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A Moon Shaped Pool


Lacatus

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22 minutes ago, molonovo said:

Un'artista dovrebbe sapere esprimere la propria voce e la propria visione con i linguaggi e le forme più "appropriate" (nel senso di aderenti a ciò che un'artista ha vissuto e a ciò che pensa e sente in quel momento) 

si parla in modo coinvolgente ed illuminante dei rapporti tra musica d'avanguardia e musica popolare e di come, alla fine, l'una non possa fare a meno dell'altra (la ricerca che in tal senso veniva fatta dai musicisti popolari brasiliani tra gli anni '60 e '70 è incredibile) ;)

Infatti nell'eterna diatriba su cosa è meglio/peggio, sperimentale/non-sperimentale (ammesso che abbia un senso sempre riflettere in questi termini, e io ho dei dubbi, ma non mi ripeto), ci dimentichiamo della libertà dell'artista. Si, possono anche aver pensato che era il momento di un album apparentemente più "facile" da ascoltare (i livelli di ascolto di questo album sono anche più numerosi dei precedenti, secondo me), ma a nessuno sta passando per la testa che questo fosse l'album che "volevano" fare, che avevano bisogno di fare insieme, in questa fase della loro storia? Questo a prescindere dai nostri gusti e aspettative...

Sono molto d'accordo con te sulla relazione tra musica popolare e avanguardia. E' poi banale, ma il movimento di superamento (assorbimento?) della seconda nella prima è anche motivo di apertura per una successiva fase di avanguardia e di sperimentazione. Non avviene in modo consequenziale ma per salti (come la storia di ogni individuo, paese, collettività, etnia etc insegna...) ...diciamo che i RH hanno una capacità poco comune di sentire dove va il vento buono e di metterne un po' tra la loro musica;)

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1 hour ago, Sig.Bakke said:

A questo sound riassuntivo/definitivo hanno aggiunto in dose massiva archi, cori e - pochi lo hanno sottolineato ma è importante quanto gli altri due - un pianoforte suonato in maniera totalmente diversa dal solito (vedi the numbers, true love waits, glass eyes, ecc). 

Questo è sicuramente un punto a favore di A Moon Shaped Pool.

Tuttavia A Moon Shaped Pool non viene dopo In Rainbows: in mezzo ci sono 5 anni di esplorazione della frontiera (con The King Of Limbs, Amok, Inherent Vice, Tomorrow's Modern Boxes e Junun) che si auspicava trovasse sublimazione nell'Lp9. E invece hanno ripreso il discorso da In Rainbows come se nulla fosse accaduto. E mio mi chiedo "perché"? 
E' questo che io critico, e lo scrivevo ben prima che uscisse A Moon Shaped Pool: fino a KidAAmnesiac (e anche Hail To The Thief) non essendoci spazio per fughe soliste, tutte le idee di Thom e Jonny venivano convogliate nel progetto Radiohead. Adesso non è più così.
Immaginatevi adesso un disco con dentro l'afro-beat-sintetico di Amok, le atmosfere noir di Inherent Vice, l'elettro-ambient di Tomorrow's Modern Boxes e le spezie indiane di Junun, il tutto condito in "salsa Radiohead": sarebbe venuto fuori un capolavoro pop di frontiera a livello di KidAAmesiac. 

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Magari ci hanno provato, e il risultato non li soddisfaceva. E hanno virato per frontiere più sicure, ma non meno commoventi. Magari questo è il motivo per cui abbiamo aspettato tanto.Mica facile combinare gli elementi di cui sopra. In ogni caso, ancora una volta, dove tutti si aspettavano qualcosa, loro cambiano strada (poco importa se è quella relativamente semplice da percorrere, che poi anche li...)

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Se avessero fatto na cosa così

 

Glass Eyes

Decks Dark

Desert Island Disc

The Present Tense

The Numbers

Daydreaming

Tinker

True Love Waits

 

Che roba sarebbe venuta fuori:o

Il loro disco acustico con una facciata per la chitarra e una per il piano

 

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22 minutes ago, Wanderer said:

Se avessero fatto na cosa così

 

Glass Eyes

Decks Dark

Desert Island Disc

The Present Tense

The Numbers

Daydreaming

Tinker

True Love Waits

 

Che roba sarebbe venuta fuori:o

Il loro disco acustico con una facciata per la chitarra e una per il piano

 

Ci sta! A questo però avrebbero dovuto associare un altro album con pezzi arrabbiati!

Ho provato comunque a calcolare una media approssimativa dei bpm di in rainbows e quelli di A moon-shaped pool:

in rainbows è attorno a 120 bpm, AMSP attorno ai 95... sono imparagonabili! AMSP è un disco molto più dilatato. I bpm non sono tutto, ma danno l'idea della direzione musicale seguita dai Radiohead in questo disco

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11 minutes ago, paranoidguitar said:

Ho provato comunque a calcolare una media approssimativa dei bpm di in rainbows e quelli di A moon-shaped pool:

in rainbows è attorno a 120 bpm, AMSP attorno ai 95... sono imparagonabili! AMSP è un disco molto più dilatato. I bpm non sono tutto, ma danno l'idea della direzione musicale seguita dai Radiohead in questo disco

Questo è molto interessante, grazie! 

Si potrebbe fare per ogni album e vedere cosa viene fuori...una "mappa dei BPM".

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31 minutes ago, paranoidguitar said:

Ci sta! A questo però avrebbero dovuto associare un altro album con pezzi arrabbiati!

Ho provato comunque a calcolare una media approssimativa dei bpm di in rainbows e quelli di A moon-shaped pool:

in rainbows è attorno a 120 bpm, AMSP attorno ai 95... sono imparagonabili! AMSP è un disco molto più dilatato. I bpm non sono tutto, ma danno l'idea della direzione musicale seguita dai Radiohead in questo disco

Domanda: come si fanno a calcolare? 

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On 27/5/2016 at 2:54 PM, Tiqqun said:

 a nessuno sta passando per la testa che questo fosse l'album che "volevano" fare, che avevano bisogno di fare insieme, in questa fase della loro storia? Questo a prescindere dai nostri gusti e aspettative...

Semplicemente d'accordo con te

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Chi ha scritto che bisognerebbe sapere che album volevano fare e che solo loro potrebbero idealmente criticare il loro lavoro ha perfettamente ragione..il punto è che noi NON sappiamo che cosa gli passa per la testa; accettiamo che le nostre sono seghe mentali come no. Ma se mettiamo in dubbio questo, il senso del forum qual'è?:P 

Ad esempio, sega mentale mia, ascoltandolo lo ritengo bello, preciso, curato, interessante...ma non riesco proprio a trovargli IO una motivazione artistica: qual'era l'urgenza per fare un lavoro simile?

Posto che l'urgenza ci sia (e secondo me non c'è)...

ps. Nessuna motivazione artistica non vuol dire che non è artistico o che fa schifo..

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9 minutes ago, Wanderer said:

Chi ha scritto che bisognerebbe sapere che album volevano fare e che solo loro potrebbero idealmente criticare il loro lavoro ha perfettamente ragione..il punto è che noi NON sappiamo che cosa gli passa per la testa; accettiamo che le nostre sono seghe mentali come no. Ma se mettiamo in dubbio questo, il senso del forum qual'è?:P 

Ad esempio, sega mentale mia, ascoltandolo lo ritengo bello, preciso, curato, interessante...ma non riesco proprio a trovargli IO una motivazione artistica: qual'era l'urgenza per fare un lavoro simile?

Posto che l'urgenza ci sia (e secondo me non c'è)...

ps. Nessuna motivazione artistica non vuol dire che non è artistico o che fa schifo..

Bravo: hai espresso perfettamente un concetto che condivido abbastanza.

Probabilmente la motivazione iniziale era quella di incrociare le esperienze soliste post TKOL di Thom con quelle di Jonny (il famoso "very old + very new") che ha trovato spazio nella sessione dell'autunno 2014 (quella in cui lavorarono, fra l'altro, su Present Tense) e della quale abbiamo le foto di Colin e Thom+Jonny che smanettano con l'elettronica. L'intervista al Sunday Guardian in cui Jonny parla del fatto che si sono limitati a utilizzare tecnologie molto vecchie e tecnologie molto nuove risale al 21 febbraio 2015, quindi quando non avevano ancora ripreso in mano il lavoro dell'autunno 2014.

http://www.sunday-guardian.com/young-restless/jonny-greenwood-is-the-controller-typewriters-a-washing-machines

Nella primavera 2015 si sono spostati in Provenza e qui è cambiato tutto: hanno deciso di lavorare come avevano lavorato già a i tempi di Ok Computer e In Rainbows: classic Radiohead. Forse per un esigenza di coesione come band.

Ripeto: spero vengano fuori delle interviste che spieghino tutto il processo creativo alla base di A Moon Shaped Pool.

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ma che poi magari l'esigenza c'è (e ci sarà) ma io non la trovo.

E forse dopo tutta sta attesa non mi è bastato un album di "belle canzoni" senza grande impronta tematica - ad eccezione del lavoro sonoro di Nigel che ha salvato capra e cavoli dando coerenza perlomeno sonora a tutte queste vignette -: e dire che dopo le dichiarazioni di HTTT non pensavo ci ricadessero ancora.

Secondo me sono ufficialmente "vecchi"...nel senso che fanno musica per divertirsi, ma senza grandi esigenze creative. 

Forse questo disco diventerà superfluo (dato che c'è un In rainbows precedente che ne condivide filosofia)

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Il disco è bellissimo, ma quello che dici è vero. C'è unità sonora ma non tematica, e soprattutto non c'è percorso interno.
Intendo: Kid A ti portava nella disperazione per poi ricondurti a galla nella seconda metà (idem Ok Computer).

A me non importa granché - che non accada questo - ma lo vivo abbastanza come un best of. Nonostante, ribadisco, esista unità sonora - e non solo grazie a Nigel. 

Non credo condivida alcuna filosofia con IR che tematicamente era coriaceo.
L'unico precedente in questo caso penso sia Hail to the Thief, in cui l'unità era data più da suono e atmosfera che dalla tracklist.

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43 minutes ago, Wanderer said:

ma che poi magari l'esigenza c'è (e ci sarà) ma io non la trovo.

E forse dopo tutta sta attesa non mi è bastato un album di "belle canzoni" senza grande impronta tematica - ad eccezione del lavoro sonoro di Nigel che ha salvato capra e cavoli dando coerenza perlomeno sonora a tutte queste vignette -: e dire che dopo le dichiarazioni di HTTT non pensavo ci ricadessero ancora.

Secondo me sono ufficialmente "vecchi"...nel senso che fanno musica per divertirsi, ma senza grandi esigenze creative. 

Forse questo disco diventerà superfluo (dato che c'è un In rainbows precedente che ne condivide filosofia)

Esagerato... 

34 minutes ago, Sig.Bakke said:

Non credo condivida alcuna filosofia con IR che tematicamente era coriaceo.
L'unico precedente in questo caso penso sia Hail to the Thief, in cui l'unità era data più da suono e atmosfera che dalla tracklist.

Metodologicamente (cioè nel metodo di lavoro in studio) lo Stagno è in totale continuità con gli Arcobaleni, ovviamente con una bella dose di maturità in più. The King Of Limbs e tutto quello che c'è stato in mezzo, completamente bypassati. 

Hail To The Thief invece fu registrato secondo tutta un'altra filosofia: registrare nuove canzoni col suono live rock+elettronica sviluppato nel corso dei tour promozionali di Kid A e Amnesiac, e registrarle velocemente, con una sessione lampo in presa diretta, per catturare l'energia.

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1 hour ago, Wanderer said:

ma che poi magari l'esigenza c'è (e ci sarà) ma io non la trovo.

E forse dopo tutta sta attesa non mi è bastato un album di "belle canzoni" senza grande impronta tematica - ad eccezione del lavoro sonoro di Nigel che ha salvato capra e cavoli dando coerenza perlomeno sonora a tutte queste vignette -: e dire che dopo le dichiarazioni di HTTT non pensavo ci ricadessero ancora.

Secondo me sono ufficialmente "vecchi"...nel senso che fanno musica per divertirsi, ma senza grandi esigenze creative. 

Forse questo disco diventerà superfluo (dato che c'è un In rainbows precedente che ne condivide filosofia)

Ahimè mi trovo a quotarti.

Lo sto ascoltando pochissimo; non mi chiama, pur avendo tutto perfettamente al proprio posto (tracklist esclusa)

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18 minutes ago, Lacatus said:

Esagerato... 

Non c'è niente di male ad esserlo. Io ripeto in questo album non riesco a vedere di più di pennellate di classe sopraffina su una tela, senza però un "muro" che tenga su il quadro (che ti sfido io a godertelo veramente se lo metti per terra); ma questo potranno dircelo solo loro - ma dubito succederà. 

C'hanno pure 50 anni oramai, io questo disco lo sento sempre di più come album di testa, dove hanno detto "adesso ci sediamo e facciamo quello che sappiamo fare e vaffanculo ai motivi" unito ad un "e quasi quasi Jonny fai tu tutti gli arrangiamenti" e, ti dirò, forse proprio per questo sarebbe un bellissimo saluto. Radiohead make Radiohead. 

Sulla continuità concettuale ad In Rainbows concordo, era quello che intendevo, non parlavo di sonorità, ma quello che il disco mi propone.

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7 minutes ago, clak said:

È un disco fatto del 95% di razionalità...troppo poco istinto

sai che io direi esattamente il contrario?

La razionalita', pur apprezzandolo molto soprattutto per questo motivo, l'ho sempre sentita tanto in TKOL invece.

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1 minute ago, Wanderer said:

C'hanno pure 50 anni oramai, io questo disco lo sento sempre di più come album di testa, dove hanno detto "adesso ci sediamo e facciamo quello che sappiamo fare e vaffanculo ai motivi" unito ad un "e quasi quasi Jonny fai tu tutti gli arrangiamenti" e, ti dirò, forse proprio per questo sarebbe un bellissimo saluto. Radiohead make Radiohead. 

Secondo me si sono proprio lasciati andare al piacere di suonare tutti e 5 come band, senza tanti ragionamenti. 
Certamente, un po' egoisticamente, speravo che l'Lp9 proseguisse laddove avevano interrotto The King Of Limbs e soprattutto mettesse a frutto quanto seminato con Amok, Tomorrow's, Inherent Vice e Junun; ma devo dire che, pur essendo A Moon Shaped Pool un album deludente e distante da quello che mi aspettavo di sentire, lo sto ascoltando tantissimo (e dunque vuol dire che mi piace) e tante sue canzoni sono entrate nella mia vita.

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