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una poesia al giorno


kid b

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Montale mette il punto alla poesia italiana del '900. Chi comincerà un altro capoverso?

Io, in queste ultima serate parigine, mi sto riavvicinando al mio adorato Jules Laforgue:

Clair de lune

Penser qu'on vivra jamais dans cet astre,

Parfois me flanque un coup dans l'épigastre.

Ah ! tout pour toi, Lune, quand tu t'avances

Aux soirs d'août par les féeries du silence !

Et quand tu roules, démâtée, au large

A travers les brisants noirs des nuages !

Oh ! monter, perdu, m'étancher à même

Ta vasque de béatifiants baptêmes !

Astre atteint de cécité, fatal phare

Des vols migrateurs des plaintifs Icare !

Œil stérile comme le suicide,

Nous sommes le congrès des las, préside ;

Crâne glacé, raille les calvities

De nos incurables bureaucraties ;

Ô pilule des léthargies finales,

Infuse-toi dans nos durs encéphales !

Ô Diane à la chlamyde très-dorique,

L'Amour cuve, prend ton carquois et pique

Ah ! d'un trait inoculant l'être aptère,

Les cœurs de bonne volonté sur terre !

Astre lavé par d'inouïs déluges,

Qu'un de tes chastes rayons fébrifuges,

Ce soir, pour inonder mes draps, dévie,

Que je m'y lave les mains de la vie !

da L'Imitation de Notre-Dame de la Lune, 1885

Jules Laforgue

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io, invece, sono come sempre in un tunnel eliotiano

cito l'ultima parte di Rhapsody on a Windy Night, per esempio:

Half-past three,

The lamp sputtered,

The lamp muttered in the dark.

The lamp hummed:

"Regard the moon,

La lune ne garde aucune rancune,

She winks a feeble eye,

She smiles into corners.

She smooths the hair of the grass.

The moon has lost her memory.

A washed-out smallpox cracks her face,

Her hand twists a paper rose,

That smells of dust and eau de Cologne,

She is alone

With all the nocturnal smells

That cross and cross across her brain."

The reminiscence comes

Of sunless dry geraniums

And dust in crevices,

Smells of chestnuts in the streets,

And female smells in shuttered rooms,

And cigarettes in corridors

And cocktail smells in bars.

The lamp said,

'Four o'clock,

Here is the number on the door.

Memory!

You have the key,

The little lamp spreads a ring on the stair.

Mount.

The bed is open; the tooth-brush hangs on the wall,

Put your shoes at the door, sleep, prepare for life.'

The last twist of the knife.

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La notte lava la mente

La notte lava la mente.

Poco dopo si è qui come sai bene,

file d'anime lungo la cornice,

chi pronto al balzo, chi quasi in catene.

Qualcuno sulla pagina del mare

traccia un segno di vita, figge un punto.

Raramente qualche gabbiano appare.

Mario Luzi

Molto bella questa.

Mi hai spronato a leggere qualcosa di Luzi.

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  • 2 weeks later...

La première nuit

Voici venir le soir doux au vieillard lubrique.

Mon chat Mürr, accroupi comme un sphinx héraldique,

Contemple inquiet de sa prunelle fantastique

Monter à l'horizon la lune chlorotique.

C'est l'heure où l'enfant prie, où Paris-Lupanar

Jette sur le pavé de chaque boulevard

Les filles aux seins froids qui sous le gaz blafard

Vaguent flairant de l’œil un mâle de hasard.

Moi, près de mon chat Mürr, je rêve à ma fenêtre.

Je songe aux enfants qui partout viennent de naître,

Je songe à tous les morts enterrés d'aujourd'hui.

Et je me figure être au fond du cimetière

Et me mets à la place en entrant dans leur bière

De ceux qui vont passer là leur première nuit.

Jules Laforgue

La prima notte

Ecco venire la sera dolce al vegliardo lubrico.

Il mio gatto Murr, accovacciato come un'araldica sfinge

Contempla inquieto, dalla sua pupilla fantastica

Salire all'orizzonte la Luna clorotica.

E' l'ora ove l'infante prega, ove Parigi-Lupanare

Getta sul pavé di ogni boulevard

Le ragazze dai seni freddi che sotto la luce spettrale

Vagano, l'occhio fiutando un maschio casuale.

Io, vicino al mio gatto Murr, sogno alla finestra

Penso ai bambini che ovunque sono appena nati

Penso a tutti i morti sotterrati quest'oggi.

E m'immagino essere al fondo d'un cimitero

e prendo il posto entro le bare di coloro

che stanno per passare la loro prima notte.

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Cè nellintimità degli uomini un confine

che né lamore, né la passione possono osare:

le labbra si fondono nel terribile silenzio

e il cuore si spezza per amore.

Anche lamicizia qui è impotente, e gli anni

pieni di felicità alta infiammata,

quando lanima è libera e distratta

dal lento languore della voluttà.

Pazzo è colui che vi si appresta,

raggiungerlo è morire dangoscia...

Ora puoi capire perché non batte

il mio cuore sotto la tua mano.

Anna Achmatova

Есть в близости людей заветная черта,

Ее не перейти влюбленности и страсти, -

Пуст в жуткой тишине сливаются уста

И сердце рвется от любви на части.

И дружба здесь бессильна, и года

Высокого и огненного счастья,

Когда душа свободна и чужда

Медлительной истоме сладострастья.

Стремящиеся к ней безумны, а ее

Достигше - поражены тоскою...

Теперь ты понял, отчего мое

Не бьется сердце под твоей рукою.

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  • 4 weeks later...

Bella Vale! Ma è una poetessa russa?

Io sto finendo di rileggere Laforgue...

Le brave, brave automne

Quand reviendra l'automne,

Cette saison si triste,

Je vais m'la passer bonne,

Au point de vue artiste.

Car le vent, je l' connais,

Il est des mes amis!

Depuis que je suis né

Il fait que j'en gémis...

Et je connais la neige,

Autant que ma chair même,

Son froment me protège

Contre les chairs que j'aime...

Et comme je comprends

Que l'automnal soleil

Ne m'a l'air si souffrant

Qu'à titre de conseil!...

Puis rien ne saurait faire

Que mon spleen ne chemine

Sous les spleens insulaires

Des petites pluies fines...

Ah! L'automnr est à moi,

Et moi, je suis à lui,

Comme tout à "pourquoi?"

Et ce monde à "puis?"

Quand reviendra l'automne

Cette saison triste,

Je vais m'la passer bonne,

Au point de vue artiste.

Il prode, prode autunno

Quando ritornerà l'autunno,

questa stagione così trista,

Me la passerò bene,

Dal punto di vista dell'artista.

Perché il vento, lo conosco,

è tra i miei amici;

da quando sono nato

fa che io ne soffra...

E conosco la neve,

quanto la mia carne;

il suo fremito mi protegge

contro le carni che amo...

E non appena comprendo

che il sole d'autunno

non m'ha l'aria così sofferente

che a titolo di consiglio...

Più null'egli potrà fare,

che il mio spleen non ci marci

sugli spleen insulari

delle minute pioggie fini...

Ah! L'autunno è mio

ed io sono suo

come tutto è dei "perché?"

e questo mondo dei "poi?"

Quando ritornerà l'autunno

questa stagione così trista

me la passerò bene

dal punto di vista dell'artista.

Da "Des fleurs de bonne volonté", Jules Laforgue

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  • 3 months later...

Sezione da troppo tempo lasciata a se stessa, la poesia urla vendetta.

Un sonetto erotico per movimentare il 3d

I like my body

I like my body when it is with your

body. It is so quite a new thing.

Muscles better and nerves more.

I like your body. I like what it does,

I like its hows. I like to feel the spine

of your body and its bones, and the trembling

-firm-smoothness and which I will

again and again and again

kiss, I like kissing this and that of you,

I like, slowly stroking the, shocking fuzz

of your electric fur, and what-is-it comes

over parting flesh...And eyes big love-crumbs,

and possibly i like the thrill

of under me you quite so new

E.E. Cummings Complete Poems 1904-1962.

-----------------------------------------------

Mi piace il mio corpo

Mi piace il mio corpo quando è con il tuo

è una cosa così nuova

Si introduce meglio e lo incoraggia

Mi piace il tuo corpo, mi piace cosa fa

Mi piacciono i suoi modi, mi piace sentire la spina dorsale

del tuo corpo e le sue ossa, e la tremante

e soda levigatezza che bacerò

ancora ancora e ancora,

Mi piace baciare questo e quello di te

Mi piace accarezzare lentamente

la folgorante increspatura della tua peluria elettrizzata,

e quello che accade

quando la carne si divide…E le briciole d’amore degli occhi

e mi piace il fremito sotto di me,

tu sei così nuovo

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Sezione da troppo tempo lasciata a se stessa, la poesia urla vendetta.

Un sonetto erotico per movimentare il 3d

I like my body

I like my body when it is with your

body. It is so quite a new thing.

Muscles better and nerves more.

I like your body. I like what it does,

I like its hows. I like to feel the spine

of your body and its bones, and the trembling

-firm-smoothness and which I will

again and again and again

kiss, I like kissing this and that of you,

I like, slowly stroking the, shocking fuzz

of your electric fur, and what-is-it comes

over parting flesh...And eyes big love-crumbs,

and possibly i like the thrill

of under me you quite so new

E.E. Cummings Complete Poems 1904-1962.

-----------------------------------------------

Mi piace il mio corpo

Mi piace il mio corpo quando è con il tuo

è una cosa così nuova

Si introduce meglio e lo incoraggia

Mi piace il tuo corpo, mi piace cosa fa

Mi piacciono i suoi modi, mi piace sentire la spina dorsale

del tuo corpo e le sue ossa, e la tremante

e soda levigatezza che bacerò

ancora ancora e ancora,

Mi piace baciare questo e quello di te

Mi piace accarezzare lentamente

la folgorante increspatura della tua peluria elettrizzata,

e quello che accade

quando la carne si divide…E le briciole d’amore degli occhi

e mi piace il fremito sotto di me,

tu sei così nuovo

Non male :)

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  • 1 month later...

Il Lonfo

Il Lonfo non vaterca né gluisce

e molto raramente barigatta,

ma quando soffia il bego a bisce bisce

sdilenca un poco e gnagio s'archipatta.

E' frusco il Lonfo! E' pieno di lupigna

arrafferia malversa e sofolenta!

Se cionfi ti sbiduglia e ti arrupigna

se lugri ti botalla e ti criventa.

Eppure il vecchio Lonfo ammargelluto

che bete e zugghia e fonca nei trombazzi

fa lègica busìa, fa gisbuto;

e quasi quasi in segno di sberdazzi

gli affarferesti un gniffo. Ma lui zuto

t' alloppa, ti sbernecchia; e tu l'accazzi.

Fosco Maraini

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  • 1 month later...

L'Albatros

Io ero un uccello

dal bianco ventre gentile,

qualcuno mi ha tagliato la gola

per riderci sopra,

non so.

Io ero un albatro grande

e volteggiavo sui mari.

Qualcuno ha fermato il mio viaggio,

senza nessuna carità di suono.

Ma anche distesa per terra

io canto ora per te

le mie canzoni d'amore.

da “La Terra Santa”di Alda Merini

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Incarico

Non darmi tregua, non perdonarmi mai

Pestami a sangue, che ogni cosa crudele sia tu che

ritorni.

Non lasciarmi dormire, non darmi pace !

Allora otterrò il mio regno,

nascerò lentamente.

Non smarrirmi come un motivetto facile, non essere carezza nè

guanto;

Intagliami come una selce, fammi disperare.

Difendi il tuo amore umano, il tuo sorriso, i tuoi capelli. Donali.

Vieni a me con la tua collera secca di fosforo e squame.

Grida. Vomitami sabbia in bocca, rompimi le fauci.

Non m’ importa ignorarti in pieno giorno,

sapere che giochi faccia al sole, a viso aperto.

Condividilo.

Io ti chiedo la cerimonia crudele del taglio,

quello che nessuno ti chiede: le spine

fino all’osso. Strappami questo volto infame,

obbligami a gridare finalmente il mio vero nome.

_________________________________________________________

Encargo

No me des tregua, no me perdones nunca.

Hostígame en la sangre, que cada cosa cruel sea tú que

vuelves.

¡No me dejes dormir, no me des paz!

Entonces ganaré mi reino,

naceré lentamente.

No me pierdas como una música fácil, no seas caricia ni

guante;

tállame como un sílex, desespérame.

Guarda tu amor humano, tu sonrisa, tu pelo. Dálos.

Ven a mí con tu cólera seca de fósforo y escamas.

Grita. Vomítame arena en la boca, rómpeme las fauces.

No me importa ignorarte en pleno día,

saber que juegas cara al sol y al hombre.

Compártelo.

Yo te pido la cruel ceremonia del tajo,

lo que nadie te pide: las espinas

hasta el hueso. Arráncame esta cara infame,

oblígame a gritar al fin mi verdadero nombre.

Parigi, 1951/1952

Dalla raccolta: “Salvo el crepúsculo”di Julio Cortàzar

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Tú vives siempre en tus actos.

Con la punta de tus dedos

pulsas el mundo, le arrancas

auroras, triunfos, colores,

alegrías: es tu música.

La vida es lo que tú tocas.

De tus ojos, sólo de ellos,

sale la luz que te guía

los pasos. Andas

por lo que ves. Nada más.

Y si una duda te hace

señas a diez mil kilómetros,

lo dejas todo, te arrojas

sobre proas, sobre alas,

estás ya allí; con los besos,

con los dientes la desgarras:

ya no es duda.

Tú nunca puedes dudar.

Porque has vuelto los misterios

del revés. Y tus enigmas,

lo que nunca entenderás,

son esas cosas tan claras:

la arena donde te tiendes,

la marcha de tu reló

y el tierno cuerpo rosado

que te encuentras en tu espejo

cada día al despertar,

y es el tuyo. Los prodigios

que están descifrados ya.

Y nunca te equivocaste,

más que una vez, una noche

que te encaprichó una sombra

-la única que te ha gustado-.

Una sombra parecía.

Y la quisiste abrazar.

Y era yo.

Tu vivi sempre nei tuoi atti.

Con la punta delle dita

sfiori il mondo, gli strappi

aurore, trionfi, colori,

allegrie: è la tua musica.

La vita è quel che tu suoni.

Dai tuoi occhi, solo da loro

nasce la luce che guida

i tuoi passi. Cammini

fra quel che vedi. Soltanto.

E se un dubbio ti fa cenno

a diecimila chilometri,

abbandoni tutto, ti lanci

su prore, su ali,

sei subito là; con i baci,

con i denti lo laceri:

non è più un dubbio.

Tu mai puoi dubitare.

Perché tu hai capovolto

i misteri. E i tuoi enigmi,

ciò che mai potrai capire,

son le cose più chiare:

la sabbia dove ti stendi,

il battito del tuo orologio

e il tenero corpo rosato

che nello specchio ritrovi

ogni giorno al risveglio,

ed è il tuo. I prodigi

che già son decifrati.

E mai ti sbagliasti,

tranne una volta, una notte

che t'invaghisti d'un'ombra

- l'unica che t'è piaciuta -

Un'ombra pareva.

E volesti abbracciarla.

Ed ero io.

P. Salinas. :wub:

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Tú vives siempre en tus actos.

Con la punta de tus dedos

pulsas el mundo, le arrancas

auroras, triunfos, colores,

alegrías: es tu música.

La vida es lo que tú tocas.

De tus ojos, sólo de ellos,

sale la luz que te guía

los pasos. Andas

por lo que ves. Nada más.

Y si una duda te hace

señas a diez mil kilómetros,

lo dejas todo, te arrojas

sobre proas, sobre alas,

estás ya allí; con los besos,

con los dientes la desgarras:

ya no es duda.

Tú nunca puedes dudar.

Porque has vuelto los misterios

del revés. Y tus enigmas,

lo que nunca entenderás,

son esas cosas tan claras:

la arena donde te tiendes,

la marcha de tu reló

y el tierno cuerpo rosado

que te encuentras en tu espejo

cada día al despertar,

y es el tuyo. Los prodigios

que están descifrados ya.

Y nunca te equivocaste,

más que una vez, una noche

que te encaprichó una sombra

-la única que te ha gustado-.

Una sombra parecía.

Y la quisiste abrazar.

Y era yo.

Tu vivi sempre nei tuoi atti.

Con la punta delle dita

sfiori il mondo, gli strappi

aurore, trionfi, colori,

allegrie: è la tua musica.

La vita è quel che tu suoni.

Dai tuoi occhi, solo da loro

nasce la luce che guida

i tuoi passi. Cammini

fra quel che vedi. Soltanto.

E se un dubbio ti fa cenno

a diecimila chilometri,

abbandoni tutto, ti lanci

su prore, su ali,

sei subito là; con i baci,

con i denti lo laceri:

non è più un dubbio.

Tu mai puoi dubitare.

Perché tu hai capovolto

i misteri. E i tuoi enigmi,

ciò che mai potrai capire,

son le cose più chiare:

la sabbia dove ti stendi,

il battito del tuo orologio

e il tenero corpo rosato

che nello specchio ritrovi

ogni giorno al risveglio,

ed è il tuo. I prodigi

che già son decifrati.

E mai ti sbagliasti,

tranne una volta, una notte

che t'invaghisti d'un'ombra

- l'unica che t'è piaciuta -

Un'ombra pareva.

E volesti abbracciarla.

Ed ero io.

P. Salinas. :wub:

questa è piaciuta pure a me :huh:

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  • 1 month later...

Morto ieri mattina Andrea Zanzotto. :bye:

Colloqui

...Improbabile esistere di ora

in ora allinea me e le siepi

all'ultimo tremore

della diletta luna,

vocali foglie emana

l'intimo lume della valle E tu

in un marzo perpetuo le campane

dei Vesperi, la meraviglia

delle gemme e dei selvosi eccelli

e del languore, nel ripido muro

nella strofa scalfita ansimando m'accenni;

nel muro aperto da piogge e da vermi

il fortunato marzo

mi spieghi tu con umili

lontanissimi errori, a me nel vivo

d'ottobre altrimenti annientato

ad altri affanni attento

Sola sarai, calce sfinita e segno,

sola sarai fin che duri il letargo

o s'ecciti la vita.

...............

E marzo quasi verde quasi

meriggio acceso di domenica

marzo senza misteri

inebetì nel muro

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Dream-land, Edgar Allan Poe

By a route obscure and lonely,

Haunted by ill angels only,

Where an Eidolon, named NIGHT,

On a black throne reigns upright,

I have reached these lands but newly

From an ultimate dim Thule --

From a wild weird clime that lieth, sublime,

Out of SPACE -- out of TIME.

Bottomless vales and boundless floods,

And chasms, and caves, and Titan woods,

With forms that no man can discover

For the dews that drip all over;

Mountains toppling evermore

Into seas without a shore;

Seas that restlessly aspire,

Surging, unto skies of fire;

Lakes that endlessly outspread

Their lone waters -- lone and dead, --

Their still waters -- still and chilly

With the snows of the lolling lily.

By the lakes that thus outspread

Their lone waters, lone and dead, --

Their sad waters, sad and chilly

With the snows of the lolling lily, --

By the mountains -- near the river

Murmuring lowly, murmuring ever, --

By the grey woods, -- by the swamp

Where the toad and the newt encamp, --

By the dismal tarns and pools

Where dwell the Ghouls, --

By each spot the most unholy --

In each nook most melancholy, --

There the traveller meets aghast

Sheeted Memories of the Past --

Shrouded forms that start and sigh

As they pass the wanderer by --

White-robed forms of friends long given,

In agony, to the Earth -- and Heaven.

For the heart whose woes are legion

'Tis a peaceful, soothing region --

For the spirit that walks in shadow

'Tis -- oh 'tis an Eldorado!

But the traveller, travelling through it,

May not -- dare not openly view it;

Never its mysteries are exposed

To the weak human eye unclosed;

So wills its King, who hath forbid

The uplifting of the fringed lid;

And thus the sad Soul that here passes

Beholds it but through darkened glasses.

By a route obscure and lonely,

Haunted by ill angels only,

Where an Eidolon, named NIGHT,

On a black throne reigns upright,

I have wandered home but newly

From this ultimate dim Thule.

(purtroppo non trovo una traduzione)

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Tú vives siempre en tus actos.

Con la punta de tus dedos

pulsas el mundo, le arrancas

auroras, triunfos, colores,

alegrías: es tu música.

La vida es lo que tú tocas.

De tus ojos, sólo de ellos,

sale la luz que te guía

los pasos. Andas

por lo que ves. Nada más.

Y si una duda te hace

señas a diez mil kilómetros,

lo dejas todo, te arrojas

sobre proas, sobre alas,

estás ya allí; con los besos,

con los dientes la desgarras:

ya no es duda.

Tú nunca puedes dudar.

Porque has vuelto los misterios

del revés. Y tus enigmas,

lo que nunca entenderás,

son esas cosas tan claras:

la arena donde te tiendes,

la marcha de tu reló

y el tierno cuerpo rosado

que te encuentras en tu espejo

cada día al despertar,

y es el tuyo. Los prodigios

que están descifrados ya.

Y nunca te equivocaste,

más que una vez, una noche

que te encaprichó una sombra

-la única que te ha gustado-.

Una sombra parecía.

Y la quisiste abrazar.

Y era yo.

Tu vivi sempre nei tuoi atti.

Con la punta delle dita

sfiori il mondo, gli strappi

aurore, trionfi, colori,

allegrie: è la tua musica.

La vita è quel che tu suoni.

Dai tuoi occhi, solo da loro

nasce la luce che guida

i tuoi passi. Cammini

fra quel che vedi. Soltanto.

E se un dubbio ti fa cenno

a diecimila chilometri,

abbandoni tutto, ti lanci

su prore, su ali,

sei subito là; con i baci,

con i denti lo laceri:

non è più un dubbio.

Tu mai puoi dubitare.

Perché tu hai capovolto

i misteri. E i tuoi enigmi,

ciò che mai potrai capire,

son le cose più chiare:

la sabbia dove ti stendi,

il battito del tuo orologio

e il tenero corpo rosato

che nello specchio ritrovi

ogni giorno al risveglio,

ed è il tuo. I prodigi

che già son decifrati.

E mai ti sbagliasti,

tranne una volta, una notte

che t'invaghisti d'un'ombra

- l'unica che t'è piaciuta -

Un'ombra pareva.

E volesti abbracciarla.

Ed ero io.

P. Salinas. :wub:

Questa è meravigliosa.

Prima o poi dovrò comprare quella raccolta di Salinas.

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L'hanno già detto, è morto.

Esistere psichicamente

Da questa artificiosa terra-carne

esili acuminati sensi

e sussulti e silenzi,

da questa bava di vicende

- soli che urtarono fili di ciglia

ariste appena sfrangiate pei colli -

da questo lungo attimo

inghiottito da nevi, inghiottito dal vento,

da tutto questo che non fu

primavera non luglio non autunno

ma solo egro spiraglio

ma solo psiche,

da tutto questo che non è nulla

ed è tutto ciò ch'io sono:

tale la verità geme a se stessa,

si vuole pomo che gonfia ed infradicia.

Chiarore acido che tessi

i bruciori d'inferno

degli atomi e il conato

torbido d'alghe e vermi,

chiarore-uovo

che nel morente muco fai parole

e amori.

Andrea Zanzotto

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  • 1 month later...

Uhh non avevo visto questo thread!!!

Il più bello dei mari

è quello che non navigammo.

Il più bello dei nostri figli

non è ancora cresciuto.

I più belli dei nostri giorni

non li abbiamo ancora vissuti.

E quello

che vorrei dirti di più bello

non te l'ho ancora detto.

1942, Nazim Hikmet, Lettere dal carcere.

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. . di Arthur Rimbaud

L'eternità

È ritrovata!

Che? l'eternità.

È il mare sciolto

Nel sole.

Anima mia eterna,

Osserva il tuo volto benché

La notte sia sola

E il giorno sia in fiamme.

Dunque ti liberi

Da umani suffragi,

Da slanci comuni!

Tu voli a seconda...

Mai la speranza.

Non c'è un orietur.

Scienza e pazienza,

Certo è il supplizio.

Non più domani,

Braci di raso,

Vostro ardore

È il dovere.

È ritrovata!

Che? - L'Eternità.

È il mare sciolto

Nel sole.

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  • 1 month later...

Io non ho bisogno di denaro - Alda Merini

Io non ho bisogno di denaro

ho bisogno di sentimenti

di parole

di parole scelte sapientemente

di fiori detti pensieri

di rose dette presenze

di sogni che abitino gli alberi

di canzoni che facciano danzare le statue

di stelle che mormorino

all'orecchio degli amanti.

Ho bisogno di poesia

questa magia che brucia

la pesantezza delle parole

che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.

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