On a Friday Posted March 1, 2018 Report Share Posted March 1, 2018 Solo la batteria di Mr. Magpie può rimandare a sensazioni dubstep, per il resto affermarlo vuol dire o non avere ascoltato l'album, o averlo ascoltato 3 volte, o non capire nulla di musica Link to comment Share on other sites More sharing options...
Gasba Posted March 2, 2018 Report Share Posted March 2, 2018 Io non sono un musicologo, ma per me la dubstep c'entra eccome. Come Kid A/Amnesiac strizzavano l'occhio a una certa IDM che aveva caratterizzato quel periodo, anche TKOL raccoglie un decennio di sonorità e ne fa una specie di summa, un commento al fondamento e alle origini della dubstep, e per farlo arriva direttamente alla radice di questo genere, i cui genitori sono appunto il 2-step e la dub, il reggae, la jungle, l'r'n'b di new orleans, l'afrobeat, e man mano che scaviamo si arriva a tutta una tradizione percussiva in cui il battito è appunto battito del cuore e pulsazione della vita. Il discorso è che già in Burial si notano certe influenze, i Radiohead ne fanno solo un discorso consapevole e quindi portato all'estremo: destrutturano il genere e ne mettono in risalto l'ossatura. Non si accontentano di servirsi delle sonorità dubstep, ma gli fanno un vero e proprio test del DNA: ne esce fuori un moderno sound tribale per il nuovo villaggio globale. I ritmi sincopati, gli accenti spostati, i poliritmi, la presenza forte del basso sono tutte caratteristiche che sottolineano questo grado di parentela, perché appunto caratteristiche fondamentali della scena elettronica di quel periodo. E secondo me questo barcollare continuamente tra elettronica contemporanea e musica tribale è proprio uno degli aspetti più interessanti dell'album. Inoltre anche il progetto gemello, TKOL Remix, testimonia l'appartenenza di questo album alla scena elettronica. Link to comment Share on other sites More sharing options...
@li Posted March 2, 2018 Report Share Posted March 2, 2018 9 minutes ago, Gasba said: Io non sono un musicologo, ma per me la dubstep c'entra eccome. Come Kid A/Amnesiac strizzavano l'occhio a una certa IDM che aveva caratterizzato quel periodo, anche TKOL raccoglie un decennio di sonorità e ne fa una specie di summa, un commento al fondamento e alle origini della dubstep, e per farlo arriva direttamente alla radice di questo genere, i cui genitori sono appunto il 2-step e la dub, il reggae, la jungle, l'r'n'b di new orleans, l'afrobeat, e man mano che scaviamo si arriva a tutta una tradizione percussiva in cui il battito è appunto battito del cuore e pulsazione della vita. Il discorso è che già in Burial si notano certe influenze, i Radiohead ne fanno solo un discorso consapevole e quindi portato all'estremo: destrutturano il genere e ne mettono in risalto l'ossatura. Non si accontentano di servirsi delle sonorità dubstep, ma gli fanno un vero e proprio test del DNA: ne esce fuori un moderno sound tribale per il nuovo villaggio globale. I ritmi sincopati, gli accenti spostati, i poliritmi, la presenza forte del basso sono tutte caratteristiche che sottolineano questo grado di parentela, perché appunto caratteristiche fondamentali della scena elettronica di quel periodo. E secondo me questo barcollare continuamente tra elettronica contemporanea e musica tribale è proprio uno degli aspetti più interessanti dell'album. Inoltre anche il progetto gemello, TKOL Remix, testimonia l'appartenenza di questo album alla scena elettronica. wow Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lacatus Posted March 2, 2018 Report Share Posted March 2, 2018 Mi pare riduttivo e fuorviante ascrivere TKOL unicamente alla "scena elettronica": dove li lasci Alice e John Coltrane, Baden Powell, Fela Kuti, i Talking Heads, i Can, Neil Young, ecc? Io penso che i Radiohead, per fare The King Of Limbs, abbiano attinto a piene mani soprattutto da questi artisti. D'altro canto vi sono gli strumenti (sintetizzatori, squencer, machinedrum) e i metodi (loop-machine), quelli sì, propri della musica elettronica a dare l'impronta "elettronica", per lo meno in alcune canzoni come Feral, Mr Magpie, forse anche Lotus Flower. C'è molto più miscuglio e molta più contaminazione di quanto si possa pensare: l'unico paragone possibile è quello con Brian Eno, artista che spesse volte ha unito world music ed elettronica (sempre nel senso di "mezzi elettronici"), che è in fin dei conti è anche l'essenza del Re dei Rami. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted March 2, 2018 Report Share Posted March 2, 2018 Il discorso è che, secondo me, possiamo parlare di dubstep se partiamo da un ascolto epidermico, ovvero pensando solo ai suoni (e solo delle prime tracce..) ma secondo me anche li c'è un errore. A me pare che nel 2011 si fosse in piena esplosione della dubstep, si sapeva che Thom amasse il genere, si è sentito il disco con un po' di elettronica e si è parlato di dubstep. Anche l'articolo posta dei brani fatti con Burial da parte di Thom - tra l'altro per me una collaborazione mediocrissima.. -: a me quei pezzi non paiono molto somiglianti a quelli di Limbs. E, se volessimo essere ancora più pignoli e cagacazzo, di che dubstep parlaimo? di quella di Burial o quella di Skrillex? Perchè anche quella la chiamavano dubstep, quando esplose il fenomeno - persino Flying Lotus lo chiamavano dubstep. Per me non è certo un problema, anche perchè, pensandoci meglio, parlare di dubstep non mi sembra del tutto errato: però mi fa strano che nessuno abbia, allo stesso tempo, messo insieme anche i riferimenti ai ritmi latini, che sono li da sentire, non scompaiono. La presenza di un basso forte è tipica della musica di Burial, questo è innegabile, ma così come lo è per l'afrobeat, il jazz, la musica etnica ecc. in generale è un album di ritmo e quindi i bassi e i tagli sulle frequenze calde ci stanno. Però su questo 2 hours ago, Gasba said: E secondo me questo barcollare continuamente tra elettronica contemporanea e musica tribale è proprio uno degli aspetti più interessanti dell'album. Inoltre anche il progetto gemello, TKOL Remix, testimonia l'appartenenza di questo album alla scena elettronica. ti quoto fortissimo, perchè mi sembra un po' il succo del progetto. La popla rimanda alla musica etnica, funk, al jazz come modo compositivo ecc. la veste no.. questo è sicuramente interessante. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lacatus Posted March 2, 2018 Report Share Posted March 2, 2018 13 minutes ago, Wanderer said: La presenza di un basso forte è tipica della musica di Burial, questo è innegabile, ma così come lo è per l'afrobeat, il jazz, la musica etnica ecc. in generale è un album di ritmo e quindi i bassi e i tagli sulle frequenze calde ci stanno. Questo per ignoranza di tanti, anzi tantissimi (me compreso: i primi mesi provai rigetto verso TKOL per pura ignoranza) in fatto di world music. Riguardo alla dubstep. Questo è un pezzo tipicamente dubstep (postato da Thom in una office chart): non penso che nel Re dei Rami ci siano pezzi di questo genere. Ci sono brani fatti utilizzando sintetizzatori, machinedrum, loop, ma non in questo stile, piuttosto in uno stile Radiohead con contaminazioni world. Link to comment Share on other sites More sharing options...
pandroid Posted March 11, 2018 Report Share Posted March 11, 2018 On 27/02/2011 at 5:55 PM, Lacatus said: Non hai tutti i torti, ma non è estattamente così come dici tu. Ci sono molti stacchi in The National Anthem. http://www.youtube.com/watch?v=t-7MeqSIj4E 0:13 - ingresso batteria (crash) 0:23 - charleston aperto e chiuso - la batteria si stoppa 0:26 - ingresso batteria 0:33 - crash e splash 0:44 - crash e splash 0:54 - crash e splash, entra il ride 1:37 - crash, esce il ride 1:47 - crash e splash 1:57 - crash e splash 2:08 - crash e splash 2:18 - charleston aperto e chiuso - la batteria si stoppa 2:21 - ingresso batteria 2:29 - charleton aperto, crash 2:39 - crash e splash 2:50 - entra il ride (i fiati fanno il finimondo) 3:43 - la batteria si stoppa 4:01 - ingresso batteria 4:09 - charleton aperto, crash 4:18/19 - figura con serie di colpi contemporanei al charleston (da chiuso ad aperto) e alla cassa che si chiude con un bel crash 4:29 - stessa figura di prima 4:39 - stesa figura di prima 4:50 - charleston aperto e chiuso - la batteria si stoppa 4:54 - ingresso batteria 5:01 - charleton aperto, crash 5:12 - charleston aperto e chiuso - la batteria si stoppa ora ascolta Separator e fammi lo stesso tipo di analisi. non otterrai nulla. ECCOLO Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lacatus Posted April 5, 2018 Report Share Posted April 5, 2018 Chi disprezza The King Of Limbs fa la stessa figura del purista di Miles Davis che disprezzava In A Silent Way e Bitches Brew. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted April 5, 2018 Report Share Posted April 5, 2018 si ma te ascoltati anche il miles acustico, che male non fa Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lacatus Posted April 5, 2018 Report Share Posted April 5, 2018 9 minutes ago, Wanderer said: si ma te ascoltati anche il miles acustico, che male non fa Esattamente come non fanno male i Radiohead pre-TKOL Il problema è sempre A Moon Shaped Pool: è come se Miles, dopo In A Silent Way e Bitches Brew avesse ripreso a fare gli acquerelli di Nefertiti, bellissimi, per carità, me indietro nell'arte non si torna...Picasso non è mica tornato al periodo blu (che personalmente è quello che preferisco), è sempre andato avanti e così tutti i veri artisti. Ricordo che Ed, intervistato durante le registrazioni di TKOL definì l'album al quale stavano lavorando: "art without fear". Questa è la definizione migliore dei Re dei Rami, per me. E' arte. AMSP invece non è arte, è artigianato. Bello, funzionale, espressivo, ma manierista. Link to comment Share on other sites More sharing options...
principles Posted April 5, 2018 Report Share Posted April 5, 2018 fear without art, se lo leggi al contrario è meglio. A distanza di anni continuo a trovarlo uno schizzo, un bozzetto, freddo e tecnico. Diverso per AMSP che di freddo e tecnico ha la scelta della tracklist che rovina tutto. E per me, I Radiohead con quell'album non sono tornati indietro. In rainbows è l'album della maturità, TKOL una parentesi, AMSP è un ulteriore tipo di maturità. Oh, io la vedo così. ( 3/4 pezzi di TKOL continuo però ad amarli tantissimo ) Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lacatus Posted April 5, 2018 Report Share Posted April 5, 2018 1 hour ago, principles said: fear without art, se lo leggi al contrario è meglio. A distanza di anni continuo a trovarlo uno schizzo, un bozzetto, freddo e tecnico. Diverso per AMSP che di freddo e tecnico ha la scelta della tracklist che rovina tutto. E per me, I Radiohead con quell'album non sono tornati indietro. In rainbows è l'album della maturità, TKOL una parentesi, AMSP è un ulteriore tipo di maturità. Oh, io la vedo così. ( 3/4 pezzi di TKOL continuo però ad amarli tantissimo ) Ecco...poco prima avevo scritto che... Link to comment Share on other sites More sharing options...
principles Posted April 5, 2018 Report Share Posted April 5, 2018 3 hours ago, Lacatus said: Ecco...poco prima avevo scritto che... 4 hours ago, principles said: Oh, io la vedo così. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lacatus Posted April 6, 2018 Report Share Posted April 6, 2018 Chi disprezza The King Of Limbs fa la stessa figura del purista di Battisti-Mogol che disprezza Battisti-Panella. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Gasba Posted April 6, 2018 Report Share Posted April 6, 2018 20 hours ago, Lacatus said: Picasso non è mica tornato al periodo blu (che personalmente è quello che preferisco), è sempre andato avanti e così tutti i veri artisti. Botticelli, dopo aver abbracciato le nuove proposte formali dell'umanesimo rinascimentale sulla scia del Masaccio & Co., al finire del suo percorso è tornato addirittura al Medioevo, riabbracciando un modo di dipingere tipico del misticismo più spirituale. Ogni artista ha il suo percorso, che è unico e irripetibile. L'arte va valutata caso per caso, come ogni altra cosa. Vivere di assolutismi e generalizzazioni fa male sia all'arte che a te. L'atteggiamento da tifoseria del tipo "chi disprezza TKOL ecc." oppure "froci tutti quelli che ascoltano IR" (ormai presente in ogni ambito della vita, ahimé anche e soprattutto in politica) non apre a nuovi percorsi né tanto meno al dialogo, ma ti chiude sempre di più nella prigione delle tue convinzioni. Ogni post del genere che scrivi (e saremo sulla decina di migliaia credo) è un chiodo infilato nella bara della tua flessibilità mentale. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lacatus Posted April 6, 2018 Report Share Posted April 6, 2018 Chi disprezza The King Of Limbs fa la figura del purista di Coltrane che disprezzava la svolta free jazz post A Love Supreme. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lacatus Posted April 6, 2018 Report Share Posted April 6, 2018 3 hours ago, Gasba said: Ogni post del genere che scrivi (e saremo sulla decina di migliaia credo) è un chiodo infilato nella bara della tua flessibilità mentale. Guarda io con i miei post intendo far passare il messaggio che c'è una gran feeta di ascoltatori che ha ascoltato TKOL in maniera superficialissima, come quelli che hanno criticato la svolta fusion di Miles, la svolta elettrica di Dylan, la svolta Panella di Battisti, la svolta free di Coltrane, ecc.... Insomma, inoltro ad altri indirizzi l'accusa di scarsa flessibilità mentale. La flessibilità mentale manca a chi si è soffermato sul Re dei Rami talmente superficialmente dal non arrivare a capire (faccio qualche esempio) che il discorso sulla pulsazione ritmica prosegue anche nel lato B, che c'è un lavoro di ricerca timbrica nella produzione studiatissimo; addirittura c'è qualcuno che non ha capito che inevitabilmente l'aver puntato tutto sul ritmo, ha costretto la band a muoversi su strutture ripetitive a livello dinamico e armonico, abbandonando il sistema tonale a cui eravamo abituati in favore di quello modale. C'è tanto da dire.... Pur essendo il mio album preferito dei Radioheaed, certamente non reputo TKOL il loro capolavoro, ma non è nemmeno il brutto anatroccolo: è un disco che se la gioca alla pari con tutti gli altri dischi pubblicati dopo Kid A. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lacatus Posted April 10, 2018 Report Share Posted April 10, 2018 Un altro esempio dell'ignoranza di buona parte della stessa fanbase dei Radiohead riguardo a The King Of Limbs: il Re dei Rami è sotto la categoria "electronic stuff" e "more electronic". Ma che cazzo c'ha di elettronico TKOL, a parte i sintetizzatori e drum machines che si sentono in qualche brano (meno della metà tra l'altro)? Assurdo poi che l'hanno affiancato a un disco, quello sì, veramente elettronico, ovvero Tomorrow's Modern Boxes, col quale però non ha quasi nulla in comune. Che ignoranza abissale Link to comment Share on other sites More sharing options...
TomThom Posted April 10, 2018 Report Share Posted April 10, 2018 Laca, tu puoi scrivere tutte le cose più belle su TKoL e ti vorrò sempre simpaticamente bene per il tuo difenderlo a spada tratta... ma la drammatica realtà di quel disco è che suona leggero e drammaticamente light (ok sì lo so, W Ipanema e muovere i culi, ma se non fa per me, non fa per me. Io in discoteca, le tre volte che ci sono andato, stavo al bancone a bere). Non si tratta di capire questo o quel concetto, questo o quello studio sulla ritmica, quale rullante abbia usato Phil o quanto siano cool le sovrapposizioni di Clive. Il problema di fondo è che non ci sono i pezzi con un peso specifico assoluto, scivolano addosso come acqua. Se dovessi paragonarlo a un'ipotetica squadra di calcetto a otto, TKoL avrebbe in campo 6 Giovinco e 2 Messi: troppo poco per essere affiancato ai loro capolavori, anzi, il confronto per me non sussiste proprio. Devo anche aggiungere, un po' off topic, che manco AMSP lo ascolto più. Ma almeno di Messi ne ha giusto qualcuno in più e ben pochi Giovinco, al limite qualche Neymar. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lacatus Posted April 10, 2018 Report Share Posted April 10, 2018 1 hour ago, TomThom said: Laca, tu puoi scrivere tutte le cose più belle su TKoL e ti vorrò sempre simpaticamente bene per il tuo difenderlo a spada tratta... ma la drammatica realtà di quel disco è che suona leggero e drammaticamente light (ok sì lo so, W Ipanema e muovere i culi, ma se non fa per me, non fa per me. Io in discoteca, le tre volte che ci sono andato, stavo al bancone a bere). Non si tratta di capire questo o quel concetto, questo o quello studio sulla ritmica, quale rullante abbia usato Phil o quanto siano cool le sovrapposizioni di Clive. Il problema di fondo è che non ci sono i pezzi con un peso specifico assoluto, scivolano addosso come acqua. Ma è quello il bello: "keep it light and keep it moving" Una leggerezza del corpo, con gli sculettamenti, ma anche una leggerezza del cuore, della mente, dello spirito. Poi capisco che il fan medio dei Radihoead lo rifiuti, in quanto si tratta di disco che è la negazione di Ok Computer e quindi di quello che hanno incarnato i Radiohead C'è una cosa sulla quale però non transigo: basta con quella BOIATA che The King Of Limbs è un disco di elettronica! Cioè quello schema che ho postato sopra è scandaloso. Link to comment Share on other sites More sharing options...
modifiedbear Posted April 12, 2018 Report Share Posted April 12, 2018 / Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted April 12, 2018 Report Share Posted April 12, 2018 Codex è tanta roba Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lacatus Posted April 12, 2018 Report Share Posted April 12, 2018 8 minutes ago, Wanderer said: Codex è tanta roba Codex > Daydreaming Diciamolo a gran voce! Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted April 12, 2018 Report Share Posted April 12, 2018 6 minutes ago, Lacatus said: Codex > Daydreaming Diciamolo a gran voce! no, cosi pare na trollata e non ho più voglia di fomentare gli animi su tkol se continuo a ripeterlo, paio un vecchio al cantiere e la board ha il permesso di mandarmi a fanculo Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lacatus Posted April 12, 2018 Report Share Posted April 12, 2018 Just now, Wanderer said: no, cosi pare na trollata e non ho più voglia di fomentare gli animi su tkol se continuo a ripeterlo, paio un vecchio al cantiere e la board ha il permesso di mandarmi a fanculo Se Codex avesse avuto il video di Daydreaming a quest'ora tutti parlerebbero di Codex come un capolavoro. La verità è che il fan medio dei Radiohead, quando vede Thom depresso, gode Link to comment Share on other sites More sharing options...
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