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A Moon Shaped Pool


Lacatus

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On Wednesday, July 06, 2016 at 0:11 PM, Lacatus said:

Questo è il loro Let It Be: il disco incompleto, abbellito dagli archi di Phil Spector...

A me da un senso di completezza assoluto invece, a differenza di tkol (e pure hail, non è solo una questione di numero di pezzi).

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2 hours ago, Wanderer said:

La musica di questo album si basa tutta sulla pura belllezza.

Ad ogni modo, dà il suo massimo se ascoltato nelle ore tra le 23 alle 4 di mattina:)

Ecco perchè sono quasi riuscito ad invertire il giorno con la notte:clapclap:

Battute a parte, l'ascolto notturno/estivo di A Moon Shaped Pool è la cosa migliore dell'anno fino ad ora

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4 hours ago, Wanderer said:

Ad ogni modo, dà il suo massimo se ascoltato nelle ore tra le 23 alle 4 di mattina:)

Non l'ho mai ascoltato a quell'ora. Sicuramente le prende di santa ragione da Tomorrow's Modern Boxes.

L'ora giusta per lo Stagno rimane il tramonto.

4 hours ago, Wanderer said:

Ma a me non pare incompleto. Anzi, mi sembra molto uguale a se' stesso

E' incompleto nel senso che se togli gli archi non solo mancherebbe la veste (che già lo renderebbe un disco incompleto), ma addirittura non esisterebbero intere canzoni come Tinker Tailor Soldier Sailor e Burn The Witch. E' incompleto anche perché Desert Island Disk è l'unica canzone che Thom ha portato completa per questo disco: tutto il resto è costituito da frammenti di canzoni completate poi da Jonny.

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Mah non sono molto d'accordo.

Per me sono canzoni che non vivono cosi solo per l'arrangiamento, anzi..potrebbero essere proposte in molte salse.

Posto che poi per me il fatto di dire "per vedere se una canzone funziona bisogna suonarla chitarra e voce" mi ha sempre dato l'idea che sia una valutazione che lascia il tempo che trova.

 

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4 minutes ago, Wanderer said:

Per me sono canzoni che non vivono cosi solo per l'arrangiamento, anzi..potrebbero essere proposte in molte salse.

Burn The Witch dal vivo fa obiettivamente cagare (perfino Jonny l'ha segata via dal concerto di Londra trasmesso il 17 giugno)
Tinker Tailor Soldier Sailor nemmeno la suonano...

Fai un po' tu...

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2 hours ago, Lacatus said:

Burn The Witch dal vivo fa obiettivamente cagare (perfino Jonny l'ha segata via dal concerto di Londra trasmesso il 17 giugno)
Tinker Tailor Soldier Sailor nemmeno la suonano...

Fai un po' tu...

Tinker tailor a Parigi l'hanno fatta e secondo me anche molto bene, non capisco perché la suonino così poco.

Su burn the witch invece sono d'accordo, dal vivo non rende abbastanza e mi sembra un po'debolina come canzone d'apertura di tutte le setlist.

 

7 hours ago, Wanderer said:

La musica di questo album si basa tutta sulla pura belllezza.

Ad ogni modo, dà il suo massimo se ascoltato nelle ore tra le 23 alle 4 di mattina:)

Vero, provate ad ascoltarlo in notturna guardando le stelle, Decks dark guadagna 1000 punti!

 

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Allora allora...non ho capito, ma stiamo parlando del fatto che live la resa di alcuni pezzi è impossibile, o comunque non rende, a causa del fatto che gli archi la fanno da padrone nel disco? Oppure del fatto che senza archi non esisterebbero nemmeno i pezzi? O nessuna delle due?:laugh:

Bah, nel primo caso allora nemmeno The King of Limbs live renderebbe senza Clive, pensiamo a Bloom , Feral, Lotus, quindi mi sembra un discorso tanto per buttare contro ad A Moon Shaped Pool...nel secondo caso non sono d'accordo. E' vero che la presenza degli archi si sente, ma è anche vero che a parte Burn the Witch e alcuni parti di altri pezzi (Glass Eyes, The numbers ad esempio) non sono fondamentali. Li vedo come un abbellimento..

Se non ho capito niente, o non si capisce niente, scusate..Ho avuto una giornata di merda, non ho voglia di rileggere.

Comunque questo disco è ottimo anche al tramonto, specie la seconda parte. True Love Waits col sole delle sette tra gli alberi sboccia..

 

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Semplicemente un disco razionale, fatto per cercare di accontentare tutto il popolo indie.

da musicisti ad attori

Thom dal vivo ormai non fa altro che interpretare la parte di ciò che è stato

Dopo tkol sono chiaramente corsi ai ripari creando un best of di inediti

Con tkol ci hanno provato a fare qualcosa di nuovo, ma probabilmente i tempi biblici o cazzi vari li hanno stancati, optando per un successore di sicuro effetto anche se -a mio avviso- poco motivato

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1 hour ago, On a Friday said:

Allora allora...non ho capito, ma stiamo parlando del fatto che live la resa di alcuni pezzi è impossibile, o comunque non rende, a causa del fatto che gli archi la fanno da padrone nel disco? Oppure del fatto che senza archi non esisterebbero nemmeno i pezzi? O nessuna delle due?:laugh:

Bah, nel primo caso allora nemmeno The King of Limbs live renderebbe senza Clive, pensiamo a Bloom , Feral, Lotus, quindi mi sembra un discorso tanto per buttare contro ad A Moon Shaped Pool...nel secondo caso non sono d'accordo. E' vero che la presenza degli archi si sente, ma è anche vero che a parte Burn the Witch e alcuni parti di altri pezzi (Glass Eyes, The numbers ad esempio) non sono fondamentali. Li vedo come un abbellimento..

Se non ho capito niente, o non si capisce niente, scusate..Ho avuto una giornata di merda, non ho voglia di rileggere.

No, io dicevo che se dovessi paragonare questo disco a un disco dei Beatles, lo paragonerei a Let It Be: un progetto full band, condito da tantissima l'orchestra (che nel caso dei Radiohead non è solamente arrangiamento ma addirittura scrittura del pezzo, vedi l'odiosa Tinker Tailor Soldier Sailor), fatto per accontentare i fans con la consapevolezza che forse sarebbe stato l'ultimo album, con ripescaggi antichissimi e nuove versioni di pezzi vecchi (Across The Universe, The One After 909 --> True Love Waits), ma anche capolavori (Let It Be ---> Present Tense).

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Io comincio ad essere abbastanza insofferente di fronte a queste continue analisi in cui la musica dei radiohead, anziché essere commentata direttamente, viene declinata nell'ambito di continui parallelismi con brani di altri autori.

Vi chiedo: non hanno ancora raggiunto un livello di autorevolezza e maturità sufficiente a garantire loro uno spazio autonomo (e privilegiato) nel contesto della Storia della Musica?

Questi continui accostamenti e riferimenti rischiano secondo me di ridurre la portata di un progetto artistico del tutto singolare e originale.

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De gustibus ovviamente, per me Tinker Tailor è una delle prime tre dell'album!

Il punto è che ovviamente A Moon Shaped Pool non  non è un certo tipo di album, ma è totalmente l'opposto. E' per me certamente un cd di "rilassamento", però attenzione perchè come diceva echoes è un disco che presenta anche un lavoro sul dettaglio notevole - come sempre accade nei radiohead -. Non è un cd sperimentale, ma è un cd sul fare i "migliori 10-11 pezzi che possiamo fare oggi", ed è un approccio anche questo..e io lo rispetto. E' un cd che credo si sposi molto bene con la fase di carriera che stanno attraversando: molto maturo e consapevole. Sono dei Radiohead che giocano in casa..però ragazzi è anche tanto bello in tanti punti e sopratutto..non ha un cazzo di punto veramente debole a livello di songwriting e insomma io non do questa cosa per scontata.

Shaped Pool è il disco che tutti i fan auspicavano uscisse dopo in Rainbows, è un disco - visto anche come è stato promosso - dove i Radiohead hanno cercato una consacrazione abbastanza unilaterale, il "great statement" che TKOL non è  - e non voleva esserlo - stato.

E' un classico che nasce per essere un classico, insomma: fatto con pazienza e cura quasi artigianale. 

Per me per inquadrare il senso di Shaped Pool è sufficiente quella dichiarazione di Thom su TKOL: "it feels like it doesen't even exist"-: con questo album volevano lasciare il segno - anche perchè palesemente orgogliosi di quanto fatto.

Hanno provato a questo giro di farsi guidare dal lavoro di Jonny con l'orchestra..e bisogna anche dire che gli arrangiamenti orchestrali non sono mai pomposi..cosa che io credevo invece molto possibile...invece sono comunque curati e mirati, e scusate non è poco neanche questo. 

Oppure hanno anche pensato, per questa volta, di fare un album che nascesse direttamente da loro, dal fatto di suonare dei brani assieme e poi arrangiarli minuziosamente, senza pensare se spostavano più o meno in lèà la frontiera Radiohead. E, se fosse stato cosi, lo capisco pure, dopo un disco come TKOL. E' una sensazione che ho vissuto anche io nel mio piccolo: dopo aver fatto un disco "spinto" ci si è trovati a riprendere fiato e, anche per non rissarci tra di noi, si parte da ciò che sai di sapere fare bene. 

Io non credo - spero - che i Radiohead siano morti artisticamente con Shaped Pool, perchè, se è vero che io sono un grandissimo estimatore del provare ogni volta cose nuove per spingersi avanti, è anche vero che questo è solo uno dei modi per esprimere creatività, ma non è di certo l'unico. 

E poi ragazzi finchè continuano a scrivere canzoni di questo livello io mi accontento, molto, molto volentieri. 

Non sono neanche molto più d'accordo sulla disomogeneità di questo disco, perchè se all'inizio avevo questa sensazione fortissima di effetto spezzatino, ora non ce l'ho più e il cd scorre via veloce, su binari notturni e perlacei...una raccolta di "lullabies" come ha scritto bene Neil McCormick sul Telegraph. I Radiohead al massimo del fiabesco.

 

 

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D'accordo su tutto wanderer. Non ti appoggio solo sul "disco che i fan volevano dopo IR": per me lo strappo di tkol è stato essenziale sia nel farmi apprezzare IR, sia per introdurmi a AMSP. 

Io ero già nauseato dal classicisimo pop di IR dopo 4 anni di lavorazione, figurati se al posto di tkol fosse uscito questo; probabilmente non avrei apprezzato come ora ne ir ne amsp. 

Che reputo entrambi superiori a tkol, ma senza tkol, vivendo i radiohead in diretta, non me li sarei goduti cosi tanto.

 

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Ma anche per me Bakke, credo che non sia necessario ripetermi su quanto apprezzi TKOL.:)

E sono anche concorde con te: TKOL è stata una tappa assolutamente necessaria, poi ognuno gli da la valutazione qualitativa che vuole, ma dal punto di vista di "storia" è abbastanza oggettivo che abbia mostrato a tutti un lato dei Radiohead molto diverso da quello che eravamo abituati a vedere. Io lo apprezzo molto proprio per questo, ma lo sapete, oramai l'ho detto molte volte e magari saret stanchi di sentirmelo dire. 

Quello che intendevo dire con "è il disco che tutti si aspettavano dopo IR" è proprio il senso comune di quelle parole; io ricordo l'attesa pre tkol: dopo IR si aspettò anni pensando  - per lo meno non i fan che seguono la band ogni giorno, ma il "pubblico" in generale, anche appassionati eh -  ad un disco DEFINITIVO dei Radiohead, a quel "big staement" che li avrebbe definitvamente proiettati nella storia, che fosse di classe ma anche - ma non lo voglio dire per snobismo eh - che "facesse breccia" su un pubblico ampio. Ecco per me quel disco, che pensavamo uscisse nel 2010/2011..è semplicemente uscito nel 2016. 

Ma come dici tu, in mezzo c'è stato TKOL, che ha rimescolato in maniera vigorosa il mazzo di carte. Senza quel disco si, forse potremmo parlare di Radiohead più autocitazionisti che mai, perchè passare da IR a Shaped Pool magari a molti avrebbe fatto piacere - e non lo metto in dubbio - ma a me avrebbe dato l'impressione di "stanchezza" radioheadiana...e, per usare una brutta parola, un po' un senso di riciclo. Ma in mezzo c'è stato TKOL, che è stato l'ESATTO CONTRARIO di quanto ci aspettavamo e che per me è stato molto importante per spingerli oltre e non farli sclerotizzare su una "formula radiohead" che con In Rainbows pareva quasi del tutto acquisita. 

Adesso, dopo 5 anni (e sono tanti) da TKOL, hanno voluto rimettersi  a giocare in casa; e come dice @@li, che per me qui c'ha visto molto giusto, anche questa è stata una mossa - creativa sempre eh, non sto parlando di vendite, o di farsi piacere - anche per crearsi uno "spazio" di manovra per un eventuale LP10. 

Quindi in realtà la motivazione di Shaped Pool c'è ed esiste, ed è anche in parte, dovuta a TKOL...forse senza tkol non avremmo avuto lo Stagno.

Sono dischi che mostrano lati molto diversi del mondo Radiohead: a me piacciono entrambi, certo magari ho più una predilezione per uno rispetto all'altro, ma me li gusto con piacere. 

ma non metto in dubbio che Shaped Pool sia il tipo di album che volevano fare in questo momento...senza pensieri ulteriori.

Poi, se ci sarà un lp10 vedremo cosa succederà. 

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2 hours ago, Wanderer said:

De gustibus ovviamente, per me Tinker Tailor è una delle prime tre dell'album!

Sì, dell'album di Jonny Greenwood solista però ;) 
Ripeto: avrei voluto vedere le vostre facce se la seconda parte di Tinker Tailor Soldier Sailor si fosse evoluta con una coda IDM tipo There Is No Ice (For My Drink) o Twist: tutti a lamentarvi del troppo potere di Thom nei Radiohead e "diamo le chiavi a Jonny"... 

Questo disco è palesemente pieno di trucchetti per rattoppare quello che a livello di songwriting fa un po' d'acqua da tutte le parti. Inoltre non è ben focalizzato né musicalmente, né tematicamente. E' un'accozzaglia di canzoni, alcune belle, altre meno belle, che riassume l'intera carriera dei Radiohead, da Pablo Honey a The King Of Limbs. 

Questo disco nel suo insieme non funziona. Funzionano le canzoni prese singolarmente, questo sì, è indubbio.
Voi parlate di A Moon Shaped Pool, ma di quale? Di Daydreaming e Tinker Tailor Soldier Sailor o di Present Tense e Identikit? Di Burn The Witch o di Desert Island Disk? Di True Love Watis o di Ful Stop? Le canzoni di questo disco sembrano estrapolate da vecchi loro album, estrapolate quindi dal loro contesto originario e schiaffate qui dentro, esattamente come il tanto vituperato Best Of della EMI.
Questo è il Best Of della XL.
Best Of per fare cassa, prima di tutto... poi sì c'è anche l'arte... laddove invece in Kid A, In Rainbows, The King Of Limbs, ma anche Tomorrow's Modern Boxes prima veniva l'arte e fanculo al mercato! 

Questo disco avrebbe potuto farlo chiunque, avvalendosi di Jonny al pentagramma e Nigel alla produzione. Thom non ha portato il cuore. Il cuore di Thom, che era al centro di tutti i loro precedenti lavori, qui è un accessorio, un "optional", come sarebbero dovuti essere gli archi, che invece nello Stagno sono "di serie".
Così come è mancato il cuore di Thom è mancato anche il pennello di Stanley Donwood, altro grande assente: al  suo posto, a dipingere, ci hanno pensato gli agenti atmosferici della Provenza. Altro sintomo di sterilità creativa. 

Speriamo si chiuda presto questa parentesi (ma avete visto anche i concerti? tra poco faranno il karaoke di Fiorello...)

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Ma scusa, allora quando parliamo di Hail to the Thief di che Hail to the Thief parliamo? Di Sail to the Moon e I will, o di Sit down e The gloaming? Esempio eh, preso da un album che a me piace tantissimo, e che sembra piacere un po a tutti qui.

Comunque secondo me sottovaluti il numero di persone che hanno apprezzato il Thom solista, o The King of limbs. Se la coda di Tinker si fosse evoluta come There is no ice avrei pensato: mi piace? Sicuramente si, nel mio caso, mica mi sarei messo a chiedermi " e se ci fossero stati gli archi"?

I gusti sono gusti, questo è ovvio, le aspettative sono un'altra cosa però....Sul fatto che poi sia mancato il cuore di Thom e il pennello di Stanley non sono d'accordo. Thom, molto più che in TKOL, e meglio che In Rainbows, lascia passare le emozioni, o meglio un certo tipo di emozioni. E l'artwork nel suo insieme è tra quelli che a me piace di più, poco importa se è stato dipinto durante uno sciopero della fame o se ha lasciato che i piccioni lo usassero come cesso...^_^

Senza contare che mai fino ad ora, sempre nella mia opinione, ho sentito un Thom così variegato nel cantare, mai almeno con i Radiohead. Questo, secondo me, deve molto a Tomorrow's Modern Boxes

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Just now, On a Friday said:

Ma scusa, allora quando parliamo di Hail to the Thief di che Hail to the Thief parliamo? Di Sail to the Moon e I will, o di Sit down e The gloaming? Esempio eh, preso da un album che a me piace tantissimo, e sembra che piaccia un po a tutti qui.

Di un disco concettualmente molto, ma molto più a fuoco di A Moon Shaped Pool: il Ladro fu frutto dell'urgenza espressiva di Thom nel post 11 settembre, registrato dal vivo in studio con la strumentazione del tour di Amnesiac. E' perfetto così. Contiene canzoni un po' deboli come songwriting e soprattutto negli arrangiamenti, canzoni prese singolarmente meno belle di quelle di AMSP, ma che a differenza di quest'ultimo si legano in un tutt'uno molto coerente. 

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Ok, sono d'accordo. Ma mica un lavoro, un'opera d'arte, un film, deve essere necessariamente "urgente". Io ci sento molto calma, molta consapevolezza in questo album. Ci sento un lavoro senza urgenza, sicuramente, visto che non cerca di ampliare frontiere, se non in alcuni casi, ma questo non lo vedo come un aspetto negativo. Ci vedo calma, voglia di divertirsi tutti insieme..e mi va bene così. Poi a me suona molto compatto come lavoro, quindi sono fortunato, che ti devo dire.

Che poi magari l'urgenza c'era pure, e noi non lo sappiamo ancora ( e qui mi tocco):P

 

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19 minutes ago, On a Friday said:

Ok, sono d'accordo. Ma mica un lavoro, un'opera d'arte, un film, deve essere necessariamente "urgente". Io ci sento molto calma, molta consapevolezza in questo album. Ci sento un lavoro senza urgenza, sicuramente, visto che non cerca di ampliare frontiere, se non in alcuni casi, ma questo non lo vedo come un aspetto negativo. Ci vedo calma, voglia di divertirsi tutti insieme..e mi va bene così. Poi a me suona molto compatto come lavoro, quindi sono fortunato, che ti devo dire.

Che poi magari l'urgenza c'era pure, e noi non lo sappiamo ancora ( e qui mi tocco):P

Ma questo è il disco del samba o dell'orchestra? Il disco politico o il disco di canzoni d'amore? Non ha nessuna direzione: sono 11 canzoni che rimandano a 11 canzoni del repertorio degli 8 album precedenti dei Radiohead: c'è Hail To The Thief (Burn The Witch, The Numbers), c'è The King Of Limbs (Present Tense, Identikit), c'è Ok Computer (Decks Dark), c'è KidAmnesiac (Ful Stop, Tinker Tailor Soldier Sailor), c'è In Rainbows (Daydreaming, Glass Eyes, Desert Island Disk), ma non c'è l'Lp9.
La sensazione ascoltandolo è: "ok tutto molto bello, ma dove sono i Radiohead di OGGI?" 

Cioè: Separator, per dire, la tanto vituperata Separator, che è un brano artisticamente inferiore a tanti di quelli presenti in A Moon Shaped Pool, era comunque un espressione di cuore di Thom e dei Radiohead del 2011, non un esercizio di stile, come invece sembra siano le canzoni dello Stagno.
La bellezza, quando è mendace, cessa di essere bellezza. 

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49 minutes ago, Lacatus said:

Ma questo è il disco del samba o dell'orchestra?

Naturalmente dell'orchestra, visto che la "samba" è presente solo in Present Tense (almeno mi pare).

Devi accettare il fatto che proprio questi sono i Radiohead del 2016, è una band matura che in un solo disco ha riversato tutte le esperienze precedenti, avvolgendole con l'orchestra, unendole con l'atmosfera e in un certo senso trovando il proprio sound "definitivo" (per questo IR secondo me esce un po' sminuito: è vero, è più pop di AMSP e quindi verrà riascoltato comunque, ma uno degli obbiettivi di IR era anche questo e AMSP l'ha superato/perfezionato).

È il motivo per cui credo che questo possa essere (e in un certo senso penso debba essere) l'ultimo progetto del gruppo. Questo disco avrebbe potuto intitolarsi semplicemente "Radiohead". Il fatto che molti pezzi fossero unreleased storiche contribuisce a darmi quest'impressione.

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Io ho sempre trovato HTTT molto pesante da ascoltare, proprio perchè disomogeno al massimo.

Sinceramente invece su Shaped Pool questo problema lo avverto in misura molto minore.

Perchè si i pezzi sono diversi tra loro, ma c'è una linea comune, data dal sound complessivo del disco.

Non che HTTT non ce l'abbia, ma per me molto meno..e credo sia anche se non sopratutto un problema di tracklist. Quella di Pool funziona meglio: superato lo scoglio iniziale mi sono accorto che non c'erano tante tracklist migliori di quella pubblicata poi alla fine - tenendo conto quei pezzi ovviamente.

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57 minutes ago, Lacatus said:

Ma questo è il disco del samba o dell'orchestra?

E' quello dell'orchestra e dei cori  femminili- cori che per altro ci sono anche in present tense, proprio per dare una linea di continuità.

Ma sopratutto è il disco ad avere un atmosfera comune..anche in Burn The Witch e Full Stop. Io lo trovo molto notturno ed onirico...

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36 minutes ago, Sig.Bakke said:

Devi accettare il fatto che proprio questi sono i Radiohead del 2016, è una band matura che in un solo disco a riversato tutte le esperienze precedenti, avvolgendole con l'orchestra.

28 minutes ago, Wanderer said:

E dell'orchestra e dei cori  femminili- cori che per altro ci sono anche in present tense, proprio per dare una linea di continuità..

E' proprio la presenza dell'orchestra a testimoniare questa fase di sterilità creativa senza precedenti per loro: gli agenti atmosferici che dipingono al posto di Stanley e la London Contemporary Orchestra che compone e suona al posto dei Radiohead. 
Ripeto, disco bello, non brutto, ma di una bellezza mendace, data dall'orchestra che sapientemente nasconde la scarsa ispirazione del "disegnatore" Thom (scarsa ispirazione perché, come era già accaduto con In Rainbows, il materiale migliore Thommaso l'ha pubblicato l'anno prima nel disco solista).
 

36 minutes ago, Sig.Bakke said:

(per questo IR secondo me esce un po' sminuito: è vero, è più pop di AMSP e quindi verrà riascoltato comunque, ma uno degli obbiettivi di IR era anche questo e AMSP l'ha superato/perfezionato).

È il motivo per cui credo che questo possa essere (e in un certo senso penso debba essere) l'ultimo progetto del gruppo. Questo disco avrebbe potuto intitolarsi semplicemente "Radiohead". Il fatto che molti pezzi fossero unreleased storiche contribuisce a darmi quest'impressione.

E' vero, In Rainbows ne esce sminuito, nel senso che è meno ricco dal punto di vista compositivo e sonoro, ma è focalizzatissimo nei contenuti (la crisi di coppia), per cui brani musicalmente molto distanti come 15 Step e Faust Arp, come Videotape e Bodysnatchers, hanno un senso messi insieme. 

30 minutes ago, Wanderer said:

Io ho sempre trovato HTTT molto pesante da ascoltare, proprio perchè disomogeno al massimo.

Ma musicalmente tutti i loro dischi sono disomogenei, Wanderer! 

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55 minutes ago, Lacatus said:

Ma questo è il disco del samba o dell'orchestra? Il disco politico o il disco di canzoni d'amore? Non ha nessuna direzione: sono 11 canzoni che rimandano a 11 canzoni del repertorio degli 8 album precedenti dei Radiohead: c'è Hail To The Thief (Burn The Witch, The Numbers), c'è The King Of Limbs (Present Tense, Identikit), c'è Ok Computer (Decks Dark), c'è KidAmnesiac (Ful Stop, Tinker Tailor Soldier Sailor), c'è In Rainbows (Daydreaming, Glass Eyes, Desert Island Disk), ma non c'è l'Lp9.
La sensazione ascoltandolo è: "ok tutto molto bello, ma dove sono i Radiohead di OGGI?" 

D'accordo su molte cose che dici, ma non sulla mancata unità tematica.
L'unità tematica è la memoria: razionalizzare il passato, fissare definitivamente il magma dei ricordi.
L'arrangiamento per archi sembra ribadire la cosa: al posto dei fiati orgiastici già esplorati in TKOL, qui optano per gli archi, per eccellenza strumenti razionali come la lira di Apollo, strumenti della "giusta misura". Fissare il passato nel presente significa esorcizzarlo per aprirsi a tutte le prospettive del futuro.
Anche l'artwork non mi sembra fuori tema: se in passato Donwood ha optato spesso per una stilizzazione del reale, qui sembra aver operato in direzione opposta: rendere realistico l'irreale. Seppure completamente informe, qui il tratto pittorico spesso si nasconde per aprire la strada ad un proposito di realismo, quasi a rendere quel magma tangibile (tanto è vero che il più delle volte sembra di guardare al microscopio o al telescopio). Sono istantanee sull'astratto, come a voler sottolineare l'intento di immortalare una volta per tutte qualcosa che di per sé è informe e magmatico come la memoria.
Come cantava Thom in Lotus Flower: "All i want is the moon upon a stick / just to see what if / just to see what is". Pare che ci abbiano provato davvero a guardare la luna/memoria da vicino, ma l'unico risultato possibile è un astrattismo irrisolvibile.

Insomma credo che l'unità tematica si giochi su queste due polarità: passato/presente, memoria/razionalità. Tipici argomenti di un artista al tramonto.

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