Jump to content

Thom Yorke - Tomorrow's Modern Boxes


frasky

Recommended Posts

  • Replies 1.2k
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

Qualcuno che ragiona finalmente. A parte a Brain in a Bottle e ovviamente la coppia "strumentale" e Mother Lode (ma forse mi sbaglio), si sente che sono canzoni partite da composizioni al piano (e come tali sono tranquillamente riproducibili), altro che pc e le PIPPE MENTALI che vi fate.

Poi è normale che nell'economia di un pezzo suoni meglio un determinato synth piuttosto che il piano, ma anche a spiegarvelo non andrebbe bene a determinati personaggi qui dentro. Però fateci il piacere di non salire sul carro del bel disco quando vi siete resi conto di aver detto panzane. :laugh:

Io sono critico con gli arrangiamenti, ma non ho mai parlato di disco brutto. L'ho già spiegato ieri: mi sarebbe piaciuto iniziare a sentire qualcosa di diverso, nel mood, nell'attitudine, nei suoni. Non è successo, amen.

Il fatto che alcuni pezzi siano nati su un giro di piano e siano poi stati imbastarditi con l'elettronica fino a questo punto a me personalmente non convince più, fine.

Link to comment
Share on other sites

Sì anch'io sono e rimango sulla linea dell'imbastardimento eccessivo con l'elettronica.

Questo dualismo spinto fra strumenti tradizionali (idiofoni, cordofoni, aerofoni e membranofoni) e strumenti elettronici è un po' caricato ad arte: si possono fare capolavori o dischi di cacca sia con gli strumenti tradizionali che con gli strumenti elettronici che mescolando le due tipologie.

Ritengo che la forza di Thom sia sempre stata l'essere uno dei migliori songwriter in circolazione e non l'essere un guru dell'elettronica. Qui il songwriting lo si sente ma non riesce ad emergere da tutte le parti, è un po' penalizzato da questa veste.

Quanto è bello il passaggio armonico a 2:43 di Nose Grows Some, quando dal la maggiore e re maggiore (lascio stare le alterazioni che ci butta dentro), si apre ad un celestiale fa maggiore? E' lì che ti si scioglie l'anima! E' inutile fare gli intellettuali chic: è lì che si vede l'artista di spessore, non certo nell'assenza di ghiaccio nel cocktail!

Link to comment
Share on other sites

Quanto è bello il passaggio armonico a 2:43 di Nose Grows Some, quando dal la maggiore e re maggiore (lascio stare le alterazioni che ci butta dentro), si apre ad un celestiale fa maggiore? E' lì che ti si scioglie l'anima! E' inutile fare gli intellettuali chic: è lì che si vede l'artista di spessore, non certo nell'assenza di ghiaccio nel cocktail!

Il tutto coronato ed esaltato da un synth meraviglioso e perfetto in quel momento.

Link to comment
Share on other sites

Ritengo che la forza di Thom sia sempre stata l'essere uno dei migliori songwriter in circolazione e non l'essere un guru dell'elettronica. Qui il songwriting lo si sente ma non riesce ad emergere da tutte le parti, è un po' penalizzato da questa veste.

Il melody-writing emerge eccome.

Comunque disco traumatizzante come fu Kid A per i fan di Ok Computer o TKOL per i fan di In Rainbows. Sono ancora disorientato e ho bisogno di riascoltarlo...ma questo non può che essere un bene. I dischi che non mi piacciono non mi richiamano a un secondo ascolto, figuriamoci a un quinto...

Link to comment
Share on other sites

Sì anch'io sono e rimango sulla linea dell'imbastardimento eccessivo con l'elettronica.

Questo dualismo spinto fra strumenti tradizionali (idiofoni, cordofoni, aerofoni e membranofoni) e strumenti elettronici è un po' caricato ad arte: si possono fare capolavori o dischi di cacca sia con gli strumenti tradizionali che con gli strumenti elettronici che mescolando le due tipologie.

Ritengo che la forza di Thom sia sempre stata l'essere uno dei migliori songwriter in circolazione e non l'essere un guru dell'elettronica. Qui il songwriting lo si sente ma non riesce ad emergere da tutte le parti, è un po' penalizzato da questa veste.

D'accordissimo.

Poi uscirei dal dualismo, i Radiohead secondo me si sono distinti sempre per la capacità di dosare sapientemente le due cose, in questo momento, da parte di Thom, vedo uno sbilanciamento verso l'elettronica che al terzo disco comincia a mostrare un po' la corda; soprattutto perché alla fine, come dicevi bene tu, le melodie, che in questo lavoro sono perlopiù splendide, vengono molto penalizzate secondo me.

Vediamo, sono molto curioso di scoprire cosa si cela dietro LP9.

Link to comment
Share on other sites

ma COS'E' STA MERDA?

dall'artwork alla mediocrità dei pezzi,

qualcuno the eraser l'ha ancora in mente per caso?

che caduta in bassissimo.

Non esageriamo dai, meglio di Amok e nemmeno di poco.

The eraser era un'altra cosa, ovvio.

Link to comment
Share on other sites

Dopo svariati ascolti devo ammettere che il disco è strapromosso. Un lavoro intenso, minimale, con dei picchi di rara profondità. Sembra un disco di jazz elettronico...Chi dice che il disco ha senzo solo per la storia della distribuzione con il Torrent non ne capisce molto :-D..

Link to comment
Share on other sites

Interference è un pezzo clamoroso comunque.

Il disco sale ancora: anche il passaggio There is No Ice - Pink Section - Nows Grows Some è una meraviglia. Credo mi piacciano tutte.

P.s. Devo smettere di ascoltare Truth Ray: muoio un po' ogni volta, devastante.

Link to comment
Share on other sites

Ho scritto le canoniche due righe sul mio blog, fatemi sapere

http://aboutblank5.blogspot.it/2014/09/thom-yorke-vs-u2-tomorrows-modern-boxes.html

Nel finale hai centrato un punto secondo me cruciale: Thom Yorke è un'artista mai fermo. Lavora continuamente a nuova musica e ci rende sempre partecipi delle sue "sperimentazioni". Ormai da alcuni anni, dal 2009 per la precisione, Thom preferisce pubblicare il prima possibile le sue registrazioni, invece che tornarci 1000 volte per perfezionarle e pubblicare un capolavoro ogni 5-6 anni.

Interference è un pezzo clamoroso comunque.

Il disco sale ancora: anche il passaggio There is No Ice - Pink Section - Nows Grows Some è una meraviglia. Credo mi piacciano tutte.

P.s. Devo smettere di ascoltare Truth Ray: muoio un po' ogni volta, devastante.

Prova ad ascoltarlo con la tracklist di Polyfauna, che comincia proprio con Truth Ray: BOOM!

Link to comment
Share on other sites

Create an account or sign in to comment

You need to be a member in order to leave a comment

Create an account

Sign up for a new account in our community. It's easy!

Register a new account

Sign in

Already have an account? Sign in here.

Sign In Now
  • Recently Browsing   0 members

    No registered users viewing this page.


×
×
  • Create New...