Supervigno Posted December 29, 2010 Report Share Posted December 29, 2010 perché prima ("praticamente") mi ci sono imbattuto (casualmente) in un circolo jazz di praga - tra l'altro praga è una delle capitali del jazz europeo, cosa che ignoravo. poi ho letto un libro che mi ha attivato il neurone jazzista.lo ignoravo anche io, finchè non l'hai scritto tu.ma il neurone si limita a Coltrane o è stato solo l'inizio? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
kid_max Posted January 5, 2011 Report Share Posted January 5, 2011 ho mal di testa. mi sto studiando coltrane in sti giorni. ho mal di testa. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
kid_max Posted January 5, 2011 Report Share Posted January 5, 2011 A Love Supreme.Meditations.mentre A Kind Of Blue continua ad annoiarmi. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
echoes Posted January 5, 2011 Report Share Posted January 5, 2011 A Love Supreme.Meditations.mentre A Kind Of Blue continua ad annoiarmi.una volta sono andato ad un concerto-tributo in cui si eseguiva kind of blue...credo di aver dormito per almeno il 50% del tempo! non sto scherzando eh, ho proprio dormito Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
kid_max Posted January 5, 2011 Report Share Posted January 5, 2011 una volta sono andato ad un concerto-tributo in cui si eseguiva kind of blue...credo di aver dormito per almeno il 50% del tempo! non sto scherzando eh, ho proprio dormito vabè ma tu sei pirla e incompetente a prescindere da quello che di buono-non buono combini in giro per la magggica.ps. torno il 10, fammi sapere il vostri impegni, se vi recluderete fino a pasqua, se ma blabla etc. che dobbiamo rifare a kind of beavis. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
echoes Posted January 5, 2011 Report Share Posted January 5, 2011 vabè ma tu sei pirla e incompetente a prescindere da quello che di buono-non buono combini in giro per la magggica.ti ricordo i MAMMOTETTONES.... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
kid_max Posted January 5, 2011 Report Share Posted January 5, 2011 ti ricordo i MAMMOTETTONES.... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Sig.Bakke Posted January 5, 2011 Report Share Posted January 5, 2011 io sono mesi che ascolto molto spesso A Love Supreme di Coltrane e The Black Saint And The Sinner Lady di Mingus.Mi pare anche assurdo consigliarli perché sono talmente famosi e prestigiosi che è un po'come consigliare il requiem di mozart, ma tant'è domanda: altri grandi contrabassisti da sentire? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
kid_max Posted January 5, 2011 Report Share Posted January 5, 2011 volevo porvi una questione.io mi son sempre chiesto, trattandosi di musica non proprio di facile ascolto, cosa ci troviate voi nel jazz.nel senso, non credo nessuno qui dentro comprenda a fondo le varie scale modali gli intervalli i giochi tra tonalità etc, nessuno quindi ascolta nel senso di "capisce". tutti bene o male ci lasciamo suggestionare.ma allora, davvero ci piacciono certi dischi perché sono belli, o ci piacciono solo perché, leggendo che sono i migliori, ci siam convinti lo siano, e abbiamo dato una chance solo a loro?se non avessimo alcuna chiave di lettura e nessun consiglio, e ci ritrovassimo di fronte a 50 dischi jazz a caso, siamo sicuri che tutti metteremmo ai primi posti i vari A love supreme, kind of blue, bitches brew etc?che cazzo ci trovate nel jazz voi? perché vi piace un disco piuttosto che un altro? (uso corretto del "piuttosto che").è una domanda rivolta anche a me.la mia risposta è che mi lascio molto influenzare per il 90% dai consigli delle persone di cui mi fido. lacatus mi aveva consigliato alcune cosette, e conoscendo i miei gusti piuttosto bene, devo dire ci ha sempre azzeccato in pieno. ma se li avessi sentiti io senza sapere niente, mi sarebbero piaciuti?ecco, secondo me nel jazz il 10% è gusto personale, il resto è tutto frutto di un'influenza (spesso inconsapevole) che agisce su di noi.i miei jazzisti preferiti comunque sono, in ordine sparso:- Miles Davis (quello elettrico)- John Coltrane (quello di A love supreme, Meditations, Interstellar space)- Pharoah Sanders - Archie Shepp- Sun Ra- Don Cherry Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lacatus Posted January 5, 2011 Author Report Share Posted January 5, 2011 il jazz fa appassire le piante e fa produrre latte acido alle mucche Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
max [idioteque.it] Posted January 5, 2011 Report Share Posted January 5, 2011 io mi son sempre chiesto, trattandosi di musica non proprio di facile ascolto, cosa ci troviate voi nel jazz.gran domanda io il jazz lo divido in due: jazz dal vivo e jazz su disco. per quanto riguarda la mia limitata esperienza con il genere in questione ho sempre diviso le due cose in maniera nettissima, diversamente da quasi tutti gli altri generi.sin da bambino, complice la vicinanza della Svizzera (terra dove insospettabilmente il jazz spopola), ho frequentato molti dei vari festival della zona (Ascona, Locarno, Lugano, ecc...).ovviamente ero troppo piccolo per capire qualcosa, ci andavo giusto perché dei parenti appassionati del genere mi portavano.nonostante un festival jazz non fosse esattamente il luogo migliore dove portare un bambino alto un metro e una crosta di formaggio mi divertivo come un matto, sia perché l'ambiente era bello (vari palchi disseminati per il centro storico, artisti che passavano da un palco all'altro durante le canzoni, ecc.), sia perché era incredibilmente divertente vedere questi tizi - spesso con occhiali da sole anche di sera - dannarsi mentre suonavano il proprio strumento.da lì è iniziata una passione. ogni anno andavo con piacere ai festival; ovviamente per l'atmosfera, anche perché ignoravo completamente i nomi degli artisti.nel periodo del liceo un amico appassionatissimo del genere mi passava parecchi dischi, ma non era la stessa cosa, dal vivo l'impressione era diversa.poi ecco, specifico una cosa, la mia esperienza "dal vivo" si riferisce a festival, non a concerti "singoli".ciò che mi piace è l'atmosfera dei festival jazz, poter girare tra i vari palchi ed essere libero di girare ad ascoltare chi più mi piace/diverte. non so se riuscirei a reggere un concerto jazz di un solo artista in cui dover stare concentrato per un'oretta e mezza.in pratica del jazz mi piacciono: i festival, i localini dove suonano, i batteristi, la storia del genere con le varie influenze e le storie dei singoli artisti.i dischi invece ho fatto (e faccio ancora ora) abbastanza fatica ad ascoltarli e concordo sul fatto che spesso ci si faccia trasportare dai consigli.io per esempio da solo non sarei mai arrivato a Bitches Brew, che tra l'altro non ho mai capito se mia piaccia "sinceramente" o se mi piaccia solo perché è di Miles Davis e me lo sono fatto entrare a forza nelle orecchie.questo video è per dare un po' l'idea di che cosa sia il Jazz Festival di Ascona Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
jecko Posted January 6, 2011 Report Share Posted January 6, 2011 ecco, secondo me nel jazz il 10% è gusto personale, il resto è tutto frutto di un'influenzaSborae, quantomeno se vale per il jazz vale per tutto il resto. Semplicemente è musica d'altri tempi e se uno non vuole, non l'approfondisce ovvero non la capisce.Poi che la prima minchiaradiobimboniaca che passi per questo forum legga "Coltrane" o "Miles Davis elettrico" e per assunto li magnifichi, è un altro discorso.' timestamp='1294267805' post='457668']io il jazz lo divido in due: jazz dal vivo e jazz su disco.Straquoto (però io sono uno che potendo tornerebbe indietro nel tempo a eliminare chi ha inventato il fonografo). Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
pandroid Posted January 6, 2011 Report Share Posted January 6, 2011 Straquoto (però io sono uno che potendo tornerebbe indietro nel tempo a eliminare chi ha inventato il fonografo).Edison. E quindi elimineresti pure il filamento, la lampadina e la tutta l'elettrotecnica, GENIO! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
kid_max Posted January 6, 2011 Report Share Posted January 6, 2011 Sborae, quantomeno se vale per il jazz vale per tutto il resto. Semplicemente è musica d'altri tempi e se uno non vuole, non l'approfondisce ovvero non la capisce.evidentemente l'idea della befana ti ha fatto confluire il sangue nelle parti basse. cosa vuol dire quello che hai scritto? te lo dico io: niente. anzi, è un'ovvietà. se mi rispondevi l'erba tende al verde, la tua risposta avrebbe avuto pressapoco lo stesso peso.la mia domanda era un'altra, rivolta a chi non approfondisce (per mancanza di strumenti, talento, tempo, voglia, quant'altro): cosa ci trovate nel jazz?comunque ora sono in fase Mu, di Don Cherry. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Voyant86 Posted January 6, 2011 Report Share Posted January 6, 2011 volevo porvi una questione.io mi son sempre chiesto, trattandosi di musica non proprio di facile ascolto, cosa ci troviate voi nel jazz.nel senso, non credo nessuno qui dentro comprenda a fondo le varie scale modali gli intervalli i giochi tra tonalità etc, nessuno quindi ascolta nel senso di "capisce". tutti bene o male ci lasciamo suggestionare.ma allora, davvero ci piacciono certi dischi perché sono belli, o ci piacciono solo perché, leggendo che sono i migliori, ci siam convinti lo siano, e abbiamo dato una chance solo a loro?se non avessimo alcuna chiave di lettura e nessun consiglio, e ci ritrovassimo di fronte a 50 dischi jazz a caso, siamo sicuri che tutti metteremmo ai primi posti i vari A love supreme, kind of blue, bitches brew etc?che cazzo ci trovate nel jazz voi? perché vi piace un disco piuttosto che un altro? (uso corretto del "piuttosto che").è una domanda rivolta anche a me.la mia risposta è che mi lascio molto influenzare per il 90% dai consigli delle persone di cui mi fido. lacatus mi aveva consigliato alcune cosette, e conoscendo i miei gusti piuttosto bene, devo dire ci ha sempre azzeccato in pieno. ma se li avessi sentiti io senza sapere niente, mi sarebbero piaciuti?ecco, secondo me nel jazz il 10% è gusto personale, il resto è tutto frutto di un'influenza (spesso inconsapevole) che agisce su di noi.i miei jazzisti preferiti comunque sono, in ordine sparso:- Miles Davis (quello elettrico)- John Coltrane (quello di A love supreme, Meditations, Interstellar space)- Pharoah Sanders - Archie Shepp- Sun Ra- Don CherryBella domanda Massimì. Sono ancora troppo ignorante in materia per poter avere una opinione degna di questo nome, ma a suo tempo dirò la mia. Quello che posso dire fino a questo momento (miei ascolti: Duke Ellington, Miles Davis di "Bitches Brew" e "Kind of blue", "Rhapsody in blue" Gershwin, Archie Shepp che mi hai consigliato tu, qualcosa di Petrucciani e Coltrane) è che in parte, la mia idea che sia "musica per musicisti" è stata rinsaldata. Non è il ritmo, la melodia, il motivo che conquista, ma il "percorso tra le note" degli autori, il loro maneggiare diverse piste, i giri che fanno loro compiere, i loro incontri, le variazioni. E' una musica più da "ascoltare" (nel senso attentivo dell'inglese "listen") che da godere, più una sfida intellettuale che un piacere per l'udito. Naturalmente, queste sono solo impressioni di un non musicista, con poca cultura musicale e forse con scarsa disposizione. Però ci sono certi passaggi di "Rhapsody in blue" che mi fanno sciogliere come solo alcune arie liriche riescono a fare, e "Bitches Brew" è qualcosa di indefinibilmente grande, enorme, maestoso, disorientante e ammaliante. A breve altre impressioni/pippe mentali. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Caio Posted January 6, 2011 Report Share Posted January 6, 2011 bella e difficile questione kid_max. mi stupisci per ora mi vengono in mente un paio di cose:1) per un come me che non ha una preparazione teorica musicale nè una conoscenza del repertorio di musica classica o colta, il jazz affascina per il virtuosismo dei suoi esecutori. Credo che ciò possa colpire al di là delle conosce tecniche. Anche al di là della capacità di distinguere esecutori più o meno bravi, alcuni brani jazz sono palesemente complicati ed elaborati dal punto di vista dell'esecuzione. Come esempio porterei questo pezzo di Coltrane, che dopo l'esecuzione del tema presenta una variazione con dei tempi velocissimi. Mi è difficile pensare solo alla trascrizione di questo brano, figuriamoci all'esecuzione: 2) il punto di vista emozionale. La musica, anche se colta, classica o che altro, deve anche colpire a livello di sensazioni. Ci sono brani jazz, forse ancora troppo pochi, che toccano le corde più profonde del mio animo. Per esempio il mio primo contatto col jazz è avvenuto dopo l'ascolto di So what. Beh, è un brano che ho ancora nel cuore e ogni volta che riascolto mi colpisce profondamente. Come fa a non colpire? Solo dopo quelle note di pianoforte all'inizio mi ribolle il sangue. (non volevo essere retorico ma forse lo sono stato)3) il punto di vista storico. E' sicuramente un genere interessante per come è nato. Il fatto di avere radici africane ed essere nato in quell'America negli anni 50. Sicuramente ha avuto tanta attrattiva nei miei confronti anche per questo fattore. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
max [idioteque.it] Posted January 6, 2011 Report Share Posted January 6, 2011 3) il punto di vista storico. E' sicuramente un genere interessante per come è nato. Il fatto di avere radici africane ed essere nato in quell'America negli anni 50. Sicuramente ha avuto tanta attrattiva nei miei confronti anche per questo fattore.d'accordissimo, però anticiperei la nascita di una cinquantina d'anni Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
kid_max Posted January 6, 2011 Report Share Posted January 6, 2011 webmaster santo subito, mi ha risparmiato una scazzottata. comunque sì, è un bel casino. mi verrebbe da dire "un po' come nella Classica". ma lì le cose sono già più inquadrabili, credo. altra bella domanda portata da carletto: come definire chi è bravo e chi no? Sanders dovrebbe sembrare più imbranato di un cane zanzara secondo logica, ma viene etichettato come quello emotivamente folle che fa del suo strumento una portaerei per schegge impazzite. se diamo una tromba in mano a pan l'esito non sarebbe più o meno lo stesso? altra cosa che mi sta sulle balle, prendiamo due dischi di Coltrane, vicini per periodo e impronta artistica: Sun Ship e Meditations.la storia dice che Meditations, uscito poco dopo, è superiore. io non ci sarei mai arrivato. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Caio Posted January 6, 2011 Report Share Posted January 6, 2011 ' timestamp='1294324179' post='457718']d'accordissimo, però anticiperei la nascita di una cinquantina d'anni opsscusate ho scritto un pò di getto. Tra l'altro dovrei anche dare un esame di Storia della musica incentrato sul jazz a Febbraio. E' meglio che riprenda un pò le coordinate per evitare di fare queste figure da ignorante (che tra l'altro non sono )Fra i libri che sto leggendo ne consiglio uno che è veramente bello perchè molto approfondito, illuminante e accompagna la scrittura a dei consigli di ascolto. Nel libro infatti è allegato un cd mp3 con tanti bei pezzi da ascoltare durante la lettura.I segreti del Jazz, Stefano Zenni, Stampa Alternativa, 2007 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
jecko Posted January 6, 2011 Report Share Posted January 6, 2011 elimineresti pure il filamento, la lampadina e la tutta l'elettrica, GENIO!La cosa m'attizza sempre di più! la befana ti ha fatto confluire il sangue nelle parti basse.Scusa il tono da ubriachezza molesta dell'altra sera; per dare un apporto concerto alla tua discussione, ripensando a quando di jazz non ne capivo nulla (non che adesso sia un'esperto), ne apprezzavo la "leggerezza", non della musica s'intende, ma di come le melodie dei temi/soli si librano sopra quelle armonie così complesse, in un modo da farlo sembrare semplicemente naturale.Poi, parliamoci chiaro, lo swing.editMi limitavo comunque ad ascoltare quello che mi piaceva di primo acchitto, in modo abbastanza casuale, non mi mettevo ad affrontare mostri sacri in quanto tali; ad oggi invece può capitare, è può essere che io sia influenzato dal giudizio storico.Ma, mi ripeto, secondo me questo vale in qualunque genere, campo, partita. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
demos Posted January 6, 2011 Report Share Posted January 6, 2011 Io non ascolto (per ora, ho voglia di iniziare) il jazz. Ma ho l'impressione che essendo un non istruito in campo, l'ascolto e il consecutivo (forse) piacermi si ridurrebbero ad una mera ammirazione per il numero di note eseguite al secondo. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted January 6, 2011 Report Share Posted January 6, 2011 Ma il jazz mica è una gara di note al secondoquello è il cattivo jazzquello davvero buono non è una sboronata tecnica e bastaChiaro che ci sono degli studi e delle ricerche enormi dietro, ma per conto mio il Jazz può essere anche molto immediato Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
demos Posted January 6, 2011 Report Share Posted January 6, 2011 Ma il jazz mica è una gara di note al secondoquello è il cattivo jazzquello davvero buono non è una sboronata tecnica e bastaBeh ma io parlo da ignorante, l'ho anche puntualizzato. ...per conto mio il Jazz può essere anche molto immediatoOttima notizia, grazie! Mi servirebbe giusto un entry level. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
echoes Posted January 7, 2011 Report Share Posted January 7, 2011 io di jazz ne ascolto pochissimo...devo dire comunque che prediligo il piano solo e il trio, non riesco invece ad ascoltare i quartet-quintet!in ogni caso trovo più fruibili i jazzisti recenti e quindi i miei ascolti più frequenti riguardano produzioni '90-'00 due nomi su tutti : brad meldhau, esbjorn svensson Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Sig.Bakke Posted January 7, 2011 Report Share Posted January 7, 2011 più che perché mi piace, discorso che sarebbe troppo lungo da elaborare, preferisco sottolineare cosa per anni mi ha tenuto lontano: le sonorità troppo simili. Insomma, una cosa che reggo poco dei gruppi rock è che troppo spesso sono formati allo stesso modo (chitarra-basso-batteria stop), e anche il jazz si affida molto alle solite sonorità; è come se il genere avesse una straordinaria libertà di composizione - come effettivamente ha - ma delle forti costrizioni dal punto di vista sonoro. Per questo associo istintivamente molte delle opere jazz al localetto per neri con smoking riempito di fumo anni '50 con sigari a gogo e pulzelle che danzano.Questo per me è sempre stato un grosso limite del jazzista-medio (ad esempio, in Gershwin non è così; ma Gershwin, siamo d'accordo, non si può definire jazzista in tutto e per tutto: ecco, se il genere in sé in passato non mi attraeva, ho sempre adorato gli effetti delle influenze che ha avuto su compositori di altri ambiti).La musica classica in questo è molto diversa, molto più versatile e, per quanto mi riguarda, concettualmente interessante. Gli strumenti usati e il loro valore cambia moltissimo da composizione a composizione, anche escludendo tutte le opere del '900. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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