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2022 - "Il Metaverso musicale"


Lacatus

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45 minutes ago, Wanderer said:

No. Io parlo per me:fico:

Ma perchè lo odi? :D

Die rimarrà un capolavoro della musica italiana, ma Ira è un disco completamente fuori dallo zeitgeist, anacronistico, perché è il frutto di un lavoro di un artista che ha vissuto gli anni dopo Die autoisolandosi, autoemarginandosi, autosabotandosi, rischiando addirittura l'autodistruzione, vivendo nel TERRORE di fare un altro disco come Die. Ogni microsolco di Ira trasuda paura, la paura di confrontarsi con il presente, con il successo riscosso da Die nel mondo indipendente, paura che ha attanagliato anche i suoi amici Verdena in maniera più plateale, manifestandosi col blocco dello scrittore. Nel caso di Incani la risposta al blocco dello scrittore è stata rifugiarsi nella "neolingua" e nella durata ciclopica dell'opera, dovuta più che altro alla ripetizione in loop per minuti e minuti dello stesso modulo (come dire: un cazzo moscio, ma ENORME). Se poi entriamo nel merito del contenuto musicale, laddove Die troneggiava in pieno zeitgeist, elevando la tradizione cantautoriale a un livello 2015 (quindi non scimmiottando Battisti o Venditti come nello stesso periodo facevano altri, ma creando uno stile personalissimo) in Ira sentiamo una rimasticazione dei Radiohead di 20 anni fa. Per non parlare dell'uso reiterato delle scale arabeggianti: cliché del cliché del cliché...

Veramente merita di essere idolatrato così? Non c'è nulla di nuovo in Ira: è tutto già sentito, masticato e rimasticato e cagato. Secondo me dobbiamo guardare ad altri artisti, che fanno nuovi generi che magari nemmeno ci piacciono per capire cosa sta succedendo veramente nella musica italiana degli anni '20, non a Iosonouncane. Forse siamo noi nati negli anni '80 a dover fare uno sforzo in più per capire le nuove generazioni. 

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2 hours ago, Lacatus said:

Die rimarrà un capolavoro della musica italiana, ma Ira è un disco completamente fuori dallo zeitgeist, anacronistico, perché è il frutto di un lavoro di un artista che ha vissuto gli anni dopo Die autoisolandosi, autoemarginandosi, autosabotandosi, rischiando addirittura l'autodistruzione, vivendo nel TERRORE di fare un altro disco come Die. Ogni microsolco di Ira trasuda paura, la paura di confrontarsi con il presente, con il successo riscosso da Die nel mondo indipendente, paura che ha attanagliato anche i suoi amici Verdena in maniera più plateale, manifestandosi col blocco dello scrittore. Nel caso di Incani la risposta al blocco dello scrittore è stata rifugiarsi nella "neolingua" e nella durata ciclopica dell'opera, dovuta più che altro alla ripetizione in loop per minuti e minuti dello stesso modulo (come dire: un cazzo moscio, ma ENORME). Se poi entriamo nel merito del contenuto musicale, laddove Die troneggiava in pieno zeitgeist, elevando la tradizione cantautoriale a un livello 2015 (quindi non scimmiottando Battisti o Venditti come nello stesso periodo facevano altri, ma creando uno stile personalissimo) in Ira sentiamo una rimasticazione dei Radiohead di 20 anni fa. Per non parlare dell'uso reiterato delle scale arabeggianti: cliché del cliché del cliché...

Veramente merita di essere idolatrato così? Non c'è nulla di nuovo in Ira: è tutto già sentito, masticato e rimasticato e cagato. Secondo me dobbiamo guardare ad altri artisti, che fanno nuovi generi che magari nemmeno ci piacciono per capire cosa sta succedendo veramente nella musica italiana degli anni '20, non a Iosonouncane. Forse siamo noi nati negli anni '80 a dover fare uno sforzo in più per capire le nuove generazioni. 

Interessante.

Non sono d'accordo - ho anche il sospetto che tu sia in una delle tue tipiche fasi di rifiuto :D - , ma mi permetto solo un appunto

Certo, nessuno guarderebbe a Iosonouncane per capire l'Italia degli anni '20; ma perchè, qualcuno guardava i Radiohead per capire la musica popolare del 2000? I Radiohead non c'entravano molto - difatti Kid A rimane un bosco vergine inesplorato -? C'è sempre qualcuno che ha giocato con il suo mazzo d carte e che non c'entrava con gli altri.

Non vedo perchè questa debba essere una debolezza: è musica, non (solo) sociologia. 

***
Merita di essere idolatrato? mah, per me non merita l'idolatria nessuno, figurati. 

Ma se uno fa un gran bel lavoro è una bella cosa che venga riconosciuto. E lascia stare hype, controhype e cose simili, che, come sai benissimo anche tu, valgono poco o nulla! 

Poi chiaro se a te non convince, è giusto e normale che ti poni questa domanda!

****

Che IRA mastichi e rimastichi certe cose è forse vero, non sono esperto, ma lo fa con taglio personale e lo inserisce in un disco ben riuscito.

Quindi per me operazione riuscita!

***

Chiaro che quella mia di stamattina era na battuta eh!

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1 hour ago, Wanderer said:

Certo, nessuno guarderebbe a Iosonouncane per capire l'Italia degli anni '20; ma perchè, qualcuno guardava i Radiohead per capire la musica popolare del 2000? I Radiohead non c'entravano molto - difatti Kid A rimane un bosco vergine inesplorato -? 

Certo che si guardava ai Radiohead: quando uscì Kid A facevano copertine perfino su TUTTO (mancava solo finissero sul Cioé :D )

m2000-10Tutto-1.jpg

 

1 hour ago, Wanderer said:

Non vedo perchè questa debba essere una debolezza: è musica, non (solo) sociologia. 

***
Merita di essere idolatrato? mah, per me non merita l'idolatria nessuno, figurati. 

Ma se uno fa un gran bel lavoro è una bella cosa che venga riconosciuto. E lascia stare hype, controhype e cose simili, che, come sai benissimo anche tu, valgono poco o nulla! 

Poi chiaro se a te non convince, è giusto e normale che ti poni questa domanda!

****

Che IRA mastichi e rimastichi certe cose è forse vero, non sono esperto, ma lo fa con taglio personale e lo inserisce in un disco ben riuscito.

Quindi per me operazione riuscita!

***

Chiaro che quella mia di stamattina era na battuta eh!

Il problema non è Iosonouncane ma chi lo idolatra infatti: in Ira non c'è nulla da idolatrare. Ira non ha inventato nulla di nuovo. Nella musica di Ira non c'è nulla di vergine-inesplorato e Incani non sta nemmeno giocando col suo mazzo di carte: ha semplicemente preso idee qua e là a Radiohead, Pink Floyd, eccetera, e poi ci ha messo sopra una bella salsa harissa di scale arabe. Ha pescato dai migliori del passato, creando un disco che proviene dal passato.

Kid A invece proveniva dal futuro (visto che hai tirato in ballo Kid A). 

Die, d'altro canto, era un disco che sbaragliava tutta la concorrenza, un disco che attualizzava il cantautorato italiano e la musica progressive degli anni '70 usando un linguaggio contemporaneo, quello del sampler. Era perfettamente inserito nel zeitgeist, perché nello stesso periodo i Radiohead facevano qualcosa di molto simile con The King Of Limbs (e gli Atoms For Peace con Amok). Una vera opera di design del suono in un paese, l'Italia, fermo alle schitarrate elettriche del rock degli anni '90, poi inghiottito da un revival indie-pop dei cantautori anni '70-'80 (Battisti, Dalla, Venditti). Un disco magistrale anche a livello di parole, con un lessico ricercatissimo e ridotto all'osso, che sarebbe potuto diventare un suo marchio di fabbrica.

Die ha spaventato tutti, tant'è che nessuno ha avuto il coraggio a seguire quel discorso musicale (e Colapesce che ci aveva provato a farsi produrre Infedele da Incani ha fatto la fine di Icaro con le ali sciolte ai raggi del Sole).

Ira non ha spaventato nessuno, tranne Incani, terrorizzato non tanto dall'idea di confrontarsi con gli altri della sua generazione, quanto con il sé stesso di Die. E questo terrore, trasuda da ogni microsolco: questo credo sia il motivo per cui ho smesso di ascoltare Ira.

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Just now, @li said:

Grande @Lacatus. Mesi che tento di dire sta cosa.

Anch'io ero mesi e mesi che cercavo di capire cosa non andava (non è possibile aver smesso di ascoltare questo disco in Luglio senza averlo mai più ripreso?) e di trovare le parole per spiegarlo. Grazie che hai apprezzato. Non è stato facile tirarlo fuori e scriverlo.

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Concordo men di zero con questa analisi pur trovandola rispettabile.

Sarà che della presunta innovazione me ne frego da anni e che guardo ormai esclusivamente all'espressività e su quel campo da gioco IRA è semplicemente inarrivabile. Il paragone con Kid A non ha poi ragione di esistere perché sono album che, al di là del peso specifico, partono da intenti enormemente distanti.

 

 

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3 hours ago, Lacatus said:

Certo che si guardava ai Radiohead: quando uscì Kid A facevano copertine perfino su TUTTO (mancava solo finissero sul Cioé :D )

m2000-10Tutto-1.jpg

 

Il problema non è Iosonouncane ma chi lo idolatra infatti: in Ira non c'è nulla da idolatrare. Ira non ha inventato nulla di nuovo. Nella musica di Ira non c'è nulla di vergine-inesplorato e Incani non sta nemmeno giocando col suo mazzo di carte: ha semplicemente preso idee qua e là a Radiohead, Pink Floyd, eccetera, e poi ci ha messo sopra una bella salsa harissa di scale arabe. Ha pescato dai migliori del passato, creando un disco che proviene dal passato.

Kid A invece proveniva dal futuro (visto che hai tirato in ballo Kid A). 

Die, d'altro canto, era un disco che sbaragliava tutta la concorrenza, un disco che attualizzava il cantautorato italiano e la musica progressive degli anni '70 usando un linguaggio contemporaneo, quello del sampler. Era perfettamente inserito nel zeitgeist, perché nello stesso periodo i Radiohead facevano qualcosa di molto simile con The King Of Limbs (e gli Atoms For Peace con Amok). Una vera opera di design del suono in un paese, l'Italia, fermo alle schitarrate elettriche del rock degli anni '90, poi inghiottito da un revival indie-pop dei cantautori anni '70-'80 (Battisti, Dalla, Venditti). Un disco magistrale anche a livello di parole, con un lessico ricercatissimo e ridotto all'osso, che sarebbe potuto diventare un suo marchio di fabbrica.

Die ha spaventato tutti, tant'è che nessuno ha avuto il coraggio a seguire quel discorso musicale (e Colapesce che ci aveva provato a farsi produrre Infedele da Incani ha fatto la fine di Icaro con le ali sciolte ai raggi del Sole).

Ira non ha spaventato nessuno, tranne Incani, terrorizzato non tanto dall'idea di confrontarsi con gli altri della sua generazione, quanto con il sé stesso di Die. E questo terrore, trasuda da ogni microsolco: questo credo sia il motivo per cui ho smesso di ascoltare Ira.

Non ci siamo capiti mi sa. Ti rispondo domani con calma. Io penso che quello che ha fatto Incani con Ira non c' entri nulla con quello che la scena ITALIANA proponeva. Esattamente come Kid a con la scena mondiale. Kid A non coglieva alcuno zeitgeist secondo me. E difatti nessuno l ha ripreso. Si guardava si ai radio head ma li si guardava come fossero alieni. Nessuno ha ripreso i loro territori MUSICALI. Forse solo bjork. Idem in Italia con incani oggi almeno per ora. Sono lavori del tutto fuori dalle ondate della scena di cui fanno riferimento. Poi certo e grazie al cazzo i Radiohesd si pongono verso il mondo, Incani fuori dall italia lo conoscono molto poco.

Certo che ha rimasticato cose di altri. Ma perche..kid a non rimastica la warp, mingus, coleman, penderecki, messiaen? TUTTI rielaborano.

E certo quindi che anche Kid A lo fa, ma l ha fatto con una sintesi mirabile. Per me lo stesso ha fatto incani PER L ITALIA con il suo lavoro.

Questo era il mio parallelo con kid A nient altro. Non voglio suggerire che Ira sia meglio di Kid A. 

Ma si pongono fuori da certe coordinate contemporane e non ci vedo nulla di male. Anzi...Perché un lavoro deve necessariamente cogliere lo spirito del suo tempo?.Mica é necessario!

Dai ragazzi posso capire stia sulle balle il messianismo - a me per primo. (Certo poi non è che Incani lo vedi sulle copertine di cioè, a proposito...)- però non mi farei influenzare troppo da questo nel valutare un lavoro.

Poi gli altri punti che sollevi li trovo gia piu interessanti. Ma su quello discuteremo...

Posto che a me il disco piace e bona li. ;)

 

 

 

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36 minutes ago, @li said:

Grande @Lacatus. Mesi che tento di dire sta cosa.

comunque sto ascoltando i Big Thief ed effettivamente mi sembra bellissimo.

Ale senza offesa ma a me sembra più che altro che Incani ti è sempre stato sulle palle. :DLegittimo eh, però vale quel che vale. Poi magari sbajo, ma a volte, RARAMENTE, se molti osannano un lavoro c'è un motivo. E oddio non ci credo che l ho scritto :D

 

Ridategli na possibilità. Poi oh se non piace amen, ma quel lavoro ha dei meriti. Non riconoscerlo a legittimo, ma anche un po hosi.

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22 minutes ago, echoes said:

Concordo men di zero con questa analisi pur trovandola rispettabile.

Sarà che della presunta innovazione me ne frego da anni e che guardo ormai esclusivamente all'espressività e su quel campo da gioco IRA è semplicemente inarrivabile. Il paragone con Kid A non ha poi ragione di esistere perché sono album che, al di là del peso specifico, partono da intenti enormemente distanti.

Se mi chiedi di scriverti un disco come Ira te lo faccio in 3 secondi; se mi chiedi di scrivere un disco come Die, alzo le mani e dico "ahao m'arendo".

4 minutes ago, Wanderer said:

Non ci siamo capiti mi sa. Ti rispondo domani con calma. Io penso che quello che ha fatto Incani con Ira non c entri nulla con quello che la scena ITALIANA proponeva. Esattamente come Kid a con la scena mondiale. Kid A non coglieva alcuno zeitgeist secondo me. E difatti nessuno l ha ripreso. Si guardava si ai radio head ma li si guardava come fossero alieni. Nessuno ha ripreso i loro territori MUSICALI. Forse solo bjork. Idem in Italia con incani oggi almeno per ora. Sono lavori del tutto fuori dalle ondate della scena di cui fanno riferimento. Poi certo e grazie al cazzo i Radiohesd si pongono verso il mondo, Incani fuori dall italia lo conoscono molto poco.

Certo che ha rimasticato cose di altri. Ma perche..kid a nom rimastica la warp, mingus, coleman, penderecki, messiaem? TUTTI rielaborano

E certo quindi che anche Kid A certo che lo fa, ma l ha fatto con una sintesi mirabile. Per me lo stesso ha fatto incani PER L ITALIA con il suo lavoro.

Questo era il mio parallelo con kid A nient altro.

Dai ragazzi posso capire stia sulle balle il messianismo - a me per primo. Certo poi non è che Incani lo vedi sulle copertine di cioè, a proposito...m- però non mi farei influenzare troppo da questo nel valutare un lavoro.

Poi gli altri punti che sollevi li trovo gia piu interessanti. Ma su quello discuteremo...

Posto che a me il disco piace e bona li.

Perdonami, ma non capisco davvero questo discorso Kid A : Mondo = Ira : Italia.

Con Ira Incani si è VOLONTARIAMENTE tirato fuori dalla scena musicale italiana utilizzando in una lingua inesistente al posto di quella italiana. Perciò non credo si possa parlare di Ira nel contesto della musica italiana.

Semmai il parallelo potrebbe essere Die-Kid A: Die è sicuramente uno dei dischi italiani più belli degli anni '10 e il più bello del 2015 assieme ad Endkadenz dei Verdena, mentre Ira è solo un disco internazionale fra mille.

Sono contento per lui, per i tour che farà in giro per il mondo e non in un paese, l'Italia, dove se non fai un certo tipo di musica, non campi.

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33 minutes ago, Wanderer said:

Ale senza offesa ma a me sembra più che altro che Incani ti è sempre stato sulle palle. :DLegittimo eh, però vale quel che vale. Poi magari sbajo, ma a volte, RARAMENTE, se molti osannano un lavoro c'è un motivo. E oddio non ci credo che l ho scritto :D

 

Ridategli na possibilità. Poi oh se non piace amen, ma quel lavoro ha dei meriti. Non riconoscerlo a legittimo, ma anche un po hosi.

No mi sta sulle palle tutto quello che gira attorno edo. Proprio come ha detto lac. Perché mi sembra fuori luogo. Tutto qui.

non ho nulla contro incani e semplicemente lo ignoro come il resto della musica italiana. 
ma quando ho ascoltato IRA (incuriosita da quanto lèggevo) di sicuro nn mi ha folgorato come dite voi. Anzi l’ho trovato una discreta mattonata un po’ senza senso.

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Ira si è un disco piu semplice di quanto non appaia. Ma questo non è certo un problema:

- prima di eseguirlo, un disco va pensato. E se va bene in questa veste, chissene se un altro lo fa in 10 minuti. Perche si, uno puo farlo, ma non l'ha pensato. Qui sta la differenza. 

- Il fatto che la composizione sia semplice oltre a non inficiare alcunché nel disco, permette al disco stesso di non fargli pesare la lunga durata. 2 ore di musica meno dilatata e costruita con poco ma molto piu densa sarebbe stata una mattonata sugli zebedei. Invece cosi sinceramente ste due ore volano. Oltre al fatto che certe scelte armoniche asciutte derivano da certi ascolti che ha fatto e che voleva rimettere su ira.

 

Davvero, posso capire il "fastidio" per sentire genio qui e li ma:

' - il disco merita e incani se lo merita

- non mi pare che comunque ci siano i manifesti di incani nei cessi pubblici o nelle metro. Se ne è parlato tanto in una bolla, In Italia. E un pochino all'estero. Fine. E tra l altro per un tempo limitato, come accade per il 99per cento della musica ormai.

D'altronde prima hai scritto "ma chi se lo incula", riferito a Ira e incani. Quindi o è troppo idolatrato o non se lo incula nessuno, tertium non datur. ;)

 

 

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10 hours ago, Wanderer said:

Ira si è un disco piu semplice di quanto non appaia. Ma questo non è certo un problema:

- prima di eseguirlo, un disco va pensato. E se va bene in questa veste, chissene se un altro lo fa in 10 minuti. Perche si, uno puo farlo, ma non l'ha pensato. Qui sta la differenza. 

- Il fatto che la composizione sia semplice oltre a non inficiare alcunché nel disco, permette al disco stesso di non fargli pesare la lunga durata. 2 ore di musica meno dilatata e costruita con poco ma molto piu densa sarebbe stata una mattonata sugli zebedei. Invece cosi sinceramente ste due ore volano. Oltre al fatto che certe scelte armoniche asciutte derivano da certi ascolti che ha fatto e che voleva rimettere su ira.

 

Davvero, posso capire il "fastidio" per sentire genio qui e li ma:

' - il disco merita e incani se lo merita

- non mi pare che comunque ci siano i manifesti di incani nei cessi pubblici o nelle metro. Se ne è parlato tanto in una bolla, In Italia. E un pochino all'estero. Fine. E tra l altro per un tempo limitato, come accade per il 99per cento della musica ormai.

D'altronde prima hai scritto "ma chi se lo incula", riferito a Ira e incani. Quindi o è troppo idolatrato o non se lo incula nessuno, tertium non datur. ;)

Lo ripeto per l'ultima volta: se Ira fosse un disco di un qualsiasi artista straniero (e lo è perché è un disco "apolide"), neanche ci saremmo accorti della sua esistenza. Se io e te stiamo qui a parlare di Ira è perché è esistito Die.

Dopo mesi (ben 7) in cui non sono più riuscito ad ascoltare Ira ho cominciato a cercare di capire il perché: e la risposta è che Ira è stato concepito come un atto di sadismo contro il pubblico di Die (ovvero il suo pubblico, almeno fino al 2021) e siccome io mi sono sempre stato parte del suo pubblico (oltre che partner musicale), mi sento sodomizzato.

L' operazione è perfettamente riuscita, ma il paziente è morto.

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41 minutes ago, Lacatus said:

Lo ripeto per l'ultima volta: se Ira fosse un disco di un qualsiasi artista straniero (e lo è perché è un disco "apolide"), neanche ci saremmo accorti della sua esistenza. Se io e te stiamo qui a parlare di Ira è perché è esistito Die.

Dopo mesi (ben 7) in cui non sono più riuscito ad ascoltare Ira ho cominciato a cercare di capire il perché: e la risposta è che Ira è stato concepito come un atto di sadismo contro il pubblico di Die (ovvero il suo pubblico, almeno fino al 2021) e siccome io mi sono sempre stato parte del suo pubblico (oltre che partner musicale), mi sento sodomizzato.

L' operazione è perfettamente riuscita, ma il paziente è morto.

Se IRA fosse un disco straniero sarebbe celebrato come un novello The Seer a stare stretti.

Disco monumentale figlio di una monumentale operazione di anti-marketing e indipendenza artistica che di questi tempi praticamente nessuno ha il coraggio di fare, il che è ovviamente un merito.

Riguardo al problema della derivatività poi non lo vedo: è ispirato tanto alle cavalcate dei Floyd quanto ai cerebralismi dei Radiohead, tanto all'esoterismo dei Popol Vuh quanto al folk alternativo. Rilegge e riamalgama le influenze in maniera personale sintetizzandole e qui sono d'accordo con @Wanderer nell'accostamento con  Kid A anche se è molto distante negli intenti.

Mi sembri nella classica fase repulsiva che ti ha fatto schifare TKOL e Pool prima di giravoltare a 360 gradi.

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12 hours ago, Wanderer said:

Ira si è un disco piu semplice di quanto non appaia. Ma questo non è certo un problema:

- prima di eseguirlo, un disco va pensato. E se va bene in questa veste, chissene se un altro lo fa in 10 minuti. Perche si, uno puo farlo, ma non l'ha pensato. Qui sta la differenza. 

- Il fatto che la composizione sia semplice oltre a non inficiare alcunché nel disco, permette al disco stesso di non fargli pesare la lunga durata. 2 ore di musica meno dilatata e costruita con poco ma molto piu densa sarebbe stata una mattonata sugli zebedei. Invece cosi sinceramente ste due ore volano. Oltre al fatto che certe scelte armoniche asciutte derivano da certi ascolti che ha fatto e che voleva rimettere su ira.

 

Davvero, posso capire il "fastidio" per sentire genio qui e li ma:

' - il disco merita e incani se lo merita

- non mi pare che comunque ci siano i manifesti di incani nei cessi pubblici o nelle metro. Se ne è parlato tanto in una bolla, In Italia. E un pochino all'estero. Fine. E tra l altro per un tempo limitato, come accade per il 99per cento della musica ormai.

D'altronde prima hai scritto "ma chi se lo incula", riferito a Ira e incani. Quindi o è troppo idolatrato o non se lo incula nessuno, tertium non datur. ;)

 

 

Sottoscrivo anche le virgole.

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49 minutes ago, kid a said:

mi intrometto solo per ribadire in estrema sintesi che Ira è un bellissimo disco nonostante la prolissità e pretenziosità, mentre Die continuo a trovarlo un mappazzone insopportabile. 

A me continuano a sembrare due facce della stessa preziosissima medaglia. Tra i due trovo IRA più maturo e DIE più spontaneo.

Se invece che sardo fosse islandese DIE sarebbe Agaetis e IRA sarebbe ( ).

:laugh:

 

 

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1 hour ago, kid a said:

mi intrometto solo per ribadire in estrema sintesi che Ira è un bellissimo disco nonostante la prolissità e pretenziosità, mentre Die continuo a trovarlo un mappazzone insopportabile. 

Se dici che non ti garba Die, beh, nel tuo caso Ira è il disco perfetto, in quanto progettato a tavolino, con sadismo e tracotanza (al limite della paranoia), per sottoporre a tortura il pubblico medio di Die.

Comunque non ho mai detto che Ira è un brutto disco. Dico solo che oltralpe, oltremanica e oltreoceano conta quanto altri 1000 e passa artisti e nemmeno quelli più originali. 

Preciso che il mio punto di vista è quello chi crede che il bello non esiste e ogni opera va calata nel contesto, nello zeitgeist (Pablo Picasso: "da Altamira in poi è tutto decadenza"). Per cui Die, calato nel contesto Italia-2015 = grandissimo disco, mentre Ira calato nel contesto Internazionale-2021 = piccolissimo disco.

Ira è un disco di passaggio: per dirla con Hegel, è "l'antitesi" di Die. Si spera che col prossimo Jacopo Incani giunga a una "sintesi", che sviluppi il discorso musicale senza la magniloquenza che caratterizza Ira.

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1 hour ago, @li said:

Big Thief bello bello bello

E' uscito proprio l'album? O è sempre quella sequenza di singoli che escono da qualche mese a questa parte?

I Big Thief avevo comprato i biglietti per il concerto a Bologna nel 2020 proprio la settimana dell'inizio della fottuta pandemia..

e mi sono rimasti li.. 😞

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Just now, qwerty said:

E' uscito proprio l'album? O è sempre quella sequenza di singoli che escono da qualche mese a questa parte?

I Big Thief avevo comprato i biglietti per il concerto a Bologna nel 2020 proprio la settimana dell'inizio della fottuta pandemia..

e mi sono rimasti li.. 😞

album. Uscito oggi. Lo trovi ovunque in streaming.

Per il concerto idem io (a Milano): per me segnera' per sempre l'inizio della pandemia.

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48 minutes ago, @li said:

album. Uscito oggi. Lo trovi ovunque in streaming.

Per il concerto idem io (a Milano): per me segnera' per sempre l'inizio della pandemia.

io vidi Angel Olsen in un bellissimo teatro al centro di Monaco alla fine di Gennaio - inizio Febbraio del 2020. Ricordo che tra il pubblico c´era una ragazza (probabilmente Giapponese) con la mascherina, e mi aveva fatto una sensazione stranissima. E che dal palco la Angelina scherzava col pubblico sul fatto di avere un po´ di tosse e che sperava di non passarci il corona virus. Beata incoscienza.

 

piú tardi inizio a sentire i Ladroni. Alle 5 ci sta qualcosa in streaming su youtube

 

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