Wanderer Posted March 31, 2011 Report Share Posted March 31, 2011 ascoltatevelo il cd di Ornette, consigilato.Riguardo dischi alla Davis elettrico, ti conviene continuare sualla scia di dischi sempre suoi (In a silent way/On the corner e sopratutto A Tribute To Jack Johnson) cvhe però non arrivano alla bellezza di BBda li però puoi muovertti verso il jazz rock e la fusion, se ti piacciono le sonoritàtipo Mahavisnu Orchestra, Weather Report, Chick Corea Return To Forever, Tony Williams Lifetime, Billy Cobham ecc ecc Link to comment Share on other sites More sharing options...
echoes Posted March 31, 2011 Report Share Posted March 31, 2011 ascoltatevelo il cd di Ornette, consigilato.Riguardo dischi alla Davis elettrico, ti conviene continuare sualla scia di dischi sempre suoi (In a silent way/On the corner e sopratutto A Tribute To Jack Johnson) cvhe però non arrivano alla bellezza di BBda li però puoi muovertti verso il jazz rock e la fusion, se ti piacciono le sonoritàtipo Mahavisnu Orchestra, Weather Report, Chick Corea Return To Forever, Tony Williams Lifetime, Billy Cobham ecc eccno il fusion in realtà non mi piace affatto...adoro bitches brew perchè è pura psichedelia primitivista, non credo troverò mai qualcosa di simile Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted March 31, 2011 Report Share Posted March 31, 2011 difficile trovare qualcosa come Bitches Brew...prova In A Silent Way e Jack Johnson sempre di MilesMiles fa storia a sè Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted March 31, 2011 Report Share Posted March 31, 2011 Miles in BerlinOddio Al Foster Link to comment Share on other sites More sharing options...
echoes Posted April 1, 2011 Report Share Posted April 1, 2011 http://www.youtube.com/watch?v=4PBB0Lj4n6Qsarà poco sperimentale ma è di una bellezza cristallina... Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted April 1, 2011 Report Share Posted April 1, 2011 L'EST è uno delle formazioni più interessanti del jazz europeo. In realtà sono parecchio sperimentatori, davvero apprezzabili. Il Live In Hamburg è davvero un gioiellino, cosi come altre release in studioMy linkPeccato che Svensson sia scomparso un paio di anni fa... Link to comment Share on other sites More sharing options...
echoes Posted April 1, 2011 Report Share Posted April 1, 2011 L'EST è uno delle formazioni più interessanti del jazz europeo. In realtà sono parecchio sperimentatori, davvero apprezzabili. Il Live In Hamburg è davvero un gioiellino, cosi come altre release in studioMy linkPeccato che Svensson sia scomparso un paio di anni fa...sì sì lo so che sono parecchio interessanti, ho ascoltato gran parte della loro discografia! beh già il pezzo che ho postato è una specie di jazz-orchestrale quindi proprio ordinario non è...loro sono tra i pochissimi trio contemporanei che si sono meritati il mio interesse Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted April 1, 2011 Report Share Posted April 1, 2011 mi trovi d'accordo Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted April 18, 2011 Report Share Posted April 18, 2011 Un pò di classic jazz non fa male a nessunoThe Black Saint And The Sinner LadyMingus-Solo Dancer Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted April 18, 2011 Report Share Posted April 18, 2011 E beccatevi pure Miles funkettoneTutu Link to comment Share on other sites More sharing options...
modifiedbear Posted April 21, 2011 Report Share Posted April 21, 2011 / Link to comment Share on other sites More sharing options...
echoes Posted April 21, 2011 Report Share Posted April 21, 2011 scusate l'intromissione off-topic, ma echoes grande avatar! archigram non pensavo che qualcuno lo avrebbe notato...beh le città utopiche degli archigram sono davvero fighissime, walking city poi anche tu architetto? Link to comment Share on other sites More sharing options...
modifiedbear Posted April 21, 2011 Report Share Posted April 21, 2011 / Link to comment Share on other sites More sharing options...
echoes Posted April 26, 2011 Report Share Posted April 26, 2011 http://www.youtube.com/watch?v=WfLvNwxnj6gche groove signori!ah comunque, tanto per dire, in a silent way è da 11/10 Link to comment Share on other sites More sharing options...
echoes Posted May 14, 2011 Report Share Posted May 14, 2011 http://www.youtube.com/watch?v=ReuM9TVQGDAmi sa che questo disco è molto bello, che mi dici wanderer ne vale la pena?anche se più che jazz è ambient Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted May 14, 2011 Report Share Posted May 14, 2011 Bellissimo, come quasi tutti i cd di HassellTi posso consigliare questo che hai postato, poi Fascinoma (l'unico suo disco acustico, davvero splendido dove suona standard, ma alla sua maniera "quartomondista") e poi se ti piacciono le svisate e le commistioni ambient jazz Power spot e Fourth World con Eno(l'ultimo sopratutto)Un vero pionere.EstateChasm - Hassell/Eno Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted June 1, 2011 Report Share Posted June 1, 2011 Ho appena finito di sentire Meditations di Trane.Ehm, no, cioè, volevo dire... Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted June 1, 2011 Report Share Posted June 1, 2011 Beccateve questaAfro Blue Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted July 11, 2011 Report Share Posted July 11, 2011 L'altroieri ero ad Umbria jazz a sentire Herbie Hancock, Wayne Shorter e Marcus Miller in "Tribute To Miles", in cui i tre "studenti" eologiviano il Maestro Miles. Sono partiti con un pezzo di 30 minuti in cui dentro hanno infilato tutti temi davisiani, ma rivisditandoli poi, nello sviluppo, in maniera molto diversa, più elettrica, non disdegnando per altro qualche bullata per il pubblico.Tipo ricordo che Hancock ha improvvisato con gli effetti voice della tastiera sul riff di Bitches Brew.Poi hanno fatto, separate, Tutu e altri cavalli di battaglia di MilesDetto cosi sembrerebbe il concerto del secolo e invece vi dirò..,.ovviamente bellissimo vederli e sentire che arrangiamenti paurosi hanno fatto e sopratutto vedere come suonano, ma l'impressione finale è stata questa: si davvero bellissimo in certi momenti, ma alcune cose non hanno convinto del tuttoPer onore a loro, musicisti con pella cubiche, e hanno tirato fuori più di qualche chicca, ma a livello imprtovvisativo mi sono sembrati molto tirati, forse perchè chiusi all'interno della categoria "canzone unica da unirew in molte parti" e del "tributo a Miles"Cioè concerto notevole, ma poteva essere memorabileIntanto, quella che per me è la canzone più bella di ColtraneAfter The Rain Link to comment Share on other sites More sharing options...
KidKP ThE InSaNe Posted July 11, 2011 Report Share Posted July 11, 2011 Intanto, quella che per me è la canzone più bella di ColtraneAfter The RainPosso mettere tre :wub: ? Posso vero? Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted July 11, 2011 Report Share Posted July 11, 2011 Non puoi, ma devi Quella la vorrei al mio funerale Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted July 21, 2011 Report Share Posted July 21, 2011 Per chi voleva un pò di Jazz fuori di testa, questo è immancabileEric Dolphy - Out To Lunch! (Blue Note, 1964)L'unica uscita di Dolphy per la Blue Note è anche il disco più riuscito della sua breve carriera. Alto sassofonista, clarinettista basso e flautista, Dolphy è una delle figure chiave di quell'avant grade jazz che nei primi anni 60 si accostò alla scena modale allora dominante. La sua musica non ha molti paragoni nel panorama jazzistico dell'epoca, a parte forse rispetto a quella del contrabbassistsa Charles Mingus (che infatti lo volle con sè in una tournèè euroepa successivamente): entrambi ideatori di un jazz fuori dagli schemi, ponte ideale per il passaggio dal modale alle rivoluzione Free di Coleman, che sarebbe avvenuta di li a poco.Tra l'altro, va anche detto che Dolphy era uno dei sassofonisti preferiti di Coltrane, e i due si trovarono più volte ad incidere assieme (memorabili le registrazioni dal vivo del quartetto di Trane+Dolphy al Village Vanguard nel 1961)L'ensemble che dà vita a questo Out To Lunch è dei migliori: stiamo parlando di uno dei migliori trombettisti di casa Blue Note, Freddie Hubbard, di Tony Williams (già dentro il quintetto di Miles) alla batteria, di Richard Davis al contrabbasso e di Bobby Hutcherson al vibrafono, oltre a Dolphy stesso, naturalmente. L'assenza del pianoforte è fondamentale; non dano riferimenti di accordi la musica si sviluppa libera, ma senza mai arrivare alla cacofonia, anzi, liberando un equilibriio imrpovvisativo che poche altre volte si era sentito.La traccia Hat & Beard è dedicata a Monk, mentre la traccia "Gazzelloni" è dedicata al flautista italiano Severino Gazzelloni, maestro di Dolphy per qualche tempo.Purtroppo, poco dopo l'uscita del disco, Dolphy, in quel momento in tour in Europa con Mingus (tour necessario visto il poco successo che aveva in USA) scomparve prematuramente per diabete.Hat And BeardSomething Sweet, Something TenderGazzelloniOut To Lunch 1Out To Lunch 2Straight Up And Down(intero cd sul Tubo ) Link to comment Share on other sites More sharing options...
kid_max Posted August 28, 2011 Report Share Posted August 28, 2011 Per chi voleva un pò di Jazz fuori di testa, questo è immancabileEric Dolphy - Out To Lunch! (Blue Note, 1964)L'unica uscita di Dolphy per la Blue Note è anche il disco più riuscito della sua breve carriera. Alto sassofonista, clarinettista basso e flautista, Dolphy è una delle figure chiave di quell'avant grade jazz che nei primi anni 60 si accostò alla scena modale allora dominante. La sua musica non ha molti paragoni nel panorama jazzistico dell'epoca, a parte forse rispetto a quella del contrabbassistsa Charles Mingus (che infatti lo volle con sè in una tournèè euroepa successivamente): entrambi ideatori di un jazz fuori dagli schemi, ponte ideale per il passaggio dal modale alle rivoluzione Free di Coleman, che sarebbe avvenuta di li a poco.Tra l'altro, va anche detto che Dolphy era uno dei sassofonisti preferiti di Coltrane, e i due si trovarono più volte ad incidere assieme (memorabili le registrazioni dal vivo del quartetto di Trane+Dolphy al Village Vanguard nel 1961)L'ensemble che dà vita a questo Out To Lunch è dei migliori: stiamo parlando di uno dei migliori trombettisti di casa Blue Note, Freddie Hubbard, di Tony Williams (già dentro il quintetto di Miles) alla batteria, di Richard Davis al contrabbasso e di Bobby Hutcherson al vibrafono, oltre a Dolphy stesso, naturalmente. L'assenza del pianoforte è fondamentale; non dano riferimenti di accordi la musica si sviluppa libera, ma senza mai arrivare alla cacofonia, anzi, liberando un equilibriio imrpovvisativo che poche altre volte si era sentito.La traccia Hat & Beard è dedicata a Monk, mentre la traccia "Gazzelloni" è dedicata al flautista italiano Severino Gazzelloni, maestro di Dolphy per qualche tempo.Purtroppo, poco dopo l'uscita del disco, Dolphy, in quel momento in tour in Europa con Mingus (tour necessario visto il poco successo che aveva in USA) scomparve prematuramente per diabete.Hat And BeardSomething Sweet, Something TenderGazzelloniOut To Lunch 1Out To Lunch 2Straight Up And Down(intero cd sul Tubo )avevo questo disco da parecchio tempo, ma non l'avevo mai ascoltato con troppa attenzione, e l'avevo abbandonato.quest'estate ho letto questo tuo post e mi sono incuriosito, sono andato a ripescarmelo e l'ho consumato. davvero immenso.comunque anche per me l'estate è jazz. un giorno mi son messo ad ascoltare karma di sanders in terrazza alle 2 del pomeriggio, zero arieggiato, quindi con almeno 59 gradi percepiti. fantastico!dopo un quarto d'ora ero in piscina però Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted August 31, 2011 Report Share Posted August 31, 2011 eh gran disco quello di dolphyquello di sanders è indubbiamente un mattonazzo, ma per chi ha pazienza ci sarà una ricompensaUno dei più grandi pianisti jazz di sempre, se non ILdi sicuro il più influenteHullo Bolinas Link to comment Share on other sites More sharing options...
Captain Yesterday Posted September 1, 2011 Report Share Posted September 1, 2011 Dave Brubeck Quartet - Time OutQuesto lo trovo molto un album jazz estivo, infatti viene catalogato nel filone cool jazz. Molti questo filone lo snobbano, perchè quello di marca "nero" è quello originale, ma il cool jazz, è stato qualcosa che andava fuori dagli schemi imposti, che cercava di allontanarsi da quello che si faceva nella Grande Mela. Link to comment Share on other sites More sharing options...
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