Jump to content

Thom Yorke - Don't Fear The Light / Gawpers


@li

Recommended Posts

  • Replies 224
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

4 minutes ago, modifiedbear said:

In che senso?

La progressione delle note, la melodia. 
In Last I heard ce ne sono un paio in più ma secondo me l’idea di base è proprio questo piano sketch. 
Comunque stavamo discutendo sul fatto che fosse “solo” un bozzetto e che quindi non meritasse poi cosi tanta attenzione. Mi pare che a questo punto che sia un bozzetto siamo tutti d’accordo (compreso il titolo).

Link to comment
Share on other sites

Continuo a non capire.
Comunque, certo, una bozza. Chi ha detto il contrario? Una bellissima bozza che batte 10-0 un prodotto-studio finito e masterizzato stile Santa Teresa :copula:
Lo si specifica solo perché qualcuno è uscito dall'ombra frignando il contrario, ed è bene dare a Cesare (Yorke) quel che è di Cesare.
Che EOB se ne vada a fare le pulizie.

Link to comment
Share on other sites

19 hours ago, neula said:

 

less is more, fare tanto con poco... ascoltati tutto ok computer piuttosto, che se non sbaglio manco l'hai finito

 

premesso che io non voglio e non sono entrato nella diatriba, ma la mia era una semplice osservazione. Che fare molto con poco a disposizione - per scelta - non è sininimo di cazzatona. Perchè il punto non sono il numero di note che usi, ma cosa crei. 

Ma lo sai anche tu ;) 

 

Poi che in certi casi fare musica ambient o simili è "facile" a livello compositivo è vero - in alcuni casi, però... -, ma non sottovaluterei il fatto che l'ambient richiede delle capacità che in altri ambiti vengono meno in auge. E' suono. 

E' un generre che sembra più una filosofia, che lambisce molte volte il concettualismo - non per nulla nasce dalla contemporanea del xx secolo, che penso sia il periodo di musica più concettuale di sempre - ma che in realtà abbisogna di regole, abilità e disciplina. 

Come tutto c'è ambient buono e schifoso e lo si capisce presto. E si supera il detto per cui è facile da fare, perchè "ha una nota£" e stop...

Eliane Radigue lavora al massimo su 3 note, ma come ci lavora su quelle note...è un altro discorso ;) studio sul suono ;) 

 

Io quando faccio vedere i video live di sakamoto e noto, sopratutto quelli non suonati ma basati su uno studio prettamente di suono, la risposta è speso quella di: "non stanno facendo nulla", ma mica è+ vero. Stanno facendo un sacco di cose e neanche facili, anche all'interno di un panorama che avrà si è no 10 note suonate. 

Cjhe poi le note si ripetano per me non è un problema, o un disvalore. (Cosi come farne tante). Non è cosa fai, ma come lo fai che cambia tutto. 

 

Less is more è ormai diventato formulaico. E' un paradosso, però in certi casi funziona. 

Link to comment
Share on other sites

Detto ciò, non è che mi straccio le vesti per questa piano sketch. Ma non perchè sia un bozzetto - molti brani che amo sono bozzetti - ma perchè non mi sembra sufficentemente intrigante. E suona un po' randomica perchè, appunto, gli mancano, a mio avviso certi elemnti - una variazione magigore di suono, di melodia..pure nel minimo - 

Bello, ma si sente che non è finito. Ma non perchè ci "deve cantare sopra"; ma perchè, anche vokendo mantenre quello spirito già presente in unce, manca qualcosa per farlo arrivare al 100%, a mio avviso. 

 

Santa Teresa è ambient anch'essa, ma è molto più ricca di suoni e stratificazioni, ma gli manca una qualsisi melodia decente - si perchè anche se non sopratutto nell'ambient la melodia è importante

Link to comment
Share on other sites

Aneddoto architettonico: al Less is more di Mies l'architetto americano Venturi replicava con un "Less is bore".

Mies era un genio epocale, Venturi una pippa colossale.

 

images?q=tbn:ANd9GcT_9hRlFMDyfXzW0GX7o7_

MIES

 

images?q=tbn:ANd9GcTuweqWFKvUJWV00SJbe6O

VENTURI

 

Thom è Mies, Ed è Venturi. :ok:

 

 

 

Link to comment
Share on other sites

1 hour ago, echoes said:

EIIRP barocca non l'avevo mai sentito.:ph34r:

Per me è sempre stata la quintessenza del minimalismo radioheadiano.

 

1 hour ago, Thomyorke said:

Ma infatti. 

Sì ma cercate di seguire il ragionamento prima di scandalizzarvi :lol: Non ho detto che è barocca, mi riallacciavo a una questione sollevata più volte nel forum che è questa:

10 hours ago, modifiedbear said:

Un brano che funziona anche ridotto all'osso è dell'ottima musica. Quando qualcosa ha bisogno di essere addobbata e circondata di mille pacchianerie per far finta di funzionare (es. EOB) significa che è merda: non vi è nessuna sostanza, nessuna struttura portante valida.

Parliamo dell'importanza della produzione rispetto alla composizione.
Non si discute se EIIRP piaccia o meno, ma se abbia effettivamente una composizione così "gloriosa" come dice modifiedbear.
Forse non ci capiamo quando parliamo di produzione "less". O forse non ci capiamo quando parliamo di brano glorioso.
Per me Washer degli slint è un brano glorioso, o pyramid song, perché hanno già nella composizione quel qualcosa che le innalza nei cieli, e la produzione serve solo a valorizzare quanto già inscritto nel brano.
Eiirp viceversa fa della produzione un elemento imprescindibile, e colma proprio con gli effetti speciali il vuoto lasciato dalla composizione (e penso sia proprio questo ad aver terrorizzato tanti fan della vecchia guardia). Il kaosspad crea il contraltare caotico a quanto raccontato dal testo (ogni cosa è al posto giusto): se togliete questa componente caotica la canzone semplicemente perde senso, carica emotiva, e diventa qualcosa di molto più anonimo. Non so se mi spiego.

Lavorando con video e fotografia conosco bene l'importanza della formula less is more. Nessuna photoshoppata può salvare una brutta fotografia. Per mantenere il paragone, si può dire che EIIRP è lo zero fotografico: è come un esperimento in camera oscura, dove si gioca con i chimici e l'ingranditore, sviluppando una fotografia di partenza con ben pochi dettagli.

Link to comment
Share on other sites

@Gasba siamo d'accordo sulla visione di cosa less sia more (e grazie @echoes per l'appunto storico :smoke:).
Prendendo ad esempio Pyramid song, sulla quale ci possiamo capire entrambi: funziona anche senza Ondes Martenot, senza batteria, senza basso, senza archi, e suonata su un pianoforte scordato nella hall della stazione dei treni di periferia. E come dici tu, la produzione valorizza quando già esiste.
Trovo che sia lo stesso per EIIRP. Esiste, per citarti, 'già nella composizione quel qualcosa che la innalza nei cieli'. Il kaosspad (che poi è un kaosspad solo in live, la versione studio non è che un grandioso edit al computer) viene in più, ma il caos è intrinseco alla parte di synth + voce.

Altro appunto: quando dico "Un brano che funziona anche ridotto all'osso è dell'ottima musica" non significa che poi ridotto all'osso il brano debba rimanerci per forza. Ma gli addobbi in questo caso saranno onesti.
Cosa che non si può dire di quel pezzente di EOB che non si lava per una settimana, si ricopre di Eau Sauvage di Dior e si spaccia per persona pulita.
 

Link to comment
Share on other sites

Per me c'è tutto un grosso equivoco alla base della discussione. 

"Less" non significa metterci meno strumenti o melodia e basta. "Less is more" significa lavorare sull'essenza delle cose, sull'esaltazione del vuoto, significa esaltare la purezza dei materiali. Occhio a non confonderlo con un concetto di sottrazione in senso algebrico, è una sottrazione molto più sottile e filosofica.

Quindi non è che la canzone da menestrello è "Less", così come non lo è un fienile. 

Link to comment
Share on other sites

12 minutes ago, modifiedbear said:

Il kaosspad (che poi è un kaosspad solo in live, la versione studio non è che un grandioso edit al computer) viene in più, ma il caos è intrinseco alla parte di synth + voce.
 

Eh, ma non capisco come e in che modo :unsure:
 

Non ci sento nulla che contraddice il testo e dà vita a quell'insanabile frattura tra forma e contenuto che rende EIIRP un brano geniale. Rimane un bell'accordo, ma si perde gran parte della carica emotiva del brano.

Quello di nigel non è solo un lavoro di valorizzazione, ma a lui è affidato parte del contenuto linguistico, per questo viene considerato il sesto membro della band. Non è esattamente l'idea che ho di "less".

Diciamo che in definitiva penso che questo less is more sia una formula valida anche - e soprattutto - quando viene contraddetta consapevolmente, come è secondo me il caso di EIIRP.

Link to comment
Share on other sites

13 minutes ago, modifiedbear said:

Siamo d'accordo. Per questo Nigel è less. Thom Yorke è less.
Tutti questi equivoci dimostrano la mia pessima padronanza linguistica.

Trovo invece che scrivi davvero molto bene, sicuramente il più piacevole qui dentro assieme a Pandroid. Non che il mio giudizio sia supportato da specifiche competenze in materia di buona scrittura. È semplicemente la mia percezione. 

Link to comment
Share on other sites

1 hour ago, Gasba said:

 

Sì ma cercate di seguire il ragionamento prima di scandalizzarvi :lol: Non ho detto che è barocca, mi riallacciavo a una questione sollevata più volte nel forum che è questa:

Parliamo dell'importanza della produzione rispetto alla composizione.
Non si discute se EIIRP piaccia o meno, ma se abbia effettivamente una composizione così "gloriosa" come dice modifiedbear.
Forse non ci capiamo quando parliamo di produzione "less". O forse non ci capiamo quando parliamo di brano glorioso.
Per me Washer degli slint è un brano glorioso, o pyramid song, perché hanno già nella composizione quel qualcosa che le innalza nei cieli, e la produzione serve solo a valorizzare quanto già inscritto nel brano.
Eiirp viceversa fa della produzione un elemento imprescindibile, e colma proprio con gli effetti speciali il vuoto lasciato dalla composizione (e penso sia proprio questo ad aver terrorizzato tanti fan della vecchia guardia). Il kaosspad crea il contraltare caotico a quanto raccontato dal testo (ogni cosa è al posto giusto): se togliete questa componente caotica la canzone semplicemente perde senso, carica emotiva, e diventa qualcosa di molto più anonimo. Non so se mi spiego.

 

Però per me c'è un equivoco. 

Per me, la scelta del kaosspad di eirp, o gli archi di pyramid song, o mille altri esempi in ogni canzone, non sono produzione. Sopno arrangiamento, che è parte della composizione...

Link to comment
Share on other sites

2 minutes ago, Wanderer said:

Però per me c'è un equivoco. 

Per me, la scelta del kaosspad di eirp, o gli archi di pyramid song, o mille altri esempi in ogni canzone, non sono produzione. Sopno arrangiamento, che è parte della composizione...

Sì forse sbaglio termini. Per chiarire: per composizione intendo tutto quel che puoi leggere su un pentagramma.

Link to comment
Share on other sites

Se parliamo di arrabngiamento, quindi, per me la questione si fa molto spinosa. Per me i Radiohead sono degli arrangiatori sublimi e molti pezzi hanno solo guadagnato dall'arrangiamento proposto. 

Ma un'altra precisazione va fatta: non diamo per scontato che arrangiare significhi sempre aggiungere qualcosa...eiirp è minimalista anche nell'arrangiamento. Di fondo è un pezzo fatto al piano e arrangiato per un synth e un kick e un po' di postproduzione di suoni in reverse. Fine. 

 

Insomma, questione spinosa. Ma per tornare a bomba, io non uso l'argomentazione "sono due note" per dare connotazione negativa al brano. (che è ciò da cui mi pare sia scatureito il delirio sul less is more, l'ambient e ciao), ma è anche vero che questo è solo un mio modo di pensare. 

Rimane che per me è importate cosa fai, non che elementi usi. 

Link to comment
Share on other sites

1 hour ago, echoes said:

Per me c'è tutto un grosso equivoco alla base della discussione. 

"Less" non significa metterci meno strumenti o melodia e basta. "Less is more" significa lavorare sull'essenza delle cose, sull'esaltazione del vuoto, significa esaltare la purezza dei materiali. Occhio a non confonderlo con un concetto di sottrazione in senso algebrico, è una sottrazione molto più sottile e filosofica.

Quindi non è che la canzone da menestrello è "Less", così come non lo è un fienile. 

:ok: non avrei saputo dirlo meglio e, ti dirò, mi hai anche chiarito un paio di cose sull'argomento. grande

Link to comment
Share on other sites

8 minutes ago, Wanderer said:

ps. Mi piace un botto col rhodes al posto del prophet....:wub: sembra un brano di harold budd o di in a silent way...solo col pulsante fast foward premuto @Lacatus

Everything In Its Right Place è, in due parole, il pezzo che mi ha fatto innamorare dei Radiohead, fin da quel tardo pomeriggio del 2 ottobre 2000. Diciamo che da quel giorno è cambiato un po' tutto.
Sì, i due giganti che hai nominato non sono certo citati a sproposito: siamo nelle vette della Musica.

Link to comment
Share on other sites

21 minutes ago, Lacatus said:

Everything In Its Right Place è, in due parole, il pezzo che mi ha fatto innamorare dei Radiohead, fin da quel tardo pomeriggio del 2 ottobre 2000. Diciamo che da quel giorno è cambiato un po' tutto.

Idem.
EIIRP, 02/10/00 – compleanno di un me 12enne, CD, cuffia
--> me 12enne sconvolto.

PS. @Wanderer come si diceva l'altro giorno, nel disco effettivamente c'è sia Rhodes che Prophet, l'anima completa :wub:
PS2. @Gasba EIIRP preso solo in versione piano da Brad Pitthau: https://www.youtube.com/watch?v=omF16-qbmeM

 

Link to comment
Share on other sites

42 minutes ago, modifiedbear said:

PS2. @Gasba EIIRP preso solo in versione piano da Brad Pitthau: https://www.youtube.com/watch?v=omF16-qbmeM

???

La conosco, ma è una variazione sul tema, e non risponde tanto alla mia questione (anche se è meravigliosa e l'ascolterei all'infinito).

Dai che parevi l'unico ad aver afferrato quello che intendevo... hai sentito la versione di yorke solo rhodes? Certo emerge ancora tutto l'accanimento, tutto il ripiegarsi su sé stesso della composizione che si inceppa su quell'unico accordo, incapace letteralmente di dire, ma quest'impasse non viene risolta dall'elemento caotico che dà un senso al tutto, quel "co-protagonista" o antagonista completamente estraneo al pentagramma che manda in aria gli sforzi inutili della composizione.

Prima parlavi di steve reich: qui sì che il caos è già inscritto nella composizione (o meglio, l'entropia). Non c'è effetto acustico che non sia leggibile su pentagramma, e vederlo dal vivo è qualcosa di veramente fuori dal mondo. Lì è l'uomo che si è fatto macchina.
I radiohead al contrario spesso si appoggiano ad effetti aggiuntivi per raggiungere lo stesso risultato, effetti che si scontrano con la povertà dell'ossatura e creano terremoti (mi riferisco in particolare al periodo 2000). Qui è l'uomo che si differenzia dalla macchina. Yorke solista ne ha fatto un sistema, non a caso ha fatto salire nigel sul palco, palesandolo definitivamente come co-protagonista.

Onde evitare fraintendimenti, voglio sottolineare che do un'accezione positiva a tutto questo (d'altronde Kid A è il mio album preferito).
Anzi addirittura penso che negare questo rapporto malsano e insanabile tra forma e contenuto ai radiohead per me significa un po' insolentire il loro periodo d'oro.


P.S.
Scusate eh se ho invaso questo topic per parlare di tutt'altro, ma bho, misà che oggi mi andava di scrivere

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Loading...
  • Recently Browsing   0 members

    No registered users viewing this page.


×
×
  • Create New...