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L'ora del jazz


Lacatus

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Ormai brad fa stabilmente due album all'anno. (speriamo sia meglio di JL)

 

Qualche disco jazz di quest'anno che mi è piaciuto. Uno secondo me spettacolare, gli altri interessanti/buoni. 

 

Anders Koppell, Scott Conley, Benjamon Koppell, Brian Blade - The mulberry street symphony: epico lavoro third stream con l'orchestra sinfonica di Odense, uno dei lavori più belli in ambito jazz che sento da tanto. 

The 7h Hand, Immanuel Wilkins - Il giovinastro altosassofonista ci sa fare e registra una ottima suite in 6 parti dai richiami spirituali, ma senza certa retorica di altri sassofonisti "spiritual" che vanno per la maggiore; qui il fraseggio è decisamente più tagliente e le composizioni sinuose. Finale con la settimana parte che è una traccia free dai spaori albert ayleriani. Non tutto è a fuoco, ma qui c'è molto del jazz contemporaneo, secondo me. 

Tigran Hamasyan - StandArt. Togran o lo si ama o lo si odia e io personalmente lo amo.  quindi sentire gli standard jazz rimodellati alla maniera di Tigran - ovvero fuorisi, veloci, pestati - è un piccolo piacere. Non tutto è perfetto e ogni tanto la grammatica sonora di Hamasyan non aiuta far volare le improvvisazioni e l'interplay; però è bello vedere come queste canzoni immortali del canzoniere USA possano essere stravolti in mille modi e non perdano una goccia di bellezza...

Bill Frisell - Four Un buon disco di interplay molto sotterraneo; il sound di Frisell è sempre incredibol. In compagnia di ottimi strumentisti contemporanei: Jonathan Blake, Gerald Clayton e George Tardy. Niente di trascendentale ma un bell'ascolto.

Ndzuzo Cognonmeimpossibile - In The Spirit Of Ntu: prima scita della Blue Note Africa (in questo senso è un disco storico), riunisce tra i migliori musicisti della scena sudafricana, per un disco dalle forti influenze tyneriane ma che nel menu ci mette qualche richiamo ben fatto e pensato a certi spiritualismi del continente nero. 

Poi ci sarebbe da aprire la questione Mary Harvoloson, che ha fatto due dischi della madonna e che è la chitarrista più ispirata della sua generazione, ma che ora che li capisco, ci vediamo nel 2025.... 

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Solo oggi mi rendo conto che forse il personaggio dei Simpson Gengive Sanguinanti Murphy è ispirato anche Sonny Rollins. in particolare, qui

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Mi pare palese il richiamo a Rollins, che era noto per esercitarsi sul Williamsburg Bridge di NY

Infatti nel 1962 incise uno dei suoi dischi più belli, uno dei suoi tanti "ritorni" sulla scena dopo le sue "pause-studio", chiamato, appunto "The Bridge"

Inutile far notare che per quanto si esercitasse sul ponte, Rollins finì a stare sotto il ponte, dato che non vendeva una minchia. No, scherzo.

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