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Radiohead su web & social


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3 minutes ago, Sexbeatles said:

Intendevo dire che comunque il "valore zero" dell'ascolto digitale esiste già.

 

ma si, infatti stiamo dicendo tutti un po' la stessa cosa....non sarebbe niente di sconvolgente "tecnicamente", mentre sarebbe interessante il passaggio fans-release

è un'ipotesi fantasiosa...ovviamente, ma interessante^_^

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9 minutes ago, Purenoise said:

beh non è proprio la stessa cosa, soprattutto per il modo in cui metti il prodotto sul mercato.
una distribuzione "spontanea" sul web avrebbe tutto un altro effetto.

Che poi è esattamente l'esatto contrario di quello che hanno fatto gli U2...gratis si, ma con una diffusione spontanea...

Tutto questo però per dimostrare cosa? Possono permetterselo pochi artisti di pubblicare qualcosa senza alcun tipo di annuncio o promozione...

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Just now, OKPC_82 said:

Che poi è esattamente l'esatto contrario di quello che hanno fatto gli U2...gratis si, ma con una diffuzione spontanea...

 

a questo ho pensato anche io... e mi da una ragione in piu' per pensare che possano farlo ;)

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Just now, OKPC_82 said:

Che poi è esattamente l'esatto contrario di quello che hanno fatto gli U2...gratis si, ma con una diffuzione spontanea...

Tutto questo però per dimostrare cosa? Possono permetterselo pochi artisti di pubblicare qualcosa senza alcun tipo di annuncio o promozione...

considera quanti soldi farebbero le piattaforme di streaming ecc. dalla diffusione di un disco dei radiohead, e considera quanti ne perderebbero potenzialmente da una diffusione spontanea.

io lo vedo come un messaggio piuttosto forte

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1 minute ago, OKPC_82 said:

Che poi è esattamente l'esatto contrario di quello che hanno fatto gli U2...gratis si, ma con una diffuzione spontanea...

Tutto questo però per dimostrare cosa? Possono permetterselo pochi artisti di pubblicare qualcosa senza alcun tipo di annuncio o promozione...

gli u2 hanno un cantante megalomane che non si rassegna al fatto di non essere più al centro dell'universo e ha voluto ficcare il suo disco in ogni dispositivo con la mela sopra

anche thom è un megalomane, come tutti gli artisti super famosi, ma lui almeno cerca di nasconderlo

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tutto questo è bello e affascinante, però, e lo dico da musicante, mi starebbe un po' sulle palle se i radiohead continuassero a non dare valore alla musica - anche se loro - paventando ancora questa idea della musica per tutti a gratis perchè tanto loro possono permetterselo. Anche se poi dovessero mettere online un sito per acquistare il disco. 

Io non sopporto il concetto del lavoro for free, che ci volete fare...

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Just now, Wanderer said:

tutto questo è bello e affascinante, però, e lo dico da musicante, mi starebbe un po' sulle palle se i radiohead continuassero a non dare valore alla musica - anche se loro - paventando ancora questa idea della musica per tutti a gratis perchè tanto loro possono permetterselo. Anche se poi dovessero mettere online un sito per acquistare il disco. 

Io non sopporto il concetto del lavoro for free, che ci volete fare...

beh, qui si parla solo di distribuzione.
dal lato live, ad esempio, i soldi girano eccome.
sul non dare valore alla musica non saprei, alla fine l'obiettivo di questa boutade è solo fare crescere l'hype e dare segnali all'industria musicale, una volta che il disco uscirà qui saremo ancora dietro a parlare della loro evoluzione musicale e dei nuovi pezzi.
secondo me semplicemente in questa fase la musica non c'entra... non ancora.

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A me torna in mente un'altra cosa. 

"Il nuovo album sarà un'opera d'arte"

Se così fosse,letteralmente,come si potrebbe diffondere o pubblicare? Perché inizia a tornare una certa coerenza tra parole e comportamenti. Non alludo a nulla e mi sembra esagerato,ma credo comunque che questa frase sia stata presa troppo sottogamba e non interpretata a dovere

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4 minutes ago, Purenoise said:

considera quanti soldi farebbero le piattaforme di streaming ecc. dalla diffusione di un disco dei radiohead, e considera quanti ne perderebbero potenzialmente da una diffusione spontanea.

io lo vedo come un messaggio piuttosto forte

Se non mettessero il disco in streaming il gesto acquisterebbe il valore di protesta, ma non capisco perchè tenere tutto il vecchio catalogo su Spotify...

C'è qualcosa mi sfugge in tutto questo...

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2 minutes ago, OKPC_82 said:

Se non mettessero il disco in streaming il gesto acquisterebbe il valore di protesta, ma non capisco perchè tenere tutto il vecchio catalogo su Spotify...

C'è qualcosa mi sfugge in tutto questo...

Ti sfugge che i diritti sono in mano ad XL e non a Thom Yorke.

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2 minutes ago, OKPC_82 said:

Se non mettessero il disco in streaming il gesto acquisterebbe il valore di protesta, ma non capisco perchè tenere tutto il vecchio catalogo su Spotify...

C'è qualcosa mi sfugge in tutto questo...

sì su questo sono d'accordissimo.
insieme alla mancata cancellazione dei profili twitter dei greenwood sarebbe una crepa in questa bella impalcatura mediatica che stanno creando.

(detto questo, non so esattamente il loro contratto con spotify e soundcloud cosa preveda...) 

EDIT: ha spiegato tutto sexbeatles

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11 minutes ago, Purenoise said:

beh, qui si parla solo di distribuzione.
dal lato live, ad esempio, i soldi girano eccome.
 

si ma a me piacerebbe che alla gente si ri-scolpisse in testa l'idea che anche fare un disco costa e che non possiamo sempre giusitifcarci "eh ma tanto con i live si fanno i soldi" perchè i gruppi più piccoli non hanno e non possono avere questa indipendenza di pensiero. I Radiohead sono nella posizione di dare un segnale forte - come dici tu -; mi piacerebbe ritornassero anche loro a dire che il musicista è un lavoro. 

Che spotify, deezer ecc facciano SCHIFO io sono il primo a dirlo: ma non sono mai peggio di un download illegale. Per questo trovo la loro posizione abbastanza ambivalente. Va benissimo cagare il cazzo a spotify e simili, poi però allora i dischi li fai pagare, sennò è un cane che si morde la coda. Poi so anche io che appena uno ha il disco parte il leak, ma almeno il primo gesto, che è importante, dovrebbe essere rivolto a ridare valore alla musica no al "fate festa che abbiamo il cd pronto a gratis".

Poi, devono e possono fare ciò che vogliono. 

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4 minutes ago, Wanderer said:

si ma a me piacerebbe che alla gente si ri-scolpisse in testa l'idea che anche fare un disco costa e che non possiamo sempre giusitifcarci "eh ma tanto con i live si fanno i soldi" perchè i gruppi più piccoli non hanno e non possono avere questa indipendenza di pensiero. I Radiohead sono nella posizione di dare un segnale forte - come dici tu -; mi piacerebbe ritornassero anche loro a dire che il musicista è un lavoro. 

Che spotify, deezer ecc facciano SCHIFO io sono il primo a dirlo: ma non sono mai peggio di un download illegale. Per questo trovo la loro posizione abbastanza ambivalente. Va benissimo cagare il cazzo a spotify e simili, poi però allora i dischi li fai pagare, sennò è un cane che si morde la coda. Poi so anche io che appena uno ha il disco parte il leak, ma almeno il primo gesto, che è importante, dovrebbe essere rivolto a ridare valore alla musica no al "fate festa che abbiamo il cd pronto a gratis".

Poi, devono e possono fare ciò che vogliono. 

basta che facciano il solito box a 50 dollari o anche di piu e si fanno pagare eccome (e tutti noi lo compreremo).

la musica "liquida" ormai è destinata a essere piu' o meno gratis... e da li nn scappa nessuno....

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1 minute ago, Wanderer said:

si ma a me piacerebbe che alla gente si ri-scolpisse in testa l'idea che anche fare un disco costa e che non possiamo sempre giusitifcarci "eh ma tanto con i live si fanno i soldi" perchè i gruppi più piccoli non hanno e non possono avere questa indipendenza di pensiero. I Radiohead sono nella posizione di dare un segnale forte - come dici tu -; mi piacerebbe ritornassero anche loro a dire che il musicista è un lavoro. 

Che spotify, deezer ecc facciano SCHIFO io sono il primo a dirlo: ma non sono mai peggio di un download illegale. Per questo trovo la loro posizione abbastanza ambivalente. Va benissimo cagare il cazzo a spotify e simili, poi però allora i dischi li fai pagare, sennò è un cane che si morde la coda. 

Poi, devono e possono fare ciò che vogliono. 

ma in effetti, se ci pensi, il problema è sociale, nel senso che la gente preferisce (chiaramente, essendo più economico) scaricare o ascoltare da internet invece di comprare.
e infatti i radiohead hanno sempre lasciato il pallino in mano ai fan negli ultimi anni, dando la possibilità di scegliere se spendere dei soldi (boxset ecc) dando valore alla musica oppure prendersela gratis.
in questo caso toglierebbero dal campo anche le piattaforme streaming, tutto qui. 
in teoria l'artista non può farci molto se l'ascoltatore medio non paga. la soluzione non è incapponirsi nel mettere album a pagamento scontrandosi coi fan, secondo me è meglio usare iniziative per mettere il problema sotto gli occhi di tutti.
un "scegli tu quanto pagare" è già un segnale del potere che noi ascoltatori abbiamo, e siamo solo noi a decidere se dare valore alla musica o no.

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Per il solo fatto che la gente abbia pensato a questo metodo di distribuzione riguardante l'invio degli mp3 per posta, esso non accadrà. Ci sarà molto probabilmente un altro tipo di sorpresa, ma non questa.

(E poi a me continua a sembrare una cazzata, vabbé)

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Però perché mandare un volantino con scritto "sappiamo dove abitate"? Sembra una specie di indizio premonitore, no? Ovvero "verremo a casa vostra" quindi è possibile che l'iniziativa in qualche modo abbia seguito...

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11 minutes ago, Purenoise said:


un "scegli tu quanto pagare" è già un segnale del potere che noi ascoltatori abbiamo, e siamo solo noi a decidere se dare valore alla musica o no.

L'artista non può farci niente questo è vero (dovrebbe essere la legge ad intervenire), ma io non trovo il comportamento molto coerente ecco. A me va benissimo il togliere gli intermediari, ma non si può pensare di combattere la pirateria se poi sei il primo a dare via un album gratis...(perchè come dici tu è una questione di cultura: più dai album gratis più fai credere che la musica è GRATIS. Ma non lo è. Poi ecco ci sarebbe anche la questione del reato, ovviamente non in questo caso, ma vabbè). 

Per me è proprio l'it's up to you a causare il problema. Premetto: l'idea che sta alla base è anche interessante, ma io non sono per nulla d'accordo...è chi ha le spese che dovrebbe decidere a quanto far pagare un suo lavoro, no chi riceve il servizio (se ci pensi è il contrario di ciò che succede nel mondo per qualsiasi altro servizio, e non si capisce perchè per la musica debba essere cosi...). Chiaro che in quel momento era una accusa alle case discografiche che molto spesso impongono gran balzelli per distribuire opere..ma alla fine il concetto si è distorto in "paga quanto vuoi" finendo poi per far arrivare il valore, anni più tardi, pari a zero. Infatti per me più che "pay what you want" il concetto doveva essere "Here's the album directly from us to you: e ora paga"

Meglio il sistema tkol: vuoi il disco. Eccolo. Prezzo è questo: ciao. 

Come dici tu il problema è sociale, ma allora educhiamo la gente, non facciamogli sempre credere che c'è la pentola d'oro in fondo all'arcobaleno...

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