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clamoroso o non claomoroso...ma chissene!!

è il gruppo che mi ha fatto capire che è ancora possibile nel 2010 scrivere belle canzoni cazzo...

straordinari dal vivo...

per me storicamente avranno un'importanza immensa....chi li paragona ai Coldplay non ha capito una sega...

però uffa a me non va il video "We Used To Wait"!!!

ma bisogna avere per forza Chrome??

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Nel risponderti, Macs, credo di dover' anticipare un presupposto: il fatto che si sia su piani di discussione molto diversi che non mi sembrano molto conciliabili.

Io parlo di necessità d'un ritorno alla salvaguardia della musica in quanto arte, tu mi rispondi parlando di vendite e commercio; io mi scaglio contro il fatto che non tutti abbiano chances in relazione a quanto effettivamente la loro arte riesce a dare contributi importanti alla forma artistica alla quale appartengono, tu mi rispondi dicendomi che se non si vende un tot non si può accedere a certe cose (giustissimo, capiamoci! È che l'errore è etimologico, è proprio a monte, è questo il mio punto!)... .

Ripeto (e credo non lo farò ulteriormente perchè, a un certo punto... ho scritto un'infinità...! :D): io non accetto che si speculi su una forma artistica, ma non perchè qualcuno di distante dalla musica ne stia traendo profitti infiniti ma perchè gli stessi musicisti e gli stessi ascoltatori si sono uniformati sotto il pensiero del "devo vendere".

Questo ha DISTRUTTO degli episodi artistici a mio modo di vedere importanti e STA DISTRUGGENDO, concretamente, un ramo fondamentale delle arti, quindi provo un fastidio fisico, perdonatemi, nel sentirmi dire che "si debba vendere", che "tiziocaio sperimentale non vende" (e quindi non può permettersi di progredire) e quant'altro.

Questo significa, chiaro e tondo, che non ci si dovrebbe poter' permettere di FARE ARTE, ma solo INTRATTENIMENTO. Questo significa che allo stato attuale il giocoliere può farsi una vita, Boccaccio no.

E, si badi bene: il fatto che "ormai sia così" non significa per nessunissimo motivo che debba continuare ad esserlo, ma il cambiamento non dovrebbe mai partire dall'alto bensì dal basso. Ma come può partire dal basso se proprio da lì tutti sono convinti di dover' essere liberi di premiare un disco solo perchè è "perfetto per quando vado a farmi la corsetta nel parco"?

è qui l'errore principale, tu vuoi un RITORNO. scordatelo! indietro non si può tornare, primo perché è impossibile e secondo perché è sbagliato.

se mi dici che vuoi MODIFICARE il futuro e renderlo migliore il tuo discorso è perfetto, ma tirare in ballo il passato è un errore colossale, anche perché il passato è stato tale proprio perché il mondo era diverso. applicare un modello passato al mondo d'oggi sarebbe terribile.

senza contare che poi anche nel tanto amato e rimpianto passato le cose non è che funzionassero sempre alla grande eh.

si sono uniformati al "devo vendere" non solo per un "volere" loro ma anche perché questo è stato anche imposto da fattori esterni, come per esempio l'invenzione dei lettori mp3, che hanno esasperato la ricerca del "singolo" a discapito dell'album. e anche dal fatto che ormai alla musica si dedichi AMPIO SPAZIO MA DISTRATTO ASCOLTO. mi spiego, ormai c'è l'abitudine di ascoltare musica mentre si prepara il sugo, mentre si leggono le notizie del giorno su internet, mentre si defeca, ecc... questo porta ad una perdita di attenzione, ad un cercare ogni 3 minuti e 20 una canzone diversa e via così.

è quasi estinta la pratica di ritagliarsi 40 minuti in una giornata dove risultare praticamente irreperibili per Ascoltare un disco.

quello che voglio arrivare a dire è che le colpe sono da distribuire praticamente equamente tra musicisti, pubblico, progresso ed economia.

sono tutte cose concatenate e o le modifichi tutte e quattro insieme o non avrai mai grandi risultati.

è vero che allo stato attuale è molto più facile che un giocoliere possa farsi una vita rispetto a Boccaccio, però mi sembra che anche nel passato le cose non fossero poi così clamorosamente diverse.

quanti hanno assunto lo status di "artista" soltanto una volta finiti nella tomba?

e le avanguardie? quante volte sono state prese a pesci in faccia? salvo poi 50 anni dopo riconoscere "ah eh, minchia se erano avanti".

è una "guerra" che non si risolverà mai questa, e PER FORTUNA aggiungerei, altrimenti si perderebbe anche lo stimolo a fare certe cose.

Il fatto che effettivamente vendano non mi pare in discussione, quando dico "i dischi non si vendono più" porto semplicemente un dato di fatto: i dischi si scaricano e, ripeto, bisogna uscire dall'illusione che un artista possa vivere di dischi: si vive di concerti. Certo, le copie si vendono ancora, ma assolutamente non ai livelli di anche solo 10 anni fa, quindi gli introiti che si possono ottenere dai dischi sono, ormai, solo una parte sempre maggiormente minoritaria della fetta dei guadagni d'un gruppo e d'un'etichetta, tanto è vero che le maggiori etichette mondiali stanno sempre più trasformandosi in agenzie di promozione eventi.

ma per carità, nessuno ha l'illusione che si possa vivere di dischi, il mio era solo un esempio per dirti "vendono dischi, la gente li ascolta e va ai loro concerti". e questo DA SEMPRE.

il pubblico non l'hanno conquistato con la pubblicità o con le recensioni di pitchfork, l'hanno semplicemente stregato con i loro live, con i loro dischi, con le cover, con la loro disponibilità.

da quanto hai scritto sembrava quasi che avessero avuto successo per caso, costruito a tavolino.

per carità, qualcosa sarà stato anche costruito a tavolino, non lo si mette in dubbio, ma seguendoli dal 2003 (praticamente allo stesso livello di maniacalità con cui seguo i Radiohead) ti posso assicurare che questo successo è stato esponenziale e guadagnato.

poi oh, capisco anche che adesso possa dare fastidio vederli su tutte le copertine o sentire gente assurda che ti dice "oh uè oh, hai ascoltato Duburban Wonz il disco degli Archèid Fairrr? che figata! wowow, iuppidù, supercalifragilistichewinbutleroso".

però oh, è così, ad un certo punto l'esposizione mediatica ti mette in una posizione dove ti fai anche dei nemici non per quello che sei ma perché "vedo la tua faccia ogni dannato giorno".

attenzione: non sto dicendo che "eh vabbé, è così. accettiamolo" ma che bisogna fare ben altro per combattere questo fenomeno. e alcune cose da fare sono ben fuori dalla nostra portata.

In effetti temo d'aver' usato un termine forse inappropriato ma mi riferisco al comparto che gira attorno ad un grosso nome musicale: fotografi, stilisti, manager, televisione, agenzie pubblicitarie... .

:uhm:

ancora non ho capito bene dove intendi arrivare, ma se intendi dire che si vestano in un certo modo giusto per avere più appeal commerciale ti stoppo subito.

i vestiti non glieli scelgono o impongono stilisti, fotografi, manager o altro ma li scelgono loro, da sempre. è da Funeral che scelgono di salire sul palco vestiti a tema, sempre uguali, ogni sera.

per loro il vestito fa parte della scenografia.

Ma appunto, Macs: ma se siamo d'accordo su questo nella teoria, perchè poi nella pratica dissentiamo l'un dall'altro? Se questa gente che crede di fare arte e fa immondizia prolifera è perchè tutti, proprio grazie al mondo della pubblicità e del commercio, se sono bravi venditori possono permettersi il lusso di non promuovere nulla! Di fare solo casino ma, con questo, attrarre interesse!

è anche perché tutti hanno accesso agli strumenti per farlo (e non parlo solo di strumenti musicali).

per esempio, bastano 400€ e ti compri una telecaster e con internet puoi far conoscere la tua musica.

in passato era così facile fare musica?

è cambiato il rapporto artista/pubblico, ora tutti possono fare e sentirsi gli artisti. c'è in giro gente tristissima che compra una chitarra e siccome non è capace di fare due accordi di fila tira fuori un brano composto da 12 note lunghe e dice "eh mi ispiro ai pink floyd, la mia è psichedelia, ho l'arte dentro e sono un ragazzo SOFFERTO".

capisci anche tu che ad una persona così viene istintivo rompere in testa almeno un divanoletto.

è verissimo che pubblicità e commercio hanno dato una mazzata assurda alla musica, ma questo non è avvenuto soltanto per meri interessi economici, è avvenuto perché ha trovato terreno fertile in cui fare le radici.

In questo senso io non dico che gli AF facciano solo casino, ma tu hai presente cosa gli si muova intorno e quanto non si muove intorno, ad esempio, a toh, Caribou o peggio ancora Benoit Pioulard?!

E allora, dico io, perchè non ci si sforza tutte le volte di ampliare il proprio raggio visivo, di mettere in dubbio ciò che un'accorta campagna pubblicitaria può far' passare per "sicuro", di conoscere altre realtà, di lasciarsi emozionare ma anche scrivere il perchè d'una mancanza d'emozione e non aver' paura di passare per "impopolari" o "fuori moda"?

sì, ma mi rendo anche conto che sia una cosa normalissima.

tralasciando Caribou, per cui si potrebbe fare lo stesso discorso degli AF ma in scala canadese anziché globale, pensi che Bernard Pioulard possa mai raggiungere anche la metà della fetta di pubblico degli AF?

ascoltando Maginot e Wake Up, quale delle due è più facile che resti in testa ad una persona?

se rispondi "la prima" beh, mi sa che sopravvaluti un po' le persone.

è giusto quello che dici sull'ampliare il proprio raggio visivo, ma è altrettanto giusto sapere riconoscere qualcosa di buono anche se è pubblicizzato e "alla moda".

detto sinceramente, non penso sia il tuo caso, ma sai quanta gente ho visto scagliarsi contro gli AF solo perché ora sono "alla moda"?

che poi per carità, può piacere e non piacere eh, non sto certo dicendo che The Suburbs sia l'album sceso in terra per salvare l'umanità, però se da una parte è vero che bisogna sforzarsi di guardare oltre i prodotti pubblicizzati e anche vero che non ci si può scagliare a priori contro i prodotti pubblicizzati.

In questo senso, per l'ennesima volta, io cercherei di tenere i Radiohead fuori da questo contesto che, sinceramente, li penalizza e li sminuisce; è un peccato non poterlo fare perchè più in basso c'è un altro quote che li include!

no. tu pensi ch'io li stia mettendo sullo stesso piano, ma non lo sto facendo. ti sto solo facendo notare che hanno dei punti (negativi) in comune.

tutto qua. mai parlato di impatto sulla musica.

Poi non son' neanche lì a dire che qualunque cosa facciano siano degli inetti: onore al merito, se si muovono bene a livello di relazioni complimenti! Ma non è questo il mio punto.

ma neanche il mio, io stavo solo rispondendo alla domanda che tu avevi fatto.

Again, siamo d'accordo! La fortissima differenza è che io non credo questo stato di cose sia da accettare passivamente, peggio ancora se si è coscienti di quali sono gli affluenti che danno linfa al fiume!

sì ma io non ti ho detto accettare passivamente, io ho semplicemente fatto il quadro della situazione.

il fatto è che né tu, né io, né chiunque altro singolarmente può fare qualcosa (di significativo intendo). ergo c'è bisogno di muovere forze maggiori e tutte insieme, ed è una cosa che non si fa da un giorno all'altro.

con questo non voglio dire che sia irrealizzabile, ma che sia assurdo partire puntando il dito contro un disco "pubblicizzato".

capisco anche che magari si punti il dito contro il "pubblicizzato" e non contro il disco, ma non serve a nulla se non si offrono alternative concrete.

E difatti questo non è giusto dal mio punto di vista, tutto qua. Il fatto che non sia una regola scritta non impone che si debba agire in tutt'altro modo!

certo, non lo impone, e per fortuna. ma bisogna operare una scelta. non tutti possono agire in quel modo.

e questo non deve precludere il fatto che un "intrattenimento" possa essere fatto in modo impeccabile e anche superiore per esempio ad un lavoro di sperimentazione.

il punto è che qualunque gestione economica dovrebbe essere posta, in sequenza, MOLTO DOPO ogni decisione artistica.

non d'accordo. dopo, sì. MOLTO dopo, no.

non inteso nel senso "devo fare soldi" ma nel senso che bisogna pur anche guadagnarsi la pagnotta.

ti faccio un esempio. un tizio vuole fare un disco sperimentale, "musica per ruspe", creato con rumori di ruspe che si sfracellano tra di loro. ok, benissimo. ma deve TASSATIVAMENTE mettere in conto che quelle ruspe le deve pagare e possibilmente deve anche portare a casa i soldi per mangiare.

per quanto sia assurdo l'esempio la questione economica non può essere presa così tanto dopo. purtroppo non è più come un tempo che il Signore di turno manteneva l'artista che poteva dunque essere libero di creare senza vincoli economici o di altro tipo.

bada bene, non sto dicendo che bisogna piegare la propria musica al puro scopo commerciale, sto solo dicendo che in qualche modo bisogna rientrare nelle spese, anche accettando magari la pubblicità che ti da modo di essere più esposto.

Per il resto il fatto che tu possa dare un'etichetta più volentieri in mano a un manager che il giorno prima gestiva la FIAT* piuttosto che ad un musicista che conosce bene il suo lavoro credo sia solo una naturale conseguenza d'un modo di vedere le cose (NON TUO o non solo tuo) che, per quanto mi riguarda, non è inerente con discorsi artistici.

no, non è ch'io sia più propenso a dare in mano un'etichetta ad un manager rispetto ad un musicista. io sono più propenso a dare un'etichetta in mano ad una persona equilibrata che possa compiere delle scelte oculatamente, con il giusto distacco dal lato economico e da quello artistico.

insomma, un manager me la castra, un musicista me la manda in malora. non è la regola eh, però diciamo che spesso è così. ci vogliono persone adatte a questa mansione. un manager vorrebbe la produttività e l'aumento dei guadagni, un musicista farebbe pendere la bilancia dalla parte della musica.

e sia chiaro per me la bilancia deve pendere più dalla parte della musica che da quella dell'economia, però non in maniera spregiudicata.

per questo per me sarebbe cosa ottima che le etichette fossero gestite da persone con capacità di questo tipo (oddio, a volte già lo sono, però io intendevo idealmente).

Anche qui, non so cos'abbiano di "difficile all'ascolto" gli esempi del precedente messaggio ("Love Is New" e "Antique Bull"), perlomeno non so cosa possano avere di maggiormente difficoltoso rispetto agli Arcade Fire.

capisco che si possa scendere nel campo del personale, però trovo decisamente più immediata una canzone come Rebellion rispetto a che ne so, Shampoo Suicide.

e questo non per dire che a livello di potenziale sia maggiore la prima rispetto alla seconda, ma come primo ascolto sia più facile che colpisca la prima.

dopo 56 pagine nessuno ancora mi ha motivato quel "sono un gruppo clamoroso".

non è necessario giungere ad un punto in cui ci si guardi in faccia, ci si dia un cinque e si dica "wow! sì, sono un gruppo clamoroso".

cioè che è clamoroso per me può non esserlo per te e viceversa, non è necessario essere d'accordo e avere gli stessi gusti. a te per esempio piacciono gli Oasis a me no. per te sarò un disadattato, amen.

tuttavia io mi sforzo di capire perché per te possano essere un gruppo clamoroso e rispetto anche la tua opinione. non mi pongo nella condizione di dire "non mi vanno a genio quindi non sono clamorosi e non capisco proprio come possano essere definiti clamorosi", piuttosto accetto il fatto che per te lo siano e per me no e senza pensare "per te sono clamorosi perché non capisci una fava".

la voglia di aver ragione irriducibile di max

di solito si entra nelle discussione per dire la propria, no? è normale che uno voglia dire la sua.

non pretendo di aver ragione, io ti dico la mia e ti dico perché in certe valutazioni non sono d'accordo.

il bello di una discussione è proprio il confrontarsi, non l'entrare in una discussione e dire "tu hai ragione e tu invece hai solo un'irriducibile voglia di aver ragione".

c'è molta differenza nel modo di porsi. oltretutto, conoscendo e apprezzando gli AF da anni mi viene istintivo entrare in una discussione dove li si bolla come un fenomeno modaiolo per portare la mia esperienza, che sarà anche l'esperienza un po' cieca di chi ne è fan da lungo tempo, ma è sicuramente un'esperienza da tenere in considerazione, se non altro perché conosco praticamente tutto ciò che li riguarda dal loro primo EP fino ad oggi.

per il resto libero di pensarla come vuoi, non sono certo qua ad evangelizzare per conto dei canadesi, sto semplicemente cercando di apportare la mia esperienza al tuo pensiero. se poi tu ritieni che il tuo pensiero sia quello giusto e che non abbia bisogno di altro io non mi offendo.

ah il discorso tuo max su mirò e gli artisti tuttologi lo condivido pienamente lo sai. però il fatto che sapesse disegnare perfettamente è già di troppo. per dire, anche se fontana non sapesse da che parte si prende un pennello, questo non intaccherebbe minimamente la sua rilevanza storica: è l' IDEA del taglio che è stata clamorosa, non la tecnica. a quel "lo potevo fare anch'io" si risponda "solo dopo averlo visto già fatto".

ok, in quel caso conta l'idea, ma prendi per esempio Georges Seurat ed il puntinismo. sarebbe stata la stessa cosa se Seurat fosse stato privo di tecnica?

bisogna saper diversificare gli ambiti. in alcuni può prevalere l'idea, in altri lo studio e la "consapevolezza" (come giustamente hai sottolineato tu in un altro post) e in altri la tecnica.

però uffa a me non va il video "We Used To Wait"!!!

ma bisogna avere per forza Chrome??

sì. c'è in piedi anche una questione incredibile perché in realtà se il video fosse davvero in html5 dovrebbe essere compatibile anche con firefox. invece a quanto pare gli sviluppatori di google hanno utilizzato una variante di html5 in modo tale da risultare leggibile solo da chrome.

sinceramente non ho le competenze tecniche per tecniche per decretare se sia una bufala o meno, per questo ti rimando alle due voci principali: google e techcrunch ;)

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mai avuta la pretesa di far passare gli oasis come gruppo clamoroso o come miglior band in giro (non da sobrio almeno :lol: ).

capisco perfettamente il tuo discorso, che infatti rientrava nel mio punto 1., quello dell'emotività, della soggettività, quello del non posso dire niente se ti piacciono così tanto, anche perché pure a me piacciono (a parte il terzo, e non venirmi a dire la storiella dei sobborghi perché non c'entra un pazzo, fa cacare musicalmente intendevo io! ^_^ ).

6 anni non sono niente! contando poi 3 dischi, di cui uno mediocricissimo.

comunque, via, chiudiamola qui, vi piacciono, lo rispetto, capisco il paragone con what's the story, perfetto. sono facili e immediati. perfetto. in realtà capisco perfettamente anche perché loro "sì" e i bss "no".

ma non capisco come facciate a passare dal "mi piacciono una sbregafiga" al "sono la miglior band del pianeta". ecco qui rischiate di fare la mia parte da sbronzo.

:uhm:

L'unico punto su cui possiamo dibattere in eterno è il mediocrissimo del terzo disco, e il tuo considerare sei anni come nulla. Per quanto mi riguarda, sei anni (anzi, facciamo tre dischi) di ottima produttività sono sintomo di bravura, o comunque, di non "successo per motivi ignoti".

E' un punto potenzialmente infinito, meglio chiuderla quà, abbiamo opinioni parallele, amen.

Comunque, per quanto mi riguarda, NON sono la miglior band del pianeta neanche se debelliamo la metà delle band attualmente esistenti. :lol: Sono una ottima band, che ascolto con piacere, e che se passa dall'Italia vado a vedere ben volentieri, e penso la stessa cosa, chessò, dei Beach House, dei Franz Ferdinand o dei National, ma ben lungi da me nomirarli come "LA" band e non come "una" band.

Se esiste gente che li considera così, beh, korgcordo con te, è una opinione scandalosamente esagerata, così come reputo un'opinione un po' esagerata quella che vede i Pink Floyd la migliore band della storia (questo per dirti, anch'io ho delle opinioni apparentemente "estreme").

In sostanza, miglior gruppo del pianeta? Manco per il cazzo. Band di livello? Si, per quanto è un discorso legato alla mia emotività, e quindi potenzialmente infinito.

Alla fine, come al solito, concordiamo sulla sostanza ma il tuo essere veneto, brutto, stupido e cattivo mi fa pensare che tu stia sparando cagate. :prego:

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dunque, Korg non ama gli arcade fire, soprattutto perche' secondo lui non creano musica degna di tutto questo clamore.

Max cerca di dire che in fondo il clamore non e' del tutto ingiustificato, constatando che comunque tante di queste cose che si fanno per gli arcade fire non sono poi cosi' atipiche, per una band che abbia venduto discretamente.

io credo di essere piu' maxofilo, in questo caso. per quanto riguarda il discorso sul video super tecnologico, ad esempio, io direi anche che con i primi due dischi avran fatto soldi a palate, e mi sembra normale che abbiano mezzi superiori rispetto a chi non e' ancora emerso.

Ora c'e' anche da dire, che gente come me o max e tanti altri (utenti del forum e non), non saremo dei grandi esperti di musica in ogni suo aspetto compositivo-produttivo-registrativo, ma li giudichiamo comunque una proposta valida sotto diversi punti di vista.

io non amo i radiohead per moda, li ho sentiti alla radio e mi son rimasti in mente a poco a poco, canzone dopo canzone, suono dopo suono, intervista dopo intervista, live dopo live. Ai tempi non avevo internet, era il 1997, e non sapevo che fossero di moda. non avevo la minima idea di cosa piacesse alla critica o ai depressi di mezzo mondo, pero' sicuramente nel mio ambiente e tra i miei amici-conoscenti-parenti-compagni di classe non andava di moda ascoltarli. sin da subito inorridivo ai commenti di chi li provava dopo essere stati convinti dai miei commenti entusiasti.

fino ad allora ero molto immerso nel mondo della musica dance. anche li', pero', controllando la mia collezione di vinili, si poteva vedere una certa ricerca del suono, dell'atmosfera, dell'idea, della melodia, che mi metteva in disparte rispetto alla media. quando mettevo i miei dischi preferiti ad una festa, la gente lasciava la pista e se ne andava a imboscarsi con la propria fiamma.

Quando con la mia modesta band ho cercato di ricreare le canzoni dei radiohead, sono diventato molto piu' consapevole riguardo agli arrangiamenti, abituando l'orecchio a separare i vari suoni. col senno acquisito, riascoltando canzoni che storicamente mi erano piaciute in diversi momenti della mia vita, mi son reso conto che avevo comunque una innata predisposizione ad un certo tipo di arrangiamento, ricco e ricercato; a soluzioni sonore particolari e uniche. non ero un fan di musica da sottofondo, non ricercavo parole strappalacrime o che mi facessero sentire parte di qualcosa.

Amavo i suoni.

tutto questo preambolo per dire che non mi si puo' dire di essere uno che ama gli arcade fire per moda. o che il macello di chiasso fatto intorno a loro possa aver inibito la mia capacita' di giudizio.

Spiego dunque come sono giunto ad amarli.

Una sera stavo chattando con Max su messenger, e come spesso accadeva tra di noi, si parlava di musica, credo. Allora lui mi dice: "ascolta gli arcade fire!".

Onestamente, detto da uno che ha aperto il forum della mia band preferita, mi pare un consiglio da seguire.

Scarico allora una canzone a caso: "in the back seat". rimango folgorato, da suoni che non mi aspettavo, da una voce e da una melodia che mi tagliavano il cuore in due, da tematiche non banali. (vedi QUI)

Al secondo download, "une annee sans lumiere", rimango deluso. la canzone non mi piaceva, e la voce di lui non mi ispirava piu' di tanto (vedi QUI).

Poi cosa e' successo? mi capita di vedere un live!

per la precisione, questo: http://www.youtube.com/watch?v=-q2HeuLvkq4

rimango felicemente impressionato da diverse cose: dal modo in cui sembrano suonare con gusto e divertimento, dagli strumenti atipici per ogni tipo di band da me ascoltata fino ad allora (o perlomeno, non usati live, o relegati a musicisti di supporto, non facenti parte della band), per il fatto che fossero tutti vestiti a tema col titolo dell'album, per i tizi coi caschi, per la chitarra di Win, il fatto che tutti cantassero, per la canzone in se'.

da li ho deciso di dar loro una seconda chance, procurandomi le altre canzoni di funeral ad una ad una. Beh, il dettaglio inerente alla voce, si era andato smorzando, anche perche', probabilmente non mi piaceva quella canzone e basta. Ogni brano mi sembrava un gioiello a parte, riconoscibilissimo sin dal primo ascolto, con suoni che mi scaldavano il cuore. guardando altri live, amavo anche quel loro alternarsi ai vari strumenti, cantare tutti in coro, metterci l'anima.

sopra ogni altra cosa, amavo quelle canzoni! non tutte, ma almeno 7/10.

il cd lo avro' ascoltato centinaia di volte in quel periodo (e alla fine l'ho anche comprato, uno dei miei primi acquisti on-line con opstepay)!

Mi piacevano anche i testi, non banali, e non smielati.

credo che tanta gente abbia avuto un percorso simile al mio, ed in questo senso credo che gli arcade fire si siano meritati la stima che hanno.

Da bravo GEEK, come per ogni cosa che mi interessa, ho cominciato a documentarmi, procurandomi i dvd dei loro concerti, guardando interviste su youtube.

Mi hanno proprio ammaliato, anche per la loro onesta', umilta', semplicita' disponibilita'.

Poi e' venuto Neon Bible, che secondo me era un Funeral amplificato e potenziato, che cercava di fare leva su tutti quegli aspetti che avevano reso gli arcade fire famosi. a me piace, ma non so giudicare la sua importanza e la sua validita' concettuale a priori.

Sono anche andato a vederli dal vivo un paio di volte, riuscendo a parlare con win, col batterista e col suonatore di corno francese che talvolta li accompagna sul palco. son riuscito a scambiare un saluto con regine, a farmi odiare da quello coi capelli rossi (che adesso non sopporto piu'), e a vederli provare in camerino la canzone che poi hanno eseguito in mezzo al pubblico prima di salire sul palco (the guns of brixton dei clash). (Vedi foto QUI :smoke: )

in quella foto win stava dietro la porta, ma poi e' uscito a salutarmi, con in mano quella chitarrina che usa in Keep the car running. Mi e' sembrato cosi' semplice, disposto a parlare col primo pinco pallino che sbirciava nel camerino, promettendomi anche di provare a farmi entrare dal retro, visto che non avevo il biglietto).

per quanto riguarda the suburbs, faccio un paragone coi radiohead: al terzo album erano pompatissimi, e seguivano alla grande tutte le regole del music bussiness, promuovendo il loro disco in pompa magna, ovviamente grazie alla loro etichetta e visto il successo dei primi due album. tutti li osannavano a livello di critica e media. Poi come sappiamo si e' visto che lo facevano a malincuore, e dall'album successivo han cominciato a prendere le distanze dai metodi convenzionali di promozione (pur tornandoci successivamente, seppur con certi limiti).

the suburbs mi piace, forse e' troppo lungo, alcune canzoni avrebbero potuto starne fuori, a mio parere. Secondo me han cercato di fare un certo cambiamento di forma, con meno cori, meno arrangiamenti sfarzosi, meno stile abbigliativo unico. Rimangono lo spirito e le tematiche, che apprezzo.

scusate la lunghezza, anche io sono notoriamente prolisso!!!

volevo solo dare una certa credibilita' alla mia opinione sull'offerta musicale degli arcade fire.

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ragazzi che post eterni, sembra di stare a messa.

io sinceramente questo live clamoroso, a bologna, non l' ho proprio visto. lui in particolare sembrava tirato fuori dal congelatore 2 ore prima del concerto, il resto della band seguiva le orme del cantante. non mi piace come canta; al contrario lei, alice (nel paese delle meraviglie), felice e gioiosa, canta bene ed emoziona (con questo non voglio assolutamente dire che l' emozione è legata alla felicità)

a farla breve poca emozione per buona parte del concerto, caratterizzato da molti alti e bassi sulla prima parte, e da un buon livello costante nell' ultima parte.

In cd mi piacciono molto, mi emozionano. non nego che dopo il live mi sono scesi un po'

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@amico mio: io non voglio mai più chiavare invece! :ok:

@pan: ho cambiato idea, non sono minimamente paragonabili con gli oasis, nonostante io capisca quello che intendevi. altra pasta, altro impatto, altri tempi, altra storia insomma.

@max: mai detto che se non piacciono a me allora sono cacca! forse non hai letto i 23904mila interventi in cui mettevo le mani avanti proprio per evitare si arrivasse a questa conclusione, anche perché, riripeto, a parte l'ultimo a me piacciono. solo, se mi dici che sono oggettivamente clamorosi, ti dico no, o meglio, ti chiedo un "perché mai? dove?", e qui con rispetto non contano 19 anni di documentazione e di affetto per la band, quando una cosa è palese è palese. se invece, come credo d'aver capito, il tuo era un "secondo me sono clamorosi", allora neanche stiamo a discuterne, rispettabilissimo.

e quel "voglia irriducibile di aver ragione" era per prenderti bonariamente in giro, te lo dico spesso, era su quella linea, non era un intervento a casaccio giusto per rompere le balle, anche se solo dopo mi son reso conto che poteva suonare in maniera poco felice. :)

detto ciò, dal post di greenplastic, temo di esser giunto ad una conclusione diversa ancora, ovvero loro ERANO una band clamorosa, quel video di neighbourhood live era stratosferico. peccato non siano più così, dai live che ho potuto vedere, e che si siano "normalizzati" in termini di schizofrenia da palco.. quei caschi erano geniali :bye:

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ho seguito la discussione ma non ho letto tutto, piuttosto mi leggo l'Adone di Giovanbattista Marino:)

per me

1) gli arcade fire sono bravi, ma c'è gente anche più brava

2) Nolente o volente la campagna di marketing incide sul successo del disco o di un artista.

3) Tanti artisti meriterebbero di più: J.S. Bach stesso in vita era molto meno famoso di quanto lo siano attualmente i Broken Social Scene. E' il tempo il vero sovrano!

4) vogliamo sapere le disavventure sessuali!!

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