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A Light for Attracting Attention


Lacatus

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1 hour ago, LiveAirSpace said:

@Wanderer io da ignorante in materia e' da sabato sera che dico che hai ragione su Skinner.
quello che mi ha colpito di Skinner durante i live:
- ha la stessa verve dei tappeti persiani che Jonny si e' portato da casa
- affinita' on stage fra Skinner e Thom/Jonny al minimo sindacale proprio
- il rullante su Speech Bubble, per me, la cosa piu' brutta di tutto in assoluto. mi provoca fastidio
- l'impressione e' che sia messo li, a fare un compitino che fa bene, ma non apporta nulla di eccezionale/speciale.

Sul fatto che i primi singoli usciti siano i peggiori, e che gli "inediti"* dei live siano i migliori, non ci sono dubbi.

(*inediti rispetto al video di glasto)

Intendiamoci, è davvero bravo eh, e dà un tocco jazzistico che è interessante - e quello lo apporta lui. Però non mi pare che funzioni benissimo; almeno, non sempre. Un po per le scelte che fa, ma un pò anche per l'amalgama con gli altri due. 

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2 minutes ago, Lacatus said:

Mi sembra assurdo non annuncino nulla oggi, dopo 2 singoli e 3 concerti "di lancio". Lancio di cosa se poi non annunciano il disco? 

Oggi è ancora tutto troppo "caldo". Giusto lasciare il tempo a chi nn ha guardato la diretta di scoprire i video, ascoltarsi i pezzi, leggere recensioni etc.

Io fossi in loro lo farei uscire a meta' Febbraio.

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Just now, Wanderer said:

Intendiamoci, è davvero bravo eh, e dà un tocco jazzistico che è interessante - e quello lo apporta lui. Però non mi pare che funzioni benissimo; almeno, non sempre. Un po per le scelte che fa, ma un pò anche per l'amalgama con gli altri due. 

e ma infatti io non posso dire se lui sia un bravo batterista o no. Certo non e' scarso, :)
davo le mie impressioni dopo averlo visto live

mi piacerebbe capire il suo tocco jazzistico esattamente dov'e'?
nel senso, io (sempre ignorante, a scanso di equivoci) se penso al jazz penso a qualcosa di completamente diverso da The Smile. Degli esempi dai brani di dove senti questo apporto jazzistico?

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2 minutes ago, @li said:

Oggi è ancora tutto troppo "caldo". Giusto lasciare il tempo a chi nn ha guardato la diretta di scoprire i video, ascoltarsi i pezzi, leggere recensioni etc.

Esatto.

Ma poi loro fanno da anni cosí (anche nel periodo pre-AMSP lo fecero), ci lasciano sbrodolare per mesi nelle nostre elucubrazioni mentali sui pezzi, fanno ammattire la fanbase apposta per creare suspense e far aumentare la nostra voglia che esca l'album.

C'é il rischio che ad un certo punto un fan malato dopo qualche mese si stufi, sia chiaro, ma a loro piace da sempre tenerci sulle spine il piú a lungo possibile.

Tutto questo unito al loro ingegnarsi per mettere insieme una tracklist che garbi loro in maniera quantomeno sufficiente: tempo che si dilata :faniente:

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Per me il prossimo momento buono per un annuncio potrebbe essere alla scadenza dei VOD domani pomeriggio. In ogni caso sarebbe stranissimo lasciare uno spazio lungo tra i singoli/live e l'annuncio del album. Se non fanno annunci entro un paio di settimane, quanto meno devono far uscire un altro singolo per tenere l'interesse viva.

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23 minutes ago, LiveAirSpace said:

e ma infatti io non posso dire se lui sia un bravo batterista o no. Certo non e' scarso, :)
davo le mie impressioni dopo averlo visto live

mi piacerebbe capire il suo tocco jazzistico esattamente dov'e'?
nel senso, io (sempre ignorante, a scanso di equivoci) se penso al jazz penso a qualcosa di completamente diverso da The Smile. Degli esempi dai brani di dove senti questo apporto jazzistico?

Ovvio, ovvio, non è assolutamente "scarso"! 

Io il jazz lo sento nel suono che ha e nel tocco. Cioè se lo sento suonare, anche in questo contesto, penso "ecco un che suona anche jazz"

Anche la strumentazione che ha in un certo senso, te lo sembra suggerire. 

Poi magari non è cosi, ma a me ha dato proprio quell'idea. 

Anche live mi ha sempre dat la stessa idea, anche se suona in modo diverso. 

 

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6 minutes ago, Billy Beach said:

Per me il prossimo momento buono per un annuncio potrebbe essere alla scadenza dei VOD domani pomeriggio. In ogni caso sarebbe stranissimo lasciare uno spazio lungo tra i singoli/live e l'annuncio del album. Se non fanno annunci entro un paio di settimane, quanto meno devono far uscire un altro singolo per tenere l'interesse viva.

Giustissimo.

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5 hours ago, molonovo said:

Mi rifaccio vivo dopo quasi cinque anni... Ho seguito la vicenda dei The Smile e sono venuto, dopo tanto tempo, a fare un giro da queste parti per vedere cosa si diceva. Ringrazio chi ha postato i link ai video dei concerti che mi sono guardato e che mi hanno permesso di avere le idee più chiare.
Considerata la qualità e la varietà della musica proposta, oltre al modo in cui si stanno presentando, i The Smile non sono un "side-project" ma sono a tutti gli effetti il nuovo progetto dentro cui Jonny Greenwood e Thom Yorke convoglieranno le loro idee musicali. L'engergia e lo spettro di possibilità che questa nuova configurazione mette in campo danno spazio, a mio parere, a poche altre intepretazioni.
Altra cosa abbastanza chiara è che i The Smile non sono i nuovi Radiohead, non vogliono esserlo e non sono nemmeno paragonabili. E' vero che Jonny e Thom sono sempre stati il motore musicale della band ma, la puoi rigirare come ti pare, negli Smile mancano pur sempre i 3/5 dei Radiohead e questo influisce su tutti i fronti. Cosa più importante, a mio avviso, è la presenza di un batterista come Tom Skinner. Da che mondo è mondo, il batterista di un gruppo funge da "direttore d'orchestra" e, anche nel caso in cui non scriva una nota della musica suonata, la sua presenza condiziona il sound di un'intera band. Tom Skinner e Philip Selway sono molto diversi: il primo è un batterista jazz (sì, sa suonare anche il rock etc.. ma è un batterista jazz), il secondo è la quintessenza del drumming pop-rock; ça va sans dire che con Tom Skinner, Jonny e Thom possono inoltrarsi in territori che erano inesplorabili con Phil. Viceversa, certi momenti di songwriting più lineare potrebbero venir fuori più farraginosi o inutilmente complicati con un batterista come Tom Skinner.
La musica degli Smile è piuttosto cerebrale sia da un punto di vista melodico che ritmico. Avevo letto, da qualche parte su You Tube, paragoni con The Bends ma è un po' come paragonare Marquee Moon dei Television a Sister dei Sonic Youth, non ci combinano un cazzo l'uno con l'altro.
E infine: tutto questo significa addio ai Radiohead? Nessuno può saperlo e forse non lo sanno nemmeno loro... Il mio saluto ai Radiohead è avvenuto durante quel meraviglioso concerto a Firenze del 2017. Sia A Moon Shaped Pool che il tour venuto dopo hanno avuto un inequivocabile sapore di commiato: per quella versione di "True Love Waits" piazzata alla fine di un disco quasi liturgico, per quello che è successo a Thom in quel periodo, per quei concerti che sono stati vere e proprie cerimonie di saluto e celebrazione... non un addio esplicito ma un "Grazie, è stato bello. Chissà se ci rivedremo e quando". La sfilza di ristampe e anniversari degli anni seguenti ha rafforzato questa sensazione.
Da un punto di vista musicale credo che i Radiohead abbiano detto tutto quello che avevano da dire, peraltro in maniera eccelsa. Non mi suona strano, anzi mi sembra sano e lodevole, che ciascuno di loro abbia voglia di continuare a sperimentare e a dire qualcosa di nuovo in forme e configurazioni diverse. Dai live è evidente che questa nuova band ha tantissime cose da dire e per degli ultra cinquantenni brizzolati non è cosa da poco. 
Ergo, lunga vita ai The Smile!! :)
Ciao!
PS: secondo me il disco è già lì, pronto per essere annunciato e distribuito

monumentale e molto condivisibile

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5 hours ago, molonovo said:

Mi rifaccio vivo dopo quasi cinque anni... Ho seguito la vicenda dei The Smile e sono venuto, dopo tanto tempo, a fare un giro da queste parti per vedere cosa si diceva. Ringrazio chi ha postato i link ai video dei concerti che mi sono guardato e che mi hanno permesso di avere le idee più chiare.
Considerata la qualità e la varietà della musica proposta, oltre al modo in cui si stanno presentando, i The Smile non sono un "side-project" ma sono a tutti gli effetti il nuovo progetto dentro cui Jonny Greenwood e Thom Yorke convoglieranno le loro idee musicali. L'engergia e lo spettro di possibilità che questa nuova configurazione mette in campo danno spazio, a mio parere, a poche altre intepretazioni.
Altra cosa abbastanza chiara è che i The Smile non sono i nuovi Radiohead, non vogliono esserlo e non sono nemmeno paragonabili. E' vero che Jonny e Thom sono sempre stati il motore musicale della band ma, la puoi rigirare come ti pare, negli Smile mancano pur sempre i 3/5 dei Radiohead e questo influisce su tutti i fronti. Cosa più importante, a mio avviso, è la presenza di un batterista come Tom Skinner. Da che mondo è mondo, il batterista di un gruppo funge da "direttore d'orchestra" e, anche nel caso in cui non scriva una nota della musica suonata, la sua presenza condiziona il sound di un'intera band. Tom Skinner e Philip Selway sono molto diversi: il primo è un batterista jazz (sì, sa suonare anche il rock etc.. ma è un batterista jazz), il secondo è la quintessenza del drumming pop-rock; ça va sans dire che con Tom Skinner, Jonny e Thom possono inoltrarsi in territori che erano inesplorabili con Phil. Viceversa, certi momenti di songwriting più lineare potrebbero venir fuori più farraginosi o inutilmente complicati con un batterista come Tom Skinner.
La musica degli Smile è piuttosto cerebrale sia da un punto di vista melodico che ritmico. Avevo letto, da qualche parte su You Tube, paragoni con The Bends ma è un po' come paragonare Marquee Moon dei Television a Sister dei Sonic Youth, non ci combinano un cazzo l'uno con l'altro.
E infine: tutto questo significa addio ai Radiohead? Nessuno può saperlo e forse non lo sanno nemmeno loro... Il mio saluto ai Radiohead è avvenuto durante quel meraviglioso concerto a Firenze del 2017. Sia A Moon Shaped Pool che il tour venuto dopo hanno avuto un inequivocabile sapore di commiato: per quella versione di "True Love Waits" piazzata alla fine di un disco quasi liturgico, per quello che è successo a Thom in quel periodo, per quei concerti che sono stati vere e proprie cerimonie di saluto e celebrazione... non un addio esplicito ma un "Grazie, è stato bello. Chissà se ci rivedremo e quando". La sfilza di ristampe e anniversari degli anni seguenti ha rafforzato questa sensazione.
Da un punto di vista musicale credo che i Radiohead abbiano detto tutto quello che avevano da dire, peraltro in maniera eccelsa. Non mi suona strano, anzi mi sembra sano e lodevole, che ciascuno di loro abbia voglia di continuare a sperimentare e a dire qualcosa di nuovo in forme e configurazioni diverse. Dai live è evidente che questa nuova band ha tantissime cose da dire e per degli ultra cinquantenni brizzolati non è cosa da poco. 
Ergo, lunga vita ai The Smile!! :)
Ciao!
PS: secondo me il disco è già lì, pronto per essere annunciato e distribuito

Bentornato! Bella disamina che condivido, in generale io credo che i Radiohead come band siano latitanti dal periodo di TKOL che è stato l'ultimo scampolo di vulcanismo creativo. AMSP e il relativo tour sono stati delle belle celebrazioni del tempo passato assieme.

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devo ancora depositare tutto, solo ieri ho visto il live al completo e a malapena ricordo i titoli dei brani, ma posso iniziare a fare un bilancio.
intanto sono felice di sapere che i due singoli erano tra gli episodi minori. una cosa che si può dire (un po' a corredo di quanto già detto da @Lacatus e @molonovo) è che mi sembrano proprio altri territori rispetto ai radiohead. L'orecchio è lo stesso, ma i presupposti di base cambiano completamente. Se i RH cercavano strutture semplici da colorare (o deformare fino a rendere irriconoscibili), qui si cerca una struttura di base più complessa da offrire spesso a canzoni che si fingono leggere, si rifiuta volentieri il ritornello memorabile, insomma hanno un approccio che cerca di essere più sofisticato (compresi i brani più apparentemente cazzoni). L'impronta di greenwood è felicemente (e finalmente) onnipresente in tutti i tessuti armonici e ritmici, qui è integrato e metabolizzato molto meglio che in AMSP. Più che cerebrale a questo punto direi che è cervellotico, nel senso che sento la carica creativa di yorke filtrata nei labirinti di dedalo-greenwood, e mi sembrano in perfetta armonia (anzi in effetti vorrei capire meglio il modus operandi nella scrittura, cioè chi fa cosa ecc.)
Adoro gli intrecci tra chitarra di greenwood e arpeggi dei synth, è qualcosa che mi manda letteralmente fuori di testa.
Non tutti i brani mi esaltano, anzi alcuni direi che sono quasi trascurabili (non ricordo i titoli). Ovvero a volte si percepisce una certa complicazione nella struttura a discapito dell'impatto emotivo, tipo la montagna che partorisce il topolino. Ma credo sia proprio una scelta ponderata...
I live hanno esecuzioni perfette, calcolando che qui dentro si cerca di mescolare assieme new wave e junun.
Sul batterista io nulla da dire... è il loro cr78, solo un po' più jazzy. Certamente è programmabile in maniere impensabili per il modesto phil.

ironico comunque che DI FATTO a Macerata avete visto i the smile suonare i radiohead :laugh:

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6 hours ago, Wanderer said:

Battute a parte, adesso rispondo serio. C'è una differenza secondo me, abbastanza visibile in come suona - ma in realtà in come suonano tutti e tre - tra i live a glasto e in questi tre concerti. In questi concerti l'ho visto e sentito molto più dentro e sicuramente piu in palla. In realtà il suo stile potenzialmente dovrebbe piacermi molto, in fondo si capisce il suo bagaglio jazz anche solo dal tocco, inoltre ha uno stile simile al mio, in un certo senso. Non sto dicendo che sono bravo come lui, ovvio, parlo di preferenze. Mi piace in genere il tocco leggero e come se la gioca sui ritmi storti e anche certe infiorettature (le rullatine, il funk jazzato).

Ho però due dubbi: 

- Nelle versioni in studio in una l'ho sentito meglio che nei live (Television), ma non nell'altra (The Smoke), dove secondo me manca di dinamica ed è troppo piatto, anche se il groove ce l'ha.

 - Cosa che m porta al secondo dubbio. Mi sembra un pò "leggerino" e pulito per un progetto del genere, nel senso che secondo me non si amalgama benissimo con i suoni degli altri due. E secondo me ogni tanto manca di dinamica, ma su questo l'ho sentito molto meglio in questi tre live rispetto al live a glasto (dove mi fece una pessima impressione).  In certi pezzi, quelli più "afrobeat" e dritti, secondo me è troppo pulito. 

L'avevo sentito anche nella colonna sonora di Spencer e non mi era piaciuto per niente.

Quindi diciamo che è un po' un hit and miss

Non so, io, per citare un batterista che si muove su lidi abbastanza simili e che conosciamo bene, io preferisco Clivone - che ha anche più inventiva. 

grazie della esaustiva risposta. Io non ho ascoltato abbastanza per giudicare il progetto in generale. Probabilmente aspetterò l'uscita del disco. Television bunga bunga non mi ha entusiasmato. 

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Vi ringrazio della gentile accoglienza dopo tanto tempo di assenza. Mi sembrava doveroso condividere con voi, esegeti della storia radioheadiana, questo evento a mio parere molto significativo e importante (oltre al fatto di avere il piacere di rivedere una situazione live vera, se pur in streaming, dopo due anni blackout).

Ho apprezzato la comparazione che @Lacatus e @Gasba hanno intuito tra la creazione di atmosfere e affreschi (Radiohead) e la costruzione di architetture con tratti più decisi e strutture più complesse (The Smile) sulla quale mi ritrovo appieno.

Ultima cosa, avete notato quanto si divertono a suonare dal vivo? "where work is more fun than fun" recita il loro payoff su twitter, sarà un caso? Questa nuova configurazione a tre mi dà l'impressione che lasci più spazio ad aperture e improvvisazioni che nella disposizione live dei Radiohead erano piuttosto complicate da gestire.

Bene, direi che a questo punto aspetteremo trepidanti l'LP che si annuncia di grande qualità (e, secondo me, con grandi sorpese negli arrangiamenti)

Ciao!

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Molto piacevolmente sorpreso anche io da questi live. Devo dire che mentre Glasto mi aveva dato l'idea di un progetto molto più scazzo e rilassato, riascoltando tutto il materiale qui si nota che è tutt'altro, molto cerebrale, riff tutto fuorché banali e progressioni davvero interessanti.

Alla fine quelle che mi hanno colpito di più di primo acchito son state Thin Thing, Speech Bubbles, Panavision e The Same.

Ecco l'unica cosa che a prima impressione mi è sembrata un po' deludente sono i testi, che per quel poco su cui mi son concentrato sebravano abbastanza banalotti. E Thom alle volte in sti concerti - a 50 anni passati da un po' - sembra il leader di una band di liceali in concerto quando apre bocca... Cioè quando ha iniziato nel primo a dire la storia che siamo tutti uguali ma non ce lo dikonoh mi è venuto discretamente da spararmi nelle palle, eh.

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6 minutes ago, Myork said:

Con le date del tour appena sparate dobbiamo sperare che a breve ci sia il lancio del disco.

Che comunque dovrebbe uscire prima del 16 Maggio...

 

Boh!

Giusto per curiositá, sono andato a rivedere cosa accadde nel 2016.

Ebbene...

Uscita AMSP: 8 Maggio 2016

Prima data del Tour: Radiohead at Heineken Music Hall, Amsterdam, 20 Maggio 2016.

Stavolta la prima data sará il 16 Maggio, quindi forse accadrá la stessa cosa? Spero di no :uhm:

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  • @li changed the title to A Light for Attracting Attention

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