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Un film al giorno Vol. 2


echoes

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Ieri sera su Iris ho visto Paesaggio nella nebbia di Angeloupolos (incredibilmente senza pubblicità).

Deliziosa delizia e incanto! Gloria eterna al regista greco! Un vero capolavoro con tutti i riguardi, cinema allo stato puro, altissimo e raffinato, sarà che l'ho visto da poco ma è una delle robe più belle che abbia mai visto probabilmente! Segue l'idea di cinema di Tarkovskij (pochi movimenti ma geniali e molto densi). Sceneggiato da Tonino Guerra come se non bastasse.
Sul serio se vi volete bene vedetelo io sono in estasi.

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Schifo. The Shape Of Water è una scopiazzatura di Amelie, Edward Mani di Forbice e Swamp Thing. Non capisco tutto questo successo.

Peccato per PTA e per Jonnyno, peccato per Daniel Day Lewis.

Gary Oldman ha meritato l'Oscar ma la sua interpretazione è ridicola rispetto a quella del Churchill della serie The Crown.

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The shape of water per me è il film più sopravvalutato del 2018, si lascia guardare, ma resta una storiella banale e priva di spessore. Di tutti i candidati a miglior film (escludendo Get out che ancora non ho visto) è quello che mi è piaciuto meno

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4 hours ago, LiveAirSpace said:

Non ho visto ancora tutti i film che erano candidati all'Oscar, ma ho visto The Shape of Water.
Bah, se quello e' un film da Oscar nel 2018, ha ragione @echoes sul paragone con San Remo

L'Oscar è, almeno da quando ne ho memoria, il trionfo del colossal e della retorica finto buonista made in U.S.A. L'apoteosi del film di massa, del film per tutti. 

Se volete un premio che davvero premi la qualità cinematografica rivolgete le vostre attenzioni a Cannes. Non a caso la Palma d'Oro l'ha vinta gente come Gus Van Sant, Haneke, Ostlund e Wenders (tanto per citarne alcuni).

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3 hours ago, echoes said:

L'Oscar è, almeno da quando ne ho memoria, il trionfo del colossal e della retorica finto buonista made in U.S.A. L'apoteosi del film di massa, del film per tutti. 

Se volete un premio che davvero premi la qualità cinematografica rivolgete le vostre attenzioni a Cannes. Non a caso la Palma d'Oro l'ha vinta gente come Gus Van Sant, Haneke, Ostlund e Wenders (tanto per citarne alcuni).

Uhm si e no. Considera che nel 2015 vinse Birdman come Miglior Film, nel 2016 Spotlight, e lo scorso anno Moonlight. Retorici quanto vuoi, ma mai "finti" come questo ecco.
Se avesse vinto Tre Manifesti come miglior film sarebbe stata un'altra storia.

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Gli oscar servono prima di tutto a regolare le economie, a indirizzare le tendenze (armi e puttane principalmente) e a incoronare nuovi idoli (meraviglie dello star-system: volti che sono fotocopie di fotocopie, non attori ma "testimonial" di certi valori, nel senso che ogni valore ha un volto che lo maschera). In sintesi: è il macchinario propagandistico perfetto.

@Mr. Wolf La vittoria di Birdman fu l'apoteosi del narcisismo Hollywoodiano. Tecnicamente incredibile, ma non meno del maestoso Arca Russa o di Nodo alla gola. L'idea invece non vale un quarto di una qualsiasi di Kaufman, in particolare de Il ladro di orchidee.

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33 minutes ago, Mr. Wolf said:

Uhm si e no. Considera che nel 2015 vinse Birdman come Miglior Film, nel 2016 Spotlight, e lo scorso anno Moonlight. Retorici quanto vuoi, ma mai "finti" come questo ecco.
Se avesse vinto Tre Manifesti come miglior film sarebbe stata un'altra storia.

La mia domanda è: perché seguire gli Oscar quando il cinema serio va in onda su ben altri lidi? Evento di massa più che artistico, non me ne è mai fregata una mazza.

D'altronde il record di statuette lo ha Titanic il che è tutto dire.

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15 hours ago, echoes said:

La mia domanda è: perché seguire gli Oscar quando il cinema serio va in onda su ben altri lidi? Evento di massa più che artistico, non me ne è mai fregata una mazza.

D'altronde il record di statuette lo ha Titanic il che è tutto dire.

Ma guarda in realtà di film buoni agli Oscar ce ne sono eh? Ti dico solo Il Filo Nascosto, Tre Manifesti, Mudbound (visto ieri sera...favoloso). Poi è chiaro che ci sono le ciofeche stracommerciali tipo appunto The Shape Of Water, ma basta saper scegliere.
Logico che Cannes sia un altro sport.

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27 minutes ago, Mr. Wolf said:

Ma guarda in realtà di film buoni agli Oscar ce ne sono eh? Ti dico solo Il Filo Nascosto, Tre Manifesti, Mudbound (visto ieri sera...favoloso). Poi è chiaro che ci sono le ciofeche stracommerciali tipo appunto The Shape Of Water, ma basta saper scegliere.
Logico che Cannes sia un altro sport.

Appunto, perché interessarsi al Tavernello quando si può bere Brunello?

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17 hours ago, modifiedbear said:

Io la ributto lì. Qualcuno dia un po’ di attenzione a The Killing of a Sacred Deer.

Ce l'ho in canna, aspetto solo il momento propizio...

Ieri sera invece Phantom Thread. Forse dovrei solo lasciarlo decantare, ma a caldo premetto: non è il genere di film che prediligo e non so se lo rivedrei a breve. Però come al solito ci sono idee a profusione e in generale l'ho trovato interessante da un sacco di punti di vista. Tralasciando l'analisi psicanalitica (la doppia madre, le ossessioni compulsive, il controllo e l'annichilimento) l'aspetto che mi è piaciuto di più è la metafora del tessuto come tessuto narrativo, come intreccio che dà un senso alle cose, che si adatta ai corpi e li racconta, gli dà identità, ma che tuttavia può essere facilmente scompaginato solo tirando un filo. L'ordine del protagonista si riflette nell'ordine meticoloso del cucire un vestito (il tessuto è la "materia" stessa del destino - uso il termine materia non a caso vista la rilevanza della madre - intreccio di cui si può essere tessitori o in cui si può rimanere impigliati, a seconda di quanto siamo disposti ad accettare i nostri fantasmi), ordine che infine è quello del cinema, arte meticolosa per eccellenza, dove ogni cosa è misurata, calcolata e infine vestita. E così i piani sequenza diventano merletti, le carrellate sinuosi panneggi, i montaggi alternati pregevoli intrecci di racconto. La fotografia è superba, diaframmi chiusi a tante luci diffuse, che rimandano a una certa pittura olandese. La colonna sonora anche mi ha convinto, co-protagonista del film, così presente da sovrastare a volte anche la voce degli attori.
Però nel complesso soffre degli stessi difetti di The Master, cioè un po' piatto alla fine dei conti nonostante i colpi di scena e le idee molto valide. Ma forse è questione di gusti e sensibilità. Film delicato e ed elegante, ma siamo lontani da There will be blood che invece mi aveva esaltato ai massimi livelli.

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Just now, modifiedbear said:

Non ti darei torto se in Italia avessero la bontà di passare i film al cinema in lingua originale. Io non trovo per nulla scontata la scelta home cinema + film versione originale VS cinema con film doppiato.

Beh qui a Roma impegnandosi lo si trova anche in lingua originale.

Comunque la lingua originale, che ovviamente è meglio, è una scelta buona se si riesce a seguire senza sottotitoli. Altrimenti tra stuprare l'immagine con un sottotitolo e sentire un doppiaggio preferisco sempre e comunque la seconda ritenendo il cinema in primis arte visiva. 

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38 minutes ago, Mr. Wolf said:

Ancora un film su Berlusconi? Pietà. 

Perché, ne esistono altri? io mi ricordo solo Il Caimano (che come da stessa ammissione di Moretti, non è del tutto un film su di lui) e Videocracy. Se è un biopic, come sembra, è il primo.

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12 minutes ago, demos said:

Perché, ne esistono altri? io mi ricordo solo Il Caimano (che come da stessa ammissione di Moretti, non è del tutto un film su di lui) e Videocracy. Se è un biopic, come sembra, è il primo.

Mi dai un assist per elogiare Nanni Moretti il quale, conoscendo bene le dinamiche psicologiche dietro il cinema (suo padre tra l'altro credo fosse psicologo o psichiatra), col Caimano ha fatto un film su Berlusconi in cui il protagonista non è Berlusconi, perché, sapeva benissimo che lo spettatore prova sempre empatia verso il protagonista, e tutto voleva meno che portare gli spettatori a empatizzare verso Berlusconi. Per cui ha trovato un escamotage per far diventare B il tema del film, rendendo protagonisti la Trinca e Orlando (che infatti sono i personaggi verso i quali empatizziamo). 

Spero che Sorrentino sia tanto accorto e non faccia un film su Berlusconi in cui il protagonista è Berlusconi ,ma visto il precedente (Il Divo), temo che come ci ha fatto empatizzare verso Andreotti, ci farà empatizzare verso il Berlusca. Per questo sono infastidito...e a maggior ragione perché il personaggio in questione non solo è vivo e vegeto, ma ancora attivo in politica. Insomma: ennesimo spot elettorale per Forza Italia.

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