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Natura, ambiente, ecologia, energia


Lacatus

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7 minutes ago, Valderrama said:

:spavento:

Minchia.

Ci sono aree, come alcune zone di Marsiglia o di Lione, aberranti ma questo vale per tutti i paesi europei che abbiano subito il boom economico post-bellico. Peccato che lì abbiano un territorio enormemente più intatto, che non siano esistiti i condoni e che siano avanti più o meno 500 anni luce in termini di conservazione ambientale e del paesaggio. Tanto per dire: se vai in Provenza ti può capitare di guidare per 6-7 ore in mezzo a campi, boschi, coltivazioni senza vedere mezza costruzione (se non qualche podere per la conduzione del fondo). 

Prova a fare lo stesso nella Pianura Padana, in quella Pontina o in qualsiasi altro luogo in Italia che non abbia rilievi montuosi.

Qui siamo messi ben peggio del Portogallo, secondo me vicini ad alcune zone dell'Africa e del Brasile.

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35 minutes ago, echoes said:

Sì è così, pare che per il 2050 qui a Roma si starà come ad Istanbul più o meno. La Sicilia mi sa che finirà ad essere come il Marocco (che è una gran figata, intendiamoci). 

Io devo dire che ormai del climate change me ne frego abbastanza, la cosa fondamentale invece è questo provvedimento adottato ieri dal Parlamento Europeo che speriamo venga poi attuato nonostante l'opposizione feroce di tutte le destre (eh niente anche se uno vuole cercare di dire che sono tutti uguali alla fine la destra è sempre sinonimo di merda, sono proprio antropologicamente deviati).

https://www.lifegate.it/nature-restoration-law

"In generale un'affermazione della destra è sempre una cattiva notizia, è sempre una faccenda pericolosa. Perché la destra dà risposte molto semplici e dirette a problemi enormi. Ci sono i senzatetto? Che se ne vadano. C'è un aumento di criminali? Ripristiniamo la pena di morte. Soluzioni che naturalmente non tentano di capire il perché dei fenomeni a cui vengono applicate. Al momento possono sembrare efficaci, ma fra venti anni sarà peggio e ne faranno le spese le generazioni del futuro che di nuovo si troveranno di fronte problemi gravissimi"

Woody Allen.

13 minutes ago, echoes said:

Ci sono aree, come alcune zone di Marsiglia o di Lione, aberranti ma questo vale per tutti i paesi europei che abbiano subito il boom economico post-bellico. Peccato che lì abbiano un territorio enormemente più intatto, che non siano esistiti i condoni e che siano avanti più o meno 500 anni luce in termini di conservazione ambientale e del paesaggio. Tanto per dire: se vai in Provenza ti può capitare di guidare per 6-7 ore in mezzo a campi, boschi, coltivazioni senza vedere mezza costruzione (se non qualche podere per la conduzione del fondo). 

Prova a fare lo stesso nella Pianura Padana, in quella Pontina o in qualsiasi altro luogo in Italia che non abbia rilievi montuosi.

Qui siamo messi ben peggio del Portogallo, secondo me vicini ad alcune zone dell'Africa e del Brasile.

L'anno scorso (come ben sai) mi son fatto una specie di Giro d'Italia in soli 11 giorni e, nonostante le bellezze d'Italia costruite nel passato resistano, non posso che darti ragione, purtroppo.

In Francia, al momento, sono avanti anni luce a noi in tante cose, in primis nella conservazione dei paesaggi.

Tristess :bye:

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1 minute ago, Valderrama said:

"In generale un'affermazione della destra è sempre una cattiva notizia, è sempre una faccenda pericolosa. Perché la destra dà risposte molto semplici e dirette a problemi enormi. Ci sono i senzatetto? Che se ne vadano. C'è un aumento di criminali? Ripristiniamo la pena di morte. Soluzioni che naturalmente non tentano di capire il perché dei fenomeni a cui vengono applicate. Al momento possono sembrare efficaci, ma fra venti anni sarà peggio e ne faranno le spese le generazioni del futuro che di nuovo si troveranno di fronte problemi gravissimi"

Woody Allen.

L'anno scorso (come ben sai) mi son fatto una specie di Giro d'Italia in soli 11 giorni e, nonostante le bellezze d'Italia costruite nel passato resistano, non posso che darti ragione, purtroppo.

In Francia, al momento, sono avanti anni luce a noi in tante cose, in primis nella conservazione dei paesaggi.

Tristess :bye:

Cioè basta leggersi i resoconti degli artisti del Grand Tour sui Campi Flegrei per capire quanto abbiamo distrutto questo Paese. In Francia un luogo simile, l'area dell'Alvernia nel Massif Central, è praticamente aderente proprio a quelle descrizioni (tanto per fare un altro esempio). 

 

Riguardo la destra, siamo OT, ma bastano due ragionamenti: se il mondo avesse dato retta alla destra oggi non avremmo tentato/tenteremmo di superare  schiavismo, colonialismo, sottomissione delle donne, latifondismo, sfruttamento dei lavoratori, distruzione ambientale, diritti alle minoranze ecc.

La destra fondamentalmente è "me ne frego", "mi faccio i cazzi miei", "guadagno", "sottometto". Bella gente.

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16 hours ago, echoes said:

Hai un'idea della Francia errata, perdonami, oppure hai dimenticato l'Italia  :laugh: (beato te).  Ti basta fare un giro su Google Earth per notare l'enorme differenza.

I dati sul consumo di suolo italiano e lo sprawl sono assolutamente imparagonabili rispetto a quelli francesi, di cui forse mi vien da pensare che conosci solo le periferie urbane. Io l'ho girata in lungo e in largo in auto ed è offensivo per la Francia anche solo accostarla allo schifo italico in termini urbanistico-edilizi.

Francia e Italia le ho girate entrambe in lungo e in largo.
Parlare in termini di consumo di suolo non è pertinente se parliamo di edilizia "bella" o di mostri architettonici.
Certamente la Francia – nonostante le sue 500.000 nuove abitazioni per anno – è Parigi-centrica ed impostata attorno a pochi altri poli estremamente compatti. L'Italia, al contrario, è abitata in maniera molto più diffusa sul territorio. Quindi certo, la Francia ha quella che si chiama la "diagonale del vuoto", una vastissima porzione di nazione semi-non costruita. Ma lì dove abita il 90% della sua popolazione, ovvero nei centri urbani, costruisce in maniera abominevole.
Al 90% di noi che vive intorno alla città che frega del paesaggio incontaminato quando dove abitiamo ci hanno lasciato un solo albero per milione di abitanti?
Vogliamo comparare la qualità delle costruzioni e dei piani regolatori, quindi la qualità di vita, tra due centri abitati di uguali dimensioni tra i due Paesi? Non c'è storia.
D'altronde la Francia un insegnamento della disciplina urbanistico-architettonica come viene insegnata in Italia se lo sogna nelle sue notti migliori.

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21 minutes ago, modifiedbear said:

Francia e Italia le ho girate entrambe in lungo e in largo.
Parlare in termini di consumo di suolo non è pertinente se parliamo di edilizia "bella" o di mostri architettonici.
Certamente la Francia – nonostante le sue 500.000 nuove abitazioni per anno – è Parigi-centrica ed impostata attorno a pochi altri poli estremamente compatti. L'Italia, al contrario, è abitata in maniera molto più diffusa sul territorio. Quindi certo, la Francia ha quella che si chiama la "diagonale del vuoto", una vastissima porzione di nazione semi-non costruita. Ma lì dove abita il 90% della sua popolazione, ovvero nei centri urbani, costruisce in maniera abominevole.
Al 90% di noi che vive intorno alla città che frega del paesaggio incontaminato quando dove abitiamo ci hanno lasciato un solo albero per milione di abitanti?
Vogliamo comparare la qualità delle costruzioni e dei piani regolatori, quindi la qualità di vita, tra due centri abitati di uguali dimensioni tra i due Paesi? Non c'è storia.
D'altronde la Francia un insegnamento della disciplina urbanistico-architettonica come viene insegnata in Italia se lo sogna nelle sue notti migliori.

«Tutta l’Italia, in assenza di qualsiasi effettiva programmazione economica e urbanistica, rischia di essere a poco a poco ricoperta, dalle Alpi al Capo Passero, da un’informe, ininterrotta, repellente crosta edilizia di asfalto che tra qualche decennio ne cancellerà praticamente ogni carattere e fisionomia». Lo scriveva nel 1975 Antonio Cederna in “La distruzione della natura in Italia”. Oggi vediamo che è realmente accaduto.
In questo Paese non sei libero di pitturare la facciata di casa a pois per rispettare le norme sul paesaggio, ma è lecito sviluppare questi agglomerati di cemento armato, catrame e plastica che si estendono per chilometri, queste interzone da metavita senza alberi, trafficate solo da camion e furgoni. Attorno alle zone industriali brutte sorgono bar brutti, case brutte, scuole brutte e quindi vite brutte, contagiate dal brutto architettonico
 
L'articolo parla di bruttezza in senso esteso, quindi sia architettonico che pianificatorio (ed il secondo è ovviamente portatore del primo a livello diffuso) e in generale dell'incapacità di preservare il paesaggio (anche urbano e non solo naturale o agricolo). Il 99.9% del tessuto edilizio italiano è un vero e proprio obbrobrio auto-costruito o costruito da geometri oppure da ingegneri e architetti di scarso valore a indirizzati da logiche meramente commerciali.
Con l'aggravante che qui in Italia tali obbrobri sono arrivati non solo compattamente attorno ad aree densamente popolate ma ovunque, perfino in zone ad alta vocazione naturalistica (tipo la piana aquilana o varie valli alpine o ancora la campagna prossima all'Appenino tosco-emiliano) per tacere delle linee di costa.
 
Tu ti riferisci ad una questione di scuola architettonica e lì sono d'accordo, nel senso che loro hanno avuto una diffusione del più distorto Le-corbusierismo nettamente superiore alla nostra, però a conti fatti se vai, faccio per dire, in Luberon o in Haut-Savoie il paesaggio è enormemente preservato al contrario di qui.
Io rimasi sconvolto quando mi affacciai da Roussillon: fino al Mont Vantoux e oltre nient'altro che foreste, campi, borghi medievali intatti e privi di espansioni contemporanee (o qualora ve ne fossero tutte in tinta perfetta con il resto e agganciate al centro storico). Prova a fare lo stesso qui e ti accorgerai di distese di case, casette, zone industriali a macchia di leopardo. Centri commerciali, baretti, tabacchetti sparsi ovunque a cazzo con strade e stradine per raggiungerli.
Altra cosa impressionante: in Francia o Germania la strada è una strada e basta, attorno ci sono paesaggi e ogni tanto attraversi un paese. Qui molte strade sono una ininterrotta (non) città lineare di attività commerciali, capannoni e residenze.
Quella italiana quindi è una bruttezza diffusa che come un cancro ha invaso tutto dalle coste alle campagne, dalla prossimità dei centri storici alle montagne. Solo poche zone hanno una diffusa qualità paesaggistica e una pseudo-tutela del territorio, per il resto la previsione in grassetto di Cederna si è pienamente verificata.
 
In ogni caso, limitandoci agli ultimi 30 anni, la Francia è riuscita a fare interventi di assoluta qualità abitativa come la Confluence di Lione, che qua ci sogniamo la notte. 
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Rimango dello stesso parere: sono assolutamente d'accordo sull'orrore del tessuto abitativo diffuso, e in disaccordo sul dove punti l'ago della qualità abitativa lì dove costruzione esiste.

Certo, se parliamo della regione di Provenza-Alpi-Costa Azzurra si gioca facile, così come se dovessimo parlare di Süd Tirol o di Val d'Aosta, che non mi sembrano essere esempi rappresentativi né di gestione del paesaggio né di centri abitati.

Al di fuori del turismo o del villaggio medievale mi interesserebbe parlare di qualità della vita quotidiana e di tessuti urbani: m2/abitante, verde, tipologie di commerci a prossimità, edilizia popolare, educazione pubblica.
Il solo confronto tra le due capitali è impietoso.

Se vorrai farti un tour di persona della Francia brutta, ti ci porto. Poi tu mi mostri la tua Italia degli obbrobri, e mettiamo a confronto le due cose.

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21 minutes ago, modifiedbear said:

Rimango dello stesso parere: sono assolutamente d'accordo sull'orrore del tessuto abitativo diffuso, e in disaccordo sul dove punti l'ago della qualità abitativa lì dove costruzione esiste.

Certo, se parliamo della regione di Provenza-Alpi-Costa Azzurra si gioca facile, così come se dovessimo parlare di Süd Tirol o di Val d'Aosta, che non mi sembrano essere esempi rappresentativi né di gestione del paesaggio né di centri abitati.

Al di fuori del turismo o del villaggio medievale mi interesserebbe parlare di qualità della vita quotidiana e di tessuti urbani: m2/abitante, verde, tipologie di commerci a prossimità, edilizia popolare, educazione pubblica.
Il solo confronto tra le due capitali è impietoso.

Se vorrai farti un tour di persona della Francia brutta, ti ci porto. Poi tu mi mostri la tua Italia degli obbrobri, e mettiamo a confronto le due cose.

Mah mica tanto: la Costa Azzurra ad esempio non la trovo assolutamente "virtuosa" da questo punto di vista, anzi per certi versi è la zona della Francia più simile all'Italia. Ti ho citato la Provenza-Alpi ma ti avrei potuto citare Massif Central, Pirenei, Camargue o anche la parte Atlantica tra Bordeux e le dune di Pilat: non c'è proprio confronto e basta Google Earth, mi ripeto. E sì, perfino in Sud Tirol e Valle d'Aosta, che comunque sono imparagonabili alla Provenza per estensione e popolosità, si trovano alcuni caratteri devastatori italici come aree industriali ad occupare intere valli e distese di seconde case.

Quindi secondo me il punto è che sicuramente la Francia ha, come del resto quasi tutti i paesi industrializzati, aree terrificanti ma sono concentrate principalmente in aree ad alta densità e l'articolo è di questo che parla, del brutto diffuso. Il discorso "paesaggio" non è legato al turismo ma è legato alla qualità della vita quotidiana (che no, non avviene solo nei mostri metropolitani ma anche nei borghi e nelle piccole province) e alla tutela della propria identità naturalistica, architettonica, sociale ed infine all'educazione a tutto tondo. Nelle distese di case abusive siciliane c'è disagio sociale, criminalità, scarsa qualità della vita e questo non avviene solo nella periferia di Palermo ma anche in zone più isolate strappate all'agricoltura e alla natura e trasformate in enclave che sono bombe sociali vere e proprie. Quindi il discorso è a tutto tondo e ingloba tutela naturalistica e qualità della vita, non sono staccate le cose. Il turismo non c'entra niente.

Riguardo specificità delle aree metropolitane, ad esempio delle capitali, non so dirti nulla nel senso che non conosco la realtà francese né parigini a livello di pianificazione. Posso solo dirti che Roma è un abominio e che ha devastato non solo se stessa ma anche gran parte dei luoghi intorno. Proprio a Cederna, citato nell'articolo, si deve gran parte della salvaguardia della campagna romana. 

Roma Capitale è stata la fine di questa città, lo switch. Se non lo fosse diventata oggi sarebbe come Firenze ma essendo Roma ovvero il top.

Per il Tour sì, sarebbe interessante anche se ultimamente cerco in tutti i modi di fuggire dal brutto.

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  • 2 weeks later...
20 hours ago, Lacatus said:

"Si tratta della Corrente Atlantica, in inglese indicata con l’acronimo di Amoc (Atlantic Meridional Overturning Circulation)"

Togli una c, metti una k e realizzi nuovamente che...

Thomas Edward Yorke è un cazzo di visionario.

Mi fa paura certe volte.

:ph34r:

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5 minutes ago, Valderrama said:

"Si tratta della Corrente Atlantica, in inglese indicata con l’acronimo di Amoc (Atlantic Meridional Overturning Circulation)"

Togli una c, metti una k e realizzi nuovamente che...

Thomas Edward Yorke è un cazzo di visionario.

Mi fa paura certe volte.

:ph34r:

GENIO :clapclap:

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  • 4 months later...
3 hours ago, Lacatus said:

A parte che riportare il mondo nelle caverne sarebbe una gran roba ma comunque mi stupisco poco, ormai è in atto una deriva cognitiva ed etica globale. Basta vedere come politica e media hanno trattato le varie guerre e genocidi in atto ridotti stregua di una partita di calcio per meri interessi economici e geo-politici, figuriamoci se la politica internazionale è in grado di gestire qualcosa di così complesso come la riduzione dell'impatto antropico. In tutto questo il popolo è totalmente addormentato e preso dal selfie compulsivo.

Ormai il mio spirito è quello di vivere la natura più che posso e mettermi ad aspettare sulla riva del fiume.

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  • 5 weeks later...
  • 2 weeks later...

Come volevasi dimostrare:

 https://www.focus.it/scienza/salute/cancro-i-casi-negli-under-50-sono-aumentati-dell-80-in-30-anni

Si aveva chiaramente questa percezione in maniera intuitiva ma ora viene confermato dalla statistica e i numeri sono sconcertanti. Ecco il risultato di aver industrializzato la qualunque, tecnologizzato senza adottare alcun principio di precauzione.

Che bello il sacro progresso, d'altronde per la produttività questo ed altro. :wub:

 

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5 minutes ago, Lacatus said:

Facciamo che pialliamo tutto ciò che sta sotto i 600 metri s.l.m. ? B) 

Non credo sia quella la discriminante, anzi. Basta concentrarsi sulle zone con più consumismo.

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4 minutes ago, modifiedbear said:

In effetti ignorando la rivoluzione industriale, il capitalismo ed il colonialismo, si potrebbe pure pensare che l'Occidente non sia il responsabile della Dubai di oggi.

Ma infatti Dubai è solo l'esasperazione della merda capital-colonialista.

Che schifo di specie, torno a dire 

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1 hour ago, Valderrama said:

Eh magari, il trend demografico è ahimè nettamente inverso con il leone ad altissimo rischio estinzione attualmente.

Peraltro in quella famosa vicenda i leoni predavano poveri schiavi e non quelle merdacce dei coloni inglesi.

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