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Le nostre poesie


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questa è la mia poesia

cioè, io che dico questa è la mia poesia

è la poesia

cioè io che dico questa è la mia poesia, cioè io che dico questa è la mia poesia

è tutta la poesia

chi pensa di vivere un incubo?

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  • 2 weeks later...
  • 2 months later...

ICARO

Ora che mi sono alzato in volo

voi mortali non mi vedrete più

sarò uno col sole - com'è bello questo sole! -,

con la luna e con le stelle,

le vostre lacrime non mi toccheranno.

E voglio andare più in alto

oltre le ambizioni, i sogni e l'amore,

giocare con gli uccelli

cenare con gli dei

e dimenticarmi di quello che ero.

Come splende questo sole!

E l'oblio mi porterà gioia,

i vostri sforzi non mi mancheranno.

Questo paio d'ali mi condurrà

dove nessuno ha osato mai.

Dimenticate Icaro figlio della terra,

ricordate Icaro dominatore dell'aria.

… come è caldo questo sole.

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ICARO

Ora che mi sono alzato in volo

voi mortali non mi vedrete più

sarò uno col sole - com'è bello questo sole! -,

con la luna e con le stelle,

le vostre lacrime non mi toccheranno.

E voglio andare più in alto

oltre le ambizioni, i sogni e l'amore,

giocare con gli uccelli

cenare con gli dei

e dimenticarmi di quello che ero.

Come splende questo sole!

E l'oblio mi porterà gioia,

i vostri sforzi non mi mancheranno.

Questo paio d'ali mi condurrà

dove nessuno ha osato mai.

Dimenticate Icaro figlio della terra,

ricordate Icaro dominatore dell'aria.

… come è caldo questo sole.

la mia, tratta dalla mia raccolta adolescenziale definitiva - in una sezione tematica particolare, un mio omaggio alla cultura classica, con tanto di linguaggio aulico - :

Icaro, morto felice

Quando mio padre

mi mise le ali

e mi sollevai da terra

credetti di impazzire:

mi saprei potuto librare tra i venti del Sud

e accostare alle burrasche del Nord

senza cadere nell’acqua!

Avrei visto sotto di me gente

di ogni sorta e costume,

infelice,

e io mi sarei librato nell’aria!

«Non voltarti mai verso il cielo»,

mi aveva detto Dedalo,

dando le spalle al sole

e affidandomi le piume

della conoscenza.

Io, come fossi un’Eva

nel paradiso terrestre,

colsi quella mela,

volando allo Zenith.

Cosa non vidi in quegli attimi!

Vidi come nasceva l'uomo,

vidi le congetture di Amore,

scorsi le mire del Fato,

frugai tra le pagine del suo libro:

ero figlio di un dio demiurgo!

E plasmando il mondo a mio piacimento, da queste fiamme

fui spinto ad abbracciare vortici di vento,

e finii per cadere riarso in mare.

Sapevo volare, ma tra quelle onde colai a picco.

Quando trovarono il mio corpo mi portarono

sull’Olimpo, dove mi accolse la nera terra.

Così finii.

Io, Atteone dei cieli,

finalmente morto e felice,

che rido in faccia a chi ha scolpito

sulla mia lapide la parola

ΥΒΡΙΣΤΗΣ.

edit: cara iaia, lo vedi che pensiamo e agiamo allo stesso modo?! :sperma:

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  • 2 weeks later...

Tette

piccole o grandi

vi muovete all'unisono

fate un balletto?

fate i capricci?

siete così vanitose

dentro l'intimo

che non dovreste arrossire

quando vi spio

con la coda dell'occhio

mentre la vostra padrona

(nervosamente)

mi racconta

la sua

giornataccia

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Buon compleanno

A seconda di chi.

(partorita qualcosa come 6 anni fa, siate clementi :P)

se tu l'avessi postata il 29 settembre saresti diventato il mio idolo incontrastato :prego:

tempo fa ho partecipato ad un concorso nazionale di poesia che fanno in provincia di Arezzo. NON sono stato premiato, ma parlando con una tizia che era in giuria, ho saputo che una delle mie "creazioni" è stata l'ultima ad essere esclusa, dopo essere arrivata in finale.

ripensando a questa cosa, mi sento un po' come il primo dei cretini.

ho ragione? :unsure:

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:lol: peccato non averla trovata in tempo... Reminiscenze dell'insanità liceale (ehi, ottimo titolo! :D)

oh, comunque, Sommo Pappone & Bersani a parte, ce n'è di nati in quel giorno, eh.

Per dire, sono nati il 29 settembre Raf, John Paxson, Les Claypool, Brett Anderson, Andriy Shevchenko, Dani Pedrosa, Kevin Durant, Brigitta Bulgari...

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oh, comunque, Sommo Pappone & Bersani a parte, ce n'è di nati in quel giorno, eh.

Per dire, sono nati il 29 settembre Raf, John Paxson, Les Claypool, Brett Anderson, Andriy Shevchenko, Dani Pedrosa, Kevin Durant, Brigitta Bulgari...

beh Buon compleanno va benissimo in ogni caso. Ad esempio, io sono nato lo stesso giorno di Bruno Vespa. :vomito:

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- Cos’era? - mi chiede

- Probabilmente solo un sogno – gli rispondo

Con occhi supplichevoli mi chiede – Dai. Racconta.-

- Che giorno è? – domando

- Il 15 di novembre – mi risponde

Inizio.

- Il mondo non era il mondo. Ovvero il mondo non era il mondo che conosciamo: pace, esplorazione spaziale, confederazione terrestre; solo morte, guerra, niente esplorazione spaziale o, almeno, ci eravamo fermati alla luna, politiche separate: ogni stato faceva a modo suo, con varietà di monarchie, anarchie e apparenti repubbliche. In questo mondo Io ero diverso; innanzitutto voi non esistevate, o se esistevate non vi conoscevo, e soffrivo dell’assenza di alcuni amici degni di questo nome come siete voi. Poi ero laureato, si, ma non trovavo lavoro perchè serviva manodopera bellica e non manodopera civile. Vivevo solo, i miei erano morti,mia moglie, che poi eri tu, pure. Rimanevano i miei fratelli e le loro mogli. Solo, senza alcuni amici che potevo fare? Pensai a questo la notte del 23 Ottobre, e arrivai a varie soluzioni: la prima prevedeva una corda stretta attorno al collo, ma scartai questa idea perché cappi non mi andava di farli; la seconda prevedeva invece una pietra e una corda attorno al collo, ma non andava perchè non esistevano più fiumi a Palermo degni di questo nome; la terza prevedeva un bossolo, ma purtroppo non possedevo una pistola; la quarta il volo, ma era impossibile da attuare. L’ultima idea fu un amico di mia madre di nome Aloisi, che aveva inventato un macchinario assurdo, lochiamava il "Dream On", o mondo dei sogni; prevedeva fili collegati alla testa che riproponevano all’individuo immagini, ricordi reali e fittizi, fantasticazioni, odori… che l’individuo aveva provato nella sua vita: quello che dava piacere diventava una tessera di un puzzle che altro non era il mondo dei sogni; quello che non provocava piacere o dava disgusto veniva gettato.

Una cazzata fantascientifica, capito?

Finito di creare il mondo dei sogni, operazione durata si e no 3-4 secondi, io e Aloisi ci accordammo sul prezzo sulla memoria di mia madre, operazione durata si e no 1-2 ore. Allora Aloisi mi fece sdraiare su un lettino e mi disse che non avrei ricordato nulla, che quello che vedevo esisteva nella mia mente, e che il primo approccio col mondo dei sogni l’avrei avuto nel mio letto: mi sarei svegliato, secondo Aloisi, nella notte tra il 14 e il 15 novembre. Premette il bottone e…- mi fermai

- Dai. Racconta. Cos’è successo? -

Esitai un attimo. Poi, dopo un gran respiro dissi solo

- Mi sono svegliato –

Abbiate pietà.

Avevo 15 anni.

:prego: :prego: :prego: :prego:

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  • 3 weeks later...

Non è una poesia, nè una prosa. Decidete voi, ammazzatemi pure se volete. Forse è solo un flusso di coscienza schizzato. Ah, e quando la mia mente partorì sto pastrocchio Vasco Brondi non esisteva ancora. O meglio, non esisteva in campo musicale e io manco lo conoscevo.

Sviamenti Di Materia Grigia

Macchie contenute in un reticolato chiamato pavimento,

un pavimento imbronciato e illuminato da una luce fioca e modesta,

fantasmi in azione ma non visibili ad occhio nudo ma ormai la lente d'ingrandimento è rotta

dovrei farla aggiustare? Tutto è confuso, perennemente astratto, la notte è il mio giardino

un giardino di incubi sognati e sogni sconfitti ma mai mollati

l'orologio segna le 5.20 di un quasi acerbo sunrise, vorrei ascoltare un po' di MuseCa

ma ricordo le batterie ormai spirate, l'i-pod reputato oggetto futuristicamente obsoleto

la mente pensa se qualcuno leggerà mai questa nota, il cuore sussurra speranza

la stanza così vuota e così pregna di significati casuali e in qualche caso risibili

ma pur sempre significati, mi son accorto che il cuore batte e si abbatte oggi

ancora una volta camera in disordine, caotica ma mai anarchica che porta in una direzione

in una sola direzione, mistificazione dolente, cupidigia indolente, tutto così disilluso

parole vacue, horror vacui, nel vuoto tranciandosi a vicenda le mani, segni, incanti

farfalle ed uragani che aspetto con ansia o forse dovrei muovermi in prima persona

o anche in seconda fila accodarmi, spettri consumati da secoli di edifici abbandonati

mai abbandonati, clonazione, rinascita, ateismo, cloni su cloni non visibili

il cyberpunk assale la mia vorticosa spina dorsale, le budella si fanno spazio

tutto è così stretto, 192 centimetri inutili certe volte, testate in tram

ma non siamo a Milan, ipocrisia repressa, ricordi morti suggeriscono i nodi scorsoi

denti caparbi, carisma fluttuante, speranza nera, allucinazione bianca

capacità latenti, abilità impenitenti, esami ricorrenti, testate in un muro mai rotto

muri tra l'altro imbrattati, sfavillanti, artisticamente impopolari, lenzuola vivaci

così vivaci da stralunare l'armonia, vivaci per l'attesa di ricoprire essere di pelle

pelle e ossa cadaveriche ostentano buchi neri colmi di fasci di luci rossi, blu e verdi

quiete improvvisa, sbronza stremata, saracinesca abbassata e fracassata

è quasi mane, è tempo di sudarsi il dì senza faticare l'anima.

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Ok, mi espongo pure io.

(questa ha vinto un concorso, quindi attenti a ciò che ne dite :smoke: )

(ho pure dovuto leggerla di fronte a tutti e ne è venuta fuori una cosa comicissima (per gli altri))

Comiso.

La piazza è spoglia d'anime e di sole.

I cani ed i lampioni giocano a lanciarsi il loro passaparola

di echi rotondi. Tutt'intorno è vuoto.

Mi diletto

nell'arte di slabbrare le mie piaghe

con la penna infilzata nelle carte

mentre mi osserva la grande chiesa mozza

del capo, perso durante una guerra

contro i chierici e contro sé stessa;

la sua gran bocca alitante sul nulla

ed il suo sguardo indagatore su tutto.

Quaggiù, sotto uno strato di mattoni

e di alberi, qualcuno attende inquieto

la sua focaccia. Grida di bambini.

Questa è la sezione Y dell'universo X

ed io

vi pendo mezzo fuori, mezzo dentro

come una goccia dal beccuccio storto

di una caraffa. Sento il gelo infame

di questi giorni, di questi mesi

di questi anni passati a Comiso. Fra un po'

tornerò a casa e metterò ai miei pensieri

il vestito nuovo delle grandi occasioni

perdute.

(a rileggerla oggi la 'un mi garba miha tanto, ma vabbé)

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Ok, mi espongo pure io.

(questa ha vinto un concorso, quindi attenti a ciò che ne dite :smoke: )

(ho pure dovuto leggerla di fronte a tutti e ne è venuta fuori una cosa comicissima (per gli altri))

Comiso.

La piazza è spoglia d'anime e di sole.

I cani ed i lampioni giocano a lanciarsi il loro passaparola

di echi rotondi. Tutt'intorno è vuoto.

Mi diletto

nell'arte di slabbrare le mie piaghe

con la penna infilzata nelle carte

mentre mi osserva la grande chiesa mozza

del capo, perso durante una guerra

contro i chierici e contro sé stessa;

la sua gran bocca alitante sul nulla

ed il suo sguardo indagatore su tutto.

Quaggiù, sotto uno strato di mattoni

e di alberi, qualcuno attende inquieto

la sua focaccia. Grida di bambini.

Questa è la sezione Y dell'universo X

ed io

vi pendo mezzo fuori, mezzo dentro

come una goccia dal beccuccio storto

di una caraffa. Sento il gelo infame

di questi giorni, di questi mesi

di questi anni passati a Comiso. Fra un po'

tornerò a casa e metterò ai miei pensieri

il vestito nuovo delle grandi occasioni

perdute.

(a rileggerla oggi la 'un mi garba miha tanto, ma vabbé)

bella davvero, complimenti. :ok:

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