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Iosonouncane


TomThom

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1 minute ago, Lacatus said:

Grandissimo spunto di Martin Gore e di Alan Wilder (mutuato dagli Einsturzende Neubauten). 

Questa è la musica: stratificazioni di ispirazioni.

Sì infatti il tutto mi ha ricordato molto gli Einsturzende. Bello come attraverso i decenni questi riferimenti siano in grado di rimanere e trasformarsi per assumere nuove forme.

 

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  • 2 weeks later...

Oggi sto sonnecchiando in ufficio e mi sono riletto un po' la discussione post-uscita di IRA, davvero interessante.

Ci si è scornati parecchio sulla questione IRA vecchio/nuovo e IRA vecchio/poco considerato rispetto all'estero.

Non voglio riprendere posizione in merito, ma, oggi, vi faccio una domanda: IRA potrebbe non essere considerato una novità all'estero, ma cosa sta andando molto all'estero oggi in ambito "rock"? Cose tanto passatiste quanto IRA come i Fontaines Dc e tutto il neo post punk.

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21 hours ago, Wanderer said:

Oggi sto sonnecchiando in ufficio e mi sono riletto un po' la discussione post-uscita di IRA, davvero interessante.

Ci si è scornati parecchio sulla questione IRA vecchio/nuovo e IRA vecchio/poco considerato rispetto all'estero.

Non voglio riprendere posizione in merito, ma, oggi, vi faccio una domanda: IRA potrebbe non essere considerato una novità all'estero, ma cosa sta andando molto all'estero oggi in ambito "rock"? Cose tanto passatiste quanto IRA come i Fontaines Dc e tutto il neo post punk.

IRA più che passatista è un disco sintetico: ovvero che prende dei riferimenti del passato e li rifrulla in una creatura dotata di propria identità. Fontanies, post-punk&co sono vero e proprio revival. Discorso che faccio al netto del valore assoluto ed espressivo che ovviamente non è nemmeno comparabile.

In generale il rock è morente, basta pensare che a livello mainstream oggi è traghettato dai Maneskin.

 Di vera innovazione in ambito strettamente rock-alt rock non ne vedo da parecchi anni a livello nazionale ed internazionale. Secondo me già da tutti gli anni '10, a parte rare eccezioni come l'omonimo di Blake che poi non era rock, di vera innovazione non si può parlare.

 

 

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  • 4 weeks later...
3 minutes ago, kid a said:

spettacolo

molto curioso anche io, per me al momento sono tra i migliori musicisti nostrani. Angeli me ne aveva parlato come "di prossima uscita" un anno fa, dicendomi che si, sarà un disco preso dalle date che fecero assieme, ma a cui poi ha rilavorato in studio... 

Il 9 giugno 2023 uscirà JALITAH, disco live che racconta lo straordinario l'incontro tra Iosonouncane e Paolo Angeli.

JALITAH è il nome di un arcipelago situato nel canale sardo-tusino e rappresenta pienamente la forma dell'album, nel quale le canzoni riemergono  dal flusso di improvvisazioni libere, risalendo profondità spesso abissali.

Il duo ridisegna le mappe della musica italiana, annullando i confini tra avanguardia e  forma canzone, realizzando un disco in cui la sperimentazione dialoga 'vis a vis' con la solennità lirica di alcune delle composizioni più conosciute di Incani. L'universo cangiante della chitarra sarda preparata di Angeli entra in collisione con il monolite multicolore di Iosonouncane. Tra le secche affioranti di Jalitah, a noi rimangono i resti di schegge impazzite che piovono dal cielo, alternando paesaggi acustici di infinita liricità e barriere di rumore bianco, per rompere definitivamente il confine tra la musica leggera e la musica d'avanguardia.

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2 hours ago, Wanderer said:

molto curioso anche io, per me al momento sono tra i migliori musicisti nostrani. Angeli me ne aveva parlato come "di prossima uscita" un anno fa, dicendomi che si, sarà un disco preso dalle date che fecero assieme, ma a cui poi ha rilavorato in studio... 

Il 9 giugno 2023 uscirà JALITAH, disco live che racconta lo straordinario l'incontro tra Iosonouncane e Paolo Angeli.

JALITAH è il nome di un arcipelago situato nel canale sardo-tusino e rappresenta pienamente la forma dell'album, nel quale le canzoni riemergono  dal flusso di improvvisazioni libere, risalendo profondità spesso abissali.

Il duo ridisegna le mappe della musica italiana, annullando i confini tra avanguardia e  forma canzone, realizzando un disco in cui la sperimentazione dialoga 'vis a vis' con la solennità lirica di alcune delle composizioni più conosciute di Incani. L'universo cangiante della chitarra sarda preparata di Angeli entra in collisione con il monolite multicolore di Iosonouncane. Tra le secche affioranti di Jalitah, a noi rimangono i resti di schegge impazzite che piovono dal cielo, alternando paesaggi acustici di infinita liricità e barriere di rumore bianco, per rompere definitivamente il confine tra la musica leggera e la musica d'avanguardia.

I sardi coi tunisini non c'entrano un cazzo (a parte i carlofortini che sono dei liguri fuggiti da Tabarka e reinsediati nell'isola di San Pietro) :cess:

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