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l'album che vi propongo oggi è...


there_there

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feverray400.jpg

Artista: Fever Ray

Titolo: Fever Ray

Anno: 2009

Genere: Synth-pop

Simile a: The Knife, con sfumature di Moloko e Ladytron, però versione più dark.

Per rimanere in tema "2009" vi propongo questa piccola perla.

Dopo aver ancora una volta prestato la voce ai Royksopp per la loro ultima fatica "Junior", la superba voce di Karin Andersson (The Kinfe) diventa solista.

Chiaramente l'influenza dei The Kinfe si sente: mondi oscuri e tetri, un elettronica incalzante ma mai banale, tanto synth.

Per chi ha amato Silent Shout, questo non può perderlo.

:prego:

grande, grande, grande...

i video sono assolutamente geniali... check them out! :D

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AirMiami.MeMeMe.cd.jpg

Air Miami - Me.Me.Me. (1995)

da una branca degli unrest ecco a voi gli Air Miami, che nel 1995 se ne escono con questo gioiellino di pop chitarristico.

Un flusso di chitarre melliflue che ogni tanto sfora nello shoegaze e tante melodie appiccicose e ricche di sentimento, spruzzi di synth, drum machine, cambi di tempo improvvisi. L'ascolto a livello di pura melodia è immediatamente soddisfacente, ma c'è tanto da andare a fondo dopo averne apprezzate le melodie.

SE TI PIACE PROVA ANCHE: Imperial Teen - Seasick

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rece_426.JPG

perturbazione - in circolo (2003)

in un mondo perfetto questi ragazzi andrebbero a Sanremo e vincerebbero a mani basse ma questo, ahimè, non succederà mai... infatti questo disco raccoglie ben 14 canzoni curatissime negli arrangiamenti, dalle melodie orecchiabili e morbide; sì, qualche canzone di queste potrebbe rimanere in testa anche all'ascoltatrice media di TRL... purtroppo sono mal cagati, e le trame di violoncello di questo disco (agosto), la sua malinconia velata, i suoi testi immediati ma mai banali, certi suoi echi sixties (cuorum) e le sue chitarre dagli arpeggi storti (senza una scusa... pezzo pazzesco) rimarranno a pannaggio di pochi...

SE TI PIACE: ci sarebbero i Belle e Sebastien... :rolleyes:

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perturbazione - in circolo (2003)

in un mondo perfetto questi ragazzi andrebbero a Sanremo e vincerebbero a mani basse ma questo, ahimè, non succederà mai... infatti questo disco raccoglie ben 14 canzoni curatissime negli arrangiamenti, dalle melodie orecchiabili e morbide; sì, qualche canzone di queste potrebbe rimanere in testa anche all'ascoltatrice media di TRL... purtroppo sono mal cagati, e le trame di violoncello di questo disco (agosto), la sua malinconia velata, i suoi testi immediati ma mai banali, certi suoi echi sixties (cuorum) e le sue chitarre dagli arpeggi storti (senza una scusa... pezzo pazzesco) rimarranno a pannaggio di pochi...

SE TI PIACE: ci sarebbero i Belle e Sebastien... :rolleyes:

;)

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10nut92.png

ARTISTA: Bark Cat Bark

DISCO: Á Lífi

ANNO: 2008

MYSPACE: http://www.myspace.com/barkcatbark

Innanzitutto è bene specificare che Bark Cat Bark è il progetto musicale strumentale del giovanissimo polistrumentista Josh Todd (è del 1990!).

La sua musica è particolare, ha una vena di musica folk francese ben condita con un tocco di musica classica europea.

Non vi è voce e capeggiano strumenti come violino, pianoforte e fisarmonica, alternati ad altri un po' più "sofisticati" come il gayageum, lo xaphoon e il kuhlohorn.

Á Lífi è un disco molto interessante che ho scoperto per caso finendo sul MySpace di questo artista. E' forse più adatto ad un periodo autunnale o invernale, però lo si ascolta volentieri sempre. Crea atmosfere davvero particolari.

Non è nulla di nuovo ma chi se ne frega, è comunque qualcosa di ben fatto, e questo alla lunga credo valga molto di più.

Questo giovane ragazzo inoltre è stato paragonato a musicisti del calibro di Yann Tiersen, Owen Pallett e Zach Condon.

SE TI PIACE PROVA ANCHE: musica classica europea, Beirut

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Ci provo anche io

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Anno : 2004 The Album Leaf - In A Safe Place

Lo conoscerete già in molti,vanta la collaborazione con due elementi dei sigur ros.Le prime traccie con poca elettronica mi ricordano le atmosfere di cluster ed eno e anche un certo synth-pop nordico.Quando aumenta la componente elettronica si creano delle atmosfere alla sigur ros e boards of canada,ma molto più delicate,con carillon dal crescendo pop e un'ottima sintesi con elementi acustici.Consigliato a chi ascolta mum e via dicendo.Chi lo conosce si esprima a riguardo se è in disaccordo ^_^

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The-Times-They-Are-A-Changin2.jpg

Bob Dylan - The Times Are A-Changin' (1964)

Ugh, 4/5 righe..

Beh quest'album è davvero cupo, cupo e pesante (fatta eccezione per un paio di canzoni). Difatti forse non sorprende il fatto che dopo questo album Bob abbia alleggerito la materia delle sue canzoni verso temi più personali: qui ci sono le cose più concretamente opprimenti che la storia ti possa presentare, alcune di esse tratte da fatti di cronaca e trattate a volte con un occhio quasi giornalistico. Comunque al di là delle descrizioni abbastanza inutili che si possono fare su un album che conoscono tutti, questo disco ri-dona interesse per la storia quando ce se ne "dimentica", e la sua forza è tutta nelle parole. E' uno di quei dischi che ti insegna qualcosa, che ti fa fare delle ricerche, che "ti dà una svegliata", detto in parole povere.

Canzoni chiave: la title track, Only a Pawn in Their Game, With God on Our Side, The Lonesome Death of Hattie Carroll.

Il consigliato-a-chi-piace qui mi sembra inutilino.. ;)

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Amy Winehouse - Back to black

va beh, molti storceranno il naso, troppo commerciale diranno. Rimane un disco pop godibilissimo, molto bello a mio parere.

poi che figa lei, anche se sembra un ometto...tutta fatta...fantastica..

se volete una recensione seria potete anche andare a cercarvela

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Gabrielle Roth and The Mirrors - Initiation

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Questa musica è un percorso...è capace di prenderti l'inerzia e trasformarla in estasi. Album creativo, sensuale, stimola il movimento del corpo...Gabrielle Roth è l'unica donna in America che fa musica tribale, dance/trance e ambient...e ci riesce anche molto bene...

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333.jpg

LOWLIFE - Permanent Sleep (1986)

L'opera di questi poco conosciuti dark-wavers sarà, qualora voi doveste decidere che volete ascoltarla, quanto di più cupo le vostre orecchie avranno assorbito nello spazio di una vita. Parto subito dal "somiglia a": le atmosfere gotiche di Closer e i riverberi malinconici dei Cocteau Twins, qua, vanno a braccetto. La voce baritonale sembra provenire dalle profondità di un pozzo, così come tutto il resto. Il sonno permanente è invocato con la disperazione tipica di chi lo invoca e, una volta terminato l'ascolto, vi troverete più svegli e disincantati di prima.

Brani consigliati: Permanent Sleep, Wild Swan, A Year Past July.

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le_labbra.jpg

Le Labbra - Benvegnù

Disco solido : testi mai banali ne pedanti,arrangiamenti rock e ricercati,elaboratura ritmica articolata.Benvegnù riesce ad avere un piglio cantautorale molto personale, a metà tra il poeta maledetto e il rocker vissuto ma sbarazzino.Per adesso gli ho dato solo un ascolto,ma mi è piaciuto e lo consiglio.In seguito aggiungerò qualcos'altro.

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Sunn O))) - Monoliths & Dimensions

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A tutti i detrattori dei Sunn O))): nascondetevi. Per voi è un momentaccio.

O' Malley e Anderson tornano sulla scena con un album sì denso e catartico, ma sorprendente ed emozionante. Avvalendosi della collaborazione di colleghi del calibro di Eyvind Kang, Oren Ambarchi e Dylan Carlson, il duo statunitense ci serve quattro piatti ribollenti del drone metal di miglior fattura, senza indugiare sui condimenti. Arpe (come nella delicata e incredibile Alice, brano di chiusura), cori, fiati che si producono in improbabili droni. Attila Csihar sembra l'impossibile cugino nordico metallaro di Spaceape: declama flemmatico, con voce cavernosa ma senza infastidire l'ascoltatore, inducendolo anzi a scivolare in uno stato di quiete. Non c'è angoscia in Agharta, non c'è ansia in Big Church, solo un incredibile pathos. Con Hunting & Gathering si ritorna ai Sunn del passato, con Alice si va verso un futuro incerto e terribilmente interessante.

Traccia migliore: Alice

Suona come: gli Earth che calpestano incazzati la strumentazione dei Mountains in un anfiteatro, aiutati dagli Shining e accompagnati da un coro viennese.

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Sunn O))) - Monoliths & Dimensions

A tutti i detrattori dei Sunn O))): nascondetevi. Per voi è un momentaccio.

O' Malley e Anderson tornano sulla scena con un album sì denso e catartico, ma sorprendente ed emozionante. Avvalendosi della collaborazione di colleghi del calibro di Eyvind Kang, Oren Ambarchi e Dylan Carlson, il duo statunitense ci serve quattro piatti ribollenti del drone metal di miglior fattura, senza indugiare sui condimenti. Arpe (come nella delicata e incredibile Alice, brano di chiusura), cori, fiati che si producono in improbabili droni. Attila Csihar sembra l'impossibile cugino nordico metallaro di Spaceape: declama flemmatico, con voce cavernosa ma senza infastidire l'ascoltatore, inducendolo anzi a scivolare in uno stato di quiete. Non c'è angoscia in Agharta, non c'è ansia in Big Church, solo un incredibile pathos. Con Hunting & Gathering si ritorna ai Sunn del passato, con Alice si va verso un futuro incerto e terribilmente interessante.

Traccia migliore: Alice

Suona come: gli Earth che calpestano incazzati la strumentazione dei Mountains in un anfiteatro, aiutati dagli Shining e accompagnati da un coro viennese.

:wacko:

per me, ignorante, questo discorso suona più o meno come:

A tutti i detrattori dei Rjghuahfadfbhaudf: nascondetevi. Per voi è un momentaccio.

Yudfiujidfj e Kzfjdiaojfd tornano sulla scena con un album sì denso e catartico, ma sorprendente ed emozionante. Avvalendosi della collaborazione di colleghi del calibro di Wvhi Ofgi, Qofjijg Pifgjir e Svj Sfvi, il duo statunitense ci serve quattro piatti ribollenti del drone metal di miglior fattura, senza indugiare sui condimenti. Arpe (come nella delicata e incredibile Ufbnjfb, brano di chiusura), cori, fiati che si producono in improbabili droni. Adjir sembra l'impossibile cugino nordico metallaro di Eodji Iajfij Tiftjdi: declama flemmatico, con voce cavernosa ma senza infastidire l'ascoltatore, inducendolo anzi a scivolare in uno stato di quiete. Non c'è angoscia in Wdfgg, non c'è ansia in Rfgijfij, solo un incredibile pathos. Con Lfgir Lofko si ritorna ai Rjghuahfadfbhaudf del passato, con Ufbnjfb si va verso un futuro incerto e terribilmente interessante.

Traccia migliore: Ufbnjfb

Suona come: gli Prjif che calpestano incazzati la strumentazione dei Ifgnr in un anfiteatro, aiutati dagli Gixjcvijfi Dijivj Ufoj Ufijp e accompagnati da un coro viennese.

:lol:

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Sunn O))) - Monoliths & Dimensions

A tutti i detrattori dei Sunn O))): nascondetevi. Per voi è un momentaccio.

O' Malley e Anderson tornano sulla scena con un album sì denso e catartico, ma sorprendente ed emozionante. Avvalendosi della collaborazione di colleghi del calibro di Eyvind Kang, Oren Ambarchi e Dylan Carlson, il duo statunitense ci serve quattro piatti ribollenti del drone metal di miglior fattura, senza indugiare sui condimenti. Arpe (come nella delicata e incredibile Alice, brano di chiusura), cori, fiati che si producono in improbabili droni. Attila Csihar sembra l'impossibile cugino nordico metallaro di Spaceape: declama flemmatico, con voce cavernosa ma senza infastidire l'ascoltatore, inducendolo anzi a scivolare in uno stato di quiete. Non c'è angoscia in Agharta, non c'è ansia in Big Church, solo un incredibile pathos. Con Hunting & Gathering si ritorna ai Sunn del passato, con Alice si va verso un futuro incerto e terribilmente interessante.

Traccia migliore: Alice

Suona come: gli Earth che calpestano incazzati la strumentazione dei Mountains in un anfiteatro, aiutati dagli Shining e accompagnati da un coro viennese.

:wacko:

per me, ignorante, questo discorso suona più o meno come:

A tutti i detrattori dei Rjghuahfadfbhaudf: nascondetevi. Per voi è un momentaccio.

Yudfiujidfj e Kzfjdiaojfd tornano sulla scena con un album sì denso e catartico, ma sorprendente ed emozionante. Avvalendosi della collaborazione di colleghi del calibro di Wvhi Ofgi, Qofjijg Pifgjir e Svj Sfvi, il duo statunitense ci serve quattro piatti ribollenti del drone metal di miglior fattura, senza indugiare sui condimenti. Arpe (come nella delicata e incredibile Ufbnjfb, brano di chiusura), cori, fiati che si producono in improbabili droni. Adjir sembra l'impossibile cugino nordico metallaro di Eodji Iajfij Tiftjdi: declama flemmatico, con voce cavernosa ma senza infastidire l'ascoltatore, inducendolo anzi a scivolare in uno stato di quiete. Non c'è angoscia in Wdfgg, non c'è ansia in Rfgijfij, solo un incredibile pathos. Con Lfgir Lofko si ritorna ai Rjghuahfadfbhaudf del passato, con Ufbnjfb si va verso un futuro incerto e terribilmente interessante.

Traccia migliore: Ufbnjfb

Suona come: gli Prjif che calpestano incazzati la strumentazione dei Ifgnr in un anfiteatro, aiutati dagli Gixjcvijfi Dijivj Ufoj Ufijp e accompagnati da un coro viennese.

:lol:

può significare che a te, magari, il disco non lo consiglio :D

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ikeda.jpg

Titolo: 1000 Fragments

Artista: Ryoji Ikeda

Genere: Experimental, Minimal, Glitch.

Simile a: Alva Noto su tutti (con cui ha anche lavorato), CoH.

Partite dal presupposto che ascoltando quest'album non ascolterete delle canzoni, nè della musica.

Ascolterete rumori, strappi, cocktail sonori che vanno da rumori bianchi a campionamenti vari (televisioni, altoparlanti, et simila).

Nella seconda parte c'è il Ryoji Ikeda più classico: frequenze bassissime e frequenze altissime mescolate, da un opposto all'altro, per creare una ritmica tipicamente minimal, schiva, matematica, che porta allo sfinimento l'ascoltatore.

Chiaramente è una perla solo per gli amanti del genere, per gli altri sarà solo qualcosa di interessante da ascoltare.

Nel campo glitch, per me è un capolavoro.

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feelies.jpg

The Feelies - Crazy Rhythms (1980)

Genere: la parte divertente del post-punk

La prima canzone di questo debutto si può usare per descrivere in modo efficace i Feelies come "the band with the perpetual nervousness", d'altra parte anche il titolo dell' album dà un'impressione efficace del suono che si trova qui. Ritmi secchi, diretti, ma tachicardiaci e impazienti, che partono dal punk ma girano attorno a terreni più melodici.

Ci sono una cover dei Beatles e una dei Rolling Stones. I REM li citano come una loro grande influenza. I Feelies, invece, citano i Velvet Underground come una grande influenza. Quindi hey, con tutti questi grandi nomi..

Consigliato se vi piace: più o meno tutto quello che sta tra i Television Personalities e i Weezer.

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Titolo: 1000 Fragments

Artista: Ryoji Ikeda

Genere: Experimental, Minimal, Glitch.

Simile a: Alva Noto su tutti (con cui ha anche lavorato), CoH.

Partite dal presupposto che ascoltando quest'album non ascolterete delle canzoni, nè della musica.

Ascolterete rumori, strappi, cocktail sonori che vanno da rumori bianchi a campionamenti vari (televisioni, altoparlanti, et simila).

Nella seconda parte c'è il Ryoji Ikeda più classico: frequenze bassissime e frequenze altissime mescolate, da un opposto all'altro, per creare una ritmica tipicamente minimal, schiva, matematica, che porta allo sfinimento l'ascoltatore.

Chiaramente è una perla solo per gli amanti del genere, per gli altri sarà solo qualcosa di interessante da ascoltare.

Nel campo glitch, per me è un capolavoro.

se è più fico di Test Pattern, allora è già più che interessante :)

proverò

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se volete una recensione seria potete anche andare a cercarvela

questo si che è lo spirito del thread!!! :P

va beh, ma la mia è modestia: su ondarock c'è una recensione fantastica e so di non poter competere.. :marameo:

comunque..

Tricky_-_Angels_With_Dirty_Faces.jpg

tricky - angels with dirty faces

se qualcuno ha già apprezzato i tanto (giustamente) elogiati Maxinquaye e Pre millenium tension, non potrà non apprezzare anche questo. Frenetico, delirante, paranoico, un mix di hip hop, rock, elettronica, insomma tutte queste cose qua...

insomma, da sentire!!

poi fate quello che volete

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joe_jackson_look_sharp.jpg

joe jackson - look sharp! (1979)

il buon vecchio Joe ruba quà e là le suggestioni dell'ondata powepop di quegli anni, aggiungendo qualche elemento ska e reggae e condendo il tutto con una scrittura pop davvero avanti, ne viene fuori un powerpop chitarrosissimo ma raffinato, summa e superamento di tutto quello che stavan facendo i gruppi coevi.

PROVA AD ASCOLTARE: is she really going out with him, got the time

SE TI PIACE PROVA ANCHE: gente tipo the incredible kidda band, the speedies, fast cars, the go...

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feelies.jpg

The Feelies - Crazy Rhythms (1980)

Genere: la parte divertente del post-punk

La prima canzone di questo debutto si può usare per descrivere in modo efficace i Feelies come "the band with the perpetual nervousness", d'altra parte anche il titolo dell' album dà un'impressione efficace del suono che si trova qui. Ritmi secchi, diretti, ma tachicardiaci e impazienti, che partono dal punk ma girano attorno a terreni più melodici.

Ci sono una cover dei Beatles e una dei Rolling Stones. I REM li citano come una loro grande influenza. I Feelies, invece, citano i Velvet Underground come una grande influenza. Quindi hey, con tutti questi grandi nomi..

Consigliato se vi piace: più o meno tutto quello che sta tra i Television Personalities e i Weezer.

Ti Adoro :prego::prego:

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ht_090423_162404.jpg

Tra il Dylan più acustico e lo Springsteen di The Ghost Of Tom Joad, opera prima assolutamente degna di nota...si avvia a diventare uno dei miei dischi dell'anno. Totalmente "fuori stagione", colpisce per l'intensità emotiva e gli arrangiamenti mai banali, ricchissimi di sfumature.

Sorpresa...sorpresissima. :ok:

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