco che volevano fare, avrei pochi dubbi su questo...

Dici che The King Of Limbs fu frutto di "patimenti artistici"? Secondo me per niente: si sono divertiti a improvvisare, tagliuzzare e loopare, fregandosene di scrivere canzoni, poi Thom ci ha canticchiato qualcosa sopra e via :) Ad un certo punto si sono accorti che avevano 8 pezzi che funzionavano bene messi insieme e l'hanno pubblicato (a testimonianza di questo c'è il fatto che Supercollider non era ancora stata completata quando uscì TKOL, e sicuramente c'erano anche altri brani mezzo finiti e mezzo no, fra i quali suppongo Staircase, Present Tense, i pezzi suonati nel tour 2012 e forse qualcosa finita poi su Amok e/o addirittura Tomorrow's Modern Boxes).

E' stato decisamente più forzato il lavoro su A Moon Shaped Pool, se non altro perché sapevano fin dal principio che dovevano metterci dentro Present Tense, Burn The Witch, Identikit e Ful Stop e perché Jonny ha dovuto sudare 7 camicie per completare quelle 4 mezze strofe che erano in origine Daydreaming, Tinker Tailor Soldier Sailor, The Numbers e Decks Dark. Questo era il nucleo principale dell'album.
Poi, ma solo a sessioni già avviate, hanno scritto finalmente qualcosa di genuino, di "Radiohead 2016", ed in fatti si tratta delle due canzoni più sincere del disco, quelle dove non si avvertono forzature: Glass Eyes (dalla penna di Jonny) e Desert Island Disk (da quella di Thom), che descrivono due situazioni della nuova storia d'amore di Thom. Concordo con te su tutto il resto del discorso.

 

1 hour ago, notlivingjustkillingtime said:

A livello compositivo si sono tolti sì un po' di sassolini dalle scarpe (Burn the Witch, TLW) ma si sono anche aperti a sound finora poco affrontati (Identikit, Ful Stop, ma soprattutto DID e The Numbers: il corso Gospel di quest'ultima è davvero una grande apertura secondo me, che mi fa bensperare anche in Open the Floodgates ad esempio). Il manierismo un po' c'è ma finché è così bello ben venga.

The Numbers mi fa incazzare: quell'arrangiamento col piano sgocciolante, gli scampanellii, il coro gospel e gli archi soul è esaltante (mi aspettavo questo tipo di arrangiamento per Give Up The Ghost, quando Thom la suonò da solo per la prima volta nel 2010), ma la canzone in sé è una schifezza (schifezza aggravata dal fatto che chi l'aveva sentita a Le Trianon l'aveva descritta come un capolavoro :lol: )

1 hour ago, notlivingjustkillingtime said:

L'unico grandissimo difetto in cui convengo è l'aspetto di marketing del disco: i volantini We Know Where You Live e lo svuotamento dai social lasciavano presagire qualcosa di geniale a cui ci avevano abituati (la promozione "artistica" alla blips di Kid A o il DAS epoca In Rainbows). Purtroppo questa volta l'operazione è stata un po' tutto fumo e poco a fuoco. E in questo sì forse stanno invecchiando.

Lo svuotamento dei social è stata una VIGLIACCATA incredibile, per far sparire tutte le dichiarazioni di Thom contro Spotify e più in generale contro il sistema discografico, in vista della genuflessione al mainstream. E' stata una presa per i fondelli dei fans bella e buona, non voglio più pensarci :( 

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28 minutes ago, Lacatus said:

Lo svuotamento dei social è stata una VIGLIACCATA incredibile, per far sparire tutte le dichiarazioni di Thom contro Spotify e più in generale contro il sistema discografico, in vista della genuflessione al mainstream. 

Dai non esageriamo! Mica siamo in 1984 :blink:

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Lo svuotamento dei social era legato a Burn the witch...e quindi alla caccia alla strega...non per niente è uscito come primo pezzo del disco.

La strategia ha funzionato, perchè ha creato il solito caos precedete ad una loro uscita...il clamore con l'assenza...

Tutto questo doveva serviva al lancio del disco, che vi aspettavate?

Lo hanno detto più volte non vogliono essere i paladini di una crociata contro il sistema, cosa che sembrava con l'uscita di In Rainbows.

Trovo incoerenti le dichiarazioni di Thom contro Spotify ed il fatto che i suoi lavori solisti comunque non vengono messi sulla piattaforma, però credo che la XL abbia gestito il tutto.

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@Lacatus ti rispondo qui perchè di là siamo OT

Sono d'accordo con te che sarebbe bello saperlo..Però io tutta questa varietà nel disco non la trovo eh. Alla fine riconosco due grossi temi: il tema sociale,ambientale, culturale (Burn the Witch, Identikit, The Numbers), il tema intimo (True Love Waits, Glass Eyes, Present Tense), con alcune, tipo Daydreaming, che possono far parte dell'una o dell'altra categoria. Questo dal punto di vista tematico.

 

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On 25/8/2016 at 4:40 PM, Lacatus said:

Dici che The King Of Limbs fu frutto di "patimenti artistici"? Secondo me per niente: si sono divertiti a improvvisare, tagliuzzare e loopare, fregandosene di scrivere canzoni, poi Thom ci ha canticchiato qualcosa sopra e via  

Non intendevo questo: intendevo che a mio avviso TKOL ha avuto fin da subito un idea di fondo precisa, una necessità creativa senonaltro..derivata dalla voglia di provare cose nuove (appunto approcci diversi) e questo si è riverberato nel disco. 

Probabilmente questo è avvenuto anche su AMSP (stocazzo di very old e very new) ma è una cosa che all'ascoltatore arriva meno perchè molto meno evidente (se non usciva quell'intervista a Jonny qualcuno aveva capito qualcosa di come avevano realizzato certi suoni su Daydreaming?). 

Ovvio che l'artista non deve spiegare al pubblico il processo creativo eh, però questa è la sensazione che si ha.

Poi è tutto detto per sentito dire, se conoscessi i Radiohead personalmente avrei le idee più chiare:P

 

ps. comunque si AMSP  è  probabilmente il primo cd radiohead nato vecchio, non soprende sia piaciuto: sono i Radiohead che fanno al meglio ciò che sappiamo benissimo sanno fare  -e che piace di più a molti. 

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20 hours ago, Sig.Bakke said:

Il thom del 2016 è proprio quello che guarda i thom del passato, molto più che quello di did.

Ed è anche la colonna portante di amsp, questa atmosfera distaccata dove tutto sembra sia già successo, tutto è passato.

Hai colto il punto esattamente, Bakke: Thom guarda il passato. Ma perché? Per paura di guardare il futuro, perché nel futuro c'è il declino. E' proprio questo spirito che si porta appresso il disco che me lo rende insopportabile, perché per me è essenziale che i Radiohead guardino avanti. Aggiungi che non hanno fatto tesoro delle esperienze soliste di questi anni, aggiungi che Thom aveva appena riversato tutta la sua ispirazione in Tomorrow's Modern Boxes, ed ecco che il risultato finale è condizionato già in partenza: canzoni nate già vecchie, perché nate nello spirito sbagliato (ripeto: il guardarsi indietro, il non mettere a frutto le esperienze degli ultimi 5 anni, il non aver lavorato sul materiale migliore di Thom).

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A mesi dall'uscita del disco, ascolto sporadicamente qualche pezzo. che delusione, non mi era mai capitato. Concordo con l'analisi, un disco nato vecchio. 

Nemmeno una b-side, sono già nel disco.

Rimane qualche ottimo pezzo, decks dark, desert island disk, true love, tinker tailor. Qualche arrangiamento di merda: burn the witch, the numbers, present tense.

Identikit mi piacciono molto le strofe, la parte del ritornello è agghiacciante. 

Il lavoro più bello di produzione e di suoni è daydreaming, che sta li staccata dal resto del disco. Spectre sarebbe stata tra le prime 3.

Boh per me un disco piccolo piccolo, tkol se lo mangia a colazione. Sono riusciti persino a rovinare present tense.

Prima o poi doveva succedere, dopo tkol pensavo sarebbe stato fra molto tempo.

 

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1 hour ago, Lacatus said:

Hai colto il punto esattamente, Bakke: Thom guarda il passato. Ma perché? Per paura di guardare il futuro, perché nel futuro c'è il declino. E' proprio questo spirito che si porta appresso il disco che me lo rende insopportabile, perché per me è essenziale che i Radiohead guardino avanti. Aggiungi che non hanno fatto tesoro delle esperienze soliste di questi anni, aggiungi che Thom aveva appena riversato tutta la sua ispirazione in Tomorrow's Modern Boxes, ed ecco che il risultato finale è condizionato già in partenza: canzoni nate già vecchie, perché nate nello spirito sbagliato (ripeto: il guardarsi indietro, il non mettere a frutto le esperienze degli ultimi 5 anni, il non aver lavorato sul materiale migliore di Thom).

A me piace tanto proprio per quello, a 50 anni ci sta, trovo molto più coerente questo che le peterpanate stile tkol (che ho sempre trovato anacronistico, per quanto mi piaccia). Per me Thom non ha scritto niente meglio di daydreaming, e nemmeno di decks dark, e penso che la carriera solista di Jonny sia letteralmente franata, ottimamente e con mia somma gioia, dentro il sound radiohead. Per me il risultato finale è eccezionale.

Concordiamo forse sul declino (futuro). Per tutti questi motivi che ho elencato, e anche per altri, per me amsp sarebbe una conclusione perfetta.

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