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Ateismo / Agnosticismo


demos

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Mi scuso se esisteva già, nel caso i mod sono liberi di fare di questo thread carne di porco.

Non sono un credente. Ho però un serio problema con chi, come me, si professa ateo o agnostico.

Costoro infatti (con le dovute eccezioni, ovvio), manifestano la loro mancanza di un credo in un modo bizzarro, bestemmiando come turchi* solo per dar fastidio a chi secondo loro è nel torto, o ancora infilando "...perchè sai, io da ateo..." in qualsiasi conversazione, si parli di transustanziazione o della sostituzione Rivera/Mazzola nella finale del Mondiale del '70.

Ecco, io questa superiorità non la comprendo proprio. Se vi professate agnostici, il beneficio del dubbio dovreste averlo insito nel vostro pensiero.

*Non me ne vogliano i turchi.

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mi ritengo ateo, ma non mi sento superiore a chi ha una fede. mi sento superiore a chi ci si lobotomizza, con la fede, quello sì, ma lo farei anche se fossi credente: rispetto le fedi altrui, mi piace argomentare la mia posizione qualora se ne parli, ma non credo di trasmettere boria. tanta gente però, è vero, prende questo dato come una qualità.

(per quanto riguarda le bestemmie be', quella la ritengo una faccenda dettata da motivazioni apotropaico-cultural-regionali, quando mi scappano non mi sento gran ché colpevole :P certo, evito totalmente in pubblico e con gente che so che ne è infastidita, ma c'è da dire che almeno qua non c'è molta differenza tra il credente e il non credente, in quanto a inclinazioni alla blasfemia :laugh:)

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mi ritengo ateo, ma non mi sento superiore a chi ha una fede.

Idem. Aggiungerei che talvolta mi sento quasi "inferiore" rispetto a chi una fede ce l'ha, semplicemente per il fatto che invidio un po' chi riesce a credere in Qualcosa di rassicurante e solido come un sistema religioso (finché questo credo altrui non arriva all'esagerazione/ad accecare la mente, beninteso). Non ho mai incontrato persone che si sentivano superiori nella loro areligiosità, ma ne ho incontrate la cui mente era tanto "chiusa" quanto quella dei loro interlocutori religiosi in quanto a rifiuto reciproco di provare a conoscere o comprendere le ragioni dell'altro.

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Col passare degli anni sono diventato essenzialmente agnostico, nel senso che ho sospeso le mie credenze ma Confido nella Natura, una sorta di religiosità panica che non mi fa mettere al centro della mia esperienza una persona o un essere, ma il Tutto, inteso come supremazia dell'Universo.

Una religiosità da National Geographic con ascendenze cosmiche/kraut, ma non New Age, per intenderci.

Personalmente poi, odio gli atei che sbeffeggiano i credenti, tipico caso di complesso d'inferiorità. Come già detto molto tempo addietro in un topic simile, darei un braccio per credere ciecamente in Dio.

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"non possiamo non dirci cristiani."

se "cristianesimo" è ammirare e tentare di seguire una morale vicina a quella di gesù di nazareth allora sì, sono cristiano. cristo è sottovalutato da sempre, gli si preferiscono madonne e quintalate di santi sminuendo ciò che ha fatto di lui un ometto immenso, ovvero che è stato uno dei più grandi umanisti della storia.

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Cristo non era un santone peace and love, Cristo è stato uno dei personaggi più duri della storia dell'umanità! (cit.)

Non crediate che io sia venuto a portare la pace sulla terra; non sono venuto a portare la pace, ma una spada. Sono venuto infatti a separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera, e i nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa. Chi ama il padre o la madre piú di me, non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia piú di me, non è degno di me. (Mt 10, 34-37)

(chiusa parentesi)

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se "cristianesimo" è ammirare e tentare di seguire una morale vicina a quella di gesù di nazareth allora sì, sono cristiano. cristo è sottovalutato da sempre, gli si preferiscono madonne e quintalate di santi sminuendo ciò che ha fatto di lui un ometto immenso, ovvero che è stato uno dei più grandi umanisti della storia.

Il discorso è molto semplice: il cristianesimo ha annientato quello che eravamo prima, cioè il paganesimo, con tutto ciò che ne dervivava. Il radicarsi del cristianesimo ha plasmato la nostra storia, la nostra cultura, il nostro modo di vivere per 2000 anni a lo fa tutt'ora. Paradossalmente possiamo definirci religiosamnte atei/agnostici, ma in realtà viviamo come cristiani, perchè sono le leggi cristiane che permeano la nostra società, anche se togliamo il croefisso dagli uffici pubblici.

P.S. "io sono favorevole al fatto che dentro ogni ufficio pubblico ci sia un crocefisso, a patto che dentro ogni crocefissio ci sia un ufficio pubblico" (N.P.)

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Io sono ateo, ma non me ne vanto. Allo stesso tempo, non provo invidia per chi riesce a credere a qualcosa, perché voglio credere di essere abbastanza forte per accettare la vuotezza di questo universo (di senso) in cui siamo immersi, senza necessitare di giustificazioni teleologiche (studio storia...) o la consolazione di una non fine, che tra parentesi, toglierebbe parecchio senso a questa esistenza, o peggio la orienterebbe in maniera intollerabile. Però la morale è cosa buona e giusta, e in questo son abbastanza kantiano.

Concludo dicendo che un dio è quanto di più "umano, troppo umano" (fate tutti citazioni fighe, e io vi sparo la più krauta di tutti, toh veh! :P ) l'uomo abbia creato, a mio parere. Non son ancora un piccolo Oddifreddi, forse per indole, e sinceramente non mi va di "illuminare" e rischiarare le menti degli "ottusi fedeli" (affermazione che non condivido) colmandoli di disperazione e morte. Magari posso consigliare a tutti di vedere "Amore e Guerra".

P.S. Uno dei miei tre migliori amici è cattolico e praticante ed è la miglior persona che conosca, oltre ad essere mentalmente apertissimo e sessualmente attivissimo. :lol:

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Il radicarsi del cristianesimo ha plasmato la nostra storia, la nostra cultura, il nostro modo di vivere per 2000 anni a lo fa tutt'ora. Paradossalmente possiamo definirci religiosamnte atei/agnostici, ma in realtà viviamo come cristiani, perchè sono le leggi cristiane che permeano la nostra società

Mmm. Non saprei. Secondo me il discorso è molto, molto più complesso.

A mio parere la cultura cristiana influenza - tuttora - molto più il contesto morale/pregiudiziale in cui viviamo che non le nostre leggi.

Comunque, ripeto, la tematica è enormemente complessa ed è difficile da trattare in 2 righe, anche perché c'è gente che con queste "radici cristiane" ci si è scannata.

Io sono del partito opposto al tuo ad esempio, per me non è possibile dire che l'europa ha radici cristiane.

Per me il cristianesimo è una parte fondamentale e imprescindibile di queste radici, che sono molto più lunghe, e hanno un prima, cultura greca in primis, e un dopo, cultura rinascimentale e nascita del laicismo.

Non assegnerei un ruolo preponderante nella fondazione della nostra identità al cristianesimo rispetto a ciò che è stato fatto e teorizzato in grecia. Platone, lo gli stoici, la tragedia di fronte all'ignoto.

Ritornando al discorso originario, io sono agnostico, non bestemmio (escluse 10 volte l'anno, ma tendenzialmente non bestemmio). E sì, dà abbastanza fastidio anche a me sentire bestemmie vere - non intercalari toscani - da chi si professa ateo 3 volte all'ora.

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Il discorso è molto semplice: il cristianesimo ha annientato quello che eravamo prima, cioè il paganesimo, con tutto ciò che ne dervivava. Il radicarsi del cristianesimo ha plasmato la nostra storia, la nostra cultura, il nostro modo di vivere per 2000 anni a lo fa tutt'ora. Paradossalmente possiamo definirci religiosamnte atei/agnostici, ma in realtà viviamo come cristiani, perchè sono le leggi cristiane che permeano la nostra società, anche se togliamo il croefisso dagli uffici pubblici.

P.S. "io sono favorevole al fatto che dentro ogni ufficio pubblico ci sia un crocefisso, a patto che dentro ogni crocefissio ci sia un ufficio pubblico" (N.P.)

non esageriamo dai, il cristianesimo non ha annientato ciò che eravamo prima, e per giunta ciò che eravamo prima non era, banalmente "il paganesimo": ci sono quintalate di Pensiero che ci derivano direttamente dai nostri zii greci e dai nostri nonni romani, senza ovviamente dimenticare, per noi italici, la cosa forse più importante, che è il linguaggio... diciamo che la nostra forma mentis - europea/occidentale- è un felice connubio di un sacco di cose belle.

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Non essere più cristiani signifiherebbe:

1) ricominciare con orge e ammucchiate varie

2) ripristinare lo schiavismo

3) ammazzare storpi, deboli e anziani

4) liberalizzare la pederastia

5) ripristinare i sacrifici umani

6) forse è meglio fermarci qui...

Eh, è questo che sto dicendo, per me non sono (solo) conseguenze dell'essere cristiani.

Gli stoici, esistiti molto anni prima, avevano già teorizzato e messo in pratica tutto questo, ed hanno avuto un'influenza fortissima a Roma, e quindi sulla nostra cultura, su di noi.

Non scordiamoci che il periodo di vero, autentico dominio cristiano è stato il medievo. Non il rinascimento, non la nostra epoca, ma il medioevo. In cui vennero chiusi i teatri, censurata l'arte. C'erano orge e ammucchiate, c'era lo schiavismo, venivano ammazzati gli storpi.

Lo scatto che ci ha riscattato è stato quello umanista, nel rinascimento, con l'avvento del laicismo, che contemplava il cristianesimo, sì, ma anche moooolto altro (vedi germi di santo liberalismo).

L'unico nostro paletto che ritengo in tutto e per tutto cristiano è l'egualitarismo (che non è poco).

Per tutto il resto, è stato uno dei fattori contribuenti, in alcuni casi il principale, in altri no.

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Non essere più cristiani signifiherebbe:

1) ricominciare con orge e ammucchiate varie

2) ripristinare lo schiavismo

3) ammazzare storpi, deboli e anziani

4) liberalizzare la pederastia

5) ripristinare i sacrifici umani

6) forse è meglio fermarci qui...

:matusipazz:

non rientriamo in questo giro di schiaffi, ricordo ancora la discussione sul "cazzo in culo greco" o ciò che era :laugh:

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Eh, è questo che sto dicendo, per me non sono (solo) conseguenze dell'essere cristiani.

Gli stoici, esistiti molto anni prima, avevano già teorizzato e messo in pratica tutto questo, ed hanno avuto un'influenza fortissima a Roma, e quindi sulla nostra cultura, su di noi.

Non scordiamoci che il periodo di vero, autentico dominio cristiano è stato il medievo. Non il rinascimento, non la nostra epoca, ma il medioevo. In cui vennero chiusi i teatri, censurata l'arte. C'erano orge e ammucchiate, c'era lo schiavismo, venivano ammazzati gli storpi.

Lo scatto che ci ha riscattato è stato quello umanista, nel rinascimento, con l'avvento del laicismo, che contemplava il cristianesimo, sì, ma anche moooolto altro (vedi germi di santo liberalismo).

L'unico nostro paletto che ritengo in tutto e per tutto cristiano è l'egualitarismo (che non è poco).

Per tutto il resto, è stato uno dei fattori contribuenti, in alcuni casi il principale, in altri no.

Perfetto...

Ah comunque sono un ateo purissimo...

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Col passare degli anni sono diventato essenzialmente agnostico, nel senso che ho sospeso le mie credenze ma Confido nella Natura, una sorta di religiosità panica che non mi fa mettere al centro della mia esperienza una persona o un essere, ma il Tutto, inteso come supremazia dell'Universo.

Una religiosità da National Geographic con ascendenze cosmiche/kraut, ma non New Age, per intenderci.

Idem, anche se ho interessi esoterici nemmeno tanto celati...

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non esageriamo dai, il cristianesimo non ha annientato ciò che eravamo prima, e per giunta ciò che eravamo prima non era, banalmente "il paganesimo": ci sono quintalate di Pensiero che ci derivano direttamente dai nostri zii greci e dai nostri nonni romani, senza ovviamente dimenticare, per noi italici, la cosa forse più importante, che è il linguaggio... diciamo che la nostra forma mentis - europea/occidentale- è un felice connubio di un sacco di cose belle.

:ok:

Chi dice che storicamente il cristianesimo non ha contato non sa che:

- Sappiamo ancora scrivere perché i frati han salvato i libri e li hanno ricopiati.

- L'Italia ha goduto di ricchezza, influenza politica e culturale perché era l'erede di Roma, sì, ma perché il papato ha preso il posto di Roma come cuore dell'Occidente, inteso come cristianità.

- Che i Vescovi hanno difeso le città abbandonate da tutti e le hanno tenute in vita, difendendo l'idea di civiltà ereditata da Roma (i vescovi e i cardinali erano la nuova "forma" del senatore romano. San Benedetto era di famiglia senatoria)

- Che i primi dibattiti sul diritto internazionale sono nati in seno alla Chiesa (De Vitoria ad esempio, domenicano, è stato il primo a "dimostrare" giuridicamente che non solo gli europei godevano di diritti. Poi va beh, diceva anche che se non si aprivano ai commerci gli indios potevano essere presi a cannonate, ma non si può avere tutto.

- Che senza Lutero _ monaco agostiniano _ probabilmente l'Europa non sarebbe diventata quello che è, conquistando il mondo con i commerci e il suo sistema tecnico-militare.

- Che la nostra morale ha un retroterra cristiano ineliminabile e pure difficilmente divisibile da quelli che riteniamo "principi aprioristici".

Chi dice che se non fossimo più cristiani torneremmo nel neolitico non sa granché della storia del pensiero occidentale da Cartesio in avanti. Scusate, ma per fare un esempio, in Cina dove son atei, buddisti, scintoisti o confuciani, si uccidono per gioco, trombano tutti come ricci, anche con le stelle della bandiera, si mangiano tra di loro e non hanno contatti con la società? :huh:

A Roma si facevano sacrifici umani? Ammazzavan i vecchi e gli storpi? E poi lo schiavismo era accettato dalla Chiesa! Sia la Chiesa sotto gli imperatori, che la Chiesa del Medioevo verso i non cristiani, e pure in età moderna! Fin al 1600 inoltrato non aveva ancora stabilito che i neri avessero un'anima!

La Chiesa ha avuto una funzione storica che bisogna definire neutra, perché ha fatto tante scelleratezze, ma pure molte cose mirabili per la civiltà, i poveri (un figlio di un contadino poteva diventare abate, titolare di una cattedra universitaria, vescovo, e addirittura papa, come Celestino V) e l'Umanità intera. Ha plasmato, anche in negativo, nel senso di in opposizione a essa, forze e tensioni diverse nel seno dell'Occidente, gli ha dato una giustificazione teleologica e teologica, gli ha dato la concezione della storia (oui, il tempo diacronico è figlio della storia finalistica lineare cristiana _ senza venuta di Cristo e senza un senso però, va beh) e tante altre cose, tra cui il terreno su cui io ho vinto a biliardino umano.

Ora bisogna dire che essa ha assunto una più o meno chiara funzione antimodernizzante e antistorica, che però, esulando dal terreno logico, ma pure da quello reale laico (per loro c'è 'n'altra vita, questa è una coda per prendere il biglietto, ehi!) è totalmente giustificata, se si accetta e si crede ci sia un senso fuori da 'sto mondo. Di sicuro non sarò io a poter dire o convincere qualcuno del contrario. Quello che posso dire è che ora la Chiesa serve alla società umana molto, molto meno di un tempo, e spero che paghi l'Ici. Allo stesso tempo, senza la Caritas voglio vedere chi dà da mangiare, un letto e una speranza agli emigrati che arrivano dall'Africa.

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Anch'io sono credente. Mi rifaccio principalmente al Vangelo, mentre le strutture gerarchiche della Chiesa mi convincono poco. Anche perchè stridono con il Gesù che al tempio ha sbaraccato tutti i tavoli dei mercanti.

Le centinaia di madonne e santi in giro mi danno un po' il voltastomaco. Sono retaggi di politeismo che ci si ostina a portare avanti. Forse sono un po' luterano, ma credo nella transustanziazione come i cattolici, non nella consustanziazione :rolleyes:

Proseguendo nel discorso senza il cristianesimo...dico solo che la musica occidentale è imperniata sul cristianesimo:), dal canto gregoriano alla polifonia, ai mottetti e alle messe.

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Assolutamente credente, Cristiana Cattolica dopo essermi ostinata per anni a dirmi atea: in definitiva prima dello spirito potè la materia, perché di Cristianesimo sono intrisa per nascita, di ateismo mi sono fatta una fugace e adolescenziale doccia cerebrale ^_^

P.S. ah volevo aggiungere che sono certa del fatto che buona parte di chi si professa ateo oppure agnostico, in realtà non lo sia, molto spesso è una posa intellettuale, soprattutto quando viene sbandierata e sputtanata oltre misura; inoltre i bestemmiatori, per quanto mi riguarda sono da dividere in due gruppi:

1)quelli che bestemmiano perché la bestemmia è nel loro dna linguistico(ovvero non sanno esattamente cosa fanno mentre lo fanno, non pensano di commettere un peccato o di mancare di sensibilità nei confronti di chi la bestemmia la patisce, diciamo che rientrano nella sfera dei peccatori veniali/superficiali/ignoranti

2)quelli che bestemmiano artatamente perchè sfidano la morale comune e perché vogliono ferire le orecchie di chi li circonda, ovviamente dove c'è intenzione c'è malizia.

Spesso chi bestemmia, non fa altro che dimostrare la sua inferiorità inconscia nei confronti di una qualsiasi forma Divina; d'altra parte che motivo ci sarebbe di prendersela con "X" se non si pensasse che "X" sia in grado di fare più di quanto è in grado di fare chi contro "X"inveisce impotente ...

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cristo è sottovalutato da sempre, gli si preferiscono madonne e quintalate di santi sminuendo ciò che ha fatto di lui un ometto immenso, ovvero che è stato uno dei più grandi umanisti della storia.

Quoto. Proprio questo è il punto. Il cristianesimo nell'arco della storia ha modificato la propria natura. Si è passati da una religione monoteista ad una specie di religione politeista. Dal credere ad un unico dio, all'adorare tutta una serie di santi di varie categorie. Come una specie di organigramma aziendale. Al posto più alto ci sta il capoccia e poi sotto, si ramificano varie figure dirigenziali. Dai santi più importanti fino a quelli minori.

La chiesa prima di tutto dovrebbe attuare un discorso di "Verità" nei confronti dei fedeli. Se entri in una qualunque chiesa, credo che nessuna vecchietta sa che Gesù era un ebreo.

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