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un libro....ogni tanto


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Sono indeciso tra Il Fu Mattia Pascal e La Coscienza di Zeno: due classici che mi mancano, per quanto conosca bene le trame di entrambi.

Leggili entrambi. Il '900 italiano non ha prodotto così tanto da doverti far compiere scelte dolorose...

quoto, leggili tutti e due :ok:

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Il Fu,Il Fu!!

Se avessi voglia di cercarlo, ma è dura perché l'ho letto su un libro della biblioteca e quindi non l'ho sottolineato e gli appunti chissà dove li ho messi, ti tirerei fuori un passo di quando Zeno promette di smettere di fumare che ti farebbe cambiare idea...e tu potresti fare lo stesso con il Pascal! Aporìa insolubile! (holden so che non è proprio questo il significato del termine, ma mi andava di usarlo in questo caso :P )

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Il Fu,Il Fu!!

Se avessi voglia di cercarlo, ma è dura perché l'ho letto su un libro della biblioteca e quindi non l'ho sottolineato e gli appunti chissà dove li ho messi, ti tirerei fuori un passo di quando Zeno promette di smettere di fumare che ti farebbe cambiare idea...e tu potresti fare lo stesso con il Pascal!

ma lo trovi anche on line:

la coscienza di zeno

l'ultima sigaretta è uno dei brani più belli della letteratura italiana! :ok:

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Dai su è un libro leggero questo del Pennac, ma si legge che è un piacere.

In due evacuate intestinali l'avete finito.

9788807819544g.jpg

Davvero consigliatissimo

pennac l'ho divorato nella serie di malaussene, poi mi ha un po' saturato, comunque resta un grande :ok:

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io faccio la bastian-contraria e dico Zeno (Cosini)

al liceo l'ho letteralmente divorato in due giorni: certo anche quello è un romanzo non particolarmente indicato per gli amanti dell'intreccio e della trama.

Questo senza nulla togliere al Fu, che adorai pure, ma Zeno...e Svevo in generale... :wub:

:ok: come non essere d'accordo?

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Gli ultimi due libri che ho letto sono fra quelli che più degli altri mi hanno lasciato un segno indelebile, forse anche una sorta di insegnamento.

Il primo è "Giobbe" di Joseph Roth: una favola ricalcata sul personaggio biblico ambientata però negli inizi del 900, che tratta il tema della fede ma non solo. Una riflessione sulla vita, sui suoi scherzi beffardi. Mi ha infuso la consapevolezza di una possibile speranza e salvazione per chiunque. Nonostante non sia credente mi ha toccato molto la questione sulla fede ossessivamente osservante del personaggio.

Il finale, forse un pò scontato, ma da lacrimuccia.

Il secondo è "Lo straniero" di Camus: questo mi ha lasciato una sensazione di spiazzamento, perplessità. Probabilmente l'itnendo di Camus era proprio questo perchè narra con un naturalezza e con una schiettezza ogni particolare del racconto anche quando forse alcuni tratti meriterebbero uno stile diverso. Mi ha fatto molto riflettere sull'nsensatezza della vita, sulla velocità con cui le cose ci colpiscono, senza lasciarci quasi il tempo di riflettere o di cambiare strada.

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"Le sublimi anime passeggiano sopra le teste della moltitudine che oltraggiata dalla loro grandezza tenta d'incatenarle, o di deriderle, e chiama pazzie le azioni ch'essa immersa nel fango non può, non che ammirare, conoscere."

Ultime%20lettere%20di%20Jacopo%20Ortis_fronte2.jpg

eh si, m è piaciuto ^_^

Non avesse praticamente "plagiato" il Werther sarebbe un libro di portata europea. In certi passaggi, complice immagino anche la familiarità con la lingua, mi è piaciuto più dell'opera di Goethe, che effettivamente è un po' "tirato" in certi passaggi.

Foscolo lo adoro. Anzi, io sono Foscolo. :P

Nel mentre:

Finito "Tropico del cancro" di Henry Miller.

Devo dire che all'inizio mi ha entusiasmato molto_ propedeutico all'entusiasmo la non lettura di Bukowski e cose del genere penso_ ma poi, con lo scorrere delle pagine, tende a volgere a spirale su sè stesso, con una punta forse eccessiva di autocompiacimento. Ciò non toglie che Miller sia dotato di una capacità evocativa davvero "nuova", almeno per me, una scrittura "morbidamente acuminata", sorprendente, cacofonica e dissonante ma certo "bella", naturalmente non nell'accezione più accademica del termine. Trama inesistente eppure avvincente, almeno per quanto riguarda il percorso "estetico".

Sconsigliato a chi è particolarmente sensibile al fascino morale, ma pure credo perfetto per chi ha amato Dostoevskij, Rimbaud (ne subisce troppo il fascino forse, anche se c'è un capitolo con una dichiarazione di ontologico-poetica davvero ben riuscito) la logica meccanicistica del Marquis (chi lo ha mai amato, mi chiedo?...) e in generale il ramo disfattista e nichilista della contemporaneità; gli sguardi spettrali, le panoramiche grette e esageratamente sincere, il sentore della morte e in generale una visione dal basso dell'esistenza.

P.S. Anche i maniaci sessuali potrebbero apprezzare, ma questo significherebbe adottare un'ottica molto superficiale.

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Dai su è un libro leggero questo del Pennac, ma si legge che è un piacere.

In due evacuate intestinali l'avete finito.

9788807819544g.jpg

Davvero consigliatissimo

certo che è un modo nuovo di recensire un libro ehehheeh la durata delle sedute al cesso...ehmmmm c'è un tempo medio? perchè è determinante sai...ihiiihih :prego::prego::prego::prego:

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ania ma tu sei per caso:

Associazione

Nazionale fra le

Imprese

Assicuratrici?

:huh: non sai quanti mi fanno la medesima domanda...sic...

comunque no, sono Ania perchè l'ho rubato alla principessina Anastasia Romanov, chiamata Ania dai familiari e poi il mio nome (Annalisa) contiene le lettere del nick da me scelto.

p.s. ehm....non è che mi senta una pricipessa, mia figlia adorava il personaggio del film a cartoni animati e così...vabbè, lasciamo perdere il klondike...ehehhe ciao :dance:

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Non avesse praticamente "plagiato" il Werther

oh mon dieu! i sali, presto!

non fare più osservazioni così superficiali!! non credo lo reggerei! ;)

scherzi a parte, ma solo a me sono parse evidenti le differenze tra il Werther (giovane sofferente per amore ma per il resto totalmente fuori dal mondo) e l'Ortis (giovane sofferente per amore ma anche per passioni politiche)?

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scherzi a parte, ma solo a me sono parse evidenti le differenze tra il Werther (giovane sofferente per amore ma per il resto totalmente fuori dal mondo) e l'Ortis (giovane sofferente per amore ma anche per passioni politiche)?

uhm credo che questa sia la prima cosa che uno studente scrive sui suoi appunti alle superiori quando si tratta l'argomento :) quindi credo sia abbastanza evidente anche a chi non ha letto i libri? ^_^

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lmvdm_1.jpg

Non sapevo se postarlo in fumetti o in questo thread. Ho optato per la seconda per dargli maggiore dignità letteraria.

Sia per dare impulso alla graphic novel in generale, genere da alcuni sottovalutato, sia per tributare un grande artista italiano come Gipi, poco conosciuto rispetto ai premi che ha preso in tutto il mondo e alle riviste per cui lavora, vi consiglio caldamente questo libro.

E' il primo che leggo di lui e vorrei iniziare a leggeremeli tutti.

Ecco. Un difetto delle graphic novel è che finiscono troppo presto. E ne hai bisogno subito di altre. E' una fottuta dipendenza.

P.S. http://giannigipi.blogspot.com/ A titolo informativo, questo è il suo blog

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ma perchè?

il Muro poi sono cinque racconti; il primo, omonimo, è angosciantissimo ma parimenti splendido, soprattutto per l'immedesimazione e la condanna.

(non dico altro, che se no rovino tutto a chi lo sta leggendo)

io ho iniziato Dei delitti e delle pene di Beccaria, curiosità che avevo dagli anni delle superiori; preso in edizione anteguerra - per davvero - della Signorelli di Milano.

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"Il muro" di Sartre.

Iniziato dieci ora fa.

quando (quando?) riuscirò a finire "la nausea" per un po' non vorrò sentir parlare di Sartre.

augh!

Anch'io ho appena iniziato La nausea.

Concordo, Sartre non è per niente semplice, potrei leggerlo anche in pochi giorni ma non mi rimarrebbe niente del suo pensiero. Ogni attimo che descrive nel diario merita un momento di riflessione, non si può passare così senza fermarsi.

Mi sa che ho fatto male ad inziarlo, non è per niente una lettura estiva :D

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"Il muro" di Sartre.

Iniziato dieci ora fa.

quando (quando?) riuscirò a finire "la nausea" per un po' non vorrò sentir parlare di Sartre.

augh!

Idem con patate....io l'ho rinviato per l'inverno.....

ma va? io non me lo ricordo così ostico...ma è passato un sacco di tempo! :rolleyes:

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