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Mostra Stanley Donwood a Roma


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Comunque sì, anch'io pensavo che Donwood sarebbe stato poco cordiale, invece c'ha detto di tutto e di più :laugh:

Lacatus che si é erto a rappresentante del forum italiano dei Radiohead, con le domande in anglo-sardo ha spiazzato tutti. E dire che non voleva.:P

Che poi quando gli ha detto "we're from the italian radiohead website", Stanley ha detto "ooohhhh". Che poteva significare "oh siete voi, mi era stato detto che sarebbe venuta una delegazione del vostro sito", oppure "oh che palle ora mi tartassano di domande sull'album" :D

Comunque un saluto alla tipa che ci legge - ma non si iscrive - incontrata alla mostra e che ci provava spudoratamente con me (tanto non può replicare :P)

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max 50€ a testa, doppia 2 notti, 12-14 novembre. Vorrei stare in centro, magari non troppo lontano dalla stazione..

:uhm:

Che ne dici di piazza barberini? Mi sembra un buon compromesso, anche perché gli hotel vicino alla stazione non sono gran che..

Mi muovo e appena ho notizie ti mando un pm.

Lacatus che pronunciava "Thom Yorke" in un inglese oxfordiano "tòm yokk" :prego:

:prego:

Comunque vi posso dare qualche parola contenuta nella rivelazione fatta da Stanley:

April, ok computer, double, in rainbows, flac lipsrsealed.gif

:o

Michele ricordati delle mazze (stavolta il doppio senso è voluto). :laugh:

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:uhm:

Che ne dici di piazza barberini? Mi sembra un buon compromesso, anche perché gli hotel vicino alla stazione non sono gran che..

Mi muovo e appena ho notizie ti mando un pm.

:prego:

:o

Michele ricordati delle mazze (stavolta il doppio senso è voluto). :laugh:

grazie!mi fido di te!e attendo con ansia

comunque ora basta codici e menate insomma!! :bava:

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Lacatus che pronunciava "Thom Yorke" in un inglese oxfordiano "tòm yokk" :prego:

Comunque vi posso dare qualche parola contenuta nella rivelazione fatta da Stanley:

April, ok computer, double, in rainbows, flac lipsrsealed.gif

si intitolerà April, è il disco che viene dopo in rainbows, non somiglierà ad ok computer, sarà distribuito in un nuovo formato ad alta qualità chiamato double-flac :winner:

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si intitolerà April, è il disco che viene dopo in rainbows, non somiglierà ad ok computer, sarà distribuito in un nuovo formato ad alta qualità chiamato double-flac :winner:

:lol:

Io dico: sarà commercializzato solo ad aprile e poi ritirato dal commercio, esclusivamente dopo un temporale e ai possessori di un 486, e si intitolerà Flac. :ok:

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si intitolerà April, è il disco che viene dopo in rainbows, non somiglierà ad ok computer, sarà distribuito in un nuovo formato ad alta qualità chiamato double-flac :winner:

Thom, in seguito a una violenza subita dal transessuale April, è entrato in depressione e ha rinnegato tutta la produzione dei Radiohead compresa tra Ok Computer e In Rainbows e sta per pubblicare un doppio vinile in collaborazione con Clak, per un errore di battitura Flac.

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E' giusto lo dica Laca :ok:

Prendetevela con Principles :rolleyes:

Echoes, Karma, Tomtom, Jimy :prego:

EDIT: Articolo su "Leggo" riguardo Stanley e la mostra:

ROMA, STANLEY DONWOOD SI RACCONTA ALLA MOSTRA

La collaborazione con i Radiohead, per i quali realizza cover e immagini interne ai cd, sin dal secondo album, è talmente stretta che sono in molti a pensare che il suo sia solo il nome d’arte di Thom Yorke, leader della band. In realtà, Stanley Donwood, davvero un nome d’arte ma di Dan Rickwood, è un artista poliedrico, che spazia dalla grafica all’incisione, arrivando, a sorpresa, perfino alla scrittura.

Lo abbiamo incontrato a Roma, dove è appena giunto per l’inaugurazione della sua personale - alla Mondo Bizzarro Gallery, in via Reggio Emilia, che, fino al 30 novembre, ospiterà lavori realizzati dalla metà degli anni Novanta a oggi e una serie di inediti – per farci raccontare la sua storia di scrittore, dagli esordi fino alla sorpresa di un nuovo libro nel cassetto, dove resterà ancora per poco.

- Conosciuto soprattutto per lavori grafici e pittorici, come e quando sei diventato scrittore?

S.D. Le prime storie che ho pubblicate le ho scritte per esorcizzare una serie di incubi terribili che

disturbavano il mio sonno. Avevo troppa paura di addormentarmi, così ho buttato giù gli incubi, come meglio potevo. Ascoltare i sogni di altre persone è noioso, si sa, così li ho proposti in modo che non avessero né capo né coda, solo il centro. E li ho fatti molto corti. Li ho pubblicati da solo, come opuscoli, poi in un’audiocassetta (era molto tempo fa) e poi sono stati pubblicati in un libro, “Slowly Downward”.

- Pittore, scultore, grafico, scrittore, ovviamente vicino alla musica, quanto influisce questa tua versatilità nel modo di ideare e raccontare storie?

S.D. Non sono sicuro che questi influenzino il mio modo di scrivere, in realtà, forse, è il contrario. Di solito, posso dedicarmi solo all’uno o all’altro, così non posso dipingere mentre sto scrivendo e non posso scrivere mentre sto dipingendo. Si annullano a vicenda o entrambi assolvono alla stessa inconscia funzione psicologica.. Non so. Credo che la vera arte sia un modo per portare alla luce ciò che è nascosto e se lo stai facendo in un modo non hai bisogno di farlo in un altro. Be’, almeno io non posso…

- I tuoi racconti sono di un pulp surreale. Come è nato “Slowly Donward”?

S.D. Il surrealismo delle storie deve dipendere dal fatto che vengono dal mondo dei sogni. Mentre le scrivevo ero convinto che il mondo dei sogni (o dell’incubo) fosse reale tanto quanto quello in cui viviamo, e potenzialmente pericoloso. Credevo che ognuno di noi avesse un demone personale

che avesse il desiderio di ucciderlo. Il demone può raggiungerti solo quando dormi e farà di tutto per arrivare a te. Se ti cattura nel sonno, non riuscirai più a svegliarti. Così ho cominciato a scrivere ciò che succedeva ei miei sogni, in modo da poterli allontanare da me. Deve aver funzionato, non sono più stato disturbato dagli incubi.

- La realtà che rappresenti, spesso apocalittica, vuole essere una spinta verso un futuro migliore o la constatazione di un presente apocalittico senza vie di uscita?

S.D. Mi piace l’idea che sia una fotografia senza via d’uscita, che, forse, descrive la realtà perfettamente. Credo che il mio lavoro sia una sorta di allarme, una preoccupazione visiva. Sono una persona che tende a preoccuparsi: mi preoccupo per il futuro, per l’inquinamento, per l’insostenibilità della nostra civiltà, per tutto. Sono Mister Preoccupazione.

- Hai detto che “fare arte” è un modo per non sentirsi soli e che scrivere è uno strumento per affrontare gli incubi. Cosa cerchi in un libro, come lettore?

S.D. È una domanda molto difficile. Io leggo centinaia di libri in un anno, molto mi piacciono, alcuni li odio, pochi li adoro. Ho appena finito di leggere un libro ungherese “Metropole” di Ferrenc Karinty, terribile visione del non riuscire a farsi comprendere. Ho capito che mi piace leggere autori stranieri tradotto in inglese. Amo i lavoro di Murakami, come “The Wind-Up Bird Chronicle”, e di Kafka, Sartre, Camus. Questi libri mi hanno colpito molto e credo che dipende dalla leggera dissociazione e dallo stile minuziosamente accurato di libri che sono stati tradotti in una lingua estranea all’autore.

- Torniamo ai tuoi libri. Hai nuove storie pronte per i tuoi fan? .

S.D. Attualmente ho abbastanza storie per comporre un libro, che si intitolerà “Household Worms”. Sarà un libro abbastanza triste, ma avrà anche qualcosa di divertente, in particolare in un lungo racconto, che si intitola “Wage Packet”, storia vagamente autobiografica sul periodo in cui lavoravo in un ristorante, come lavapiatti. Scriverò un’altra storia lunga e poi il libro sarà terminato.

- Chiudiamo con il motivo che ti ha portato a Roma. Una mostra personale, che è una vera e propria retrospettiva. Per quest’occasione, hai voluto realizzare dei lavori ad hoc.

S.D. Sì, c’è un grande pezzo che ho realizzato con polvere di diamante. È molto bello, almeno credo. Si intitola “Diamond Heist Bear”. Ora sto lavorando a nuovi progetti. Una è una gigantesca immagine di Los Angeles distrutta da incendi, inondazioni, terremoti, esplosioni nucleari e demoni. Poi sono molto impegnato in un progetto per i Radiohead, basato su una serie di dipinti ad olio. Non avevo mai usato l’olio prima, e ci è voluto un po’ per farlo bene.

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:(

ZERO aggiornamenti in tempo reale, spoiler che più che altro fanno venire il nervoso (kid max sarà contento...) e bisogna aspettare che Lacatus torni a casa per sapere qualcosa?

Mikele, per piacere, tu che sei l'esperto, spoilera qualcosa, chi non vuole sapere non è obbligato a leggere.

Non potete farci questo :bye:

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:(

ZERO aggiornamenti in tempo reale, spoiler che più che altro fanno venire il nervoso (kid max sarà contento...) e bisogna aspettare che Lacatus torni a casa per sapere qualcosa?

Mikele, per piacere, tu che sei l'esperto, spoilera qualcosa, chi non vuole sapere non è obbligato a leggere.

Non potete farci questo :bye:

infatti, il gioco è bello quando dura poco o quando lo faccio io.

bon ormai credo l'abbia capito tutta l'italia che il merito è di lacatus, quando tornerà gli presenteremo una ballerina messa a pecorina! :bava:

però ora date fiato alle trombe e via con i papiri. basta ascoltare quella bimbominkia di rady, fosse per lei dovremmo aspettare il redentore nel 2034!

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:(

ZERO aggiornamenti in tempo reale, spoiler che più che altro fanno venire il nervoso (kid max sarà contento...) e bisogna aspettare che Lacatus torni a casa per sapere qualcosa?

Mikele, per piacere, tu che sei l'esperto, spoilera qualcosa, chi non vuole sapere non è obbligato a leggere.

Non potete farci questo :bye:

Esperto di cosa? :unsure:

Comunque io non c'ero quando Lacatus ha ri-parlato con Stanley. :rolleyes:

Visto che mi fate pena però, vi dico che in precedenza aveva detto ad Acm che "L'artwork sarà molto colorato, il che rispecchia il buon umore della band"

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Visto che mi fate pena però, vi dico che in precedenza aveva detto ad Acm che "L'artwork sarà molto colorato, il che rispecchia il buon umore della band"

:o:azz:

a questo punto io direi di rispolverare il "piano-gasba" : ammazziamo la famiglia di thom :ok:

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