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Premessa: un solo e unico ascolto serale...

Perché le canzoni non le scrive solo Noel?

Perché devo maledire ogni volta gli altri membri della band? Ieri sera ho pensato questo, come sempre.

Natalino in forma olimpica. Bag It Up straordinaria, quella che più mi ha colpito. Potrebbe essere la nuova Acquiesce. Idem Waiting For The Rapture. Falling Down crescerà, gia lo so. Emana una quieta malinconia. (Get Off Your) High Horse Lady una gemma particolare. Forse alla pari con Bag It Up. Stupenda.

Gem e Andy...due pezzi carucci senza infamia e senza lode, nonostante i sitar vagamente harrisoniani e vaghi accenni psichedelici. Credo si dimenticheranno facilmente.

Capitolo Liam...Liam...canta e basta, ti prego.

Soldier On carina. La migliore delle tre. I'm Outta Time solita lennonata...bella melodia ma credo stancherà dopo 5 ascolti. Ain't Got Nothing da skippare senza pietà, penoso riempitivo.

Il disco si fa ascoltare piacevolmente fino a Falling Down, dopodiché cala di brutto.

Questa la mia prima impressione...

Voto ponderato e a mente fredda: 7 (fosse stato un mini album coi soli sei pezzi di Noel gli avrei dato 9 senza esitazioni...).

Seguiranno sviluppi...

no tom....per me i'm outta time è bellissima, è vero che è una lennonata ma resta un gran pezzo.....arrangiamento banalotto ma, come hai detto, ha una melodia veramente invidiabile

secondo me devi riascoltare to be where there's life con più attenzione....è un pezzone, tra le prime 5 del disco!

il disco fino alla 8 è perfetto!

poi sì un po' cala sopratutto per colpa di nature of realty (di andy).....

poi vabbè anche io sono un noeliano convinto però devo dire che stavolta secondo me hanno tutti svolto un ottimo lavoro ;)

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Dopo vari ascolti sono arrivato alle seguenti conclusioni:

1) Disco ottimo fino a To Be Where There's Life compresa, poi il crollo;

2) Rivalutata in positivo I'm Outta Time, bravo Liam, si percepisce che sto pezzo è sentito;

3) Tre le perle assolute: Bag It Up, Waiting For The Rapture e Falling Down, con (Get Off Your) High Horse Lady e I'm Outta Time subito appresso;

Nel complesso quindi un signor album, che a causa di una parte finale quantomeno discutibile ha perso l'occasione per essere considerato un capolavoro.

Comunque il miglior lavoro della band dai tempi di Be Here Now, sicuramente.

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Ehsticazzi la recensione di Ondarock! :o

" Dopo il recente exploit dei sodali Verve, tornano sugli scudi anche gli Oasis e la fanno con un settimo album, “Dig Out Your Soul”, che il gruppo ha deciso di mettere a disposizione in preascolto sulla propria pagina myspace, anticipando l’uscita fisica dell’album, in arrivo nei negozi lunedì 6 ottobre. Il nuovo disco giunge a due anni da “Stop The Clocks”, la controversa antologia (due cd per un totale di diciotto pezzi, senza alcun inedito e con significative esclusioni di brani fondamentali) con la quale la band si congedava in maniera quasi “vendicativa” dalla major Emi (che aveva pubblicato, via Creation, tutta la produzione precedente), per abbracciare la strada dell’autoproduzione (si fa per dire…) di cui questo “Dig Out Your Soul” è la prima testimonianza.

Prodotto dal fido Dave Sardy (già al lavoro sul precedente “Don’t Believe The Truth” del 2005) e registrato per lo più agli Abbey Road Studios di Londra, il nuovo album vuole essere nelle intenzioni della band di Manchester il lavoro più maturo e personale di una carriera che si appresta ormai a coprire l’arco temporale di un quindicennio abbondante.

Entrando nel merito del nuovo materiale non si può non parlare di un disco piuttosto solido, dalla struttura spessa e stratificata e dalle fondamenta saldamente affondate in una tradizione (quella fulgida dei “giganti” Beatles, Who, Rolling Stones, Kinks, Small Faces), riverita e gloriosamente attraversata nella sua interezza in ogni singolo accordo pulsante di ogni singolo brano. Il che non sarebbe una grande novità, pensando a quanto la band ha composto finora, ma a colpire è soprattutto la coesione dell’impasto sonoro, la sua sorprendente complessità e la sua costruzione estremamente ragionata (la lunghezza media dei pezzi supera i quattro minuti, con frequenti digressioni strumentali e un passo sempre molto controllato, ipnotico e meditante), il tutto unito a una scrittura molto più elegante e “ricca” rispetto alle ultime, non sempre brillantissime, apparizioni.

Forse non è il caso di accodarsi all’entusiasmo smodato (ma sincero) dell’eminenza grigia Alan McGee, sostenendo che questo album meriti un parallelo con “Revolver” e “Beggar’s Banquet” (!?), ma occorre comunque riconoscere la qualità del lavoro realizzato da una band con tre lustri di più o meno onorata attività sulle spalle (durante i quali non si è certo risparmiata quanto ad eccessi di ogni tipo) e soprattutto la sua volontà di rimettersi in gioco. Ascoltando pezzi come “The Turning”, l’efficacissimo singolo “The Shock Of The Lightning” o “Falling Down”, si respira una maggiore maturità, un gusto sicuro nella stesura degli arrangiamenti e una capacità apprezzabile di variare in maniera significativa il registro e l’intonazione passando da un brano all’altro. La voce di Liam Gallagher appare in ottima forma, le parti di batteria (curate dal figlio d’arte Zak Starkey, che pare rientrato nei ranghi dopo aver momentaneamente sciolto gli ormeggi dalla band) sono compatte e l’umore complessivo è quello di un hard-blues psichedelico dai contorni smangiati (si ascoltino “Bag It Up”, “The Nature Of Reality” e “Waiting For The Rapture”, lungo l’asse Cream-Yardbirds-Jeff Beck Group-Pretty Things), capace di irrigidirsi in ascessi di pub-rock più rude (“Ain't Got Nnothin'”), alternati a ballate dal romanticismo mai zuccheroso oltre il lecito (è il caso soprattutto di “I'm Outta Time” o “Soldier On”).

Pur restando distante dai vertici di "What's The Story...", “Dig Out Your Soul” tende insomma a confermare la ritrovata vitalità della band, dopo il più che decoroso “Don’t Believe The Truth”, nel quale già figuravano segni evidenti (si pensi a “Mucky Fingers”, “The Importance Of Being Idle” o “Keep The Dream Alive”) di una lenta ma avviata resurrezione compositiva dal torpore patinato e goffamente infiacchito di un disco come “Heathen Chemistry” (2002). Un ruolo non secondario viene in questo senso giocato dalla maggiore coralità che il processo compositivo/creativo del gruppo ha felicemente conseguito negli ultimi anni: era chiaro che il solo Noel Gallagher non era più in grado di sostenere da solo il peso della scrittura di un album intero. Qui lo troviamo affiancato da comprimari tutt’altro che marginali: Andy Bell e Gem Archer non sono certo gli ultimi arrivati (il primo ha militato nei gloriosi Ride e poi negli Hurricane#1, il secondo ha fatto parte degli Heavy Stereo) e lo stesso Liam Gallagher (firmatario di tre brani) appare in netta crescita e maturazione sotto il profilo autoriale, realizzando con “I'm Outta Time” la sua canzone migliore di sempre, impreziosita da un campionamento della voce di John Lennon (e pensando alle note di “Imagine” che aprivano “Don’t Look Back In Anger”, il cerchio idealmente si chiude).

Si può così concludere osservando che “Dig Out Your Soul” venderà forse qualche copia in meno rispetto ai lavori che lo hanno preceduto, ma saprà strappare un mezzo borbottio di semiapprovazione da parte dei detrattori classici della band, ribadendo la centralità (nel bene e nel male) degli Oasis nell’attuale panorama pop-rock britannico, e questa non è affatto cosa da poco, anzi…"

Voto: 6,5

Ma allora possiamo davvero urlare al discone! :D:prego:

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Dopo vari ascolti sono arrivato alle seguenti conclusioni:

1) Disco ottimo fino a To Be Where There's Life compresa, poi il crollo;

2) Rivalutata in positivo I'm Outta Time, bravo Liam, si percepisce che sto pezzo è sentito;

3) Tre le perle assolute: Bag It Up, Waiting For The Rapture e Falling Down, con (Get Off Your) High Horse Lady e I'm Outta Time subito appresso;

Nel complesso quindi un signor album, che a causa di una parte finale quantomeno discutibile ha perso l'occasione per essere considerato un capolavoro.

Comunque il miglior lavoro della band dai tempi di Be Here Now, sicuramente.

Lo sapevo.

E' impossibile che non piaccia I'm Outta Time :wub:

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Dopo vari ascolti sono arrivato alle seguenti conclusioni:

1) Disco ottimo fino a To Be Where There's Life compresa, poi il crollo;

2) Rivalutata in positivo I'm Outta Time, bravo Liam, si percepisce che sto pezzo è sentito;

3) Tre le perle assolute: Bag It Up, Waiting For The Rapture e Falling Down, con (Get Off Your) High Horse Lady e I'm Outta Time subito appresso;

Nel complesso quindi un signor album, che a causa di una parte finale quantomeno discutibile ha perso l'occasione per essere considerato un capolavoro.

Comunque il miglior lavoro della band dai tempi di Be Here Now, sicuramente.

Finalmente stiamo sulla stessa lunghezza d'onda Tom ;)

@Recensionediondarock: Beh cacchio se è un discone..il 6.5 è sicuramente un voto che mettono per non sbilanciarsi troppo...per me è anche da 7.5 come album...!!! Poi cacchio...discone! come son tirati quelli di Ondarock quest'è poco ma sicuro!

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Dannati pregiudizi su OndaRock. Non è un 6.5 di OndaRock, è il 6.5 del bravissimo Michele Giordani, collaboratore fisso di Kalporz oltre che di OndaRock.

Appassionato di musica lontano dalle logiche settariste talvolta imposte dal sito.

E comunque OndaRock non è del tutto una setta che sancisce dei voti dopo riunioni segrete e calcoli scientifici. Hanno delle discussioni inutili su Dischi del mese e cose del genere, una linea editoriale da snob, ma non si può generalizzare.

Salvo due, tre membri storici, vicini alla figura di critici di professione, il resto è costituito da ragazzi come noi, più o meno esperti in determinati generi.

Aspettate di vedere i voti degli altri OndaRocker nel temibile tabellone per farvi un'idea più attendibile, se proprio ci tenete.

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buona la recensione di onda rock.....pretendevo almeno un 6 ed hanno dato 6,5, sono soddisfatto....tra l'altro hanno alzato il voto di DBTT da 4,5 a 5 :lol:

sul disco: ormai io sono oltre i 20 ascolti e l'album non è mai calato.....sono d'accordo con tom sul fatto che il finale sia un po' sottotono rispetto al resto del disco.....ain't go nothing per me fa il suo dovere, nature of realty è davvero poco convincente mentre è buona soldier on, il problema è che manca un pezzo veramente forte nelle ultime 3 tracce, se al posto di nature of realty ci fosse stato un pezzo di noel di buon livello allora il lavoro si sarebbe chiuso alla perfezione!

mi vengono in mente le esclusioni di "stop the clocks" e "record machine"....ma è evidente che non sono riusciti ad arrangiarle in accordo con il resto del disco, peccato.....speriamo di sentirle prossimamente

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Dopo 3 ascolti per me rimane Soldier On l'anello debole che ne pregiudica il finale.

Ragazzi, The nature of reality è solo un blues acido a là Helter Skelter, nient'altro, non è una canzone malvagia. Anzi, è di pregevole fattura. Andy Ball non è uno degli ultimi arrivati. Lui faceva musica quando Noel sbavava appresso agli Inspiral Carpets, porca miseria! Lui faceva musica quando Liam beveva solo 1litro di birra al giorno e si sentiva figo!

Respect! Andy Bell è stato nei Ride! I ride...mica cazzi!

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Dopo 3 ascolti per me rimane Soldier On l'anello debole che ne pregiudica il finale.

Ragazzi, The nature of reality è solo un blues acido a là Helter Skelter, nient'altro, non è una canzone malvagia. Anzi, è di pregevole fattura. Andy Ball non è uno degli ultimi arrivati. Lui faceva musica quando Noel sbavava appresso agli Inspiral Carpets, porca miseria! Lui faceva musica quando Liam beveva solo 1litro di birra al giorno e si sentiva figo!

Respect! Andy Bell è stato nei Ride! I ride...mica cazzi!

al di là delle credenziali del buon andy il pezzo per me funziona male.....poco dura per essere un hard rock, troppo per essere un acid-blues.....sopratutto poco coerente con il resto del disco, era buona come b-side!

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un bel disco, fatto bene e con buoni spunti, anche se non me la sento di gridare al miracolo. sicuramente ci sono degli ottimi pezzi, I'm outta time è una ballatona più che riuscita e un futuro ottimo singolo, mi piacciono molto the turning (il pezzo più "classico" da oasis forse, escludendo TSOTL), falling down (anche se, da quello che avevo letto mi aspettavo di più sinceramente); soldier on (carina, ma non decolla), to be where there's life, high horse lady e the nature of reality molto interessanti, un po' meno bag it up e waiting for the rapture, mentre the shock of the lightinig si conferma fantasticamente potente. l'unica veramente bruttina è ain't got nothing, ma già si sapeva. manca secondo me il pezzo che spicca, comunque mi sembra che tutto il disco cresca con gli ascolti.

è strano, quasi non sembrano gli oasis, con questi ritmi molto alla brmc, escursioni orientaleggianti e psichedeliche... anche secondo me comunque il miglior lavoro dopo be here now... voto 7,5 :ok:

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un bel disco, fatto bene e con buoni spunti, anche se non me la sento di gridare al miracolo. sicuramente ci sono degli ottimi pezzi, I'm outta time è una ballatona più che riuscita e un futuro ottimo singolo, mi piacciono molto the turning (il pezzo più "classico" da oasis forse, escludendo TSOTL), falling down (anche se, da quello che avevo letto mi aspettavo di più sinceramente); soldier on (carina, ma non decolla), to be where there's life, high horse lady e the nature of reality molto interessanti, un po' meno bag it up e waiting for the rapture, mentre the shock of the lightinig si conferma fantasticamente potente. l'unica veramente bruttina è ain't got nothing, ma già si sapeva. manca secondo me il pezzo che spicca, comunque mi sembra che tutto il disco cresca con gli ascolti.

è strano, quasi non sembrano gli oasis, con questi ritmi molto alla brmc, escursioni orientaleggianti e psichedeliche... anche secondo me comunque il miglior lavoro dopo be here now... voto 7,5 :ok:

Sono d'accordo più che altro col voto e col fatto che hai trovato interessanti sinonimie con i BRMC ( gruppo per me: EXTRASOTTOVALUTATO -> i primi due album di questo gruppo sono autentici capolavori...e vabbè copiano i jamc, ma sti cazzi! ).

@Echoes: non sarà eccellente, ma io come b-side non ce la vedo...

poco dura per essere un hard rock, troppo per essere un acid-blues.....

Giustissimo ;) ma non tanto da essere bistrattata, secondo la mia personalissima opinione eh...

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un bel disco, fatto bene e con buoni spunti, anche se non me la sento di gridare al miracolo. sicuramente ci sono degli ottimi pezzi, I'm outta time è una ballatona più che riuscita e un futuro ottimo singolo, mi piacciono molto the turning (il pezzo più "classico" da oasis forse, escludendo TSOTL), falling down (anche se, da quello che avevo letto mi aspettavo di più sinceramente); soldier on (carina, ma non decolla), to be where there's life, high horse lady e the nature of reality molto interessanti, un po' meno bag it up e waiting for the rapture, mentre the shock of the lightinig si conferma fantasticamente potente. l'unica veramente bruttina è ain't got nothing, ma già si sapeva. manca secondo me il pezzo che spicca, comunque mi sembra che tutto il disco cresca con gli ascolti.

è strano, quasi non sembrano gli oasis, con questi ritmi molto alla brmc, escursioni orientaleggianti e psichedeliche... anche secondo me comunque il miglior lavoro dopo be here now... voto 7,5 :ok:

io invece ho gridato al miracolo......mai avrei pensato che gli oasis (sono gli oasis non dimentichiamolo) potessero tirare fuori un lavoro così ben costruito giunti al settimo album e dopo due prove scialbe come HC e DBTTT (che già mostrava segnali di parziale ripresa però)

per me è nettamente superiore a be here now che è il peggior disco degli oasis (se la batte con HC)......e che è un polpettone di suoni cacofonici e stridenti, un lavoro sconclusionato, stucchevole e con pochissimi pezzi degni.......per me non c'è paragone con DOYS che è invece ordinatamente acido, equilibrato e che funziona quasi dalla prima all'ultima traccia!

poi per me falling down è uno dei pezzi più riusciti dell'intero repertorio dei bros : incalzante, atmosferica e terribilmente sperimentale per essere un loro pezzo.....

pure bag it up è straordinariamente bella con quel piglio acido e psichedelico che ingigantito da un finale ruvidissimo e forse senza precedenti nella discografia di noel&co

io metto questo disco subito dopo DM (con cui perde ai punti a causa di un finale non brillantissimo).....

per me what's the story paga l'eccessiva ricerca del singolone da milioni di copie e risulta nel complesso molto costruito per il mercato (anche se riuscitissimo) e standing (che adoro) la presenza di troppi riempitivi e una produzione non sempre convincente......

@principles: nature of realty non è un pezzo orrendo....ma per me è da 5 - 5,5 ripeto, in se stesso non è male, ma non mi sembra ben inserita all'interno di un lavoro che fa dell'omogeneità il suo punto di forza, per questo la trovo insufficiente ;)

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