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L'ora del jazz


Lacatus

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Addio anche ad Ahmad Jamal, uno dei pianisti più irriverenti della storia del jazz. Musicista dallo stile inconfondibile e radicale, l'ironia di certi suoi passaggi non deve certo sminuire la sua perizia strumentale.

Jamal è stato un altro che ha ricordato come l'età non sia necessariamente un freno per la creatività, come spesso si crede a sproposito: sono notevoli le sue registrazioni del periodo 2011-2013, quando a 80 anni registrò due bellissimi dischi nello studio de La Buoissone in Francia (Blue Moon/Saturday Morning)

Spesso inviso dai critici, Jamal (nato Fredrick Jones e poi convertito all'Islam in un periodo in cui molti jazzisti lo facevano) Jamal, forse come Tristano, in realtà fu provocante, ma anche assolutamente conscio della sua piccola rivoluzione per gli 88 tasti.
Sentite l'offensivo passaggio a 1.10 di quella che è probabilmente la sua registrazione più famosa.

 

 

Notevole anche la sua registrazione "The Awekening" del 1970 per la Impulse; anche qui il suo fraseggio è stranissimo e le lunghe pause tra un accordo e l'altro davvero curiose.

Al grande pubblico jazzista è noto soprattutto per il fatto che Miles Davis apostrofò il suo pianista Red Garland, che non sapeva come approcciare un pezzo, dicendo "Suonalo come Jamal". In effetti, Jamal piaceva molto a Davis. Spiace inserire anche qui l'ennesimo aneddoto su Davis, ma è una specie di calamita.

Jamal viveva a Marsiglia da molti anni.
RIP.

 

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Chick Corea muore.
Dato che, per quello che ci è dato sapere, fu un uomo buono, sale in Paradiso. Trova ad accoglierlo San Pietro, ovviamente, che lo saluta:
"Maestro, che piacere averla qui...le abbiamo preparato una suite che gradirà, vedrà"
"Grazie"

I due si incamminano e arrivano alla sistemazione per il nostro Chick. In effetti, è un gran bel lusso: appartamento con tutti i comfort, un piano a coda perché ehi, se in Paradiso si smette di fare quello che piace siamo proprio al controsenso in termini, un letto molto comodo, dischi in quantità con impianto cucina, e una bella vista sulle nuvole fuori.

"Maestro, come le sembra?"
"Perfetta!"
"Mi fa piacere, e se per caso ci fosse qualcosa che non gradisce, non esiti a telefonarmi."
"Beh, guardi, visto che me lo dice cosi, una cosa vorrei proprio chiederla, se non la disturbo troppo..."
"Ma nessun disturbo Maestro, mi dica..."
"Non vorrei risultare troppo invadente..."
"Stia tranquillo, e poi in Paradiso c'è già, no? Dica, dica!"
"Ecco vede, io per tutta la mia vita ho studiato come un matto, ho cercato di trarre il meglio da tutto quello che so; ma non sono mai, mai riuscito ad arrivare ad eguagliare Art Tatum! E ogni volta i colleghi me lo ricordavano, mi sfottevano...insomma, si potrebbe cortesemente non sentire mai la musica di Tatum qui?"
"Nessun problema, Maestro, non la sentirà!"
"Grazie".

San Pietro se ne va e Corea si accomoda in casa sua, si toglie le scarpe, va in cucina e si fa un caffè. Mentre mette il caffè sul fuoco, si accende una sigaretta...

All'improvviso, sente delle note di pianoforte provenire da due stanze più in là.
E non gli sembra possibile: ma quello è chiaramente Art Tatum!

Di corsa, corre al telefono: "Pronto, Pietro? Ma qui c'é Art Tatum che suona!"
"Come dice? Ma no guardi, mi sembra impossibile! Ma poi che ore sono?"
"Le 17.35, perché?"
"Ah, ora capisco! Ma no, guardi che quello non è Tatum! E' che alle 17.30 di ogni giorno c'è Dio che si esercita per suonare come lui!"

 

 

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Non mi piace segnalare solo roba del secolo scorso, perchè ne ho le palle piene come una croma dell'idea, purtroppo portata avanti con successo dai conservatori stessi, che il jazz è solo roba vecchia e che non c'è niente di nuovo di interessante - cosa contro la quale mi batto da anni -, però...

Però, siamo pronti al nuovo live d'archivio "ritrovato" di John Coltrane con Eric Dolphy?

12908.jpg

 

OVVIAMENTE, NO! Non siamo pronti!

Resoconto di un ingaggio al Village Gate di NY della formazione Coltrane/Dolphy/Tyner/Workman/Jones, registrato senza permesso per testare il nuovo impianto di registrazione del Gate - che era un locale a Greenwich con uno spazio sotterraneo molto ampio e, successivamente, anche un piccolo spazio sul tetto - , queste registrazioni erano andate "perdute" nella New York Public Library e ora "ritrovate"

[in realtà sta cosa dei dischi "lost" e "found" è abbastanza una cazzata: questo tipo di registrazioni vengono raccolte in appositi archivi, poi se c'è qualcuno abbastanza bravo e paziente da scartabellarli, sono li...quindi niente di perduto e ritrovato:D, ma a livello marketing fa più impressione, ca sans dire...]

Qualcuno potrebbe chiedersi il senso di questa nuova pubblicazione dopo che i live del 1961 al Village Vanguard hanno coperto tutto quello che c'era da coprire di un anno fondamentale per Coltrane, considerando che l'ultima pubblicazione di quei live era in quattro cd per tutti i set suonati in cinque giorni di ingaggio. 

E considerando che Coltrane suonava pochi pezzi e non li faceva ruotare nelle varie serate (India, Greensleeves, Impressions, Spiritual...), salvo qualche inserimento qua e là. Tuttavia sappiamo che con Coltrane e Dolphy il fatto di suonare sempre gli stessi temi, non conta...

Quindi, perchè essere in sollucchero?

Beh, perchè è nuovo materiale di Coltrane in un anno incredibile, con una formazione straordinaria; e perchè Coltrane era SEMPRE avanti...

L'altro motivo è che qui si trova l'unica registrazione live di "Africa", pezzo che avrebbe dato il titolo al disco di Trane del 1961: "Africa/Brass" (sempre con Dolphy e in formazione allargatissimissima).

L'ultimo motivo è che ogni soffio ha suonato questo colosso musicale, merita almeno un orecchio... come disse qualcuno "Neanche Miles Davis poteva scordarsi di aver suonato con Coltrane!"

Si potrebbe essere dubbiosi per un altro motivo: di recente, abbiamo assistito a molte operazioni di ripescaggio di materiale d'archivio jazzistico e, al netto di molte operazioni pregievoli - pensate ai bottleg series di Miles...  - , ce ne sono state alcune davvero discutibili (penso a qualche live di Bill Evans con la qualità da telefono cellulare o anche il Live A Seattle dello stesso Coltrane); tuttavia, possiamo stare tranquilli: ho sentito "Impressions" e la qualità è buona!

Uniamo questi puntini ad un ottimo artwork e packaging e direi che c'è di che essere in appetito. 

Tutti pronti, quindi? No! Ma altro Coltrane nel 2023 è sempre buona cosa!

 

 

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  • 2 weeks later...

spettacolare album di Francuzzo D'Andrea, Sketches of 20th Century, uscito questo gennaio

Ogni CD pubblicato da Franco D'Andrea rappresenta una tappa significativa del suo percorso artistico, ne descrive il clima, lo stato di avanzamento, ne sottolinea la costante logica, in un fitto ordito di fattori che dialogano costantemente entro panoramiche ricche di elementi dinamici. Questo Sketches of the 20th Century si pone però quale autentica pietra miliare, che spicca come il dettaglio nobile in una facciata di particolare pregio architettonico.

https://www.allaboutjazz.com/sketches-of-the-20th-century-franco-dandrea-parco-della-musica

Contemporanea e jazz unite in maniera sopraffine, pare la colonna sonora per un noir ma diretto dal vecchio hitch

Idolo franco! Musica nuovissima

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  • 2 weeks later...

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