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The Smile - Magazine, Londra 29/30 Gennaio 2022


Lacatus

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Just now, @li said:

si l'ha detto alla fine del secondo e del terzo... come quasi a "scusarsi" della breve durata piu che altro "that's all we have"

 

si io c'ero. ti ricordi? :martel:

sto risentendo la fine del terzo dice "this is absolutely what we've got".
Stesso concetto, hanno solo i brani dell'album (o album da 13 + 1 che lasciano fuori)

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21 minutes ago, OKPC_82 said:

Ma è vero che Thom ha detto alla fine dell show “purtroppo queste sono le uniche canzoni che abbiamo scritto, prevediamo di farne altre?”

Questo vorrebbe dire che non è un progetto estemporaneo…

Ho risentito anche il primo live, dice testualmente "We don't have much, but we give you what we've got. Which is this. (micro-pausa). For now"

Diciamo che come al solito quel "per adesso" lascia spazio ad interpretazioni.
O hanno gia' altro materiale a cui sanno che lavoreranno, o e' semplicemente un non escludere un seguito al progetto The Smile.

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3 minutes ago, Thomyorke said:

ma lo hanno finito...dovevano solo decidete l'ordine dei brani...6 mesi?

secondo me mancano anche tutti gli artworks.
Figuriamoci se a questo punto quelli basici che hanno usato finora sono definitivi.
Se ci sono strumentisti aggiuntivi inoltre potrebbero dover ancora registrare alcuni brani in versione definitiva.

E c'e' la questione del film per il quale dovranno lavorare al materiale video raccolto in questo ultimo mese, webcast compresi.

L'ordine comunque secondo me lo hanno deciso ed è quello del live (altrimenti avrebbero mischiato i pezzi tra un set e l'altro).

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Per chi fosse interessato alla strumentazione portata sul palco del Magazine da Thom: @modifiedbear @Wanderer

https://thekingofgear.com/post/674943498519216128/thom-yorkes-setup-for-the-smiles-live-broadcasts

Interessante il ritorno della SG e il debutto di una Les Paul (mai visto Thom suonare una Les Paul in vita mia).

Continuo a non condividere l'uso della chitarra acustica (nella sola Free In The Knowledge) e del pianoforte classico (nella sola Panavison), invece della chitarra elettrica e del piano elettrico Rhodes usati negli altri brani.
Un po' contrariato anche all'uso dei sintetizzatori.

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1 hour ago, Lacatus said:

Per chi fosse interessato alla strumentazione portata sul palco del Magazine da Thom: @modifiedbear @Wanderer

https://thekingofgear.com/post/674943498519216128/thom-yorkes-setup-for-the-smiles-live-broadcasts

Interessante il ritorno della SG e il debutto di una Les Paul (mai visto Thom suonare una Les Paul in vita mia).

Continuo a non condividere l'uso della chitarra acustica (nella sola Free In The Knowledge) e del pianoforte classico (nella sola Panavison), invece della chitarra elettrica e del piano elettrico Rhodes usati negli altri brani.
Un po' contrariato anche all'uso dei sintetizzatori.

Grazie Laca.
Ero andato a spulciarmi due cose ieri, sempre sul pezzo il ragazzo.

Sarei curioso pure io di capire il perché della SG..
E personalmente ho ben più che apprezzato i vari duetti synth (con il sound tipico dei circuiti fuori di testa makenoise, del quale sono un estimatore - sound già annegato in Suspiria, e ultrapresente nel drone di Gawpers) + arpeggi Jonny alla chitarra.
Per non parlare dei bellissimi matrimoni synth+rhodes, qualche reminiscenza da EIIRP / interference. Super lavoro, secondo me.

Detto ciò, sempre parlando di synth, c'è forse da aspettarsi qualcosa di ben diverso per l'album. Il setup modulare+octatrack a spedire il midi è una macchina che ha più senso in live e non so quanto in studio.
Somiglia all'utilizzo che Yorke ha fatto della Rytm nei live dei tardi-Atoms e dei suoi dischi solisti (una semplificazione da performance, nulla a che vedere con la programmazione delle drum machines dei dischi, in termini di strumentazione, di timbrica e di arrangiamento).

Chissà che le parti di synth arpeggiati di questi tre live live non siano poi parti scritte per qualche fiato o arco.

Poi, volevo aggiungere qualcos'altro ma me lo sono scordato.

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ok... raccolte un po' le idee e recuperato un po' di sonno passo a fare il report dello Smile Broadcasts Event di Londra.

 

Vi risparmio tutto il casino organizzativo, durato 3 settimane per capire come districarsi tra tamponi e Covid requirements vari che è comunque costato parecchio sbattimento.

Compro i tickets per il terzo showcase e vinco, tramite un'amica il ballot per il primo concerto, a cui tenevo particolarmente perche nn sarei riuscita a nn sbirciare che facevano se fossi stata fuori.

Parto alle 4 di mattina da Milano e alle 7,30 sono gia' a Londra. Londra, la mia amatissima e bellissima Londra: quanto mi è mancata in questi due anni lo so solo io.

Arrivo in zona Greenwich, ricognizione al Magazine, hotel, pranzo al pub e via per il primo evento. Ingresso alle 18 per il primo concerto delle 20.00.

Il posto è fichissimo, supermoderno e supernuovo con una spettacolare vetrata vista Canary Wharf. Tutto molto ordinato, tutto molto cool. Incontro un po' dei soliti mmmalati che nn vedevo da anni, chiacchiere cose e si entra, scortati dal personale che fa accomodare nel piccolo anfiteatro creato per l'occasione e per le riprese. Sembra di essere in salotto con loro: la visuale è perfetta da ogni seggiolino.

 

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Durante il primo show escono i biglietti per il secondo (l'unico che nn avevo) e come si fa... via si prendono, durante il concerto n. 1 gia' pronte per rivederli dopo qualche ora. 

Tra il pubblico del primo concerto ci sono Colin Greenwood, prezzemolino Yoko-Daiana, Nigel Godrich e PJ Harvey, seduti a poche file da me smile.png. Mascherine quasi zero: il covid sembra improvvisamente un lontano ricordo.

 

Inizia il primo concerto: Thom e Jonny sono visibilmente tesi e concentrati a dare il meglio. A livello di esecuzione, fra i tre, alla fine risulta forse il migliore, ma loro erano un po' troppo poco sciolti.

Tra uno show e l'altro la band e i gli ospiti vip escono nell'area bar: è tutto molto easy e molto figo. Riesco a scambiare due parole anche con Colin, e arriva la prima delle docce fredde sul futuro della band.

 

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Secondo show secondo me il migliore di gran lunga: nonostante qualche errore in piu' loro sono indiavolati e rilassati e si crea quella bella empatia band pubblico che adoro (complice credo, anche il tasso alcolico dell'audience).

Dei concerti e dei brani parlero' dopo: finiamo il secondo e riusciamo a raggiungere un letto alle 3,30. Sono 23 ore tirate che sono in piedi.

Risveglia alle 7, colazione e alle 9 di nuovo al Magazine per il terzo show, al quale ha partecipato anche lo squisito Phil Selway.

 

 

Ma veniamo alla "ciccia":

 

In generale la mia impressione sul concerto ha superato di gran lunga le mie aspettative. Mi aspettavo una cosa un po' improvvisata e invece è stato un concerto in grandissimo stile, suonato coi controcazzi, e tutto era studiato nei minimi particolari (sicuramente anche per via del webcast mondiale).

Quando hanno attaccato Open the Floodgates durante il primo concerto pero' ho iniziato a capire che questo non era il "solito" progetto parallelo ma qualcosa di diverso e di molto piu "serio".

Gli Smile si sono "appropriati" degli ultimi inediti dei Radiohead, come ad accoglierne l'eredita' e il futuro. Con la benedizione (piu o meno perche va beh) degli altri tre.

Da adesso in poi, e fino a quando nn ci è dato di saperlo, ci saranno gli Smile per i fans di Yorke e Greenwood, i Radiohead vedremo che succedera'. E quindi è stato subito crystal clear che nn ci sarebbero stati ripescaggi di repertorio ne' spazio per la nostalgia. Si guarda avanti e con lo sguardo concentrato sul domani.

 

I brani (cerchero' di essere sintetica):

 

- Panavision: grandissime Amnesiac vibes. Per me tra le migliori. Mi aspetto un arrangiamento coi fiati che la rendera' una cosa stile You and Whose Army/Daily mail.

- The Smoke: pezzo catchy, farina di Thom (che qui suona il basso), ricorda un po' gli Atoms. Sicuramente nn tra i brani top ma nn mi dispiace affatto.

- Speech Bubbles: brodo di giuggiole, questa è Radiohead al 200%. Melodia del cantato stratosferica, pioggia di synth. Eterea e bellissima.

- Thin Thing: mi aveva lasciata un po' perplessa durante il live di Glastonbury ma ne è uscito fuori un pezzone psichedelico. Ottima.

- Open the Floodgates: e niente qui c'e' un pezzo del mio cuore. Ascoltata 1000 volte nella versione piano e sognata ancora di piu. Quasi commossa dal vederla finalmente "nascere". Arrangiamento meraviglioso.

- Free in the Knowledge: pollice verso su questa (che sono certa piacera' ai piu, specie ai non fans). Melodia e testo troppo scontati per Yorke. Ballad a la "stuck in a moment". Capisco il voler fare un pezzo alla Neil Young e la botta del lockdown (si l'abbiamo passata tutti Thom) ma sta cosa proprio no.

- A Hairdyer: si!! siamo nei territori di Hail to the Thief. Tutta sghemba, tutta arzigogolata. Mi garba.

- Waving a White Flag: questa devo ancora inquadrarla bene ma secondo me siamo dalle parti di Tinker Tailor: buon pezzo minore.

- We Don't Know What Tomorrow Brings: Bomba!!! I Radiohead che fanno i Joy Division. Non vedo l'ora di poter saltare sotto il palco quando saremo in piedi. Live uno dei brani migliori.

- Skirting on the Surface: Pezzo di cuore n. 2 dopo Floodgates. Sempre adorata e perfetta in questa versione (meno male si son dimenticati di quella reggae proposta nel 2012). 

- The Same: Piu o meno stesso discorso di Waving a White flag anche se penso che questa sia il centro tematico del disco (incentrato sui conflitti sociali generati dalla Pandemia: pensiero che ho avuto spesso e sul quale empatizzo parecchio)
- The Opposite: Torniamo in territorio Atoms/Thom solista. Pezzo divertente, non trascendentale.

- You Will Never Work in Television Again: dal vivo spacca. Come spacca Bodisnatchers, della quale secondo me è la sorellina minore (e meno ben riuscita). Per me tra le peggiori del lotto insieme a Free in The Knowledge.

- Just Eyes and Mouth: 27 cuori. ME-RA-VI-GLIO-SA. E sapere che nasce praticamente da un'improvvisazione live su Talk Show Host me la fa apprezzare ancora di piu. Ottima la grinta di Thom, ottimo l'intreccio voce e chitarra. Per me di gran lunga la migliore di tutte. Lo dico da Glasto e infatti l'hanno usata come chiusura.

 

- It's Different for Girls (Joe Jackson Cover): a quanto pare un'ossessione di Thom da sempre. Canzoncina ma è stato molto molto divertente vedergliela suonare.

 

 

Andateli a vedere se potete e nn liquidateli come "eh ma tanto nn sono i Radiohead" perche' - è vero che nn lo sono - ma vi stupiranno lo stesso.

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12 hours ago, @li said:

ok... raccolte un po' le idee e recuperato un po' di sonno passo a fare il report dello Smile Broadcasts Event di Londra.

 

Vi risparmio tutto il casino organizzativo, durato 3 settimane per capire come districarsi tra tamponi e Covid requirements vari che è comunque costato parecchio sbattimento.

Compro i tickets per il terzo showcase e vinco, tramite un'amica il ballot per il primo concerto, a cui tenevo particolarmente perche nn sarei riuscita a nn sbirciare che facevano se fossi stata fuori.

Parto alle 4 di mattina da Milano e alle 7,30 sono gia' a Londra. Londra, la mia amatissima e bellissima Londra: quanto mi è mancata in questi due anni lo so solo io.

Arrivo in zona Greenwich, ricognizione al Magazine, hotel, pranzo al pub e via per il primo evento. Ingresso alle 18 per il primo concerto delle 20.00.

Il posto è fichissimo, supermoderno e supernuovo con una spettacolare vetrata vista Canary Wharf. Tutto molto ordinato, tutto molto cool. Incontro un po' dei soliti mmmalati che nn vedevo da anni, chiacchiere cose e si entra, scortati dal personale che fa accomodare nel piccolo anfiteatro creato per l'occasione e per le riprese. Sembra di essere in salotto con loro: la visuale è perfetta da ogni seggiolino.

 

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Durante il primo show escono i biglietti per il secondo (l'unico che nn avevo) e come si fa... via si prendono, durante il concerto n. 1 gia' pronte per rivederli dopo qualche ora. 

Tra il pubblico del primo concerto ci sono Colin Greenwood, prezzemolino Yoko-Daiana, Nigel Godrich e PJ Harvey, seduti a poche file da me smile.png. Mascherine quasi zero: il covid sembra improvvisamente un lontano ricordo.

 

Inizia il primo concerto: Thom e Jonny sono visibilmente tesi e concentrati a dare il meglio. A livello di esecuzione, fra i tre, alla fine risulta forse il migliore, ma loro erano un po' troppo poco sciolti.

Tra uno show e l'altro la band e i gli ospiti vip escono nell'area bar: è tutto molto easy e molto figo. Riesco a scambiare due parole anche con Colin, e arriva la prima delle docce fredde sul futuro della band.

 

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Secondo show secondo me il migliore di gran lunga: nonostante qualche errore in piu' loro sono indiavolati e rilassati e si crea quella bella empatia band pubblico che adoro (complice credo, anche il tasso alcolico dell'audience).

Dei concerti e dei brani parlero' dopo: finiamo il secondo e riusciamo a raggiungere un letto alle 3,30. Sono 23 ore tirate che sono in piedi.

Risveglia alle 7, colazione e alle 9 di nuovo al Magazine per il terzo show, al quale ha partecipato anche lo squisito Phil Selway.

 

 

Ma veniamo alla "ciccia":

 

In generale la mia impressione sul concerto ha superato di gran lunga le mie aspettative. Mi aspettavo una cosa un po' improvvisata e invece è stato un concerto in grandissimo stile, suonato coi controcazzi, e tutto era studiato nei minimi particolari (sicuramente anche per via del webcast mondiale).

Quando hanno attaccato Open the Floodgates durante il primo concerto pero' ho iniziato a capire che questo non era il "solito" progetto parallelo ma qualcosa di diverso e di molto piu "serio".

Gli Smile si sono "appropriati" degli ultimi inediti dei Radiohead, come ad accoglierne l'eredita' e il futuro. Con la benedizione (piu o meno perche va beh) degli altri tre.

Da adesso in poi, e fino a quando nn ci è dato di saperlo, ci saranno gli Smile per i fans di Yorke e Greenwood, i Radiohead vedremo che succedera'. E quindi è stato subito crystal clear che nn ci sarebbero stati ripescaggi di repertorio ne' spazio per la nostalgia. Si guarda avanti e con lo sguardo concentrato sul domani.

 

I brani (cerchero' di essere sintetica):

 

- Panavision: grandissime Amnesiac vibes. Per me tra le migliori. Mi aspetto un arrangiamento coi fiati che la rendera' una cosa stile You and Whose Army/Daily mail.

- The Smoke: pezzo catchy, farina di Thom (che qui suona il basso), ricorda un po' gli Atoms. Sicuramente nn tra i brani top ma nn mi dispiace affatto.

- Speech Bubbles: brodo di giuggiole, questa è Radiohead al 200%. Melodia del cantato stratosferica, pioggia di synth. Eterea e bellissima.

- Thin Thing: mi aveva lasciata un po' perplessa durante il live di Glastonbury ma ne è uscito fuori un pezzone psichedelico. Ottima.

- Open the Floodgates: e niente qui c'e' un pezzo del mio cuore. Ascoltata 1000 volte nella versione piano e sognata ancora di piu. Quasi commossa dal vederla finalmente "nascere". Arrangiamento meraviglioso.

- Free in the Knowledge: pollice verso su questa (che sono certa piacera' ai piu, specie ai non fans). Melodia e testo troppo scontati per Yorke. Ballad a la "stuck in a moment". Capisco il voler fare un pezzo alla Neil Young e la botta del lockdown (si l'abbiamo passata tutti Thom) ma sta cosa proprio no.

- A Hairdyer: si!! siamo nei territori di Hail to the Thief. Tutta sghemba, tutta arzigogolata. Mi garba.

- Waving a White Flag: questa devo ancora inquadrarla bene ma secondo me siamo dalle parti di Tinker Tailor: buon pezzo minore.

- We Don't Know What Tomorrow Brings: Bomba!!! I Radiohead che fanno i Joy Division. Non vedo l'ora di poter saltare sotto il palco quando saremo in piedi. Live uno dei brani migliori.

- Skirting on the Surface: Pezzo di cuore n. 2 dopo Floodgates. Sempre adorata e perfetta in questa versione (meno male si son dimenticati di quella reggae proposta nel 2012). 

- The Same: Piu o meno stesso discorso di Waving a White flag anche se penso che questa sia il centro tematico del disco (incentrato sui conflitti sociali generati dalla Pandemia: pensiero che ho avuto spesso e sul quale empatizzo parecchio)
- The Opposite: Torniamo in territorio Atoms/Thom solista. Pezzo divertente, non trascendentale.

- You Will Never Work in Television Again: dal vivo spacca. Come spacca Bodisnatchers, della quale secondo me è la sorellina minore (e meno ben riuscita). Per me tra le peggiori del lotto insieme a Free in The Knowledge.

- Just Eyes and Mouth: 27 cuori. ME-RA-VI-GLIO-SA. E sapere che nasce praticamente da un'improvvisazione live su Talk Show Host me la fa apprezzare ancora di piu. Ottima la grinta di Thom, ottimo l'intreccio voce e chitarra. Per me di gran lunga la migliore di tutte. Lo dico da Glasto e infatti l'hanno usata come chiusura.

 

- It's Different for Girls (Joe Jackson Cover): a quanto pare un'ossessione di Thom da sempre. Canzoncina ma è stato molto molto divertente vedergliela suonare.

 

 

Andateli a vedere se potete e nn liquidateli come "eh ma tanto nn sono i Radiohead" perche' - è vero che nn lo sono - ma vi stupiranno lo stesso.

Grazie per la bella recensione e le foto!

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