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Coronavirus Wuhan


Lacatus

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17 hours ago, Sexbeatles said:

Ragazzi, capisco benissimo questo astio nei confronti del sistema capitalistico per ragioni ovvie e conseguenze declamate ormai allo svenimento. 

Ma io ci andrei piano col fare i profeti di sventura, per quanto possiate sentitvi (bucolicamente o in maniera bohemienne) anarcoribelli dell'ossigeno, siete belli che invischiati in sta merda, e per quanto faccia fico spendere parole elevate per il pianeta (l'ovvietà non rende nobili), una crisi è una vera e propria merda, che fa pochi prigionieri. Magari anche voi, che all'interno della scorza del nichilismo ambientale, giustamente vorreste pure pure sopravvivere, o quantomeno vedere sopravvivere chi avete a cuore. 

concordo in pieno

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Ecco che inizia a venire fuori la verità:

Galli, primario dell'ospedale Sacco di Milano:

Ci sono poche speranze che l’epidemia di coronavirus in Italia possa esaurirsi in tempi rapidi: lo rileva l’infettivologo Massimo Galli, dell’Università di Milano e primario dell’ospedale Sacco, sulla base delle analisi epidemiologiche finora condotte in Cina, in particolare nella città epicentro dell’epidemia, Wuhan. “I modelli matematici fatti su Wuhan e applicati alla situazione in Italia non ci danno speranza di chiudere la storia in tempi brevi”.

...e gli fa eco il sindaco di Milano, Sala:

“Probabilmente i numeri del contagio da coronavirus sono molto più elevati rispetto ai dati che vengono forniti ufficialmente”. Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala in un passaggio del suo intervento in consiglio comunale. Il sindaco ha anche spiegato, citando uno studio dei virologi della Charité di Berlino, che probabilmente il virus toccherà “il 60-70% della popolazione” e cesserà i suoi effetti con l’estate e si ripresenterà in inverno.

Bad news :(

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25 minutes ago, Lacatus said:

Ecco che inizia a venire fuori la verità:

Galli, primario dell'ospedale Sacco di Milano:

Ci sono poche speranze che l’epidemia di coronavirus in Italia possa esaurirsi in tempi rapidi: lo rileva l’infettivologo Massimo Galli, dell’Università di Milano e primario dell’ospedale Sacco, sulla base delle analisi epidemiologiche finora condotte in Cina, in particolare nella città epicentro dell’epidemia, Wuhan. “I modelli matematici fatti su Wuhan e applicati alla situazione in Italia non ci danno speranza di chiudere la storia in tempi brevi”.

...e gli fa eco il sindaco di Milano, Sala:

“Probabilmente i numeri del contagio da coronavirus sono molto più elevati rispetto ai dati che vengono forniti ufficialmente”. Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala in un passaggio del suo intervento in consiglio comunale. Il sindaco ha anche spiegato, citando uno studio dei virologi della Charité di Berlino, che probabilmente il virus toccherà “il 60-70% della popolazione” e cesserà i suoi effetti con l’estate e si ripresenterà in inverno.

Bad news :(

Azz.

E mo so cazzi.

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1 hour ago, echoes said:

Azz.

E mo so cazzi.

Oggi, incontro con imprenditori del settore agro-alimentare: "questo virus durerà altri 20 giorni"; "il picco è già passato"; "non c'è nulla di cui preoccuparsi"; "il coronavirus esiste solo nei telegiornali" :azz:

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3 hours ago, Lacatus said:

“Probabilmente i numeri del contagio da coronavirus sono molto più elevati rispetto ai dati che vengono forniti ufficialmente”. Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala

È evidente che sia così, non solo a Milano, non solo in Italia, non solo in Europa. E da una parte è anche una buona notizia se volete.

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Dalla comodità dei nostri divani occidentali non siamo più abituati ad affrontare problemi che escano al di fuori del "dove andiamo a fare l'aperitivo" e "è arrivata la bolletta del gas". 

Bentornati nel mondo reale.

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11 hours ago, Lacatus said:

Oggi, incontro con imprenditori del settore agro-alimentare: "questo virus durerà altri 20 giorni"; "il picco è già passato"; "non c'è nulla di cui preoccuparsi"; "il coronavirus esiste solo nei telegiornali" :azz:

Stamattina la RAI apriva al grido di "stagione sciistica a rischio".

Eh sì, so problemi.

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9 minutes ago, Wanderer said:

Quanto inutile nichilismo :wub:

Inutile certamente, come qualsiasi opinione del resto. Sul nichilismo, che pure trovo una forma spirituale molto nobile, non concordo. Dove sarebbe il nichilismo?

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Neanche io, da quel poco che so, ho nulla contro il pensiero nichilista, solo che bisogna sempre vedere come lo declina.  

Scusatemi, ma sono pagine e pagine che affrontate un discorso molto serio con dichiarazioni tranchant da assemblea del liceo. Per carità, siamo su scatterbrain e quindi anche sticazzi, ma alla 4/5 volta la cosa è un po' grottesca. 

Mi limito a dire che non necessariamente chi è preoccupato per la tenuta dell'economia, sia necessariamente un cieco che non vede i grandi problemi causati da un certo modello di sviluppo. Dell'aperitivo non frega un cazzo a nessuno tranquilli: interessa però poter tornare al lavoro, mandare i bambini a scuola e si, perchè no, avere un po' di socialità in più. Non per questioni di dio denaro, ma perchè sono cose che all'uomo servono, mettetevela via. 

Con tutto che io sono preoccupatissimo della questione ambientale; ma sono discorsi che andrebbero tenuti separati, o meglio: mescolati con molta più cura. 

 

 

E poi scusate ancora, questo è un limite mio: non abbiatene a male, ma sorrido spesso sotto i baffi quando incontro/parlo con/ascolto persone che auspicano la distruzione del "modo di vivere", cosi, da 100 a 0. Intanto perchè è una visione che non tiene conto degli innumerevoli aspetti positivi che il progresso ha portato per tutti noi, ma sopratutto perchè, ripeto, io voglio sempre vederli i decrescisti che fanno le cornacchie con una vanga in mano e a tirarsi su la verdura. Perchè sono certo, assolutamente certo, che nel giro di mezza giornata si chiederebbero che cazzo hanno fatto. 

 

Una transizione verso un altro modo di vivere è assolutamente inevitabile, ma va fatta con criterio e sopratutto in maniera transitoria, possibilmente con politiche di senso compiuto. E anche preservando quanto di buono è stato fatto con lo "sviluppo". 

Chi invece auspica cataclismi mondiali per arrivare a questo scenarrio di bucolicismo, non lo commento nemmeno ;) 

 

 

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17 minutes ago, Wanderer said:

Neanche io, da quel poco che so, ho nulla contro il pensiero nichilista, solo che bisogna sempre vedere come lo declina.  

Scusatemi, ma sono pagine e pagine che affrontate un discorso molto serio con dichiarazioni tranchant da assemblea del liceo. Per carità, siamo su scatterbrain e quindi anche sticazzi, ma alla 4/5 volta la cosa è un po' grottesca. 

Mi limito a dire che non necessariamente chi è preoccupato per la tenuta dell'economia, sia necessariamente un cieco che non vede i grandi problemi causati da un certo modello di sviluppo. Dell'aperitivo non frega un cazzo a nessuno tranquilli: interessa però poter tornare al lavoro, mandare i bambini a scuola e si, perchè no, avere un po' di socialità in più. Non per questioni di dio denaro, ma perchè sono cose che all'uomo servono, mettetevela via. 

Con tutto che io sono preoccupatissimo della questione ambientale; ma sono discorsi che andrebbero tenuti separati, o meglio: mescolati con molta più cura. 

 

 

E poi scusate ancora, questo è un limite mio: non abbiatene a male, ma sorrido spesso sotto i baffi quando incontro/parlo con/ascolto persone che auspicano la distruzione del "modo di vivere", cosi, da 100 a 0. Intanto perchè è una visione che non tiene conto degli innumerevoli aspetti positivi che il progresso ha portato per tutti noi, ma sopratutto perchè, ripeto, io voglio sempre vederli i decrescisti che fanno le cornacchie con una vanga in mano e a tirarsi su la verdura. Perchè sono certom, assolutamente certo, che nel giro di mezza giornata si chiederebbero che cazzo hanno fatto. 

 

Una transizione verso un altro modo di vivere è assolutamente inevitabile, ma va fatta con criterio e sopratutto in maniera transitoria, possibilmente con politiche di senso compiuto. E anche preservando quanto di buono è stato fatto con lo "sviluppo". 

Chi invece auspica cataclismi mondiali per arrivare a questo scenarario di bucolichismo, non lo commento nemmeno ;) 

 

 

A parte che se pensi che "decrescita" significhi tornare alla vanga perdonami ma probabilmente non sai di cosa stai parlando. Detto questo, credo che tutti abbiano paura di un collasso del sistema ma purtroppo la miopia umana non permetterà mai di affrontare una vera e propria transizione. Magari sono pessimista io ma non ci sono assolutamente segnali in questo senso: si va verso la robotica, verso una nuova via della seta, verso l'estrazione petrolifera in aree prima inaccessibili come quelle polari (la realtà è che le potenze mondiali sono felicissime del climate change).

Sarà che la mia visione del mondo non è antropocentrica, che devo dirti. Per me l'umanità è un cancro che sta annullando qualsiasi forma di vita in nome della ragione economica (60% dei vertebrati scomparsi dal 1970 ad oggi: 60%) e che sta raggiungendo livelli assolutamente preoccupanti in termini demografici, di consumo delle risorse e di devastazione degli ecosistemi primari (abbiamo distrutto oltre il 60% delle foreste, il 95% delle aree umide, compromesso il 75% degli oceani). Quindi o si cambia o è meglio sparire, io per primo chiaramente.

A mio parere che lo vogliamo oppure no il crack sarà inevitabile. Se non è domani per una guerra nucleare sarà dopodomani per l'esaurimento di qualsiasi risorsa. Nel dramma inevitabile spererei che avvenisse prima di aver trasformato questo pianete meraviglioso in un Marte 2.0. 

Questo virus ovviamente non porterà a nulla di tutto questo, semplicemente fa riflettere su quanto stolti siamo diventati e su quanto viviamo di superfluo. Se fossimo una forma di vita intelligente, cosa che non siamo affatto, prenderemmo spunto da tutto questo. Capendo che basta rinunciare a poco per compromettere di meno il mondo in cui viviamo, che forse comprarsi il 600esimo paio di scarpe su Amazon non è fondamentale, che quello che conta davvero è avere aria, acqua pulita e riconnettersi al mondo naturale perché, che ci piaccia o no, animali siamo e sempre saremo. 

Purtroppo però non siamo molto più svegli di un virus o di uno sciame di locuste, dunque appena l'emergenza passerà torneremo a consumare come prima, più di prima. Ti amerò.

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19 minutes ago, Wanderer said:

Una transizione verso un altro modo di vivere è assolutamente inevitabile, ma va fatta con criterio e sopratutto in maniera transitoria, possibilmente con politiche di senso compiuto. E anche preservando quanto di buono è stato fatto con lo "sviluppo". 

Ma questo è quello che hanno sempre detto TUTTI i decrescisti, da anni e anni!

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2 minutes ago, Lacatus said:

Ma questo è quello che hanno sempre detto TUTTI i decrescisti, da anni e anni!

Esatto, ma capisci bene che fare "politiche attive" in tal senso è semplicemente impossibile. A tal proposito il la plastic tax dovrebbe aver insegnato qualcosa: in un sistema dominato da un'economia di mercato selvaggio e dal mito della crescita è assolutamente inconcepibile. Per non parlare del fatto che la democrazia impone di dover accontentare le masse e le masse mai e poi mai rinunceranno al consumo. Quindi l'unica soluzione è il patatrac. 

"Spiaze" (cit.).

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11 minutes ago, Lacatus said:

Ma questo è quello che hanno sempre detto TUTTI i decrescisti, da anni e anni!

Come dice echoes non so e sbaglio, ma l'impressione che lasciano certe discussioni sul tema non è certo questa ;) 

la posizoone sembra molto più radicale. Rifletteteci. 

 

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23 minutes ago, echoes said:

. Magari sono pessimista io

si, e non poco. ;) Non so se è per forma mentis, ma questo valutare l'uomo in maniera cosi negativa è

a. Ingiusto, perchè ne sottolinei solo alcuni aspetti, per quanto terribili

b. Tanto roboante quanto i difensori della fede mercatista che tanto - per me, anche giustamente, attaccate. 

 

ps. La vanga è una figura metaforica. Non credo si torni al 1800, ma sono sicuro, sicurissimo che certe rinunce non siano auspicabili. E non parlo del non andare a sciare. 

Quanto al patatrac, sarà inevitabile, ma io vorrei evitarlo in tutti i modi possibili. Scelte!

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2 minutes ago, Wanderer said:

 

Come dice echoes non so e sbaglio, ma l'impressione che lasciano certe discussioni sul tema non è certo questa ;) 

la posizoone sembra molto più radicale. Rifletteteci. 

 

La mia posizione è molto semplice:

Abbiamo tre opzioni:

1- Decrescita economica e demografica

2- Azzeramento della vita planetaria

3- Distruzione dell'umanità

 

Auspico la 1, penso realisticamente che restino solo la 2 e la 3. Tra queste ultime non avrei alcun dubbio su quale scegliere.

Il radicalismo poi è un concetto relativo: ai miei occhi è molto più radicale chi se ne frega di distruggere habitat preziosissimi evolutisi in centinaia di migliaia di anni per potersi mangiare la bistecca, la Nutella o mettere un paio di scarpe da ginnastica.

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9 minutes ago, Wanderer said:

si, e non poco. ;) Non so se è per forma mentis, ma questo valutare l'uomo in maniera cosi negativa è

a. Ingiusto, perchè ne sottolinei solo alcuni aspetti, per quanto terribili

b. Tanto roboante quanto i difensori della fede mercatista che tanto - per me, anche giustamente, attaccate. 

 

ps. La vanga è una figura metaforica. Non credo si torni al 1800, ma sono sicuro, sicurissimo che certe rinunce non siano auspicabili. E non parlo del non andare a sciare. 

Quanto al patatrac, sarà inevitabile, ma io vorrei evitarlo in tutti i modi possibili. Scelte!

Se la guardi da un punto di vista biologico, ecologico, eco-sistemico, planetario, globale l'umanità altro non è che una specie infestante. Poi sì ha fatto anche cose buone, ma esclusivamente per se stessa.

Fino a un certo punto è stata una forma di vita in equilibrio (involontario) con le altre, oggi è una minaccia oggettiva alla sopravvivenza di tutto il sistema planetario. Ripeto, è oggettivo, al netto di una narrazione occidentalista, antropocentrica e totalmente faziosa. 

Il discorso "altre forme di vita" peraltro non vale solo per fauna e flora (che non so se ve ne rendete conto ma sono alla base del ciclo vitale) ma anche per altre forme di società, puntualmente spazzate via con genocidi colonizzazioni e devastazioni dal modello capitalista. Succede ancora oggi signori, nel silenzio generale.

I veri nazisti siamo noi, solo che ci auto-definiamo "civili".

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On 2/28/2020 at 9:21 PM, echoes said:

Hai ragione è impossibile. L'unica soluzione è continuare a far crescere eserciti di consumatori (ora 7, poi 11, un giorno chissà 30 miliardi) che trainino l'economia e a consumare suoli, risorse, foreste, biodiversità, oceani. In fondo la vita planetaria non conta nulla, bisogna continuare a generare ricchezza. Detto che già adesso viviamo tutti di stenti e quindi mangiarsi meno sushi non è possibile, avere meno scarpe non è possibile, ridurre il consumo di carne non è possibile, prendere meno voli non è possibile, smettere di deforestare non è possibile perché la libreria di IKEA è un bene primario. Non c'è speranza se non il lento esaurimento della vita planetaria, una prospettiva dolorosa ma necessaria per continuare, fino alla fine dei tempi, ad accrescere il PIL mondiale. :wub:

Ridurre la questione ambientale alle sole emissioni è già di per sé molto riduttivo tuttavia, visto l'ineluttabile destino sopra illustrato, non me la sento di articolare oltre. Diciamo però che puoi anche emettere 5 tonnellate scarse pro-capite ma se poi vai a trivellare il Virunga in Congo, mangi carni sud-americane prima causa di deforestazione amazzonica, vivi di prodotti (oggi prodotti, tra un'ora rifiuti) realizzati in Cina con centrali a carbone magari costruite accanto al fiume giallo, ti illudi solamente di essere meno responsabile di un americano.

Il capitalismo, che non è perfetto come ogni fatto umano, ha portato più benessere diffuso di quanto ce ne sia mai stato nelle epoche precedenti, ma a quanto pare per la maggioranza delle persone (che nel sistema ci sguazzano alla grande) ogni male di questo mondo è riconducibile al capitalismo. Io ritengo che non sia impossibile coniugare ambientalismo e crescita economica e ho portato dei piccoli esempi a riguardo. Se poi l'alternativa è la decrescita (in)felice, allora va benissimo: basta essere consapevoli che ciò significa diminuzione del reddito, con tutto ciò che ne consegue (e ciò che ne consegue non è una banale modificazione delle abitudini di vita. Ma a quanto pare questo non è molto chiaro). 

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Io davvero non capisco che cosa ci sia da discutere.

L'aria e l'acqua non sono più pulite, il pianeta è sovraffollato, l'uomo sta facendo piazza pulita di tutto ciò che non è sé stesso. Le fondamenta della vita stessa molto prossime alla disintegrazione.

Qualsiasi affermazione che non parta da questi presupposti ha la valenza di una scorreggia al vento.

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Ci sono voci anche meno catastrofiste eh, come ad esempio come del complottista terrapiattista sostenitore della teoria degli antichi alieni Luc Montagnier, come quella di molti altri medici, biologi, ricercatori, uomini di scienza (quella vera, non i buffoni stile burioni), anche italiani.

E' divertente inoltre questo teatrino tra poveracci in cui giustamente uno dice che il sistema economico attuale è insostenibile e deve crollare, e l'altro giustamente risponde che la mia azienda mi dà da vivere e mangiare. Nella guerra tra poveri nessuna delle due parti nota che se ancora ci fosse uno stato sovrano dal punto di vista almeno monetario (politico non lo siamo mai stati se non in alcuni episodi sparsi), almeno uno dei due problemi potrebbe essere attutito anche in una situazione di crisi (più politica ed economica che di salute, almeno ad oggi).

Ma qui si aprono scenari socio-politici che la maggior parte delle persone classifica ancora come complottismo, e quindi mi pare ovvia la guerra tra poveri, che è esattamente quello che  vogliono i padroni del vapore.

Prima o poi ci sarà la sveglia, tranquilli

 

 

 

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22 hours ago, Sexbeatles said:

Ma io infatti non credo assolutamente che questo modello economico sia l'unica strada, anzi il fatto che quasi globalmente sia l'unico utilizzato lo rende appunto il maggiore responsabile della situazione attuale. 

Starei solo attento a pensare che una crisi sia il migliore modo che abbiamo per cambiare o modificare il sistema. Viste le limitazioni delle libertà personali che i governi hanno introdotto in risposta all'epidemia, forse è il modo per peggiorarlo. 

E' quello più utilizzato perché tutte le alternative, dal comunismo reale, al peronismo, ai vari modelli socialisteggianti diversid all'ordoliberismo di stampo scandinavo hanno fallito miseramente.

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