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Tom Skinner


Lacatus

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  • 4 weeks later...

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Visto che i fans sono parecchi 😜

 

"Siamo voci individuali che si uniscono collettivamente”, questa è l’essenza alla base del progetto musicale messo in scena sul palco di jazzmi dal batterista e produttore Tom Skinner (The Smile, Sons of Kemet). Una sonorità nuova, ricercata e mai banale si incanala nella sua essenza.

Venerdi 20 Ottobre al Circolo Magnolia
Biglietti in vendita al link https://link.dice.fm/A99952307a37

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  • 1 month later...

Il concerto ieri sera è stato splendido. Ho visto Skinner suonare con gli Owiny Sigoma Band più di 10 anni fa, con i Sons Of Kemet prima del covid e i The Smile l'anno scorso ma devo dire che ieri sera è stata la situazione in cui l'ho visto più calato nel suo elemento, forse perché si tratta del suo progetto. Libero, creativo, sporco al punto giusto, errante sui tamburi ma sempre dentro il groove, in totale sintonia con la musica attorno e mai autocompiacente. E' stato un vero piacere vederlo suonare così come è stato altrettanto bello sentire la band di grandi musicisti che aveva attorno: Kareem Dayes, Tom Herbert, Robert Stillman e su tutti Nubya Garcia che ha sparato dei soli dove mi si è accapponata la pelle.

Hanno fatto 3 pezzi da Voices of Bishara (allungati e con improvvisazioni nel mezzo), 3 pezzi di Abdul Wadud e un nuovo pezzo loro, forse il più bello della serata, per circa 75' di concerto. Acustica perfetta e posti a sedere schierati in mezzo alla sala del Locomotiv (io sono rimasto però in piedi). Secondo me non si arrivava a cento persone. Bello rivederlo totalmente a suo agio in una dimensione così promiscua e intima.

Aggiungo che, navigando su Twitter, ho notato che Skinner è l'unico dell'allegra compagnia ad aver pubblicato un cazzo di post di sostegno verso i civili palestinesi vittime dell'ennesima violenza random sferrata dallo stato israeliano.

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Piaciuto moltissimo (assolutamente a sorpresa). Ora recupero l’ascolto del disco, che stavo quasi per comprare in preda all’entusiasmo.

 

@molonovoi pezzi che nn sono in Voices of Bishara da dove vengono?

beccato Tom: a domanda ha risposto con faccia sorniona “maybe, soonish, we’ll see” 😅

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On 10/25/2023 at 9:50 AM, Wanderer said:

Sulla base di questa recensione devo rettificare un paio di cose che avevo scritto qui il giorno dopo il concerto:

1) la sassofonista che ha sparato soli bellissimi era Chelsea Carmichael (la stessa che suona anche su ALFAA) e non Nubya Garcia 

2) l'encore che hanno fatto era ancora un pezzo di Abdul Wadud ("Camille") e non uno loro

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  • 2 weeks later...

Lo scrivo solo perchè l'ho trovata e mi sembra un esempio discreto di cosa intendo quando parlo di skinner - e di radiohead e smile come due robe diverse - . Pur con le dovute differenze, sentite come si muove Clive - scelto apposta perchè lo conosciamo - in un brano in cui il ritmo (anche da parte degli altri strumenti, come in certi brani degli smile) è molto minimale e ripetuto con ostinati. Ecco come si comporta clive

 

Rcco, questo per me è un modo di portare il groove molto piu interessante. Lo stile è jazzato come quello di skinner ma decisamente piu caldo, sinuoso e danzato; meno rigido e piatto. Tante ghost note e modo di buttare giu gli accenti con gran gusto.

In un trio come quello degli smile, che lascia tanto spazio alla batteria, avrei visto molto bene uno stile batteristico cosi (pur con una dinamica di base piu alta, dato che dovrebbe suonare con un chitarrista elettrico, non solo con un basso elettrico e dei fiati) 

Inoltre - e di questo se ne è parlato poco - il suono della batteria di clive è, a mio avviso, molto piu bello di quello di skinner: intanto i piatti, che mi sembrano i vecchi zijdian, che conferiscono una bella pasta vintage. Poi i tom, aperti e squillanti, che riempioni molto le alte frequenze; e quanto ce li avrei visti bene in un trio come i sorriso. Invece skinner li tiene chiusissimi, addirittura su bending hectic sono stoppatissimi come quelli di un batterista metal.

Ma il punto non è fare un comparison con clive, ma vedere come ci stanno le scelte di skinner con gli altri due e come si amalgamano nel sound complessivo. Ad esempio, con thom che suona il basso zappando parecchio, secondo me si perdono delle frequenze sonore. Ricordo che anche quando sentii la colonna sonora si spencer rimasi impressionato in negativo dai suoni di skinner. 

Qualcuno può pensare che questi siano cose da niente, seghe mentali. E invece non è cosi, sono cose molto importanti per come suonerà poi un gruppo e un disco. 

Poi ovviamente sono solo mie opinioni e ci msncherebbe. Ma almeno c'è qualcosa da cui partire, e prendendo ad esempio un batterista che conosciamo bene (ma non è certo l'unico da cui poter fare un esempio), 

:)

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1 hour ago, Wanderer said:

Lo scrivo solo perchè l'ho trovata e mi sembra un esempio discreto di cosa intendo quando parlo di skinner - e di radiohead e smile come due robe diverse - . Pur con le dovute differenze, sentite come si muove Clive - scelto apposta perchè lo conosciamo - in un brano in cui il ritmo (anche da parte degli altri strumenti, come in certi brani degli smile) è molto minimale e ripetuto con ostinati. Ecco come si comporta clive

 

Rcco, questo per me è un modo di portare il groove molto piu interessante. Lo stile è jazzato come quello di skinner ma decisamente piu caldo, sinuoso e danzato; meno rigido e piatto. Tante ghost note e modo di buttare giu gli accenti con gran gusto.

In un trio come quello degli smile, che lascia tanto spazio alla batteria, avrei visto molto bene uno stile batteristico cosi (pur con una dinamica di base piu alta, dato che dovrebbe suonare con un chitarrista elettrico, non solo con un basso elettrico e dei fiati) 

Inoltre - e di questo se ne è parlato poco - il suono della batteria di clive è, a mio avviso, molto piu bello di quello di skinner: intanto i piatti, che mi sembrano i vecchi zijdian, che conferiscono una bella pasta vintage. Poi i tom, aperti e squillanti, che riempioni molto le alte frequenze; e quanto ce li avrei visti bene in un trio come i sorriso. Invece skinner li tiene chiusissimi, addirittura su bending hectic sono stoppatissimi come quelli di un batterista metal.

Ma il punto non è fare un comparison con clive, ma vedere come ci stanno le scelte di skinner con gli altri due e come si amalgamano nel sound complessivo. Ad esempio, con thom che suona il basso zappando parecchio, secondo me si perdono delle frequenze sonore. Ricordo che anche quando sentii la colonna sonora si spencer rimasi impressionato in negativo dai suoni di skinner. 

Qualcuno può pensare che questi siano cose da niente, seghe mentali. E invece non è cosi, sono cose molto importanti per come suonerà poi un gruppo e un disco. 

Poi ovviamente sono solo mie opinioni e ci msncherebbe. Ma almeno c'è qualcosa da cui partire, e prendendo ad esempio un batterista che conosciamo bene (ma non è certo l'unico da cui poter fare un esempio), 

:)

Mannaggia, sto andando a letto! Domani leggo e commento :legge:

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11 hours ago, Wanderer said:

Lo scrivo solo perchè l'ho trovata e mi sembra un esempio discreto di cosa intendo quando parlo di skinner - e di radiohead e smile come due robe diverse - . Pur con le dovute differenze, sentite come si muove Clive - scelto apposta perchè lo conosciamo - in un brano in cui il ritmo (anche da parte degli altri strumenti, come in certi brani degli smile) è molto minimale e ripetuto con ostinati. Ecco come si comporta clive

 

Rcco, questo per me è un modo di portare il groove molto piu interessante. Lo stile è jazzato come quello di skinner ma decisamente piu caldo, sinuoso e danzato; meno rigido e piatto. Tante ghost note e modo di buttare giu gli accenti con gran gusto.

In un trio come quello degli smile, che lascia tanto spazio alla batteria, avrei visto molto bene uno stile batteristico cosi (pur con una dinamica di base piu alta, dato che dovrebbe suonare con un chitarrista elettrico, non solo con un basso elettrico e dei fiati) 

Inoltre - e di questo se ne è parlato poco - il suono della batteria di clive è, a mio avviso, molto piu bello di quello di skinner: intanto i piatti, che mi sembrano i vecchi zijdian, che conferiscono una bella pasta vintage. Poi i tom, aperti e squillanti, che riempioni molto le alte frequenze; e quanto ce li avrei visti bene in un trio come i sorriso. Invece skinner li tiene chiusissimi, addirittura su bending hectic sono stoppatissimi come quelli di un batterista metal.

Ma il punto non è fare un comparison con clive, ma vedere come ci stanno le scelte di skinner con gli altri due e come si amalgamano nel sound complessivo. Ad esempio, con thom che suona il basso zappando parecchio, secondo me si perdono delle frequenze sonore. Ricordo che anche quando sentii la colonna sonora si spencer rimasi impressionato in negativo dai suoni di skinner. 

Qualcuno può pensare che questi siano cose da niente, seghe mentali. E invece non è cosi, sono cose molto importanti per come suonerà poi un gruppo e un disco. 

Poi ovviamente sono solo mie opinioni e ci msncherebbe. Ma almeno c'è qualcosa da cui partire, e prendendo ad esempio un batterista che conosciamo bene (ma non è certo l'unico da cui poter fare un esempio), 

:)

Okay, tutto molto bello: ottimo esempio, pezzo toghissimo, drumming toghissimo, mix toghissimo :clapclap:

Anche a me piacerebbe sentire qualcosa del genere, ma evidentemente (e lo si evince anche da come è stato "trattato" Phil negli ultimi album dei Radiohead) a Thom-Jonny-Nigel questo stile non piace, altrimenti avrebbero optato per Clive o un altro batterista simil-Clive e anche nel mix Nigel avrebbe fatto scelte diverse. 

Tra l'altro una delle cose più interessanti di ALFAA è proprio come è mixata la batteria: per esempio l'uso dei riverberi, il punch del rullante, il woodblock di Hairdryer o i tom di Thin Thing in faccia, per percussioni soffuse di Speech Bubbles. Ci sono numerosissimi passaggi degni di nota, roba che non avevamo mai sentito nei Radiohead, a parte The King Of Limbs che è tutto incentrato sulla sperimentazione ritmica. 

In questo brano che hai portato come esempio invece il mix è più ortodosso, sicuramente più gradevole all'orecchio, ma anche assai meno fantasioso. Il mix della batteria di ALFAA è proprio folle! E a me piace così :) 

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1 hour ago, Lacatus said:

Okay, tutto molto bello: ottimo esempio, pezzo toghissimo, drumming toghissimo, mix toghissimo :clapclap:

 

si, bel pezzo, loro non saranno quelli che sconvologono la musica, ma sono divertenti^_^

1 hour ago, Lacatus said:

Okay, tutto molto bello: ottimo esempio, pezzo toghissimo, drumming toghissimo, mix toghissimo :clapclap:

Anche a me piacerebbe sentire qualcosa del genere, ma evidentemente (e lo si evince anche da come è stato "trattato" Phil negli ultimi album dei Radiohead) a Thom-Jonny-Nigel questo stile non piace, altrimenti avrebbero optato per Clive o un altro batterista simil-Clive e anche nel mix Nigel avrebbe fatto scelte diverse. 

 

Si, su questo sono d'accordo. Credo che derivi dalla loro fascinazione per l'afrobeat e per il minimalismo. Ricordiamo che skinner con i Sons of Kemet secondo me si rifà di più a fela kuti che non al jazz. Cosi come molta scena uk; ma poi vabbè sono ibridi e lasciano il tempo che trovano le etichette.

Quello che trovo interessante dei dischi della scena neo jazz uk e di quella sponda chicago (per quanto siano molto diverse) è che, basandosi sull'afrobeat (non solo ritmicamente, anche a livello di fiati. I fiatisti suonano tutti molto ritmicamente, con licks brevi e molto semplici) ma mischiandolo con un po' di jazz, ha ridato al jazz qualcosa che non aveva dal 1950...l'ha rireso ballabile. Questa è una cosa molto bella.

Il mio problema con questi progetti è che non riesco a levarmi dalla testa che siano progetti in cui la semplicità diventa, ad un certo punto semplicismo. Poi sono progetti che puntano moltissimo sull'immagine, sul messaggio. Niente di male (il jazz altro dovrebbe farlo molto di più), ma io non riesco a togliermi dalla testa che siano progetti costruiti a tavolino, dove il marketing conti più della sostanza. 

E non ne faccio una questione di purismo, perchè di jazz contemporaneo che mi piace ce ne è tanto. Semplicemenete, non quello li che sta impazzando :D 

Comunque al jazz in senso un po' più ampio delle solite cose (Davis ma solo quello elettrico, Mingus a piccole dosi, Sun Ra e Alice Coltrane, che però gia per me sono una "frangia" abbastanza esterna del jazz) si stanno avvicinando solo ora, almeno a quanto ci dicono - poi magari non è vero, eh. Poi Jonny ha una fascinazione per il dixieland, ma piu per passione della registrazione e per il valore canzonistico. Ovviamente non pretendo che i radiohead facciano quello che voglio io, ma di certo se non incontra i miei gusti non ho problemi a dirlo. 

 

1 hour ago, Lacatus said:

 

Tra l'altro una delle cose più interessanti di ALFAA è proprio come è mixata la batteria: per esempio l'uso dei riverberi, il punch del rullante, il woodblock di Hairdryer o i tom di Thin Thing in faccia, per percussioni soffuse di Speech Bubbles. Ci sono numerosissimi passaggi degni di nota, roba che non avevamo mai sentito nei Radiohead, a parte The King Of Limbs che è tutto incentrato sulla sperimentazione ritmica. 

In questo brano che hai portato come esempio invece il mix è più ortodosso, sicuramente più gradevole all'orecchio, ma anche assai meno fantasioso. Il mix della batteria di ALFAA è proprio folle! E a me piace così :) 

Si, ci sono scelte un po' strambe nel mix. Ti ricordi quando si pensava che il leak fosse "difettoso"? :D 

Però se il suono di partenza è quello - e per me non è un granchè -, sbattertelo in facxcia è, per mio gusto, anche peggio :D 

Ad esempio il rullante quanto è sciapo?

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1 hour ago, Wanderer said:

si, bel pezzo, loro non saranno quelli che sconvologono la musica, ma sono divertenti^_^

Si, su questo sono d'accordo. Credo che derivi dalla loro fascinazione per l'afrobeat e per il minimalismo. Ricordiamo che skinner con i Sons of Kemet secondo me si rifà di più a fela kuti che non al jazz. Cosi come molta scena uk; ma poi vabbè sono ibridi e lasciano il tempo che trovano le etichette.

Quello che trovo interessante dei dischi della scena neo jazz uk e di quella sponda chicago (per quanto siano molto diverse) è che, basandosi sull'afrobeat (non solo ritmicamente, anche a livello di fiati. I fiatisti suonano tutti molto ritmicamente, con licks brevi e molto semplici) ma mischiandolo con un po' di jazz, ha ridato al jazz qualcosa che non aveva dal 1950...l'ha rireso ballabile. Questa è una cosa molto bella.

Il mio problema con questi progetti è che non riesco a levarmi dalla testa che siano progetti in cui la semplicità diventa, ad un certo punto semplicismo. Poi sono progetti che puntano moltissimo sull'immagine, sul messaggio. Niente di male (il jazz altro dovrebbe farlo molto di più), ma io non riesco a togliermi dalla testa che siano progetti costruiti a tavolino, dove il marketing conti più della sostanza. 

E non ne faccio una questione di purismo, perchè di jazz contemporaneo che mi piace ce ne è tanto. Semplicemenete, non quello li che sta impazzando :D 

Comunque al jazz in senso un po' più ampio delle solite cose (Davis ma solo quello elettrico, Mingus a piccole dosi, Sun Ra e Alice Coltrane, che però gia per me sono una "frangia" abbastanza esterna del jazz) si stanno avvicinando solo ora, almeno a quanto ci dicono - poi magari non è vero, eh. Poi Jonny ha una fascinazione per il dixieland, ma piu per passione della registrazione e per il valore canzonistico. Ovviamente non pretendo che i radiohead facciano quello che voglio io, ma di certo se non incontra i miei gusti non ho problemi a dirlo. 

Sì, sono d'accordo. Questa nuova scena neo jazz ha un approccio che sfocia nel semplicismo.

Per dire, a me Voices Of Bishara è piaciuto, ma poi alla fine se voglio sentire quella roba lì, torno ai giganti, ai Sanders, agli Shepp, ecc... E' bello vedere che c'è una nuova generazione e una rigenerazione e quindi sarei ben felice di vedere Voices Of Bishara dal vivo (invidio tantissimo @@li ), però, ripeto, su disco ci torno sopra ma alla fine ricasco su Ptah The El Daoud o Blasé.

1 hour ago, Wanderer said:

Si, ci sono scelte un po' strambe nel mix. Ti ricordi quando si pensava che il leak fosse "difettoso"? :D 

Però se il suono di partenza è quello - e per me non è un granchè -, sbattertelo in facxcia è, per mio gusto, anche peggio :D 

Ad esempio il rullante quanto è sciapo?

Vero! Me l'ero dimenticata sta cosa delle perplessità iniziali sul mix.

Comunque me piace il punch del rullante  :batteria:  Mi piacciono i suoni nebulosi, torbidi. In Speech Bubbles si raggiunge l'apice, con quel suono super-ovattato. 

Guarda gira-e-rigira il pezzo che veramente non mi convince per quanto riguarda Skinner (e Nigel) è The Opposite. Lì veramente è troppo "sogliola" anche per le mie orecchie. 

 

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7 minutes ago, Lacatus said:

E' bello vedere che c'è una nuova generazione e una rigenerazione e quindi sarei ben felice di vedere Voices Of Bishara dal vivo (invidio tantissimo @@li ), però, ripeto, su disco ci torno sopra ma alla fine ricasco su Ptah The El Daoud o Blasé.

 

 

ma guarda secondo me, come ho gia' scritto, anche questa volta come tante altre (Owiny Zigowa band, Junun ma tanti anni fa anche la "mia prima" musica elettronica) il lato positivo che offrono i Radiohead/Smile è l'aprirsi a cose che non ascolteresti di tuo.

Poi nn è che torno a casa e divento una fan di Skinner o ascolto Voices of Bishara a nastro, nè penso che il giovane Tom sia il miglior batterista sulla faccia della terra: resto quella che sono ma ho fatto un'esperienza in piu' e ho ascoltato una cosa, per me, nuova e che mi è pure piaciuta. Cosi come mi è piaciuto, e pure molto, sentire Skinner suonare dal vivo con Thom e Jonny.

Quindi capisco e non metto in dubbio l'opinione di chi sostiene che "ci sia di meglio" (c'e' quasi sempre per ogni cosa direi) ma nemmeno comprendo quasi si parla di un musicista come fosse un miracolato dalle simpatie di Jonny, perche nn è cosi...

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  • 2 weeks later...

Preziosissimo lavoro nel nuovo brano, bellissimo suono di tamburi (finalmente:)), caldi e aperti come li amo io e ottimamente almagamati con il suono del basso, che mi è sembrato quasi freatless (poi magari è una stronzata eh:laugh:), ottimo groove, ottimo portamento dello stesso. Qui fa il colorista senza dimenticarsi di condurre il brano, unenedo delicatezza a profondità. Fantastico anche il suono di cassa, un cuscinetto puff in una stanza vuota (qui bravo lui per il suono di partenza e bravo Davies per il lavoro poi sul suono).

Non ha bisogno di alzare la dinamica perchè il brano non lo richiede; i suoi colpi però aggiungono un pizzico di dramma al tutto e, sopratutto, mi sembra che qui il suo groove siam olto meglio amalgamato con il basso e in genere con il ritmo degli strumenti.

Bravo bravo. Fare poco, ma fare (molto) bene. 

:)

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  • 2 weeks later...
  • 1 month later...
17 minutes ago, Lacatus said:

Interessante quello che ci dice Rumore su Skinner:

"...un Tom Skinner che scioglie i rigidi pattern del precedente album in una serie di rivoli esotici."

:bongo:

I detrattori di Sogliola si dovranno ricredere?

Mah a me me pare ‘na strunzata. Quali rigidi pattern? Ma l’hanno sentito tipo su Skirting ad esempio? 🤷‍♀️

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