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Lacatus

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Non le avevate viste quando abbiamo trovato il sito dello studio francese?;)

comunque posto..discreto..(ci sono pure un sacco di facilities semi inutili):P

abbastanza in linea con gli standard degli studios per band di quel tipo (e con soldi di quell'ammontare), poi ovviamente ha molto spazio

si trovano qui https://it.wikipedia.org/wiki/Saint-R%C3%A9my-de-Provence

Veramente stupendo!

 

(non ci sono più le band come i Can che registrano nei garage sulla unter der linden strasse<_<:lol:)

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2 hours ago, @li said:

Voti io nn voglio ancora quindi

 

TOP (in ordine sparso)

Daydreaming
Decks Dark

Ful Stop

Identikit
La penultima:D

True Love Waits

 

BUONE (in ordine di preferenza)

Burn The Witch

The Numbers

Present Tense

Desert Island Disk

 

MEH

Glass Eyes

 

 

Daydreaming e Decks Dark per me dritte nella top 10 Radioheaddica di sempre.

 

Momenti migliori: da 3.34 di Decks Dark (e' bella da paura quando entrano basso e chitarra e il suono diventa "sghembo"), il "tiny hands" di True Love Waits, l'intro di Identikit e l'entrata della voce in "controtempo"

 

 

anche io sto spesso cominciando dalla 3 (ma forse perche' le prime due le ho consumate nella scorsa settimana)

 

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1 hour ago, @li said:

ne stanno uscendo a frotte ora (mammamiachepostooo)

 

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Come sono diventati borghesi! Preferisco luoghi un pochino più a misura d'uomo...non dico una cantinaccia, ma uno studio di dimensioni normail!

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7 minutes ago, paranoidguitar said:

 

 

Come sono diventati borghesi! Preferisco luoghi un pochino più a misura d'uomo...non dico una cantinaccia, ma uno studio di dimensioni normail!

lo studio è piccolino, queste foto sono fatte col grandangolo

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Piccola innocua speculazione.
Dico speculazione perché molto probabilmente i radiohead non ci avranno pensato neanche di striscio, ma è una mia - fantasiosa - considerazione personale.

Sembra che il filo rosso che lega gli ultimi album dei nostri siano i quattro elementi. Quest'ultimo album sembra chiaramente legato all'acqua, non solo per il titolo ma anche per le sonorità molto "subacquee", oltreché lunari (la luna regola le maree ecc.). In questa logica, The King of Limbs suona come il loro album "terra". Un po' per il titolo (un albero secolare, aggrappato saldamente con le radici a terra) ma anche in generale perché ne esce fuori come una passeggiata in una foresta. Inoltre anche il modus operandi mi sembra coerente: partire dal ritmo, dai loop manipolati e ricuciti, nonché l'approccio modale, lasciando l'emotività in secondo piano. Il ritmo (percussioni ma anche basso, entrambi prominenti in tkol) è struttura, è base solida su cui crescono rigogliose le melodie. L'approccio modale è simile alla tettonica a placche, con grossi blocchi che si scontrano e creano attività sismica.
L'artwork di AMSP invece sembra roccia sciolta: come se la durezza compositiva di tkol fosse confluita disciolta in questo nuovo lavoro estremamente emotivo, in cui i violini fanno da padrone (strumento femminile per eccellenza, nonché molto emotivo). Il ritmo invece sembra esser passato in secondo piano, similmente alla melodia in tkol, come fosse allagato, appunto.
Ho fatto anche un mezzo pensiero sul fatto che In Rainbows possa essere fuoco, essendo un album molto esplosivo, e l'artwork abbastanza eloquente. Ma quest'ultima mi sembra un po' forzata... Se questa logica ha qualche senso (e sicuramente non ce l'ha) allora aspettiamo il loro album aria, completamente etereo e sfuggente!

Insomma, come ripeto è solo un volo di fantasia, ma per fortuna un uomo può sognare (cit.)

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1 minute ago, Gasba said:

Piccola innocua speculazione.
Dico speculazione perché molto probabilmente i radiohead non ci avranno pensato neanche di striscio, ma è una mia - fantasiosa - considerazione personale.

Sembra che il filo rosso che lega gli ultimi album dei nostri siano i quattro elementi. Quest'ultimo album sembra chiaramente legato all'acqua, non solo per il titolo ma anche per le sonorità molto "subacquee", oltreché lunari (la luna regola le maree ecc.). In questa logica, The King of Limbs suona come il loro album "terra". Un po' per il titolo (un albero secolare, aggrappato saldamente con le radici a terra) ma anche in generale perché ne esce fuori come una passeggiata in una foresta. Inoltre anche il modus operandi mi sembra coerente: partire dal ritmo, dai loop manipolati e ricuciti, nonché l'approccio modale, lasciando l'emotività in secondo piano. Il ritmo (percussioni ma anche basso, entrambi prominenti in tkol) è struttura, è base solida su cui crescono rigogliose le melodie. L'approccio modale è simile alla tettonica a placche, con grossi blocchi che si scontrano e creano attività sismica.
L'artwork di AMSP invece sembra roccia sciolta: come se la durezza compositiva di tkol fosse confluita disciolta in questo nuovo lavoro estremamente emotivo, in cui i violini fanno da padrone (strumento femminile per eccellenza, nonché molto emotivo). Il ritmo invece sembra esser passato in secondo piano, similmente alla melodia in tkol, come fosse allagato, appunto.
Ho fatto anche un mezzo pensiero sul fatto che In Rainbows possa essere fuoco, essendo un album molto esplosivo, e l'artwork abbastanza eloquente. Ma quest'ultima mi sembra un po' forzata... Se questa logica ha qualche senso (e sicuramente non ce l'ha) allora aspettiamo il loro album aria, completamente etereo e sfuggente!

Insomma, come ripeto è solo un volo di fantasia, ma per fortuna un uomo può sognare (cit.)

Bella: a voi decidere chi sia chi.

 

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18 minutes ago, Gasba said:

Piccola innocua speculazione.
Dico speculazione perché molto probabilmente i radiohead non ci avranno pensato neanche di striscio, ma è una mia - fantasiosa - considerazione personale.

Sembra che il filo rosso che lega gli ultimi album dei nostri siano i quattro elementi. Quest'ultimo album sembra chiaramente legato all'acqua, non solo per il titolo ma anche per le sonorità molto "subacquee", oltreché lunari (la luna regola le maree ecc.). In questa logica, The King of Limbs suona come il loro album "terra". Un po' per il titolo (un albero secolare, aggrappato saldamente con le radici a terra) ma anche in generale perché ne esce fuori come una passeggiata in una foresta. Inoltre anche il modus operandi mi sembra coerente: partire dal ritmo, dai loop manipolati e ricuciti, nonché l'approccio modale, lasciando l'emotività in secondo piano. Il ritmo (percussioni ma anche basso, entrambi prominenti in tkol) è struttura, è base solida su cui crescono rigogliose le melodie. L'approccio modale è simile alla tettonica a placche, con grossi blocchi che si scontrano e creano attività sismica.
L'artwork di AMSP invece sembra roccia sciolta: come se la durezza compositiva di tkol fosse confluita disciolta in questo nuovo lavoro estremamente emotivo, in cui i violini fanno da padrone (strumento femminile per eccellenza, nonché molto emotivo). Il ritmo invece sembra esser passato in secondo piano, similmente alla melodia in tkol, come fosse allagato, appunto.
Ho fatto anche un mezzo pensiero sul fatto che In Rainbows possa essere fuoco, essendo un album molto esplosivo, e l'artwork abbastanza eloquente. Ma quest'ultima mi sembra un po' forzata... Se questa logica ha qualche senso (e sicuramente non ce l'ha) allora aspettiamo il loro album aria, completamente etereo e sfuggente!

Insomma, come ripeto è solo un volo di fantasia, ma per fortuna un uomo può sognare (cit.)

Come fantasia è molto interessante

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34 minutes ago, Gasba said:

Piccola innocua speculazione.
Dico speculazione perché molto probabilmente i radiohead non ci avranno pensato neanche di striscio, ma è una mia - fantasiosa - considerazione personale.

Sembra che il filo rosso che lega gli ultimi album dei nostri siano i quattro elementi. Quest'ultimo album sembra chiaramente legato all'acqua, non solo per il titolo ma anche per le sonorità molto "subacquee", oltreché lunari (la luna regola le maree ecc.). In questa logica, The King of Limbs suona come il loro album "terra". Un po' per il titolo (un albero secolare, aggrappato saldamente con le radici a terra) ma anche in generale perché ne esce fuori come una passeggiata in una foresta. Inoltre anche il modus operandi mi sembra coerente: partire dal ritmo, dai loop manipolati e ricuciti, nonché l'approccio modale, lasciando l'emotività in secondo piano. Il ritmo (percussioni ma anche basso, entrambi prominenti in tkol) è struttura, è base solida su cui crescono rigogliose le melodie. L'approccio modale è simile alla tettonica a placche, con grossi blocchi che si scontrano e creano attività sismica.
L'artwork di AMSP invece sembra roccia sciolta: come se la durezza compositiva di tkol fosse confluita disciolta in questo nuovo lavoro estremamente emotivo, in cui i violini fanno da padrone (strumento femminile per eccellenza, nonché molto emotivo). Il ritmo invece sembra esser passato in secondo piano, similmente alla melodia in tkol, come fosse allagato, appunto.
Ho fatto anche un mezzo pensiero sul fatto che In Rainbows possa essere fuoco, essendo un album molto esplosivo, e l'artwork abbastanza eloquente. Ma quest'ultima mi sembra un po' forzata... Se questa logica ha qualche senso (e sicuramente non ce l'ha) allora aspettiamo il loro album aria, completamente etereo e sfuggente!

Insomma, come ripeto è solo un volo di fantasia, ma per fortuna un uomo può sognare (cit.)

io ti quoto con convinzione, non perché sia certa che è tutto vero, ma perché è una bellissima speculazione. 

Chapeau

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5 hours ago, Gasba said:

Piccola innocua speculazione.
Dico speculazione perché molto probabilmente i radiohead non ci avranno pensato neanche di striscio, ma è una mia - fantasiosa - considerazione personale.

Sembra che il filo rosso che lega gli ultimi album dei nostri siano i quattro elementi. Quest'ultimo album sembra chiaramente legato all'acqua, non solo per il titolo ma anche per le sonorità molto "subacquee", oltreché lunari (la luna regola le maree ecc.). In questa logica, The King of Limbs suona come il loro album "terra". Un po' per il titolo (un albero secolare, aggrappato saldamente con le radici a terra) ma anche in generale perché ne esce fuori come una passeggiata in una foresta. Inoltre anche il modus operandi mi sembra coerente: partire dal ritmo, dai loop manipolati e ricuciti, nonché l'approccio modale, lasciando l'emotività in secondo piano. Il ritmo (percussioni ma anche basso, entrambi prominenti in tkol) è struttura, è base solida su cui crescono rigogliose le melodie. L'approccio modale è simile alla tettonica a placche, con grossi blocchi che si scontrano e creano attività sismica.
L'artwork di AMSP invece sembra roccia sciolta: come se la durezza compositiva di tkol fosse confluita disciolta in questo nuovo lavoro estremamente emotivo, in cui i violini fanno da padrone (strumento femminile per eccellenza, nonché molto emotivo). Il ritmo invece sembra esser passato in secondo piano, similmente alla melodia in tkol, come fosse allagato, appunto.
Ho fatto anche un mezzo pensiero sul fatto che In Rainbows possa essere fuoco, essendo un album molto esplosivo, e l'artwork abbastanza eloquente. Ma quest'ultima mi sembra un po' forzata... Se questa logica ha qualche senso (e sicuramente non ce l'ha) allora aspettiamo il loro album aria, completamente etereo e sfuggente!

Insomma, come ripeto è solo un volo di fantasia, ma per fortuna un uomo può sognare (cit.)

anche loro rimarrebbero sorpresi da ciò che hai scritto :D 

comunque magari fosse veramente così, fra 5-6 anni l'labum ambient stile brian eno hatakeyama harold budd arvo part ecc :wub:

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