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A Moon Shaped Pool


Lacatus

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Just now, Gasba said:

D'accordo su molte cose che dici, ma non sulla mancata unità tematica.
L'unità tematica è la memoria: razionalizzare il passato, fissare definitivamente il magma dei ricordi.
L'arrangiamento per archi sembra ribadire la cosa: al posto dei fiati orgiastici già esplorati in TKOL, qui optano per gli archi, per eccellenza strumenti razionali come la lira di Apollo, strumenti della "giusta misura". Fissare il passato nel presente significa esorcizzarlo per aprirsi a tutte le prospettive del futuro.
Anche l'artwork non mi sembra fuori tema: se in passato Donwood ha optato spesso per una stilizzazione del reale, qui sembra aver operato in direzione opposta: rendere realistico l'irreale. Seppure completamente informe, qui il tratto pittorico spesso si nasconde per aprire la strada ad un proposito di realismo, quasi a rendere quel magma tangibile (tanto è vero che il più delle volte sembra di guardare al microscopio o al telescopio). Sono istantanee sull'astratto, come a voler sottolineare l'intento di immortalare una volta per tutte qualcosa che di per sé è informe e magmatico come la memoria.
Come cantava Thom in Lotus Flower: "All i want is the moon upon a stick / just to see what if / just to see what is". Pare che ci abbiano provato davvero a guardare la luna/memoria da vicino, ma l'unico risultato possibile è un astrattismo irrisolvibile.

Insomma credo che l'unità tematica si giochi su queste due polarità: passato/presente, memoria/razionalità. Tipici argomenti di un artista al tramonto.

Grazie, Gasba: finalmente una risposta in merito alle mie argomentazioni! Molto efficace.
E tra l'altro in concordanza con il mio parallelo con l'album Let It Be dei Beatles.

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1 hour ago, Lacatus said:

Ma questo è il disco del samba o dell'orchestra? Il disco politico o il disco di canzoni d'amore? Non ha nessuna direzione: sono 11 canzoni che rimandano a 11 canzoni del repertorio degli 8 album precedenti dei Radiohead: c'è Hail To The Thief (Burn The Witch, The Numbers), c'è The King Of Limbs (Present Tense, Identikit), c'è Ok Computer (Decks Dark), c'è KidAmnesiac (Ful Stop, Tinker Tailor Soldier Sailor), c'è In Rainbows (Daydreaming, Glass Eyes, Desert Island Disk), ma non c'è l'Lp9.
La sensazione ascoltandolo è: "ok tutto molto bello, ma dove sono i Radiohead di OGGI?" 

 

I Radiohead di oggi sono questi. Lavorano sul proprio passato. E' un'altra fase, cosi com'è stata una fase tkol, In Rainbows, Kid A..ecc.

Il discorso è se ti va bene o no. Io l'ho detto che preferisco quando si guarda avanti - non amerei tkol sennò - ma in realtà non disprezzo nemmeno questo modo di fare, se il risultato mi piace. Certo non lo amerò mai al 100%.

Si ha quest'idea che l'artista debba sempre progredire, ma per me non è necessariamente vero. E' una questione di gusti e preferenze, ma non è che se uno fa una cosa spinta e necessariamente più artistica di chi non fa una cosa spinta. 

Shaped Pool è cosi, un disco molto semplice, ma che inquadra i Radiohead d'oggi. Non sono più avanguardisti, ma artigiani che lavorano con ciò che sanno di saper fare. 

Almeno fino al prossimo lp. Ma ho la sensazione che questo sarà l'ultimo. 

Non mi interessa difendere i Radiohead, perchè trovo che sia senza senso. Però non mi faccio neanche più troppi problemi sulla novità a tutti i costi. Posso apprezzare anche un lavoro di genere diverso, pur mantenedomi fermo sulle mie preferenze in generale (la meraviglia che provai ascoltando Bloom nessun brano di Shaped Pool me l'ha data. Ma è proprio l'album ad essere diverso).

Questo non è un cd poco ispirato, perchè le canzoni ci sono. E' un lavoro molto placido, calmo. Non è urgente. Ma non è che deve essere per forza un male.

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3 minutes ago, Wanderer said:

I Radiohead di oggi sono questi. Lavorano sul proprio passato. E' un'altra fase, cosi com'è stata una fase tkol, In Rainbows, Kid A..ecc.

Il discorso è se ti va bene o no. Io l'ho detto che preferisco quando si guarda avanti - non amerei tkol sennò - ma in realtà non disprezzo nemmeno questo modo di fare, se il risultato mi piace. Certo non lo amerò mai al 100%.

Si ha quest'idea che l'artista debba sempre progredire, ma per me non è necessariamente vero. E' una questione di gusti e preferenze, ma non è che se uno fa una cosa spinta e necessariamente più artistica di chi non fa una cosa spinta. 

Shaped Pool è cosi, un disco molto semplice, ma che inquadra i Radiohead d'oggi. Non sono più avanguardisti, ma artigiani che lavorano con ciò che sanno di saper fare. 

Almeno fino al prossimo lp. Ma ho la sensazione che questo sarà l'ultimo. 

Ma i Radiohead non hanno mai fatto avanguardia: nessuno si aspettava un disco di avanguardia (semmai un disco di frontiera, quello sì).

Quello che manca in questo disco è Thom: le registrazioni di A Moon Shaped Pool sono cominciate immediatamente dopo la pubblicazione di A Moon Shaped Pool, non dimentichiamolo: tutta l'ispirazione che Thom aveva accumulato dopo Amok, nel corso del 2013 e parte del 2014 è finita nel disco dello Smeraldo (che è un vero e proprio miracolo) :prego: 
E' inutile negare che Thom si è approcciato alle session dell'Lp9 prosciugato a livello di ispirazione, avendo in mano solo alcune mezze canzoni (Desert Island Disk, la strofa di Daydreaming, la strofa di Decks Dark, la prima parte di Tinker Tailor Soldier Sailor) e questo ha condizionato il risultato del disco perché (per la gioia di "date le chiavi a Jonny") si è reso inevitabile un intervento di maquillage orchestrale, che io, ripeto, non vedo come un valore aggiunto (come in How To Disappear Completely, Climbing Up The Walls), ma come "effetto speciale" per sopperire alla mancanza, quella appunto di Thom. 

Il risultato è una raccolta di canzoni che suona più come un Best Of di inediti, che come un album coerente, dato che le canzoni di questo album provengono da un arco temporale lunghissimo che dal 1995 (True Love Waits), passa per il 2002 (Burn The Witch), il 2008 (Present Tense), fino al 2011-12 (The Numbers, Ful Stop, Identikit) e il 2014-15, coprendo 20 anni di storia della band. 
Ha ragione Gasba quando ravvede questo filo conduttore della memoria: una retrospettiva di quello che sono stati i Radiohead in questi 20 anni.
Come scrissi già in maggio, un disco nato già vecchio, come la pecora Dolly. 
Se sarà l'ultimo album, non capisco perché non hanno deciso TUTTI (Thom in primis) di metterci il meglio di quello che potevano (e quindi congelare le varie Truth Ray, Interference, The Mother Lode, Pink Section, Nose Grows Some, per l'Lp9). 

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Perché quelle per quanto belle non sono canzoni da radiohead, con l'eccezione forse di nose (e a differenze di quasi tutte quelle di eraser).

Detto questo per me daydreaming è il miglior pezzo che han fatto in questa decade, come gruppo e come lavori solisti, ma non so effettivamente quanto sia una cosa di thom

 

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27 minutes ago, @li said:

Ah, sto tizio la pensa come me...

A Moon Shaped Pool centrifuga all’interno di undici canzoni, memoria e consapevolezza, riproponendo intonsa la formula fin qui maturata; non è un best of ma è come se lo fosse.

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2 hours ago, Sig.Bakke said:

Perché quelle per quanto belle non sono canzoni da radiohead, con l'eccezione forse di nose (e a differenze di quasi tutte quelle di eraser).

Scusa, ma perché dici che non sono canzoni da Radiohead? Secondo questo ragionamento Tinker Tailor Soldier Sailor e Daydreaming non sono canzoni da Radiohead, perché per metà sono musicate di Jonny Greenwood suonate dalla London Conterporary Orchestra. Torniamo sempre lì, ragazzi...

Nelle canzoni di Tomorrow's Modern Boxes c'era spazio per inserti d'orchestra (e di Ed, Colin e Phil), così come nelle canzoni scritte per A Moon Shaped Pool c'era spazio per contaminazioni elettroniche. 
Il problema non è "orchestra sì - orchestra no": ma orchestra COME: orchestra per abbellire canzoni belle o orchestra per tappare i buchi? La mia impressione è che in A Moon Shaped Pool il ruolo di Jonny è stato quello del tappabuchi: ha fatto un lavoro egregio, ma per onestà intellettuale bisogna dire che ha lavorato principalmente sugli scarti di Tomorrow's Modern Boxes.

2 hours ago, Sig.Bakke said:

Detto questo per me daydreaming è il miglior pezzo che han fatto in questa decade, come gruppo e come lavori solisti, ma non so effettivamente quanto sia una cosa di thom

Daydreaming è una mezza composizione mediocre di Thom, completata da Jonny e corredata dell'arrangiamento che avrebbe meritato di avere la gloriosa Arpeggi.

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20 hours ago, Lacatus said:

Ma i Radiohead non hanno mai fatto avanguardia: nessuno si aspettava un disco di avanguardia (semmai un disco di frontiera, quello sì).

avanguardia, frontiera: io intendo un disco che, come TKOL, sparigli le carte per i Radiohead. 

E' abbastanza evidente che Pool non sia questo, ma non per questo non posso apprezzarlo. Certo, come detto, avrei preferito altro, ma una volta servito il piatto, cerco di gustarmelo, senza pensare a cosa avevo in mente io.

Secondo me il nostro errore è quello di pensare la vita artistica in maniera lineare, come una dicotomia tra "sperimentale/non sperimentale", quando in realtà i motivi che ti spingono a fare qualcosa non sono sempre e solo questa dicotomia di base.

Ci sono - credo - molti motivi ulteriori per fare un disco..

Poi e qui concordo con Bakke, che ci sia la possibilità che questo sia l'ultimo disco è una possibilità e ti dico un po' me lo auguro.

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1 hour ago, Wanderer said:

avanguardia, frontiera: io intendo un disco che, come TKOL, sparigli le carte per i Radiohead. 

E' abbastanza evidente che Pool non sia questo, ma non per questo non posso apprezzarlo. Certo, come detto, avrei preferito altro, ma una volta servito il piatto, cerco di gustarmelo, senza pensare a cosa avevo in mente io.

Secondo me il nostro errore è quello di pensare la vita artistica in maniera lineare, come una dicotomia tra "sperimentale/non sperimentale", quando in realtà i motivi che ti spingono a fare qualcosa non sono sempre e solo questa dicotomia di base.

Ci sono - credo - molti motivi ulteriori per fare un disco..

Sì questo chiaramente va da se. Ma io non critico il fatto che non mi han fatto Sirocco o che non hanno fatto un altro disco di frontiera/sperimentale.
La mia critica a A Moon Shaped Pool è in fin dei conti una critica a Thom che ha prosciugato il suo contributo artistico all'Lp9 pubblicando il materiale migliore in Tomorrow's Modern Boxes, costringendo Jonny agli straordinari in sede di scrittura, nonché come al solito in sede di arrangiamento. 
Mi dispiace ma Thom in questo disco non c'era (come non c'è stato Stanley...visto che i colori sono stati distribuiti sulle tele da pioggia, vento, Sole, ecc...).

Dovendo ridare i voti a distanza di 2 mesi direi:

Thom :clapclap::clapclap:(porta una sola composizione completa, Desert Island Disk, avendo sparato tutte le cartucce buone in Tomorrow's Modern Boxes - canta bene, soprattutto in un registro che ricorda Robert Wyatt)

Jonny :clapclap::clapclap::clapclap::clapclap: (fa gli straordinari in sede di scrittura/composizione in sede di arrangiamento con la London Contemporary Orchestra che appare in ben 8 brani su 11 - di tanto in tanto sfocia nel manierista e nel barocco, specie nell'uso dell'orchestra, mentre centra il bersaglio con i cori femminili presenti in Decks Dark, Present Tense, The Numbers e Idetikit - sorprendenti i suoi interventi al pianoforte, altra grande novità di questo disco)

Ed :clapclap::clapclap::clapclap:(indispensabile il suo contributo nell'arrangiamento brasiliano di Present Tense - per il resto abbastanza evanescente  a parte i consueti interventi ambient che colorano le canzoni)

Colin :clapclap::clapclap: (poteva fare di più: poca inventiva rispetto alle prestazioni fornite in The King Of Limbs, a parte Desert Island Disk dove fa miracoli ma è sommerso dal mixaggio)

Phil :clapclap::clapclap:(manca il guizzo dei vecchi tempi)

Nigel :clapclap::clapclap::clapclap::clapclap:(lui non sbaglia un colpo: mix caldo e nero - sbaglia a dire il vero il mix di Desert Island Disk, ma giusto perché nessuno è perfetto!)

Stanley :clapclap::clapclap::clapclap:(arriva come Thom senza idee e decide di lasciare dipingere gli agenti atmosferici: tutto molto bello, ma non si capisce come mai, per la copertina, decide di optare per il bianco e nero)

1 hour ago, Wanderer said:

Poi e qui concordo con Bakke, che ci sia la possibilità che questo sia l'ultimo disco è una possibilità e ti dico un po' me lo auguro.

Su questo siamo d'accordo tutti e 3 ;) (del resto Let It Be fu l'ultimo album dei Beatles...quindi tutto torna...)

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3 minutes ago, On a Friday said:

Lacatus posso farti una domanda? Ma come mai ce l'hai con Colin in questo disco? Io dal punto di vista del basso lo trovo superiore a quasi tutti i lavori svolti fin qui..è un basso caldissimo, linee sinuose, arrogante dove serve. 

Premetto che, da ex bassista, ho una concezione del basso molto particolare e che lo stile di Colin non mi ha mai entusiasmato... In The King Of Limbs invece ha svolto un ottimo lavoro, molto melodico (Bloom, Feral, Separator, Magpie), in questo disco torna un  po' nei ranghi, a parte Desert Island Disk dove si snoda con delle fioriture davvero notevoli e Burn The Witch, con la citazione di Airbag, gustosissima.

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Per tutti quelli che leggendo le ultime pagine di questo topic hanno iniziato ad aver paura che questo sia l'ultimo cd dei RH: tranquilli, non sarà il loro ultimo. Alla faccia di chi spera il contrario (cosa che non capisco e mai capirò... manco avessero 80 anni ciascuno).

Ah, Colin fa i numeri sia in TKOL che in AMSP, solo che lo fa in uno stile diverso.

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48 minutes ago, Wanderer said:

Egoisticamente non voglio vivere un declino Radiohead, tutto qui.B)

Quando faranno un cd brutto/insulso/inutile/incomprensibile (in senso totalmente negativo) saró d'accordo con te. Fino ad allora meglio sperare che prima o poi siano gli U2 a pubblicare il loro canto del cigno :rolleyes:

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A mesi di distanza, per me le migliori tre di A Moon Shaped Pool sono:

 

Desert Island Disk (pezzo Nick Drake-iano con però una ammaliante veste di leggera elettronica)

The Present Tense (l'arrangiamento sambato le dona molto)

Tinker Tailor (una delle vette di Jonnyino)

 

Decks Dark non ce la fa per un soffio, cosi come The Numbers

 

Comunque un mio amico, come prima impressione al disco mi ha fatto notare il bell'uso soffuso dell'elettronica in questo disco, che si nasconde in molti dettagli. E' un disco organico e suonatissimo, ma con delle punte algide di elettronica "spolverata" che gli donano una prospettiva in più. Come detto da echoes, è un disco che nasconde molti livelli dietro di sè. 

 

Placido.

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Capisco fino ad un certo punto ciò che dici:  ma Jonny fino a prova contraria fa parte dei Radiohead. E sinceramente non me la vedo in una delle colonne sonore di Jonny, io, anche per la linea di batteria molto philliana, il sound di Ed, e la linea vocale abbastanza thommiana, la vedo come un pezzo radiohead, anche abbastanza collaudato. 

Non inventa niente - anzi ripete - ma il pezzo è davvero suggestivo.;)

 

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4 minutes ago, Wanderer said:

Capisco fino ad un certo punto ciò che dici:  ma Jonny fino a prova contraria fa parte dei Radiohead. E sinceramente non me la vedo in una delle colonne sonore di Jonny, io, anche per la linea di batteria molto philliana, il sound di Ed, e la linea vocale abbastanza thommiana, la vedo come un pezzo radiohead, anche abbastanza collaudato. 

Non inventa niente - anzi ripete - ma il pezzo è davvero suggestivo.;)

Jonny è intervenuto in sede di scrittura in quasi tutte le canzoni di questo disco, e ci può anche stare, visto che Thom è arrivato senza idee: ma nel finale di Tinker Tailor Soldier Sailor ha esagerato secondo me... si è preso libertà che, lo ripeto per la millesima volta, Thom non si era mai preso prima d'ora, fino a prova contraria. Come se Thom avesse corredato Desert Island Disk di una coda tamarra, facendo leva sulla cassa pulsante tipo There Is No Ice (For My Drink).

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Comunque come leggevo tempo fa sul topic di tkol..tkol per me è un album intelligente e quindi lo posso ascoltare ogni volta e rimanere ammirato.

Lo Stagno è un album bello...

e come tutte le cose belle io non me ne innamoro perdutamente, ma mi pigliano solo in determinati momenti, che non son neanche quando arriveranno..ma quando arrivano...wow!

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20 minutes ago, Lacatus said:

Jonny  si è preso libertà che, lo ripeto per la millesima volta, Thom non si era mai preso prima d'ora, fino a prova contraria. 

ma guarda che su questo concordo! La differenza è che a me..piace!;) E mi interessa poco chi ha fatto che e per quale motivo. 

Che poi Thom non si sia mai preso queste libertà, io sono d'accordo - ti ricordo che io trovo molto superficiale la lettrua di TKOL= album solista di Yorke. Forzatura per forzatura, trovo Shaped Pool molto più "solista" di Jonny di quanto non sia TKOL per Thom. 

ps. Jonny Si è preso la libertà ma credo che gliela abbiano pure concessa,,,io non ce lo vedo Thom mollare l'osso:P tu sei convinto di si perchè lo ritieni molto più concentrato sui progetti solisti...io invece lo vedo ancora coinvolto nei Radiohead. 

Poi la verità non la sapremo mai!

 

pps. A conferma di ciò che diciamo assieme, Glass Eyes è un pezzo di Jonny da solo con Thom che canta sopra..

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Sono in pausa di riflessione, saranno un paio di settimane che non lo ascolto. Solo io sono già arrivata al punto di saturazione??? Penso di averlo ascoltato davvero troppe volte nelle prime settimane dopo l'uscita... ora lo lascio decantare e aspetto di avvertire di nuovo il bisogno di ascoltarlo, nel frattempo sto ripassando tutto il resto della discografia, soprattutto tanto TKOL e In rainbows

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dal giudizio positivo iniziale ho dato molti ascolti e devo dire che è calato parecchio. niente di esaltante, poche vette e molte scelte sbagliate. tkol l'ho stuprato per anni, questo già m'ha rotto le palle. Ci sono 3-4 pezzi sublimi, come sempre del resto. Il minimo sindacale. Se penso che c'è chi sputa su tkol e si esalta per questo mi deprimo. 

 

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