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Stanley Donwood (artwork)


Lacatus

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nuovo post di Stanley

ancora alberi secchi

badwoodsTINY.jpg

Stanley racconta che l'altro giorno si trovava a Londra "per affari" (una mostra di stampe alla galleria Lazarides e una mostra di lavori su carta che si terrà del 17 febbraio al 3 marzo alla galleria The Outsiders)

Non male, magari il grigio e il nero si contrapporranno ai colori di in rainbows, anche a livello sonoro. Insomma un disco molto bello consonorità cupe e follie di ogni tipo...

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oggi stavo attraversando la campagna ed era pieno di questi alberi stecchiti e ho pensato che se essi dovessero rappresentare il tema dell'artwork dell'Lp8 , e se la pubblicazione di esso dovesse cadere in estate si potrebbe parlare di "crimine contro l'umanità."

faccio tutti gli scongiuri possibili perchè un altra pubblicazione estiva sarebbe alquanto sgradita... mi sembra che con Ok Computer, Amnesiac, Hail To The Thief, The Eraser, Harry Patch e These Are My Twisted Words, abbiano già dato...

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più che altro mi sembra che downwood ultimamente si stia concentrando molto su un discorso che riguarda il concetto di linearità. in particolare si è occupato della fenomenologia, della percezione e della scomposizione della linea.

è da notare, credo, che fin da da hail to the thief stanley ha cominciato a fare speculazioni di questo tipo. dopo in rainbows però mi sembra che qualcosa sia cambiato. e il bello è che la cosa sembra sempre avere una qualche attinenza con l'evoluzione della musica dei nostri. mi spiego meglio

fin dagli artwork di ok computer la linea era utilizzata solo per scarabocchi e disegnini da inserire in contesti differenti. non c'era da parte di stanley alcun interesse nella linea: sono le cose disegnate a essere evocative, e in esse il tratto ha un'importanza quasi nulla, conta l'effetto finale. addirittura negli artwork di kid a la linea quasi scompare, soffocata da un magma di superfici.

23-radiohead-let-down1.jpg

kida2.jpg

Amnesiac_20Inner.jpg

in un certo senso si possono trovare delle affinità con la musica dei radiohead. se è vero che la linea è sinonimo di semplicità - di "linearità", appunto - gli artwork di ok computer e amnesiac sono tutt'altro che "lineari" e infatti ci troviamo davanti ad album molto articolati, per quanto coerentissimi.

discorso un po' diverso per kid a, veramente monolitico... tra gli album dei radiohead è quello che più di tutti parla di assoluti, e il ruolo della superficie nell'artwork va in questa direzione, perché pervade tutto, non lascia sfondi o spazi vuoti, comprime letteralmente la realtà degli artwork contro i limiti del foglio, pur non esplodendo mai. everything in its right place.

quando si arriva a hail to the thief il passaggio è evidente, e sembra proprio che la stessa copertina, suddivisa in due parti ben differenziate, faccia da manifesto programmatico

radiohead_hail_2_thief.jpg

si passa da un mondo reale a uno molto più idealizzato, dove spunta fuori la linea, che crea forme stilizzatissime che si reggono solo sulla sua forza. la dicotomia è molto forte, e l'album ne risente: non a caso httt viene considerato il lavoro dei rh dove loro dopo diversi improvvisi cambi di rotta hanno cominciato a far dialogare stimoli di ogni genere, il disco dove hanno mescolato le carte in gioco.

the eraser:

05thames_gherkin.jpg

apparentemente è un passo indietro, le linee bene o male hanno una funzione molto più descrittiva rispetto a hail to the thief. ma a ben vedere, è proprio la linea il pretesto per la costruzione delle figure, è proprio l'onda da diluvio universale che scaturisce dalle mani dell'eraser che nell'artwork sommerge la terra. ed è infatti dal contesto dei loop e della ripetizione continua, nella dimansione dell'automazione che thom ha scaturito il proprio lavoro, costruendo poi cose anche complesse, ma partendo da una matrice molto semplice.

con in rainbows c'è un momento di riflessione

Radiohead-In-Rainbows-421972.jpg

la linea rimane, ma è nascosta: rimane nelle scritte, che si ripetono ordinate e parallele, e rimane negli schizzi di colore, come fosse esplosione di una materia. non riesco al momento a partorire teorie convincenti riguardo alla connessione tra artwork e musica, mi appello a voi.

ora, ATTENZIONE:

posterCOLOUR.full_size.jpg

in un momento solo abbiamo la sintesi di tutti gli ultimi artwork e i primi scricchiolii di essa. abbiamo la dicotomia da colore (httt e ir) e bianco e nero (the eraser), abbiamo un disegno di senso compiuto (il montone) e materia informe (la vernice che cola), abbiamo addirittura rimandi agli yuppies di okcomputeriana memoria. c'è un però: come in in rainbows, la linea scaturisce dalla materia, solo che ha forma nuova. non è più un casuale schizzo: è una lenta colata, più lineare eppure suscettibile a cambiamenti di percorso, che ricopre tutto, montone compreso. e il colore: il colore si disfà.

addirittura nei due successivi artwork succede una cosa favolosa

these-are-my-twisted-words-artwork.jpg

qua i rami sono costruiti esclusivamente su linee spezzate e vibratili, che si sovrappongono senza apparente via d'uscita... è o non è these are my twisted words un viaggione che potrebbe anche continuare all'infinito, pur sbarellando e infrangendosi qua e là?

e qua:

Feeling_Pulled_Apart_by_Horses_-_The_Hollow_Earth%5B1%5D.jpg

qua addirittura le linee ci svelano... altre linee! la struttura su cui è costruito tutto è una grata, una sbarra sghemba che ci rivela altre linee, tratteggiate. non c'è più nulla qua di the eraser: perfino la linea, lì pretesto per una storia, si è fatta solida, è diventata LA storia. e non a caso in questo ep il concetto di ripetizione e sovrapposizione, che era alla base di the eraser, finisce per saturare e diventare la storia. il racconto della voce di thom ha sempre meno importanza, anche lui si uniforma al contesto (MAZEMAZEMAZEMAZEMAZEMAZEMAZEMAZEMAZE)

e ora, qua:

badwoodsTINY.jpg

è come un gorgoglìo che si acquieta: la linea ha preso coscienza delle sue possibilità, e con una nuova coscienza di sé può tornarsene anche a diventare figurazione. fate un confronto tra questi alberi e quelli di amnesiac: c'è un abisso nel mezzo.

il colore ormai da un paio di artwork in qua è sparito, è tutto basato su repentini contrasti di luce. la linea ormai fa quello che gli pare: nasce forte e sviluppandosi ha la possibilità di frammentarsi, di crescere assecondando tutte le sue vibratili suggestioni. si è concluso il mini viaggio iniziato con il montone: dal COLORE che COLA, che si distrugge, che si disfa fino ad arrivare alla LINEA che CRESCE e prospera...

ora, non sono indovino, però che c'è sempre stata una connessione tra artwork e musica abbastanza vero, credo. e il dato, suppongo, è che da in rainbows c'è stata una totale rivoluzione nel modo di stanley di approcciarsi al suo mestiere, piuttosto coerente, per ora, con le tracce che i rh e thom ci hanno dato con il contagocce in questi ultimi tre anni.

spero di avere ragione nel dire che se l'evoluzione della musica va di pari passo a quella degli artwork allora ci aspetta un grande lavoro

EDIT: voglio assolutamente sapere che ne pensa lacatus :ok:

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il colore ormai da un paio di artwork in qua è sparito, è tutto basato su repentini contrasti di luce. la linea ormai fa quello che gli pare: nasce forte e sviluppandosi ha la possibilità di frammentarsi, di crescere assecondando tutte le sue vibratili suggestioni. si è concluso il mini viaggio iniziato con il montone: dal COLORE che COLA, che si distrugge, che si disfa fino ad arrivare alla LINEA che CRESCE e prospera...

ora, non sono indovino, però che c'è sempre stata una connessione tra artwork e musica abbastanza vero, credo. e il dato, suppongo, è che da in rainbows c'è stata una totale rivoluzione nel modo di stanley di approcciarsi al suo mestiere, piuttosto coerente, per ora, con le tracce che i rh e thom ci hanno dato con il contagocce in questi ultimi tre anni.

spero di avere ragione nel dire che se l'evoluzione della musica va di pari passo a quella degli album allora ci aspetta un grande lavoro

EDIT: voglio assolutamente sapere che ne pensa lacatus :ok:

a parte che ti amo a prescindere :wub:

hai fatto un'analisi veramente bella, Karma!

sii più esplicito però: che direzione musicale ti aspetti nasca da questa "linea che cresce e prospera"?

bisogna tenere conto che quando lo incontrammo a Roma Stanley parlò di art work "more coloruful than dark" (forse si riferisce agli alberi colorati...non so)

mi affascina tuttavia questa tua intuizione della linea che cresce e prospera che descriverebbe un sound secco, sulla falsariga di brani come Videotape o anche These Are My Twisted Words. lontano per esempio dall'altrettanto affascinante ipotesi di sexbeatles, che invece ipotizza (sulla base delle dichiarazioni di Stanley a Roma) un disco psichdelico, dal sound caleidoscopico.

grazie ancora per questo contributo, bello pregno... :clapclap:

sentiamo cosa ne pensano anche gli altri

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boh, io ho provato a leggere un po' gli artwork in realazione alla musica uscita finora, il che vuol dire abbastanza poco :)

parlando di linea che cresce e prospera mi riferisco all'allontanamento progressivo nei confronti della forma canzone, che mi sembra si stia profilando da un po' di tempo. TAMTW è proprio questo, no? un flusso ininterrotto che ha una crescita, che monta per arrivare da nessuna parte, finisce solo perché hanno deciso loro di farla finire. tutto ciò non esclude affatto soluzioni psichedeliche, anzi...

se ci si pensa perfino pezzi pop come jigsaw hanno poco di una canonica alternanza verse/chorus/verse, sono più complesse, hanno un prima e un dopo. non che questa sia una novità da parte dei radiohead (sono o non sono quelli di paranoid android?!), però la piega con le cosine uscite fuori nel 2009 credo sia molto più repentina di quanto lo sia mai stata in passato. spero di non sbagliarmi.

mi viene in mente solo ora poi che non ho considerato questa

In_the_Shed.jpg

che potrebbe sputtanare benissimo il 90% dei discorsi che ho fatto fino a ora. anche se nulla toglie che stanley segua più di un binario concettuale alla volta. in questo senso tutte le affermazioni sul colore viaggiano su una strada parallela... bisogna vedere semmai fino a che punto è parallela e se queste suggestioni, se sono vere, si incontrano.

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perchè non sei venuto a Romaaaaaaaaaa!??????????????? :(

perché sono uno stronzo divanofilo -_-

oltre a questo, nel giorno prefissato avevo un impegno, lo ricordo bene. Non dico che in caso contrario avrei sconfitto la mia staticità, ma quel giorno non potevo davvero :P

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vado a vederla a fine mese

se becco stanley e ancora non si sa niente gli faccio un interrogatorio tipo berretti verdi :D

Mi raccomando la tattica: lo Stanley Donwoodii va accerchiato e bombardato di domande! Domande PRECISE!:D:P

Inoltre se puoi, cerca di usare l'accento sardo...

...dicono che lo spaventi...così facendo dovrebbe rispondere 2%20(5).gif

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  • 2 weeks later...

per le discussioni sull'artwork di TKOL mi sposterei qua...

sono stati fatti diversi nomi, secondo me qua si risente moltissimo dell'estetica del Gruppo Cobra

Christian Dotremont

Karel+Appel,+T%C3%AAte,+oil+on+canvas.jpg

Jorn Asger

asger_jorn_trauer.jpg

Appel Karel

karel-appel-fantastic-bird.jpg

da notare:

- l'interesse per le figure umane/antropomorfe (o comunque più in generale la rappresentazione di viventi)

- l'uso del colore, caratterizzato da accostamenti brutali e acidi, stridenti

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da notare:

- l'interesse per le figure umane/antropomorfe (o comunque più in generale la rappresentazione di viventi)

- l'uso del colore, caratterizzato da accostamenti brutali e acidi, stridenti

molto interessante... mi piace sia il tema degli alberi antropomorfi che questo uso espressionista del colore. vorrei organizzarmi un primo ascolto di The King Of Limb in mezzo alla natura...oggi, mi sono fatto una passeggiata lungo un viale costeggiato da alberi spogli! sarebbe il posto ideale!

per me è stato un bellissimo regalo che il disco sia uscito in questo periodo :dance:

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