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Spectre


Difficult ToConcentrate

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Se io spero in un lp9-spectre non è tanto riguardo le sonorità - che come ripeto qui sono viziate dalla loro funzione - ma piuttosto riguardo un ritorno al "cuore". Il che non significa In Rainbows 2, ma semplicemente allontanarsi un po' da quell'eccesso di cerebralismo nel quale secondo me sono sprofondati (specialmente Thom) nell'ultimo periodo.

Per capirci: esempi di eccesso di cerebralismo?

più la sento e più penso che i produttori del film abbiano fatto la scelta più idiota della loro inutile vita

Su questo non ci piove ;)

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Da qualche giorno ormai ascolto Spectre con estrema frequenza....mi piace, anche parecchio..la trovo perfetta per il film, in alcuni punti mi pare proprio di vederlo James Bond. Non è stata scelta, perchè alla fine hanno preferito una canzone un pò più commerciale mi sa...

Fatto sta che, pur piacendomi tantissimo, penso e spero che il nuovo album non sarà tutto su questa linea..Spectre potrebbe anche starci, ma anche no, io mi aspetto qualcos'altro.

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non sono un tecnico quindi ti do la mia risposta "pedestre":

proprio per questo mi interessa. ;)

brani come questo? ce ne sono, eccetto pyramid già detta c'è un po How to dissapear, un pò certi brani di In Rainbows. Certo non dovete cercare di vedere il pelo nell'uovo, ma pensare a queste somiglianze dal punto di vista sia stilistico che di concetto del disco.

Un brano con gli archi cosi presenti effettivamente è una novità, ma è meglio cosi per me. :D

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Per capirci: esempi di eccesso di cerebralismo?

Bhe come dicevo in particolar modo quasi tutto l'ultimo thom, sia solista che con gli Atoms, tutta quell'elettronica e quella ritmica cervellotica e abbastanza dimenticabile (ovviamente con le dovute eccezioni, Truth Ray e The Burial Lode su tutte). Ma anche TKOL in generale mi sembra più un lavoro di testa che di cuore (certo Bloom e Lotus Flower sono due gioielli). Che io sappia, tra i non-fan questa roba non è piaciuta quasi a nessuno, anche tra i musicisti e i musicofili. Poi vabbé qui stiamo in un forum dei RH, dove piuttosto che ammettere che un album è poco riuscito, lo si ascolta diecimila volte fino a costringersi ad apprezzarlo...

[pippotto off topic]

Comunque per essere chiari: io con "cerebrale" intendo un'opera artistica che musicalmente fa un discorso critico su sé stessa e sulla nostra epoca. L'avvento del digitale sull'analogico, del discreto sul continuo, dell'automatizzato e del robotico sulla natura è un discorso che musicalmente non hanno inventato i radiohead, ma che loro hanno saputo reinterpretare in maniera eccelsa con Ok Computer, Kid A e Amnesiac - e in parte Hail. Allora c'era un equilibrio tra testa e cuore. Poi i tempi sono cambiati, quel che era un seme a inizio millennio è ora fiorito: l'era glaciale è arrivata. E così anche l'elettronica di thom yorke si è raffreddata di pari passo. La sua non è un'elettronica che si nasconde, che imita l'analogico, ma è un'elettronica all'osso, scarna, che mette in risalto sé stessa e i propri 0 e 1. Anche la piattaforma di distribuzione si è digitalizzata, coerentemente. In questo progressivo raffreddarsi e scarnificarsi delle sonorità però secondo me si è andato a perdere in coinvolgimento, in bellezza spontanea, in definitiva in quella che viene comunemente detta "ispirazione". Può capitare in un percorso artistico, nessuno li condanna per questo, ci mancherebbe. Però questa spectre, seppure nel suo facilissimo ascolto e nelle sue tonalità poppettare/hollywodiane, mi ha fatto pensare che magari la musa dei radiohead non è ancora morta a suon di laptop.

[/pippotto off topic]

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[pippotto off topic]

Comunque per essere chiari: io con "cerebrale" intendo un'opera artistica che musicalmente fa un discorso critico su sé stessa e sulla nostra epoca. L'avvento del digitale sull'analogico, del discreto sul continuo, dell'automatizzato e del robotico sulla natura è un discorso che musicalmente non hanno inventato i radiohead, ma che loro hanno saputo reinterpretare in maniera eccelsa con Ok Computer, Kid A e Amnesiac - e in parte Hail. Allora c'era un equilibrio tra testa e cuore. Poi i tempi sono cambiati, quel che era un seme a inizio millennio è ora fiorito: l'era glaciale è arrivata. E così anche l'elettronica di thom yorke si è raffreddata di pari passo. La sua non è un'elettronica che si nasconde, che imita l'analogico, ma è un'elettronica all'osso, scarna, che mette in risalto sé stessa e i propri 0 e 1. Anche la piattaforma di distribuzione si è digitalizzata, coerentemente. In questo progressivo raffreddarsi e scarnificarsi delle sonorità però secondo me si è andato a perdere in coinvolgimento, in bellezza spontanea, in definitiva in quella che viene comunemente detta "ispirazione". Può capitare in un percorso artistico, nessuno li condanna per questo, ci mancherebbe. Però questa spectre, seppure nel suo facilissimo ascolto e nelle sue tonalità poppettare/hollywodiane, mi ha fatto pensare che magari la musa dei radiohead non è ancora morta a suon di laptop.

[/pippotto off topic]

Su questo discorso non ti seguo proprio: pensa che per me The King Of Limbs è l'album più caldo della carriera dei Radiohead! :bongo:

Tomorrow's Modern Boxes invece è freddo, un disco proprio invernale (come Kid A), ma è anche un'opera di Thom solista: non credo che LP9 sarà composto per soli voce, piano, synth, drum machine e laptop (questo tuo incubo non si avvererà, tranquillo ;) )

Comunque per me i Radiohead hanno sempre messo la tecnologia al servizio del cuore.

Forse sono io troppo delicato, ma perfino Pink Section, Treefingers e Hunting Bears, che sfiorano l'astrattismo, hanno il cuore in mano.

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Oh finalmente un po' di dibattito sensato.

Allora innanzitutto le coordinate di TKOL (ma anche, forse soprattutto, di Amok) si trovano tanto nell'elettronica quanto nella etnica/world music, quindi concettualmente l'essenza sta proprio nell'ossimoro: ghiaccio-fuoco, numerico-analogico, apollineo-dionisiaco etc.(infatti è come se il lato a e il lato b si respingano ma si abbraccino).

Poi sul discorso dell'autoreferenzialità dell'opera d'arte, secondo me è anche normale che si sposti l'equilibrio, Kid A è ormai adolescente e l'era glaciale che aveva intuito e intravisto oggi ci circonda proprio. Proprio per la sensibilità per lo spirito del tempo che li ha contraddistinti comprendono bene che volendo o nolendo l'umano oggi è anche digitale, e l'esplorazione dell'oceano di bit potrà diventare un nuovo messia come la fine del mondo (d'altronde anche In Rainbows si apre con 15 Steps e si chiude con Videotape).

L'importante è non perderlo, il cuore (Reckoner). Anche flirtando con ciò che è alieno da esso.

Poi su Tomorrow's Modern Boxes per me Thom ha un po' cannato in realtà la sua operazione che paradossalmente è proprio quella di umanizzare un certo tipo di musica elettronica!

P.S. La domanda da un milione di dollari sarebbe: cos'è la "bellezza spontanea", l'ispirazione, il cuore?

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Dai, scatters, se perfino nell'orgia ritmica di The King Of Limbs ha trovato spazio un brano stile Spectre (Codex), potete dormire sogni tranquilli: i Radiohead il cuore ce l'hanno ancora, eccome :)

Una nota sul mix di Spectre, nota di demerito purtroppo: la parte di Phil è tutta mangiata da Colin e da altre frequenze infra-basse provenienti dal piano, dall'orchestra e dai riverberi. Troppa compressione per i miei gusti....basso troppo ciccioso. Ma anche qui, si sa, hanno seguito le indicazioni del manuale della canzone blockbuster.

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Per essere un pezzo su commissione, hanno fatto tutt'altro che il compitino. Tono cinematico ma mantenendo il marchio di fabbrica Radiohead.

La carriera di Jonny come compositore non poteva non incidere positivamente. Un ottimo regalino, forse si saranno resi conto che l'attesa e il silenzio sono diventati troppo lunghi.

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la batteria ha un suono molto particolare, compresso si, ma anche i suoni naturali paiono più scuri del solito.

Sì un mix bilioso... non c'è un suono che uno brillante. Noir.

Da un lato non è male, ripesandoci, però dall'altro, accidenti, fagocita la parte di Phil che è molto espressiva: un elemento che sicuramente non è sfuggito ai sostenitori del "cuore", visto che è dai tempi di In Rainbows che non si sentiva una sezione ritmica così appassionata.

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Per essere un pezzo su commissione, hanno fatto tutt'altro che il compitino. Tono cinematico ma mantenendo il marchio di fabbrica Radiohead.

Bravo Pirlita, proprio così. Ma qui dentro domina il radicalchecchismo purtroppo...

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Bhe come dicevo in particolar modo quasi tutto l'ultimo thom, sia solista che con gli Atoms, tutta quell'elettronica e quella ritmica cervellotica e abbastanza dimenticabile (ovviamente con le dovute eccezioni, Truth Ray e The Burial Lode su tutte). Ma anche TKOL in generale mi sembra più un lavoro di testa che di cuore (certo Bloom e Lotus Flower sono due gioielli). Che io sappia, tra i non-fan questa roba non è piaciuta quasi a nessuno, anche tra i musicisti e i musicofili. Poi vabbé qui stiamo in un forum dei RH, dove piuttosto che ammettere che un album è poco riuscito, lo si ascolta diecimila volte fino a costringersi ad apprezzarlo...

[pippotto off topic]

Comunque per essere chiari: io con "cerebrale" intendo un'opera artistica che musicalmente fa un discorso critico su sé stessa e sulla nostra epoca. L'avvento del digitale sull'analogico, del discreto sul continuo, dell'automatizzato e del robotico sulla natura è un discorso che musicalmente non hanno inventato i radiohead, ma che loro hanno saputo reinterpretare in maniera eccelsa con Ok Computer, Kid A e Amnesiac - e in parte Hail. Allora c'era un equilibrio tra testa e cuore. Poi i tempi sono cambiati, quel che era un seme a inizio millennio è ora fiorito: l'era glaciale è arrivata. E così anche l'elettronica di thom yorke si è raffreddata di pari passo. La sua non è un'elettronica che si nasconde, che imita l'analogico, ma è un'elettronica all'osso, scarna, che mette in risalto sé stessa e i propri 0 e 1. Anche la piattaforma di distribuzione si è digitalizzata, coerentemente. In questo progressivo raffreddarsi e scarnificarsi delle sonorità però secondo me si è andato a perdere in coinvolgimento, in bellezza spontanea, in definitiva in quella che viene comunemente detta "ispirazione". Può capitare in un percorso artistico, nessuno li condanna per questo, ci mancherebbe. Però questa spectre, seppure nel suo facilissimo ascolto e nelle sue tonalità poppettare/hollywodiane, mi ha fatto pensare che magari la musa dei radiohead non è ancora morta a suon di laptop.

[/pippotto off topic]

assolutamente d'accordo, con l'unica eccezione che io ho trovato TKOL super interessante sia a livello compositivo che tecnico: pezzi come bloom o lotus flower hanno comunque un'anima fortemente melodica o comunque nata da una situazione acustica (vedi lotus flower acustica 2010 o bloom 2015).

in ogni caso il discorso sulla sparizione di un'ispirazione pura identificabile nella musica dei radiohead è più che vero, ma d'altronde un artista (cinque in questo caso) quasi mai è in grado di produrre materiale ispirato costantemente ogni 4/5 anni durante la sua carriera, loro infatti hanno optato per un percorso basato meno sull'ispirazione pura e più sulla ricerca del sound o degli arrangiamenti, riuscendo a mantenere comunque una freschezza costante nelle loro produzioni e penso che questa strategia sia forse il principale ingrediente per il loro successo.

P.S. il libro di byrne mi è stato regalato per natale, ho iniziato a leggerlo e dai vostri commenti pare ne valga la pena, giusto?

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P.S. il libro di byrne mi è stato regalato per natale, ho iniziato a leggerlo e dai vostri commenti pare ne valga la pena, giusto?

era una vita che volevo leggerlo e l'hanno regalato a natale anche a me.

si parecchio interessante e "filosofico" per ora (pagina 170 and counting :) )

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Allora innanzitutto le coordinate di TKOL (ma anche, forse soprattutto, di Amok) si trovano tanto nell'elettronica quanto nella etnica/world music, quindi concettualmente l'essenza sta proprio nell'ossimoro: ghiaccio-fuoco, numerico-analogico, apollineo-dionisiaco etc.(infatti è come se il lato a e il lato b si respingano ma si abbraccino).

Sì appunto, e penso proprio che anche la questione very old/very new voglia essere un po' il proseguimento logico di questo discorso. Però ecco, hai centrato un punto. La contaminazione world music non mi sembra un fattore tanto emotivo quanto più cerebrale, una scelta sensata e oculata a fini concettuali/intellettuali, a discapito appunto della spontaneità (non per nulla i più continuano a citare Bloom e Lotus Flower come lavori più riusciti, di tanto in tanto Little by little e Feral; il resto mi pare sia stato abbastanza dimenticato). Insomma, TKOL dà il massimo solo se si apprezzano intellettualmente certe scelte. Invece Kid A e Amnesiac, che pure avevano ad un tempo inaugurato e compendiato un certo tipo di discorso critico, ti danno in cambio un'emozione ed una bellezza decisamente senza paragoni. Danno il massimo anche spegnendo il cervello. E non si può parlare di brani unici, quei 2-o-3 brani riusciti, sono capolavori COMPLETI, non ci sono riempitivi, risultano organici e coerenti proprio perché l'ispirazione era alle stelle. Ma comunque quello è stato un periodo irripetibile. Infatti non so come puoi dire che Kid A è ormai un lavoro "adolescenziale": se Kid A è adolescenziale allora The Bends cos'è? Lo zecchino d'oro??

semi OT sul pippotto: Gasba sto leggendo "Come Funziona La Musica" di David Byrne. L'hai letto anche tu? Perche' fa (in generale) un discorso abbastanza simile.

Nope, mai letto niente di musica... ma un giorno mi deciderò a farlo!

d'altronde un artista (cinque in questo caso) quasi mai è in grado di produrre materiale ispirato costantemente ogni 4/5 anni durante la sua carriera, loro infatti hanno optato per un percorso basato meno sull'ispirazione pura e più sulla ricerca del sound o degli arrangiamenti, riuscendo a mantenere comunque una freschezza costante nelle loro produzioni e penso che questa strategia sia forse il principale ingrediente per il loro successo.

Esattamente. D'altronde mi pare che abbiano chiaramente deciso di cambiare programmaticamente direzione ad ogni album, quasi come scelta poetica. In questa ricerca, quando è la testa al timone, può anche capitare che non si trovi la ricetta giusta. Quando invece in aiuto della testa sopraggiunge il cuore e il fuoco secondo me non si può sbagliare a prescindere, si sarà sempre sulla giusta strada.
Vabbé comunque queste sono soltanto opinioni che lasciano il tempo che trovano, giusto per aizzare un po' il dibattito ma misà che non è nemmeno il topic giusto!
Poi i RH per fortuna fanno sempre come cazzo gli pare, incuranti di questa o quell'altra critica, e mi pare che siamo tutti contenti di questo. Spero solo che il prossimo lp mi faccia innamorare come TKOL non è stato in grado di fare.

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Si... ma ne acquistarono altrettanti lac. Il paragone con tkol in questo non regge

Verissimo pero' vanno anche valutati (aldila' delle indubbie differenze di qualita' tra i dischi) ancora una volta anche i "fattori" esterni. Nell'era dello streaming mi chiedo quanti di quelli che sputano su TKOL gli hanno dato piu di un ascolto distratto.

Soprattutto è palese che un certo tipo di sonorità (quelle di Spectre o di Codex che comunque quasi tutti i "meno appassionati" salvano da TKOL) siano più facili e dirette di quelle di Bloom o Magpie.

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Si... ma ne acquistarono altrettanti lac. Il paragone con tkol in questo non regge

Ma il valore artistico non è determinato dall'acquisizione di pubblico. Come non è determinato dalla "temperatura" emotiva della musica: non mi si può dire che The King Of Limbs è freddo e cervellotico e quindi è brutto, quando c'è Kid A che è molto più freddo e cervellotico.

Semplicemente il discorso musicale di The King Of Limbs invece che partire da canzoni scritte al piano/chitarra e poi arrangiate tutti insieme, parte da manipolazioni e prestidigitazioni del sofwtare loop progettato da Jonny (quello di "date le chiavi a Jonny!"). Nei credits di TKOL si legge: "The music and sounds of The King Of Limbs were conjured up by Radiohead and Nigel Godrich": quel verbo, conjured up, spiega tutto http://www.wordreference.com/enit/conjure%20up. Questo sistema gli ha costretti a muoversi su un terreno melodico modale invece che tonale: quindi le canzoni non sono più strutturate su giri di accordi, ma su scale, risultando quindi più "noiose" (mi si passi questo termine così grigio).

Io credo che siano questi i motivi per cui alcuni fans considerano TKOL figlio di un dio minore.

Spectre è chiaramente l'opposto del "metodo TKOL" e io l'ho vista un po' come un piccolo Congresso di Vienna dei Radiohead, una Restaurazione che, ho notato, molti vedono di buon occhio, ma io no. Io spero che le acquisizioni tecniche, artistiche ed espressive germogliate in The King Of Limbs e maturate dal 2012 in poi, fruttino pienamente col prossimo disco.

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Io sono d'accordo con Lacatus, TKOL è forse il loro disco meno cervellotico. In Rainbows li aveva fatti arrivare quasi allo scioglimento per quanto era pensato e volutamente perfetto.

Che poi io in TMB di Thom io ci sento tantissimo cuore. Nose Grows Some tocca corde di altissimo pathos alla stregua dei grandi classici del gruppo.

Io spero vivamente che il nuovo disco sia una sintesi tra l'ultimo dei nostri e TMB di Thom.

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Sì appunto, e penso proprio che anche la questione very old/very new voglia essere un po' il proseguimento logico di questo discorso. Però ecco, hai centrato un punto. La contaminazione world music non mi sembra un fattore tanto emotivo quanto più cerebrale, una scelta sensata e oculata a fini concettuali/intellettuali, a discapito appunto della spontaneità (non per nulla i più continuano a citare Bloom e Lotus Flower come lavori più riusciti, di tanto in tanto Little by little e Feral; il resto mi pare sia stato abbastanza dimenticato). Insomma, TKOL dà il massimo solo se si apprezzano intellettualmente certe scelte. Invece Kid A e Amnesiac, che pure avevano ad un tempo inaugurato e compendiato un certo tipo di discorso critico, ti danno in cambio un'emozione ed una bellezza decisamente senza paragoni. Danno il massimo anche spegnendo il cervello. E non si può parlare di brani unici, quei 2-o-3 brani riusciti, sono capolavori COMPLETI, non ci sono riempitivi, risultano organici e coerenti proprio perché l'ispirazione era alle stelle. Ma comunque quello è stato un periodo irripetibile. Infatti non so come puoi dire che Kid A è ormai un lavoro "adolescenziale": se Kid A è adolescenziale allora The Bends cos'è? Lo zecchino d'oro??

Con Kid A "adolescente" intendevo in senso anagrafico, scusami se sono stato poco chiaro con la metafora. Nel senso che sono passati 15 anni dall'inizio del nuovo millennio, lo Zeitgeist è cambiato, ora sappiamo benissimo cosa c'è dentro la montagna. Quindi bisogna trovare dei modi per riuscire a comprenderla, accettarla, attraversarla indenni e senza farsi fagocitare.

Comunque tendenzialmente sono d'accordo con te, sia sul fatto che Kid A e Amnesiac siano dei capolavori e sia sul motivo per cui lo sono. È come se mascherassero il discorso critico, lo affrontassero in maniera obliqua, l'intuizione non fosse manifesta, emergesse solo attraverso fantasmi. Come la poesia più bella sa fare.

L'unico fattore che ha reso i due dischi migliori degli altri è che l'intuizione ha coinciso (e coincide) con un sentore condiviso da moltissime persone, cosa che non è accaduta TKOL (con Ok Computer e HTTT pure pure, e anche con In Rainbows che trattando di amore è veramente un discorso universale).

TKOL o almeno una parte di esso gioca più sul terreno della forma, è come se fosse un Klee piuttosto che un quadro espressionista che è Kid A.

E anche il ritmo può diventare un'emozione.

Spesso bypassando il cervello.

Quindi forse il modo per affrontare serenamente la montagna di 0 e 1 è attraverso un recupero dell'umano ma nel e col discreto?

(poi in realtà analogico e umano non coincidono tout court ma questo è un altro paio di maniche)

Poi ti ripeto qui stiamo parlando di questioni millenarie tipo la spontaneità, la bellezza, l'ispirazione, l'emozioni connesse all'opera d'arte o di dibattiti apertissimi sull'ontologia del digitale, dovremmo scomodare estetica, neuroscienze e psicologia e non so se sia la sede giusta per masturbarci con ste cose :lol:

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Con Kid A "adolescente" intendevo in senso anagrafico, scusami se sono stato poco chiaro con la metafora. Nel senso che sono passati 15 anni dall'inizio del nuovo millennio, lo Zeitgeist è cambiato, ora sappiamo benissimo cosa c'è dentro la montagna. Quindi bisogna trovare dei modi per riuscire a comprenderla, accettarla, attraversarla indenni e senza farsi fagocitare.

Comunque tendenzialmente sono d'accordo con te, sia sul fatto che Kid A e Amnesiac siano dei capolavori e sia sul motivo per cui lo sono. È come se mascherassero il discorso critico, lo affrontassero in maniera obliqua, l'intuizione non fosse manifesta, emergesse solo attraverso fantasmi. Come la poesia più bella sa fare.

L'unico fattore che ha reso i due dischi migliori degli altri è che l'intuizione ha coinciso (e coincide) con un sentore condiviso da moltissime persone, cosa che non è accaduta TKOL (con Ok Computer e HTTT pure pure, e anche con In Rainbows che trattando di amore è veramente un discorso universale).

TKOL o almeno una parte di esso gioca più sul terreno della forma, è come se fosse un Klee piuttosto che un quadro espressionista che è Kid A.

E anche il ritmo può diventare un'emozione.

Spesso bypassando il cervello.

Quindi forse il modo per affrontare serenamente la montagna di 0 e 1 è attraverso un recupero dell'umano ma nel e col discreto?

(poi in realtà analogico e umano non coincidono tout court ma questo è un altro paio di maniche)

Poi ti ripeto qui stiamo parlando di questioni millenarie tipo la spontaneità, la bellezza, l'ispirazione, l'emozioni connesse all'opera d'arte o di dibattiti apertissimi sull'ontologia del digitale, dovremmo scomodare estetica, neuroscienze e psicologia e non so se sia la sede giusta per masturbarci con ste cose :lol:

Superquotone!

Per me The King Of Limbs è come Les Damoiselles D'Avignon...l'avvento del cubismo nella musica dei Radioehad. Dove il cubo è la matrice ritmica e lo stile compositivo (scompositivo) iprmoderno si connette col primitivo africano.

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