Jump to content

un libro....ogni tanto


lift

Recommended Posts

ahahaha l'avevo visto, ma solo in anteprima

e mi rifiuto di leggere: che sia mai mi possano rovinare eventi cruciali.

Poi sarò strana io ma sono arrivata alla terza generazione circa e ancora non ho trovato gravi difficoltà a capire chi è figlio di chi e che nome ha

certo che tra Arcadii e Aureliani terreni per impazzire ce ne sono a iosa.

però confermo, se si è nella predisposizione giusta è libro fatto per essere divorato.

Link to comment
Share on other sites

  • Replies 4.3k
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

premesso il fatto che io abbia abitudini quantomai particolari (tipo quella di andare in palestra e leggere mentre faccio la cyclette)

oggi ho tentato per la terza volta l'attacco a Cent'anni di Solitudine (Garcia Marquez)

e pare che stavolta si stiano riscontrando risultati

e se non altro è sparito il lieve fastidio che mi dava l'immaginare terre riarse dal sole & infernali paludi a tredici anni, quando provai per la prima volta.

vedremo.

geniale!!!!frequentassi le palestre lo farei anche io :D

comunque a me è successa la stessa cosa con Anna Karerina...ho provato a leggerlo una prima volta più o meno in terza media con risultati pessimi.. poi l'ho ripreso l'anno scorso e l'ho trovato piacevolissimo ^_^

Link to comment
Share on other sites

  • 2 weeks later...

finito Cent'anni, con la piacevolissima sensazione d'essere finalmente riuscita ad apprezzarlo

e colta da un ricordo vago ho riletto La Casa degli Spiriti, della Allende

e le mie conclusioni sono fondamentalmente che o c'è uno spirito comune di certa America Latina oppure lei, pur scrivendo benissimo, ha fatto un poco di pesca sportiva nei confronti di Garcia Marquez, soprattutto per il tono generale, le vicende, anche certe premonizioni, la presenza del soprannaturale.

Link to comment
Share on other sites

finito Cent'anni, con la piacevolissima sensazione d'essere finalmente riuscita ad apprezzarlo

e colta da un ricordo vago ho riletto La Casa degli Spiriti, della Allende

e le mie conclusioni sono fondamentalmente che o c'è uno spirito comune di certa America Latina oppure lei, pur scrivendo benissimo, ha fatto un poco di pesca sportiva nei confronti di Garcia Marquez, soprattutto per il tono generale, le vicende, anche certe premonizioni, la presenza del soprannaturale.

Sono due libri bellissimi di due autori tra i più importanti della letteratura sudamericana

Anche se a Marquez personalmente preferisco Vargas Llosa, del quale ti consiglio la lettura ;)

Link to comment
Share on other sites

finito Cent'anni, con la piacevolissima sensazione d'essere finalmente riuscita ad apprezzarlo

e colta da un ricordo vago ho riletto La Casa degli Spiriti, della Allende

e le mie conclusioni sono fondamentalmente che o c'è uno spirito comune di certa America Latina oppure lei, pur scrivendo benissimo, ha fatto un poco di pesca sportiva nei confronti di Garcia Marquez, soprattutto per il tono generale, le vicende, anche certe premonizioni, la presenza del soprannaturale.

Marquez e l'Allende sono della stessa scuola...è naturale trovarvi analogie... la più evidente è il raccontare le generazioni di una famiglia.

Io ho adorato La Casa degli Spiriti fin dalla prima lettura...per Cent'anni di Solitudine invece ho avuto un po' più di difficoltà a superare dei capitoli forse più "maschili" (tipo Aureliano in guerra), ai quali ho preferito le interminabili descrizioni dei rituali con cui Clara si prendeva cura di Blanca, più "femminili".

Ma sono bellissimi tutti e due!

Innamorata di Clara e di Remedios la bella

Link to comment
Share on other sites

devo leggere qualcosa di questo autore, che libro mi consigli?

Per me il piu' bello e' "La zia Julia e lo scribacchino", comincerei con quello... Un titolo bruttino in Italiano, pur se fedele a quello originale, ma che non rende giustizia a un grande romanzo. Un libro che e' in buona parte autobiografico, perchè la storia principale è quella deilla prima giovinezza dell'autore, il che lo rende un romanzo di formazione. Ma non è solo questo, è anche un libro in cui realtà e fantasia si intrecciano, perché alla storia principale se ne alternano altre di pura invenzione.. Soprattutto è un libro molto molto divertente, in cui c'è tutto lo spirito della letteratura sudamericana.

^_^

Link to comment
Share on other sites

shantaram.jpg

me l'hanno regalato per la laurea... lo sto divorando :ok:

ho finito di leggerlo durante le vacanze. bellissimo, coinvolgente, emozionante.

e non ho nemmeno esagerato!

questo tizio scappa di prigione in australia e finisce in india con dei documenti falsi. diventa amico con una guida locale, e conosce degli europei che vivono a bombay. va in viaggio per sei mesi nel paese natale della sua guida (che nel frattempo è diventato suo amico). gli succedono un po' di casini e finisce a vivere in uno slum. qui diventa amico di tutti facendo il dottore del campo. non solo, inizia a lavoricchiare in mezzo ai mafiosi locali, finchè non diventa amico personale del boss mafioso più importante di bombay. passa diversi mesi terribili in una prigione, torturato in ogni modo dalle guardie. esce e riprende la sua vita criminale, fra mille peripezie. e non finisce qui, perchè il suo boss, un emigrato afgano, lo convince ad andare con lui in spedizione in afghanistan a combattere la guerra contro i russi :ph34r:

la storia è incredibile, e quello che è più sconvolgente è che l'autobiografia di gregory david roberts! :o

shantaram è il nome marathi che gli viene dato dagli abitanti del paese del suo amico ("uomo della pace di dio").

lo stile narrativo è piuttosto semplice e lineare, le descrizioni dei luoghi e dei personaggi sono la cosa migliore del libro. a volte si perde troppo nel raccontare del suo amore per una tizia svizzera conosciuta a bombay (che lo perseguita per tutto il romanzo in effetti), ma in un libro di quasi 1200 pagine ci sta anche voler parlare delle donne ogni tanto. ci sono alcuni flashback (uno in particolare molto bello, quando ci racconta dell'evasione dal carcere in australia e si ricollega al periodo di detenzione in india), diversi dialoghi quasi surreali di filosofia assieme al boss mafioso più sanguinario di bombay (in cui ricerca la figura del padre), ma in generale la storia è talmente bella e coinvolgente che è impossibile non innamorarsi dei personaggi e dei luoghi descritti.

insomma, librone stra-stra-consigliato, vi verrà voglia di fare dei biglietti di sola andata con la air-india.

Link to comment
Share on other sites

Per me il piu' bello e' "La zia Julia e lo scribacchino", comincerei con quello... Un titolo bruttino in Italiano, pur se fedele a quello originale, ma che non rende giustizia a un grande romanzo. Un libro che e' in buona parte autobiografico, perchè la storia principale è quella deilla prima giovinezza dell'autore, il che lo rende un romanzo di formazione. Ma non è solo questo, è anche un libro in cui realtà e fantasia si intrecciano, perché alla storia principale se ne alternano altre di pura invenzione.. Soprattutto è un libro molto molto divertente, in cui c'è tutto lo spirito della letteratura sudamericana.

^_^

grazie, appena passo in libreria me lo compro...e grazie anche per la recensione molto bella ed essenziale, come piacciono a me! :clapclap:

Link to comment
Share on other sites

Josè Saramago Le intermittenze della morte

non fatevi impressionare dal titolo, della morte si parla, ma in modo ironico e lieve.

La Morte è una Signora che invia lettere di colore violetto ai prescelti, dopo una specie di sciopero(sulla Terra non era morto nessuno per qualche mese, con grave disappunto di addetti alle pompe funebri, compagnie assicurative etc) tutto torna alla normalità, la Signora decide di riprendere il suo compito gravoso ma necessario, la terra non riuscirebbe a contenere tutta la popolazione se nessuno più morisse...

Come sempre nei romanzi di saramago c'è uno spazio rilevante dedicato alla musica:questa volta è un violoncellista, uno che dovrebbe aver ricevuto la lettera violetta, ma che per strane coincidenze , non la riceve , e continua a essere vivo....

fino all'incontro finale con la Signora, che si rivela essere anche una donna affascinante, a modo suo.....

descrizione del violoncellista:

"uno il cui ritratto non lo si sarebbe trovato in nessuna composizione per violoncello, ma in un brevissimo studio di Chopin, opera 25, numero 9, in sol bemolle Maggiore"

Link to comment
Share on other sites

non è di sicuro un capolavoro della letteratura ma dev'essere interessante:

copertina_libro_vittorio.jpg

non l'ho letto, l'autore comunque è davvero un braccino molto preparato che collabora con la littizzetto nel suo mitico programma radiofonico "la bomba" su deejay sabato mattina alle 9 :ok:

Link to comment
Share on other sites

Josè Saramago Le intermittenze della morte

non fatevi impressionare dal titolo, della morte si parla, ma in modo ironico e lieve.

La Morte è una Signora che invia lettere di colore violetto ai prescelti, dopo una specie di sciopero(sulla Terra non era morto nessuno per qualche mese, con grave disappunto di addetti alle pompe funebri, compagnie assicurative etc) tutto torna alla normalità, la Signora decide di riprendere il suo compito gravoso ma necessario, la terra non riuscirebbe a contenere tutta la popolazione se nessuno più morisse...

Come sempre nei romanzi di saramago c'è uno spazio rilevante dedicato alla musica:questa volta è un violoncellista, uno che dovrebbe aver ricevuto la lettera violetta, ma che per strane coincidenze , non la riceve , e continua a essere vivo....

fino all'incontro finale con la Signora, che si rivela essere anche una donna affascinante, a modo suo.....

descrizione del violoncellista:

"uno il cui ritratto non lo si sarebbe trovato in nessuna composizione per violoncello, ma in un brevissimo studio di Chopin, opera 25, numero 9, in sol bemolle Maggiore"

Che bella recensione, Clarisse... prima o poi dovrò decidermi a leggere qualcosa di Saramago :ok:

Link to comment
Share on other sites

sì, ma non è di w. allen...

In "Whatever works" il protagonista si sveglia più volte la notte in preda all'ansia e gridando "L'orrore! L'orrore!", naturalmente riferendosi al Signor Kurtz di Konrad...che forse si scrive Conrad, ma mi sembra di ricordare siano corretti entrambi per motivi di naturalizzazione a posteriori...

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Loading...
  • Recently Browsing   0 members

    No registered users viewing this page.


×
×
  • Create New...