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Può un'opera d'arte essere politica?


  

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  1. 1. Arte può essere politica?

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In generale non mi piace molto la definizione di politica che si usa oggi, troppo particolare e riduttiva.

Propenderei più per una definizione greca, come ciò che interessa la vita pubblica e della società.

Se dovessimo vederla da questo punto di vista credo ci siano più opere d'arte politiche che apolitiche.

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può certo. ma sarà sempre su un gradino sotto.

l'arte non dovrebbe abbassarsi alla vita quotidiana, diventarne becero strumento per arrivare alle masse, corriere espresso di proteste etc.

l'arte deve star lì, in alto.

perin sei proprio un pirlone...ragioni come quando a Praga non facevi sentire le tue canzoni a Pan :laugh:

dimmi che fine ha l'arte se non quello di esprimere ad altri e quindi necessarimante essere diffusa!

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può certo. ma sarà sempre su un gradino sotto.

l'arte non dovrebbe abbassarsi alla vita quotidiana, diventarne becero strumento per arrivare alle masse, corriere espresso di proteste etc.

l'arte deve star lì, in alto.

l'arte è veicolo. di bellezza, ovviamente, ma anche di altro. di racconti, di simboli, di idee. quindi anche di politica. e non è un abbassarsi, è solo lo svolgere una delle sue molteplici funzioni.

l'oggetto d'arte è, prima di un oggetto d'arte, un manufatto, con una sua consistenza fisica, storica, antropologica, ideale, allegorica, simbolica, iconografica... e ovviamente anche artistica.

sminuire l'arte è piuttosto negarne la portata onnicomprensiva.

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dimmi che fine ha l'arte se non quello di esprimere ad altri e quindi necessarimante essere diffusa!

io non vorrei che l'arte venisse diffusa per esempio.

vorrei non trattasse temi contemporanei.

vorrei non parlasse di politica.

vorrei che certe persone non potessero manco avvicinarsi alle opere.

chiamiamola meritocrazia morale.

l'arte può trattare tutto quello che vuole, è giusto sia così, ma, giusto per fare un esempio:

un concerto degli u2 non è più arte, con quelle terronate di conferenze in tempo reale, continui dibattiti live sulle guerre etc. per carità, tutto molto bello, ma non è arte.

è più artistico un fottuto live degli oasis, rock e via.

anche per questo non riuscirò mai a stimare troppo thom.

menomale lui ha talento da vendere, ve lo immaginate un maquilador a scrivere canzoni? :wacko:

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può certo. ma sarà sempre su un gradino sotto.

l'arte non dovrebbe abbassarsi alla vita quotidiana, diventarne becero strumento per arrivare alle masse, corriere espresso di proteste etc.

l'arte deve star lì, in alto.

Bhe allora innanzi tutto la domanda è posta male, perché sembrava che l'arte e la politica fossero inconciliabili. E poi per rispondere alla tua domanda bisognerebbe prima chiedersi cos'è l'arte (domanda non da poco). Secondo me è l'espressione di concetti (e questo include una marea di cose, dalla filosofia alla politica) in maniera geniale e sublime. La conciliazione perfetta tra il cosa e il come. Questa secondo me potrebbe essere l'arte vista in maniera oggettiva. Poi io sono un estremista. Secondo me l'arte và giudicata tale solo nel momento in cui l'artista decide di creare arte. Viene da sè che se la mettevo io una ruota di bicicletta sopra uno sgabello sarei stato solo uno che si annoiava, e non un artista. Nel momento in cui ho la "presunzione" di dichiarare il mio operato come oggetto d'arte, allora lo diventa.

Ma entra in gioco un altro discorso: la buona arte e la cattiva arte. Se un artista esprime qualcosa di banale, ma lo fà in maniera eccelsa, funzionale, geniale, allora avremo arte, ma non del tutto perfetta, non altissima arte. Diciamo al 70%, dipende dai casi. E gli esempi potrebbero andare aventi all'infinito.

Insomma, per risponderti, secondo me l'arte può parlare di qualsiasi cosa, ma per gusto personale preferisco quando parla d'altro. E se deve farlo lo facesse tra le righe. Molto tra le righe.

P.S.

Non linciatemi riguardo il mio discorso sull'arte, sò che può sembrare una blasfemia, ma secondo me chi disegna la madonna sui marciapiedi, per quanto bravo, non sarà mai un artista. E comunque la mia visione dell'arte è in continua mutazione, quindi magari tra qualche mese scriverò cose diverse in questa discussione.

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@gasba: si ho posto la domanda da culo, e ti dirò, non ho le idee chiare nemmeno io, ho solo le palline un po' girate per come gira il mondo. proprio oggi, si, gli altri giorni le cose mi scorrono, oggi sono incazzato. per la musica, per la pittura, etc.

almeno parliamo un po' di arte, non fa mai male.

comunque concordo alla fine con quello che dici. se è tra le righe si, senò mi infastidisce.

ah, e quelli che dicono "la ruota di bicicletta la potevo fare anch'io" sono dei coglioni. l' idea, il concetto, è l'opera, branco di porci senza tetto morale.

ciao

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Per me può, eccome se può. Anzi, in molti casi deve.

Che cosa sarebbe la Divina Commedia senza politica?

E, molto più in piccolo, che cosa sarebbe Harry Patch senza politica?

Comunque quella degli U2 è demagogia più che altro, soprattutto quando scopri che Bono recupera tutto ciò che dona in beneficienza evadendo le tasse.

Ma in ogni caso è un altro discorso, perchè qua si parla dell'opera d'arte in sè, e io i discorsi tra una canzone e l'altra ad un concerto non li considero arte. :laugh:

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Ho letto solo la prima pagina del discorso...

Certo, anzi lo è quasi sempre in un certo senso. Da Buon Governo di Siena a Guernica, ma persino Deuchamp...ogni punto di vista presuppone una certa "inquadratura" sul mondo, e questa, anche se fosse il nichilismo più completo, presupporrebbe una dimensione sociale. Naturalmente ciò non significa che della politica l'artista se ne sbatta altamente e che non abbia alcun interesse a parlarne...c'è però sempre l'altro occhio, quello del fruitore che può scavare nell'opera per scorgervi un indizio in tal senso...

Per concludere, non è un aspetto che mi affascini troppo in arte: uno dei motivi per cui Eijsenstein ad esempio non mi fa impazzire...la vita è tanto più interessante no?

Massimo, ti arrovelli in codesti pensieri per mancanza di spritz?

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Risposta C, non ho una opinione in merito perchè alcune volte mi verrebbe da dire "grazie al cazzo che può esserlo" e altre volte "grazie al cazzo che non può esserlo".

Però anch'io gradisco di più quando l'intento 'politico' (e quindi, denunciatorio, o magari costruttivo/distruttivo) è tra le righe, ecco, magari percepibile solo mediante una attenta analisi, ovviamente non alla portata di tutti.

Anzi, mi esprimo meglio, quando è posto in maniera tale che non sia di portata universale, ma solo per chi è abbastanza "sensibile" da poterlo cogliere. Può anch'essere un intento diretto, violento, similironico, ma dev'essere colto solo da chi è interessato a coglierlo.

Inoltre, la definizione di arte data da Gasba ("La conciliazione perfetta tra il cosa e il come") è fottutamente interessante. :ok:

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mettiamola così: senza tecnica, ci può essere un'opera.

senza idea-concetto, no. (madonnine sui marciapiedi) (ahahah che così suona non blasfema, di più, domani vado a confessarmi)

:ok:

Senza tecnica non esiste l'arte.Un minimo di tecnica ci deve sempre essere,e con ciò non voglio dire che la ruota di bicicletta non sia arte,ma anzi,che c'è tecnica anche lì.

Un grande artista,inoltre,è tale perchè la sua tecnica è così evoluta che riesce a trascendere anche i concetti più empirici come la politica.Hail to the thief è arte,ma anche politica ad esempio.I modena city ramblers invece fanno solo politica e retorica infantile perchè non hanno tecnica,quindi non fanno arte(o almeno ne fanno in quantità bassa).

Inoltre De Andrè faceva politica in ogni suo testo,se vogliamo considerare la sua ideologia di vita tale.

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vorrei che certe persone non potessero manco avvicinarsi alle opere.

chiamiamola meritocrazia morale.

Autogol, perin.

Non sono io che mi avvicino all'opera d'arte, è lei che sceglie se avvicinarsi a me, se svelarsi.

Mi permette di coglierne un aspetto, un particolare. Oppure, a volte, si apre nella sua totalità.

Anche se mi dovessi trovare nel più basso gradino della scala.

Perchè appunto, quale scala? La tua, la mia?

L'opera d'arte non deve essere politica, sostieni. Ma caio ha ragione: politica è tutto ciò che riguarda la vita sociale e civile. La scala di valori non può non prescindere da essa.

Perchè se morale vuol dire tutto ciò che concerne le scelte dell'uomo, è inevitabile che la componente colletiva e sociale abbia il suo peso.

In pratica hai appena sostenuto che l'arte è politica.

:ok:

Vado a comprarmi una borsetta.

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boh non ho capito bene cosa intendi per politica, massimo....cioè se mi tiri in ballo i discorsi retorici di bono non posso che darti ragione

vorrei non trattasse temi contemporanei

è qua che non ti capisco perchè se è vero che l'arte è concetto (per me è sempre stato così) dobbiamo dire che spessissimo il concetto parte dall'analisi di una realtà sociale, culturale

avanguardie storiche : indissolubilmente legate al loro tempo, ad esempio

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chiamiamola meritocrazia morale.

chiamiamola cazzata.

non ti nascondo che anche io delle volte ho pensato questa cosa. magari quando avevo 15 anni, ma l'ho pensato. diciamo che ero troppo ottimista sul genere umano all'epoca.

poi mi sono tolto le fette di mortadella da davanti gli occhi, e mi sono accorto che, gli eletti, gli uomini "moralmente superiori" non esistono. quindi, quello di cui parli tu, la masturbazione mentale di gruppo elevata alla N, è una cazzata. magari a te piace, ti dà soddisfazione ed autocompiacimento, ma è una scemata definire arte solo quello che è ostico/astruso.

l'arte, in quanto tale, è generalmente un fenomeno di massa. adesso, a te cosa te ne frega di quello che piace agli altri ? cosa te ne frega delle opinioni degli altri? cosa ti interessa se gli altri non capiscono un cazzo di quello che vedono-leggono-sentono ? niente. pensa per te e basta. goditi quello che altre menti hanno prodotto, vivilo, elaboralo mentalmente a modo tuo. e fottitene di quello che pensano gli altri. individualismo puro e sfrenato.

può l'arte essere politica ? certo che può, tutto è possibile, l'uomo è persino andato sulla luna! generalmente apprezzo le cose più astratte, ma ci sono miliardi di esempi di opere politiche (boh, tipo la Guernica? è la prima che mi viene in mente). KaPrA.

per punizione pagherai il biglietto surreal-dada(umpa) a tutti i bori di roma che troviamo per strada! :angry:

e gli spieghi pure il significato delle robe esposte! :wub:

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In effetti io ho almeno un paio di conoscenti somari, e se dicessi loro " Bella la mezza ruotabicicletta di Duchamp... ", penserebbero istantaneamente ad un ipotetico ultimo gol in rovesciata di Didier Deschamps in maglia bianconera.

Si potrebbe poi aprire una diatriba infinita su chi è artista tout court, o anche solo "interiormente", e chi si immerge nell'arte per nascondere la propria non artistica vena, tentando di assorbere stimoli quando nel crasso non v'è altro che... . Pozzi neri.

Voglio dire...l'arte non è per tutti, ma è di tutti.

L'arte ALEGGIA.

Si sceglie i proseliti così come attira le mosche. E sappiamo bene che le bestie alate non svolazzano solo sulla cacca, ma anche sulla marmellata.

Non ho mai visto un frequentatore del bar Sport ad una personale di Cattelan o al Musée Rodin di Paris. Bravi, restate lì a giocare a rubacazzetto.

Però ho sentito degli stronzetti aspiranti critici d'arte con le guide del Louvre sotto braccio contemplare un Rembrandt con un panino al tonno in bocca, parlando di figa, colorando il tutto con qualche bestemmia creativa. Arte pure quella, dirà qualcuno...

Persone da eliminare, mosche attirate dal miele della cultura a buon mercato, da spiaccicare.

La politica invece dovrebbe essere di tutti, e tutti dovrebbero saperne qualcosa.

Perché la socialità riguarda tutti, a differenza dell'arte che ci gravita intorno, ma che non sfiora ogni dannato ominide.

In questo mio personale assioma allora, fare arte non è politicare.

Perché se poniamo come postulato che il fare mondi, tanto per citare l'ultima orrida Biennale, presupponga un ritratto sociale/denuncia civile, allora ditemi voi che cosa sono un quadro di Monet o l'ultimo film di Tarantino.

E mi limito alla pittura e al cinema, per il momento.

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cavolo avete già detto un sacco di cose che condivido....

comunque l'arte può essere benissimo subbordinata alla politica e essere pari alle opere che non lo sono o addirittura superiore..esempio lampante e semplicissimo l'Eneide..lo scopo evidente e dichiarato di celebrare l'imperatore non intacca o sminuisce la sua bellezza

se invece per politica si parla di vita pubblica allora trovo difficile pensare ad un opera d'arte che non lo sia..l'artista qualunque sia la sua posizione rispetto alla società ne fa comunque parte come ogni altra persona e non riesco a immaginare che la "politica" non abbia effetti sulle sue opere

non è proprio carino dire che alcune persone non dovrebbero nemmeno potersi avvicinare all'arte...non suona tanto bene

oggi il fatto che un opera possa avere diversi livelli di lettura è quasi un valore aggiunto non una necessità..e non so se questo sia del tutto un bene perchè così rischia di non comunicare proprio niente!a mio parere questa è una conseguenza anche dell'importanza che si tende a dare al concetto rispetto alla tecnica che a sua volta è conseguenza della facilità con cui oggi si può riprodurre la perfezione tecnica e via dicendo..però boh....

il punto è che per me i diversi piani di interpretazione di un'opera sono importanti, anche quelli più immediati hanno valore e anche quelli politici(governi, vita...tutti)

e che l'arte può essere si cattiva arte ma non la politica o la capacità di rivolgersi a più persone la sminuisce se mai l'autoreferenzialità o il precludersi degli argomenti

per quanto riguarda i concerti degli u2 bisogna chiedersi cosa si intende per opera d'arte....l'amleto è l'opera d'arte non ogni singola rappresentazione dell'amleto...va beh un concetto che va approfondito....però già così sorge spontanea una domanda: le canzoni degli u2 sono opere d'arte ???:blink:

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