FrankBlack Posted January 12, 2005 Report Share Posted January 12, 2005 Son luce ed ombraangelica farfallao verme immondosono un caduto cherubodannato a errar sul mondoo un demone che sale affaticando l'ale - Arrigo Boito - Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
kid b Posted January 14, 2005 Author Report Share Posted January 14, 2005 Poesia facile Pace non cerco, guerra non sopportotranquillo e solo vo pel mondo in sognopieno di canti soffocati. Agognola nebbia ed il silenzio in un gran porto.In un gran porto pien di vele lievipronte a salpar per l'orizzonte azzurrodolci ondulando, mentre che il sussurrodel vento passa con accordi brevi.E quegli accordi il vento se li portalontani sopra il mare sconosciuto.Sogno. La vita è triste ed io son solo.O quando o quando in un mattino ardentel'anima mia si sveglierà nel solenel sole eterno, libera e fremente. Dino Campana, da "Canti Orfici" Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
kid b Posted January 17, 2005 Author Report Share Posted January 17, 2005 La Terra Santa Ho conosciuto Gerico,ho avuto anch'io la mia Palestina,le mura del manicomioerano le mura di Gericoe una pozza di acqua infettataci ha battezzati tutti.Li dentro eravamo ebreie i Farisei erano in altoe c'era anche il Messiaconfuso dentro la folla:un pazzo che urlava al Cielotutto il suo amore in Dio.Noi tutti , branco di ascetieravamo come gli uccellie ogni tanto una reteoscura ci imprigionavama andavamo verso le messe,le messe di nostro Signoree Cristo Salvatore.Fummo lavati e sepolti,odoravamo di incenso.E dopo, quando amavamoci facevano gli elettrochocperche',dicevano,un pazzonon puo' amare nessuno.Ma un giorno da dentro l'avelloanch'io mi sono ridestatae anch'io come Gesu'ho avuto la mia ressurezione,ma non sono salita ai cielisono discesa all'infernoda dove riguardo stupitale mura di Gerico antica.Alda Merini Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
kid b Posted January 20, 2005 Author Report Share Posted January 20, 2005 La notte lava la mente Poco dopo si è qui come sai bene, fila d'anime lungo la cornice, chi pronto al balzo, chi quasi in catene. Qualcuno sulla pagina del mare traccia un segno di vita, figge un punto. Raramente qualche gabbiano appare. Mario Luzi - da "Onore del vero" Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
FrankBlack Posted January 27, 2005 Report Share Posted January 27, 2005 April is the cruelles month , breedingLilacs out of the dead land , mixingMemory and desire , stirring Dull roots with spring rain- T.S. Eliot - Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Fake Plastic Man Posted January 27, 2005 Report Share Posted January 27, 2005 Cessate di uccidere i morti,Non gridate più, non gridateSe li volete ancora udire,Se sperate di non perire.Hanno l'impercettibile sussurro,Non fanno più rumoreDel crescere dell'erba,Lieta dove non passa l'uomo Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
bean Posted February 2, 2005 Report Share Posted February 2, 2005 Or poserai per sempre,Stanco mio cor. Perì l'inganno estremo,Ch'eterno io mi credei. Perì. Ben sento,In noi di cari inganni,Non che la speme, il desiderio è spento.Posa per sempre. AssaiPalpitasti. Non val cosa nessunaI moti tuoi, nè di sospiri è degnaLa terra. Amaro e noiaLa vita, altro mai nulla; e fango è il mondo.T'acqueta omai. DisperaL'ultima volta. Al gener nostro il fatoNon donò che il morire. Omai disprezzaTe, la natura, il bruttoPoter che, ascoso, a comun danno impera,E l'infinita vanità del tutto. giacomo leopardi - a se stesso Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
kid b Posted March 21, 2005 Author Report Share Posted March 21, 2005 Contestazione Una, improvvisamente s'alza dal letto dicendo "questo non si può fare", E s'agita, tira fuori roba dai cassetti nello spazio impiccato tra comò e attaccapanni, a momenti fa cadere la lampada, il catino - e fiera nelle sue scarpe davanti allo specchio dove affiora la nebbia, ogni tanto toccandoli col palmo della mano infonde il fissatore-insetticida sui capelli. Giovanni Raboni, da "Le case della Vetra" Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
drdea Posted March 22, 2005 Report Share Posted March 22, 2005 Questa è solo una prova di gioventù. Andate qui per la Poesia di tutti i tempi (topic: una pacca affettuosa a Regular.., auguri!), oppure potete continuare a leggere:NarcisisticaMenteDecine di occhi incrociano i miei,sintonizzano il mio sguardo,guidano le mie mani,stimolano il mio corpoa percuotere il tallonenel torace.Sempre desolatamente solitariala frequenza del mio cervello,voglio toccare con la mente le altre,per cercareesplorareper capire se è davvero l’unica,spugnosa e profonda,colma e spaziosa,a brillare e desiderare così intensamentesolo se stessa.Edoardo Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Greenplastic Posted March 22, 2005 Report Share Posted March 22, 2005 Il gelsomino notturno (Canti di Castelvecchio)-Giovanni PascoliE s'aprono i fiori notturninell'ora che penso a' miei cari.Sono apparse in mezzo ai viburnile farfalle crepuscolari.Da un pezzo si tacquero i gridi:là sola una casa bisbiglia.Sotto l'ali dormono i nidi,come gli occhi sotto le ciglia.Dai calici aperti si esalal'odore di fragole rosse.Splende un lume la nella sala.Nasce l'erba sopra le fosse.Un'ape tardiva sussurratrovando già prese le celle.La Chioccetta per l'aia azzurrava col suo pigolio di stelle.Per tutta la notte s'esalal'odore che passa col vento.Passa il lume su per la scala;brilla al primo piano: s'è spento...E' l'alba: si chiudono i petaliun poco gualciti; si cova,dentro l'urna molle e segreta,non so che felicità nuova. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
kid b Posted March 24, 2005 Author Report Share Posted March 24, 2005 Lentamente muoreLentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ognigiorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi nonrischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero subianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di unosbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davantiall'errore e ai sentimenti.Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sullavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire unsogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire aiconsigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chinon ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamentechi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa igiorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi nonfa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando glichiedono qualcosa che conosce.Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivorichiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto direspirare.Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendidafelicità.Pablo Neruda Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
trickster Posted March 24, 2005 Report Share Posted March 24, 2005 Se potessi vivere di nuovo la mia vita.Nella prossima cercherei di commettere più errori.Non cercherei di essere così perfetto, mi rilasserei di più.Sarei più sciocco di quanto non lo sia già stato,di fatto prenderei ben poche cose sul serio.Sarei meno igenico.Correrei più rischi,farei più viaggi,contemplerei più tramonti,salirei più montagne,nuoterei in più fiumi.Andrei in più luoghi dove mai sono stato,mangerei più gelati e meno fave,avrei più problemi reali, e meno problemi immaginari.Io fui uno di quelli che vissero ogni minutodella loro vita sensati e con profitto;certo che mi sono preso qualche momento di allegria.Ma se potessi tornare indietro, cerchereidi avere soltanto momenti buoni.Chè, se non lo sapete, di questo è fatta la vita,di momenti: non perdere l'adesso.Io ero uno di quelli che maiandavano da nessuna parte senza un termometro,una borsa dell'acqua calda,un ombrello e un paracadute;se potessi tornare a vivere, vivrei più leggero.Se potessi tornare a viverecomincerei ad andare scalzo all'iniziodella primaverae resterei scalzo fino alla fine dell'autunno.Farei più giri in calesse,guarderei più albe,e giocherei con più bambini,se mi trovassi di nuovo la vita davanti.Ma vedete, ho 85 anni e so che sto morendo.Istanti - J.L.Borges Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
trickster Posted March 24, 2005 Report Share Posted March 24, 2005 "Muore ignominiosamente la repubblica.Ignominiosamente la spianoi suoi molti bastardi nei suoi ultimi tormenti.Arrotano ignominiosamente il becco i corvi nella stanza accanto.Ignominiosamente si azzuffano i suoi orfani,si sbranano ignominiosamente tra di loro i suoi sciacalli.Tutto accade ignominiosamente, tuttomeno la morte medesima - cerco di farmi intenderedinanzi a non so che tribunaledi che sognata equità. E l'udienza è tolta."(da Al fuoco della controversia)luzi.chi vuole potrebbe farla colonna sonora della politica dell'oggi.e perderebbe il succo di una poesia sublime, ancor prima che impegnata. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
GraffioDiLuna Posted April 8, 2005 Report Share Posted April 8, 2005 Volevo tutte le sbandateessere viva fino allo scorticoessere tavolo pietra bestiale esserebucare la vita coi morsiinfilare le mani nel suo pulsarela vita scavare la vita scrostarlasfondarla spericolarla battermi con lei finoai suoi sigilliper amore -per amore- tutto per amore.mariangela gualtieri. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Sere11 Posted April 10, 2005 Report Share Posted April 10, 2005 Io sono la Resurrezione e la VitaIo sono le cose che stanno e quelle che fluiscono.Io sono il marito e la moglieE la vittima e il coltello sacrificaleIo sono il fuoco, e il burro anche.T.S.Eliot Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
NoSurprises Posted April 16, 2005 Report Share Posted April 16, 2005 Lentamente muoreLentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ognigiorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi nonrischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero subianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di unosbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davantiall'errore e ai sentimenti.Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sullavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire unsogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire aiconsigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chinon ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamentechi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa igiorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi nonfa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando glichiedono qualcosa che conosce.Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivorichiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto direspirare.Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendidafelicità.Pablo Neruda citazione meravigliosa. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
NoSurprises Posted April 16, 2005 Report Share Posted April 16, 2005 Se riesci a conservare il controllo quando tuttiIntorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa;Se riesci ad aver fiducia in te quando tutti Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio;Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare,O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne, O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall'odio,E tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio;Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone; Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo;Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina E trattare allo stesso modo quei due impostori; Se riesci a sopportare di udire la verità che hai dettoDistorta da furfanti per ingannare gli sciocchiO a contemplare le cose cui hai dedicato la vita, infrante, E piegarti a ricostruirle con strumenti logori;Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite E rischiarle in un colpo solo a testa e croce,E perdere e ricominciare di nuovo dal principio E non dire una parola sulla perdita; Se riesci a costringere cuore, tendini e nerviA servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,E a tener duro quando in te non resta altro Tranne la Volontà che dice loro: "Tieni duro!".Se riesci a parlare con la folla e a conservare la tua virtù, E a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente,Se non riesce a ferirti il nemico né l'amico più caro,Se tutti contano per te, ma nessuno troppo;Se riesci a occupare il minuto inesorabile Dando valore a ogni minuto che passa, Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa, E - quel che è di più - sei un Uomo, figlio mio!Rudyard Kipling Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
bean Posted April 16, 2005 Report Share Posted April 16, 2005 davvero bella Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Sere11 Posted April 18, 2005 Report Share Posted April 18, 2005 RISCHIARERidere, è rischiare di apparire matti...Piangere, è rischiare di apparire sentimentali...Tendere la mano, significa rischiare di impegnarsi...Mostrare i sentimenti, è rischiare di esporsi...Far conoscere le proprie idee ed i propri sogni, è rischiare di essere respinti...Amare, è rischiare di non essere contraccambiati...Vivere, è rischiare di morire...Sperare, è rischiare di disperare...Tentare , è rischiare di fallire...Ma noi dobbiamo correre il rischio!Il più grande pericolo nella vita è quello di non rischiare. Colui che non rischia niente... non fa niente... non ha niente... non è niente!Rudyard Kipling(per te..) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Sere11 Posted April 24, 2005 Report Share Posted April 24, 2005 Ti darei il mio sangue Ed ogni mio pregioTi donerei i miei occhiPer vedere megliol’astro che infiamma in teTi darei le mie mani per lambire la tua ebbrezzache fulgida scorre in ogni tuo gestoTi donerei la mia sete di teE tu forse allora comprenderestiCon esatta percezioneCosa ti dice, costantemente,Il mio Ti amoanonimo Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
NoSurprises Posted April 26, 2005 Report Share Posted April 26, 2005 FelicitàC'è un'ape che se posa su un bottone de rosa: lo succhia e se ne va... Tutto sommato, la felicità è una piccola cosa. (Trilussa) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
holden Posted May 10, 2005 Report Share Posted May 10, 2005 Se quella notte, per divin consiglioLa Donna Rosa, concependo Silvio,avesse dato ad un uomo di Milanoinvece della figa, il deretanol'avrebbe preso in culo quella serasol Donna Rosa e non l'Italia intera. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
WIERDO Posted May 10, 2005 Report Share Posted May 10, 2005 Se quella notte, per divin consiglioLa Donna Rosa, concependo Silvio,avesse dato ad un uomo di Milanoinvece della figa, il deretanol'avrebbe preso in culo quella serasol Donna Rosa e non l'Italia intera. l'hai fatta te? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
holden Posted May 11, 2005 Report Share Posted May 11, 2005 Se quella notte, per divin consiglioLa Donna Rosa, concependo Silvio,avesse dato ad un uomo di Milanoinvece della figa, il deretanol'avrebbe preso in culo quella serasol Donna Rosa e non l'Italia intera. l'hai fatta te? no, credo benigni Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Greenplastic Posted May 21, 2005 Report Share Posted May 21, 2005 Arthur Rimbaud - Le Bateau IvreComme je descendais des Fleuves impassibles,Je ne me sentis plus guidé par les haleurs :Des Peaux-Rouges criards les avaient pris pour ciblesLes ayant cloués nus aux poteaux de couleurs.J'étais insoucieux de tous les équipages,Porteur de blés flamands ou de cotons anglais.Quand avec mes haleurs ont fini ces tapagesLes Fleuves m'ont laissé descendre où je voulais.Dans les clapotements furieux des maréesMoi l'autre hiver plus sourd que les cerveaux d'enfants,Je courus ! Et les Péninsules démarréesN'ont pas subi tohu-bohus plus triomphants.La tempête a béni mes éveils maritimes.Plus léger qu'un bouchon j'ai dansé sur les flotsQu'on appelle rouleurs éternels de victimes,Dix nuits, sans regretter l'oeil niais des falots !Plus douce qu'aux enfants la chair des pommes sures,L'eau verte pénétra ma coque de sapinEt des taches de vins bleus et des vomissuresMe lava, dispersant gouvernail et grappinEt dès lors, je me suis baigné dans le PoèmeDe la Mer, infusé d'astres, et lactescent,Dévorant les azurs verts ; où, flottaison blêmeEt ravie, un noyé pensif parfois descend ;Où, teignant tout à coup les bleuités, déliresEt rythmes lents sous les rutilements du jour,Plus fortes que l'alcool, plus vastes que nos lyres,Fermentent les rousseurs amères de l'amour !Je sais les cieux crevant en éclairs, et les trombesEt les ressacs et les courants : Je sais le soir,L'aube exaltée ainsi qu'un peuple de colombes,Et j'ai vu quelque fois ce que l'homme a cru voir !J'ai vu le soleil bas, taché d'horreurs mystiques,Illuminant de longs figements violets,Pareils à des acteurs de drames très-antiquesLes flots roulant au loin leurs frissons de volets !J'ai rêvé la nuit verte aux neiges éblouies,Baiser montant aux yeux des mers avec lenteurs,La circulation des sèves inouïes,Et l'éveil jaune et bleu des phosphores chanteurs !J'ai suivi, des mois pleins, pareille aux vacheriesHystériques, la houle à l'assaut des récifs,Sans songer que les pieds lumineux des MariesPussent forcer le mufle aux Océans poussifs !J'ai heurté, savez-vous, d'incroyables FloridesMêlant aux fleurs des yeux de panthères à peauxD'hommes ! Des arcs-en-ciel tendus comme des bridesSous l'horizon des mers, à de glauques troupeaux !J'ai vu fermenter les marais énormes, nassesOù pourrit dans les joncs tout un Léviathan !Des écroulement d'eau au milieu des bonaces,Et les lointains vers les gouffres cataractant !Glaciers, soleils d'argent, flots nacreux, cieux de braises !Échouages hideux au fond des golfes brunsOù les serpents géants dévorés de punaisesChoient, des arbres tordus, avec de noirs parfums !J'aurais voulu montrer aux enfants ces doradesDu flot bleu, ces poissons d'or, ces poissons chantants.- Des écumes de fleurs ont bercé mes déradesEt d'ineffables vents m'ont ailé par instants.Parfois, martyr lassé des pôles et des zones,La mer dont le sanglot faisait mon roulis douxMontait vers moi ses fleurs d'ombres aux ventouses jaunesEt je restais, ainsi qu'une femme à genoux...Presque île, balottant sur mes bords les querellesEt les fientes d'oiseaux clabaudeurs aux yeux blondsEt je voguais, lorsqu'à travers mes liens frêlesDes noyés descendaient dormir, à reculons !Or moi, bateau perdu sous les cheveux des anses,Jeté par l'ouragan dans l'éther sans oiseau,Moi dont les Monitors et les voiliers des HansesN'auraient pas repêché la carcasse ivre d'eau ;Libre, fumant, monté de brumes violettes,Moi qui trouais le ciel rougeoyant comme un murQui porte, confiture exquise aux bons poètes,Des lichens de soleil et des morves d'azur,Qui courais, taché de lunules électriques,Planche folle, escorté des hippocampes noirs,Quand les juillets faisaient crouler à coups de triquesLes cieux ultramarins aux ardents entonnoirs ;Moi qui tremblais, sentant geindre à cinquante lieuesLe rut des Béhémots et les Maelstroms épais,Fileur éternel des immobilités bleues,Je regrette l'Europe aux anciens parapets !J'ai vu des archipels sidéraux ! et des îlesDont les cieux délirants sont ouverts au vogueur :- Est-ce en ces nuits sans fond que tu dors et t'exiles,Million d'oiseaux d'or, ô future Vigueur ? -Mais, vrai, j'ai trop pleuré ! Les Aubes sont navrantes.Toute lune est atroce et tout soleil amer :L'âcre amour m'a gonflé de torpeurs enivrantes.Ô que ma quille éclate ! Ô que j'aille à la mer !Si je désire une eau d'Europe, c'est la flacheNoire et froide où vers le crépuscule embauméUn enfant accroupi plein de tristesses, lâcheUn bateau frêle comme un papillon de mai.Je ne puis plus, baigné de vos langueurs, ô lames,Enlever leur sillage aux porteurs de cotons,Ni traverser l'orgueil des drapeaux et des flammes,Ni nager sous les yeux horribles des pontons. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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