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The King of Limbs


rubbish

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1 hour ago, principles said:

E no! Non li avrebbero massacrati perché A moon shaped pool è una continuazione naturale di IR e HTTT. Figlio di certe cose di Amnesiac, tra l'altro. E TKOL il corpo estraneo, ripeto alla luce di AMSP, l'album del 2011 non è altro che un ottagono privo di emozioni, almeno per me. 

Non so, ma temo che con gli anni The King of Limbs verrà considerato sempre più un disco un po' "alieno" all'interno della loro discografia.
In fondo tra In Rainbows e A Moon Shaped Pull ci potrebbe stare anche una certa continuità, ma il Re dei Rami è veramente un oggetto misterioso.
Misterioso e affascinante.

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1 hour ago, Mr. Wolf said:

Non so, ma temo che con gli anni The King of Limbs verrà considerato sempre più un disco un po' "alieno" all'interno della loro discografia.
In fondo tra In Rainbows e A Moon Shaped Pull ci potrebbe stare anche una certa continuità, ma il Re dei Rami è veramente un oggetto misterioso.
Misterioso e affascinante.

Lo penso anch'io: togliendo il giovanile pablo honey, verrà considerato il brutto anatroccolo degli 8 dischi "storici".

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23 minutes ago, paranoidguitar said:

Lo penso anch'io: togliendo il giovanile pablo honey, verrà considerato il brutto anatroccolo degli 8 dischi "storici".

Ma non lo considererei nemmeno un disco brutto, secondo me all'epoca andarono in studio con delle idee (tipo Present Tense, True Love Waits) ma in studio poi sono nate nuove idee, che hanno portato i Radiohead ad abbandonare "la retta via" per creare un disco "diverso".
Per me il Re dei Rami resta un buon disco, che sarebbe potuto essere migliore in fase di tracklist, avrei abolito il trittico finale e inserito qualche b-side. 
Ma i primi cinque pezzi per me sono esplosivi, Feral resta una bomba in studio e dal vivo.

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The King Of Limbs è un capolavoro. Chi lo considera "brutto anatroccolo" commette lo stesso errore che commisero i critici di Dylan elettrico, Davis elettrico e Battisti elettronico.

Poi se volete fare i puristi, accomodatevi: siete in compagnia dei puristi del folk, dei puristi del jazz e dei puristi di Mogol...

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7 minutes ago, Lacatus said:

The King Of Limbs è un capolavoro. Chi lo considera "brutto anatroccolo" commette lo stesso errore che commisero i critici di Dylan elettrico, Davis elettrico e Battisti elettronico.

Poi se volete fare i puristi, accomodatevi: siete in compagnia dei puristi del folk, dei puristi del jazz e dei puristi di Mogol...

 

8 minutes ago, Mr. Wolf said:

Ma non lo considererei nemmeno un disco brutto, secondo me all'epoca andarono in studio con delle idee (tipo Present Tense, True Love Waits) ma in studio poi sono nate nuove idee, che hanno portato i Radiohead ad abbandonare "la retta via" per creare un disco "diverso".
Per me il Re dei Rami resta un buon disco, che sarebbe potuto essere migliore in fase di tracklist, avrei abolito il trittico finale e inserito qualche b-side. 
Ma i primi cinque pezzi per me sono esplosivi, Feral resta una bomba in studio e dal vivo.

Infatti, concordo con voi! Sarà considerato tale dalla stragrande maggioranza, non facciamoci troppe illusioni!

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34 minutes ago, Lacatus said:

Preferire Ok Comuter a The King Of Limbs è come preferire Il Mio Canto Libero a Cosa Succederà Alla Ragazza, o come preferire Anima Latina a Don Giovanni.

sei il solito estremista dell'isis :D

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1 hour ago, Lacatus said:

The King Of Limbs è un capolavoro. Chi lo considera "brutto anatroccolo" commette lo stesso errore che commisero i critici di Dylan elettrico, Davis elettrico e Battisti elettronico.

Poi se volete fare i puristi, accomodatevi: siete in compagnia dei puristi del folk, dei puristi del jazz e dei puristi di Mogol...

Ma no. Tu la butti sempre su questo ma non è così.  Così puoi rispondere a chi non piace il disco in generale.

Il punto è che hanno avuto una grande idea, e infatti i primi 4 pezzi vanno alla grande, ma non sono riusciti a portarla a compimento. Per me il problema è proprio la realizzazione, non la svolta ritmica apprezzabilissima. Non c'entra proprio il discorso stilistico.

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14 minutes ago, Sig.Bakke said:

Ma no. Tu la butti sempre su questo ma non è così.  Così puoi rispondere a chi non piace il disco in generale.

Il punto è che hanno avuto una grande idea, e infatti i primi 4 pezzi vanno alla grande, ma non sono riusciti a portarla a compimento. Per me il problema è proprio la realizzazione, non la svolta ritmica apprezzabilissima. Non c'entra proprio il discorso stilistico.

Ah.

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12 minutes ago, Sig.Bakke said:

Ma no. Tu la butti sempre su questo ma non è così.  Così puoi rispondere a chi non piace il disco in generale.

Il punto è che hanno avuto una grande idea, e infatti i primi 4 pezzi vanno alla grande, ma non sono riusciti a portarla a compimento. Per me il problema è proprio la realizzazione, non la svolta ritmica apprezzabilissima. Non c'entra proprio il discorso stilistico.

Secondo questo ragionamento tutti i dischi dei Radiohead dovrebbero essere "non portati a compimento" perché tutti sono variegati, in primis Amnesiac.

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32 minutes ago, Lacatus said:

Secondo questo ragionamento tutti i dischi dei Radiohead dovrebbero essere "non portati a compimento" perché tutti sono variegati, in primis Amnesiac.

Amnesiac è eclettico per natura.

TKOL ha uno stile chiaro e definito - forse più di ogni altro disco dei radiohead, addirittura - e ha davvero pochi pezzi rispetto agli altri. In questo contesto Codex è una divagazione eccessiva, idem Give up the Ghost (che è pure bruttina), e Lotus Flower e Separator, che provano a continuare il discorso delle prime 4, non sono riuscite appieno (per quanto mi piacciano).

Comunque ecco, chi abbia ragione tra i due cambia poco, il punto è proprio che - almeno qui dentro - tante persone non hanno gradito la realizzazione, non la svolta stilistica...

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TKOL ha un unità concettuale molto forte, cosa che fa andare oltre lo stacco musicale (che c'è, chi lo nega) tra primi 5 pezzi e il 6 e il 7...

una volta sentito questo, non ci si fa più problemi di coerenza musicale..

Per esempio non avverto ancora, nell'ultimo disco, un unità concettuale cosi forte...(ma i testi li devo leggere)

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54 minutes ago, Sig.Bakke said:

Amnesiac è eclettico per natura.

TKOL ha uno stile chiaro e definito - forse più di ogni altro disco dei radiohead, addirittura - e ha davvero pochi pezzi rispetto agli altri. In questo contesto Codex è una divagazione eccessiva, idem Give up the Ghost (che è pure bruttina), e Lotus Flower e Separator, che provano a continuare il discorso delle prime 4, non sono riuscite appieno (per quanto mi piacciano).

Comunque ecco, chi abbia ragione tra i due cambia poco, il punto è proprio che - almeno qui dentro - tante persone non hanno gradito la realizzazione, non la svolta stilistica...

Se siete puristi il problema è vostro, non di The King Of Limbs. 

Volendo fare un parallelo con la storia dell'Arte italiana: The King Of Limbs = Boccioni. A Moon Shaped Pool: De Chirico.
Ecco, quest'ultimo è proprio il loro disco De Chirico!

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37 minutes ago, Wanderer said:

TKOL ha un unità concettuale molto forte, cosa che fa andare oltre lo stacco musicale (che c'è, chi lo nega) tra primi 5 pezzi e il 6 e il 7...

una volta sentito questo, non ci si fa più problemi di coerenza musicale..

Per esempio non avverto ancora, nell'ultimo disco, un unità concettuale cosi forte...(ma i testi li devo leggere)

Sull'unità concettuale del disco ci ho scritto un articolo di circa 10/11 cartelle, figurati. L'ho adorata. Ma non ho trovato un'altrettanto chiara visione musicale.
Anzi wanderer se lo ritrovo te lo invio perché potrebbe piacerti quel pezzo

 

6 minutes ago, Lacatus said:

Se siete puristi il problema è vostro, non di The King Of Limbs. 

Volendo fare un parallelo con la storia dell'Arte italiana: The King Of Limbs = Boccioni. A Moon Shaped Pool: De Chirico.
Ecco, quest'ultimo è proprio il loro disco De Chirico!

Lacatus io non so più che dirti, NON è questione di stile nel mio caso - e in quello di tanti altri - basta :D

Il problema non è Boccioni, è che TKOL è un dittico con Boccioni e un'immagine figurativa mediocre.

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22 minutes ago, Sig.Bakke said:

Sull'unità concettuale del disco ci ho scritto un articolo di circa 10/11 cartelle, figurati. L'ho adorata. Ma non ho trovato un'altrettanto chiara visione musicale.
Anzi wanderer se lo ritrovo te lo invio perché potrebbe piacerti quel pezzo

 

si, ricordo che tu ne avevi scritto una cosa molto interessante!

(tra l'altro non sto cercando di convincerti; il mio discorso era partito da un concetto diverso, non volevo ancora rivangare le posizioni del forum su tkol, oramai chiare da almeno 2 anni;))

 

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dopo infiniti ascolti dell'ultimo album ho riascoltato TKOL

ci credete che dopo 3 canzoni mi son rotto il cazzo? niente da fare non è mai sbocciato amore verso quell'album, l'ho apprezzato solo in versione From the Basement

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Bella questa discussione su TKOL, veramente.

Amo molto quel disco, sono stato da subito un grande sostenitore della sua grandezza e lo sostengo anche oggi, a distanza di anni, perché in fondo la parte "sperimentale" è quella che preferisco nella carriera dei Radiohead, pur amando profondamente anche i dischi meno estremi. La mia posizione, tuttavia, è a metà tra quella di Lacatus e quella di Bakke: credo sia un capolavoro nonostante gli ultimi due pezzi. Trovo una terribile coerenza nel disco, nel suo essere narrativamente compiuto.

Però alla fine stiamo parlando di musica e quindi la sola dimensione concettuale non può essere completamente sufficiente ad ottenere l'obiettivo prefisso, almeno dal mio punto di vista. Le ultime due tracce, per motivi diversi, le trovo poco efficaci soprattutto perché arrivano troppo presto ed in questo modo vanno a rivestire un ruolo troppo importante per la loro essenza musicale che non regge il confronto con quello ricoperto a livello concettuale. Forse quello di cui parla Bakke, ovvero le critiche alla realizzazione, sarebbero state molte meno se la prima parte avesse contenuto un paio di pezzi in più, in modo da arrivare al climax più tardi e poi scendere, di conseguenza, in maniera meno repentina. Non ho mai capito la scelta di limitarsi ad 8 pezzi, a lavoro ampiamente sedimentato è l'unica critica che riesco a muovere a TKOL, perché è una mancanza che ho sempre sentito, sin dai primi ascolti. 

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