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un libro....ogni tanto


lift

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consigliato da un portiere d'albergo,

Hermann Hesse - Demian

non male, per ora. qualcuno l'ha letto? :)

IO io io l'ho letto!!

Non ricordo bene di cosa parla, ma in sintesi è un romanzo di formazione..c'è il protagonista che incontra Demian, un ragazzo bellissimo e anticonformista.. ecc ecc

Mi era piaciuto molto e questa frase mi era sembrata bella:

“L'uccello lotta per uscire dall'uovo. L'uovo è il mondo. Chi vuole nascere deve distruggere un mondo. L'uccello vola a Dio. Il Dio si chiama Abraxas.”

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consigliato da un portiere d'albergo,

Hermann Hesse - Demian

non male, per ora. qualcuno l'ha letto? :)

IO io io l'ho letto!!

Non ricordo bene di cosa parla, ma in sintesi è un romanzo di formazione..c'è il protagonista che incontra Demian, un ragazzo bellissimo e anticonformista.. ecc ecc

Mi era piaciuto molto e questa frase mi era sembrata bella:

“L'uccello lotta per uscire dall'uovo. L'uovo è il mondo. Chi vuole nascere deve distruggere un mondo. L'uccello vola a Dio. Il Dio si chiama Abraxas.”

a quella non c'ero ancora arrivato... :(

Lyra ti posso detestare, un po'?

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su Borges si è già detto tutto, su queste pagine.

fortunatamente si è detto anche il male, ovvero la ripetitività, lo stile artificioso e così via.

fa bene ricordarselo, sennò finisce a fianco dei Fiori del Male nella libreria degli sfigati alternativi e affetti da deliri di onniscienza.

esiste un post interessante - mio - che imposta il paragone Borges - fantascienza, late 2003.

premesso questo, confermo che amo pochi come lui, e un anno fa ho setacciato Buenos Aires per avere suoi scritti rari. in Italia hanno edito poco fa una raccolta di sue lezioni universitarie sulla letteratura inglese, io l'avevo già in spagnolo.

ultimo appunto per gli idolatri di Borges: ricordatevi di Dalì. Piace a tutti, prima o poi, genio di qui genio di là. Nella storia dell'arte non è tra i grandissimi, basta un'infarinata di critica per scoprirlo. E alla lunga stucca. Gli stessi fan di Borges, più o meno cresciuti.

Anche sul Piccolo Principe si è già detto tutto e il suo contrario.

Nel topic ODIO figura tra le cose che il mondo avrebbe fatto meglio a non conoscere, secondo me. e argomento queste affermazioni, non continuiamo a scannarci su quanto bello sia il piccolo fottuto principe, non di nuovo.

Anche Bulgakov ricorre. Spiace dirlo, ma che il revival di Bulgakov si debba a Repubblica mi sembra una stronzata. avrei anche una mezza idea sul perché vada di moda - se è vero - e Repubblica non c'entra proprio niente.

Borges, Piccolo Principe, Bulgakov, i soliti noti.

se si parla sempre degli stessi libri i sintomi sono chiari e la diagnosi è una soltanto: si leggono solo quelli, se si sono letti. e modestia insegnerebbe a darsi alle discussioni letterarie a ragion veduta, non dopo aver letto tre libri. è un appunto che non si intende diretto a nessuno di particolare, ma sulla poesia del Piccolo Principe accetto consigli solo da chi ha letto molto, la presuntuosa presunzione di ignoranza altrui mi scatta inevitabilmente ad ogni menzione del Piccolo Principe, dei Sigur Ros, di Klimt, e compagnia bella.

e la ragione è semplice: se da molti si parla con finta nonchalance sempre delle stesse cose, vuol dire che esiste un fattore che accomuna queste persone, ed è la triste realtà di non conoscere molto altro di cui parlare.

Bellissimo intervento

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su Borges si è già detto tutto, su queste pagine.

fortunatamente si è detto anche il male, ovvero la ripetitività, lo stile artificioso e così via.

fa bene ricordarselo, sennò finisce a fianco dei Fiori del Male nella libreria degli sfigati alternativi e affetti da deliri di onniscienza.

esiste un post interessante - mio - che imposta il paragone Borges - fantascienza, late 2003.

premesso questo, confermo che amo pochi come lui, e un anno fa ho setacciato Buenos Aires per avere suoi scritti rari. in Italia hanno edito poco fa una raccolta di sue lezioni universitarie sulla letteratura inglese, io l'avevo già in spagnolo.

ultimo appunto per gli idolatri di Borges: ricordatevi di Dalì. Piace a tutti, prima o poi, genio di qui genio di là. Nella storia dell'arte non è tra i grandissimi, basta un'infarinata di critica per scoprirlo. E alla lunga stucca. Gli stessi fan di Borges, più o meno cresciuti.

Anche sul Piccolo Principe si è già detto tutto e il suo contrario.

Nel topic ODIO figura tra le cose che il mondo avrebbe fatto meglio a non conoscere, secondo me. e argomento queste affermazioni, non continuiamo a scannarci su quanto bello sia il piccolo fottuto principe, non di nuovo.

Anche Bulgakov ricorre. Spiace dirlo, ma che il revival di Bulgakov si debba a Repubblica mi sembra una stronzata. avrei anche una mezza idea sul perché vada di moda - se è vero - e Repubblica non c'entra proprio niente.

Borges, Piccolo Principe, Bulgakov, i soliti noti.

se si parla sempre degli stessi libri i sintomi sono chiari e la diagnosi è una soltanto: si leggono solo quelli, se si sono letti. e modestia insegnerebbe a darsi alle discussioni letterarie a ragion veduta, non dopo aver letto tre libri. è un appunto che non si intende diretto a nessuno di particolare, ma sulla poesia del Piccolo Principe accetto consigli solo da chi ha letto molto, la presuntuosa presunzione di ignoranza altrui mi scatta inevitabilmente ad ogni menzione del Piccolo Principe, dei Sigur Ros, di Klimt, e compagnia bella.

e la ragione è semplice: se da molti si parla con finta nonchalance sempre delle stesse cose, vuol dire che esiste un fattore che accomuna queste persone, ed è la triste realtà di non conoscere molto altro di cui parlare.

Bellissimo intervento

Non penso che chi nella sua vita ha letto solo tre libri, giusto giusto abbia letto Borges, bulgakov e sainte-Exupery: sull'ultimo ci può stare, essendo un libro che viene spessissimo regalato da insegnanti, zie, padrini, ai piccoli infanti per invogliarli alla lettura; Bulgakov non l'ho mai letto a non so dirne niente.

Borges non è certo scrittore di massa, e se mai lo diventasse ne sarei felice, non mi chiuderei in un dogmatico risentimento.

Se vedi questi tre autori tornare spesso in un intervento non hai che da esserne felice, perchè significa che la cultura non è rinchiusa in un cassetto oscuro come molti vorrebbero.

Prenditela con chi ha Dan Brown come autore preferito, anche se, alla fine, almeno un libro nella sua vita l'ha letto, e questo è già tanto.

é odioso il settarismo, il dogmatismo, la spocchiosità; la letteratura intrapresa con lo spirito di chi vuole avere i bootleg più rari, di chi schifa la cultura popolare, di chi si sente più alto cercando di abbassare gli altri.

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Anche Bulgakov ricorre. Spiace dirlo, ma che il revival di Bulgakov si debba a Repubblica mi sembra una stronzata. avrei anche una mezza idea sul perché vada di moda - se è vero - e Repubblica non c'entra proprio niente.

[...]

sulla poesia del Piccolo Principe accetto consigli solo da chi ha letto molto, la presuntuosa presunzione di ignoranza altrui mi scatta inevitabilmente ad ogni menzione del Piccolo Principe, dei Sigur Ros, di Klimt, e compagnia bella.

e la ragione è semplice: se da molti si parla con finta nonchalance sempre delle stesse cose, vuol dire che esiste un fattore che accomuna queste persone, ed è la triste realtà di non conoscere molto altro di cui parlare.

potevi anche esporla, la tua teoria alternativa :) sarà un caso, ma dopo la ristampa di Repubblica (ricordatevi che tiratura avevano quei libri - la prima collana seria di romanzi uscita insieme ad un quotidiano dopo anni) è seguita quella di Mondadori. e l'edizione della BUR.

la "presuntuosa presunzione di ignoranza" secondo me si spinge un po' troppo oltre, non ti pare? che ne sai di quanti libri posso aver letto io, o chiunque altro abbia su questo forum apprezzato il Piccolo Principe? probabilmente anche Umberto Eco lo ha apprezzato, per quanto ne sappiamo io e te.

la "finta nonchalance", come ti faceva notare Quanah, deriva anche dal fatto che non tutti sono sulla board da quando questa è stata aperta. e poi scusa, per quanto mi riguarda non vedo niente di male nel fatto che sempre più persone apprezzino Bulgakov et similia, perché da lì ai mostri sacri della letteratura, i Dostoevskij, i Cervantes, i Victor Hugo, i Manzoni eccetera il passo è più breve che non partendo da Paulo Coelho* o Alessandro Baricco.

non c'è sempre bisogno di essere a tutti i costi "alternativi", credimi. :)

EDIT: avevo dimenticato questo:

*, Federico Moccia

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riletto dopo una decina di anni....in neanche due giorni.

meraviglioso.

451.jpg

basta!te lo chiedo!di quale libro parlavi lift? :rolleyes:

bc-m67.jpg

:baguette:

una pietra miliare, complimenti ;)

aggiungerei che uno, una volta liberatosi di questa morbosa spocchiosità, può pure leggersi Paulo Coelho senza sentirsi inferiore nel momento in cui lo fa (non Federico Moccia eh, non esageriamo adesso), nella coscienza di non star leggendo Manzoni. cazzo, è proprio questo (secondo me) il bello della cultura di massa: hai tutto nelle tue mani, non esistono gerarchie se non quelle del gusto, quelle che TU crei (una volta acquisiti i mezzi adeguati, ovvio). le élites sono morte tempo fa, oggi stanno in uno stanzino buio a piangere.

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tutta la precedente querelle mi evoca dei versi:

Ora capisco. Il mio aspetto ordinario gli trasmette ascolti deplorevoli.

Ma io lo so chi è Mark Lanegan, arrogante bottegaio indegno della roba che vendi qui dentro, alternativo dei miei coglioni che quando io ascoltavo i Dead Kennedys tu nemmeno ti facevi le pippe

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Ora capisco. Il mio aspetto ordinario gli trasmette ascolti deplorevoli.

Ma io lo so chi è Mark Lanegan, arrogante bottegaio indegno della roba che vendi qui dentro, alternativo dei miei coglioni che quando io ascoltavo i Dead Kennedys tu nemmeno ti facevi le pippe

Sento una bella canzone e gli chiedo chi è che canta. Con la solita faccia mi risponde col suo tono metallico standard e dice rassegnato: "è Mark Lanegan", poi un lampo di vita. Si ridesta dai suoi pensieri troppo alti e scollegati e mi comunica deciso: "non credo che tu lo conosca: era il cantante degli Screaming Trees"

:clapclap:

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le élites sono chiuse in uno stanzino a piangere?

io quando so di qualcuno che ha VERAMENTE letto i Karamazov SO che fa parte di una ristretta cerchia di persone, e tu chiamale come vuoi, io la considero una élite tutt'altro che settaria, di persone che hanno avuto la passione la pazienza di regalarsi qualcosa di importante. parlo di numeri. se tutti avranno letto i Karamazov la parola élite non avrà più un senso e io piangerò di gioia, così non si parla più di de carlo a giro.

ho sentito parlare di dogmatico risentimento. non so cosa significhi. peraltro non sono granché risentito (annoiato?) ma dogmaticamente cosa significa?

spocchia, boria, presunzione, anche queste mi si imputano, più o meno velatamente. errore. vediamo se riesco a farmi capire per parabole.

un newbie arriva nella MB e apre un thread I MUSE, LA MUSICA PIU' BELLA DI SEMPRE, dichiarando che black holes and revolution è l'album del decennio.

nel migliore dei casi lo si ignorerà, probabilmente dozzine di utenti lo bersaglieranno di consigli più o meno ingiuriosi, basati sulla presunzione - più che ragionevole - che un'esperienza pregressa maggiore nell'ascolto della musica autorizzi, su una MB, a rilasciare consigli.

questo atteggiamento vagamente intimidatorio e catechizzante viene - ragionevolmente - accettato perché c'è un controllo generalizzato sui catechisti di turno, la massa condivide all'incirca una formazione comune - su questo sito quella musicale è tendenzialmente alta - e sovrintende la discussione.

posso dirlo? è un po' la rivoluzione ignorante, o almeno sembra, quella di chi difende a spada tratta la propria condizione, invece di ammettere la necessità di un miglioramento. sembra - potrebbe - che io sia snob, su queste pagine, in realtà mi vergogno della mia ignoranza con tantissime persone, pure su questa MB esistono persone coltissime, un tre anni fa mi ricordo qualcuno mi diede consigli freschi su un libro di musil (i dolori del giovane Torless), mica ciccia.

che senso ha prenderla con chi alza l'asticella? oltretutto credo sempre di argomentare, non lancio sassi nello stagno, o frasi a caso.

non voglio lettere bollate di ringraziamento, ma questa acredine, permettetemi, la annovero tra i sintomi di un certo appiattimento.

il paradosso involontario della frase di Rubbish con cui mi si dà dell'alternativo a tutti i costi è evidente. io amo i classici, leggo i classici e consiglio i classici. se sembro alternativo il problema è di chi mi vede così. io più tradizionale non potrei essere nemmeno a forza.

esagero? chiedete a chi sparla di borges e bulgakov se si sente alternativo. scommetto di sì. primo indizio che non si godono il tesoro che hanno tra le mani.

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i due schieramenti non mi pare si contrappongano perfettamente. o, almeno, mi pare di condividere i punti di entrambe le parti.

sarà che sono troppo stanco, sarà che sarei anche stato contro trickster, ma non mi conviene, tanto i karamazov l'ho letto. sarà che non è neanche tanto semplice. sarà che di là c'è holden e anche essere contro di lui è divertente.

solo, trickster, cercando di essere per trenta secondi serio: non condivido la dicotomia tradizionalismo - alternatività.

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