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Iosonouncane


TomThom

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On 9/19/2021 at 11:52 AM, principles said:

Io l’ho abbandonato da un po’ ma perché era giusto così.

Credo che in autunno/inverno sia perfetto.

onestamente al contrario di molti qua, io non lo trovo un disco da consumare o per molte occasioni. 

condivido, non è un album da ascoltare in tutti i momenti della giornata, mentre cucino o appena sveglio  difficilmente ascolto IRA, ha bisogno di attenzione, bisogna dedicarsi a un album del genere 

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8 minutes ago, Lacatus said:

Io ho paura di riprenderlo in mano, perché non essendo uscito nient altro dello stesso livello quest'anno, ascolterei solamente Ira

A me piacerebbe parlarne di piú, ma non ci riesco, é un lavoro troppo...tutto. 

 

forse è meglio cosi, mica bisogna parlarne a forza.

 

Comunque certo, disco dell'anno anche per me.

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Da un lato capisco la critica nostrana, che obiettivamente si è trovata davanti un disco molto difficile da "de-scrivere", figurarsi nei tempi con cui di solito quelle testate devono scrivere pareri - non è neanche colpa loro..

Dall'altro lato, però, devo ancora leggere una recensione soddisfacente di questo disco. Qualche spunto qualcuno l'ha dato, e questo va detto. Ma secondo me ci si è concentrati su aspetti "soliti", ma un po' scontati: quanto è ammirabile all'estero, quanto è ostico, quanto è difficile. Non che ci sia nulla di male eh, ma dopo la corsa a bollare incani come nuovo genio, non mi pare che ci siano stati tantissimi che hanno, anche in maniera molto semplice, provato a dire la loro sul contenuto di questo disco. Anche un po gli ascoltatori hanno avuto questo vizio. 

 

Ripeto che non li biasimo affatto, perché anche io, se dovessi descriverlo metterei dentro un concetto e il suo contrario - anzi, qui sta il bello di IRA. È parecchio inafferrabile, ma é anche sanguigno -, e nemmeno bisogna parlarne troppo di certi dischi, si ascoltano e basta. Però qualcosa di piu me lo aspettavo...

 

Ci proverò io, a sto punto :D. Col privilegio di mesi di ascolti sul groppone.

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12 minutes ago, Wanderer said:

Da un lato capisco la critica nostrana, che obiettivamente si è trovata davanti un disco molto difficile da "de-scrivere", figurarsi nei tempi con cui di solito quelle testate devono scrivere pareri - non è neanche colpa loro..

Dall'altro lato, però, devo ancora leggere una recensione soddisfacente di questo disco. Qualche spunto qualcuno l'ha dato, e questo va detto. Ma secondo me ci si è concentrati su aspetti "soliti", ma un po' scontati: quanto è ammirabile all'estero, quanto è ostico, quanto è difficile. Non che ci sia nulla di male eh, ma dopo la corsa a bollare incani come nuovo genio, non mi pare che ci siano stati tantissimi che hanno, anche in maniera molto semplice, provato a dire la loro sul contenuto di questo disco. Anche un po gli ascoltatori hanno avuto questo vizio. 

 

Ripeto che non li biasimo affatto, perché anche io, se dovessi descriverlo metterei dentro un concetto e il suo contrario - anzi, qui sta il bello di IRA. È parecchio inafferrabile, ma é anche sanguigno -, e nemmeno bisogna parlarne troppo di certi dischi, si ascoltano e basta. Però qualcosa di piu me lo aspettavo...

 

Ci proverò io, a sto punto :D. Col privilegio di mesi di ascolti sul groppone.

Personalmente ho già detto: per me il suo punto di forza è essere un viaggio attraverso territori sconfinati e nel contempo intimistici, una specie di cammino di purificazione. 

Dal punto di vista linguistico il suo pregio più grande è il sintetizzare varie influenze con una estrema semplicità (per me non è un disco complesso) costruendo paesaggi sonori attraverso i quali viaggiano tanto la mente quanto le viscere. Concordo in pieno sul "sanguigno", è un lavoro dal dentro al fuori e questo a mio parere è la sua anima mediterranea, un anglosassone difficilmente avrebbe agito in maniera così istintiva. Non a caso si regge quasi interamente sulla percussione e su synth monolitici che squarciano con violenza le atmosfere.

Altra cosa straordinaria è il far coesistere con immensa naturalezza suites stratificate e complesse con ballad di una semplicità disarmante. 

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Attenzione, io non intendevo né che qui dentro non ci siamo divertiti a dare spunti, alcuni anche ottimi, nè che troverei interessante un parere meramente tecnico - anzi per un disco cosi sarebbe una palla colossale -; intendo solo che del disco di per sè, in giro, se ne è parlato poco. 

Il che non è né un problema né un difetto: penso appunto che IRA sia piu da ascoltare che non da descrivere. Però appunto dopo il buzz iniziale mi sarebbe piaciuto anche leggere un critico scrivere "del disco", magari anche mesi e mesi dopo la sua uscita.

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  • 4 weeks later...

Mi sono illuso per 10 secondi, ovviamente la città in cui vivo non ci sta.

Comunque, onestamente, non so bene per Francia e Belgio, ma Olanda e Germania a Gennaio la vedo molto tosta, sono ad alto rischio lockdown.

Ad Amsterdam tra l'altro suonerebbe al Melkweg che è un gran bel posto.

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1 hour ago, jimy84 said:

Mi sono illuso per 10 secondi, ovviamente la città in cui vivo non ci sta.

Comunque, onestamente, non so bene per Francia e Belgio, ma Olanda e Germania a Gennaio la vedo molto tosta, sono ad alto rischio lockdown.

Ad Amsterdam tra l'altro suonerebbe al Melkweg che è un gran bel posto.

Stavo pensando, purtroppo, alla stessa cosa. 

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  • 2 weeks later...

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