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Daydreaming (+ video diretto da P.T. Anderson)


Lacatus

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35 minutes ago, echoes said:

È un pezzo che osa tantissimo e non solo in ambito Radiohead.

Dov'è che osa questo pezzo?

E' una ballad di thom al piano come ne ho sentite tante da loro. Con una gran cura nei suoni e un bel arrangiamento. 

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Non scrivo mai sul forum ma vi leggo praticamente ogni giorno...

Oggi non potevo non scrivere, dopo aver ascoltato questa meraviglia.

Stamattina l'ho messa in loop mentre ero in macchina verso il lavoro... sono 45 minuti di strada e penso di aver commesso un grave errore. :(

Quel piano, la voce di thom, il testo: "Beyond the point of no return, the damage is done...".

Tutto è straziante, ma ci vedo tutta la vita dentro. E' un pezzo ENORME a mio parere... se non cala ai prossimi ascolti, svetta già nella top 3.

Ho un po' di paura domenica ad ascoltarla insieme all'album, spero che il resto non la svaluti... Per esempio, a seguito di btw verrebbe svalutata,

ma io spero anche che btw non rientri nell'album, quindi sono di parte :P. Tutto dipende da cosa hanno combinato. Ovviamente un album tutto 

fatto di Daydreaming"s" non può esistere, ma... può davvero essere btw l'alternativa "leggera" a questo capolavoro?

Mi rieclisso, ma vi leggo :ph34r:

Saluti e buona giornata a voi.

EDIT: dimenticavo... a me ricorda troppo Field of Reeds... il che è anche positivo....

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11 minutes ago, Wanderer said:

Forse si @echoes osa un po' nell'arrangiamento (ma neanche tanto).  E si, ci sono bei suoni e un paio di bellissimi cambi armonici. 

Ma è un tipo di brano che ho sentito mille volte, da Videotape a How I Made  My Millions. 

 

Ma ci può anche stare eh. Penso che a volte ci si lasci prendere un po' troppo dalla sindrome della sperimentalità/novità a tutti i costi. 

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2 hours ago, echoes said:

No vabbè, l'ho ascoltata per la seconda volta con tanto di video e sono ancora più scioccato. È una cosa di una profondità insostenibile, la vera bellezza è nella sofferenza come ho sempre detto. Arte pura, musica e video. Ci vediamo domenica sera.

non concordo con questo assunto. 10 anni fa avrei concordato, non oggi. 

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28 minutes ago, kid a said:

Ma ci può anche stare eh. Penso che a volte ci si lasci prendere un po' troppo dalla sindrome della sperimentalità/novità a tutti i costi. 

no no come dici tu ci sta benissimo. E' questione di mie aspettative. E quindi, come si dice in gergo: cazzi miei!

Quanto alla vera bellezza solo nella sofferenza: che tristezza ragazzi. Anche un po'  limitante se mi posso permettere. 

 

Ad ogni modo, adesso mi lancio addosso gli insulti di tutti ma questa provocazione la voglio fare. 

Questo è il classico brano piacione dei radiohead. C'è tutto: Thom al piano, voce sofferta, introspezione, dolore, malinconia, un po' di archi che fan fico. Rassicurante - nel senso che ci ritrovi TUTTI gli ingredienti dei Radiohead che piacciono al pubblico che non è fan dei Radiohead. Che poi sono gli stessi che devono essere tranquillzzati dalla musica, ritrovare sempre gli ingredienti "sicuri": insomma quelli che ancora applaudono quando sentono Comfortably Numb in un qualsiasi bar eseguita da una qualsiasi cover band.

 E al tempo stesso è un brano che piace ai fan che appena sentono thom al piano e che canta (possibilmente di dolore, devastazione, crisi ecc) gridano al miracolo. 

Adesso ci sembra un capolavoro: tra tre anni non credo che ne parleremo allo stesso modo. 

 

 

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8 minutes ago, Wanderer said:

no no come dici tu ci sta benissimo. E' questione di mie aspettative. E quindi, come si dice in gergo: cazzi miei!

Quanto alla vera bellezza solo nella sofferenza: che tristezza ragazzi. Anche un po'  limitante se mi posso permettere. 

 

Ad ogni modo, adesso mi lancio addosso gli insulti di tutti ma questa provocazione la voglio fare. 

Questo è il classico brano piacione dei radiohead. C'è tutto: Thom al piano, voce sofferta, introspezione, dolore, malinconia, un po' di archi che fan fico. Rassicurante - nel senso che ci ritrovi TUTTI gli ingredienti dei Radiohead che piacciono al pubblico che non è fan dei Radiohead. Che poi sono gli stessi che devono essere tranquillzzati dalla musica, ritrovare sempre gli ingredienti "sicuri": insomma quelli che ancora applaudono quando sentono Comfortably Numb in un qualsiasi bar eseguita da una qualsiasi cover band.

 E al tempo stesso è un brano che piace ai fan che appena sentono thom al piano e che canta (possibilmente di dolore, devastazione, crisi ecc) gridano al miracolo. 

Adesso ci sembra un capolavoro: tra tre anni non credo che ne parleremo allo stesso modo. 

 

 

Compositivamente il pezzo è carino ed evocativo, ma niente di miracoloso. Condivide con Videotape una certa monotonia/carenza di sviluppo. L'arrangiamento sonoro, che come quasi sempre nel loro caso è trascendentale e riesce da solo a muovere le emozioni, fa un buon 80% del pezzo.

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9 minutes ago, Wanderer said:

no no come dici tu ci sta benissimo. E' questione di mie aspettative. E quindi, come si dice in gergo: cazzi miei!

Quanto alla vera bellezza solo nella sofferenza: che tristezza ragazzi. Anche un po'  limitante se mi posso permettere. 

 

Ad ogni modo, adesso mi lancio addosso gli insulti di tutti ma questa provocazione la voglio fare. 

Questo è il classico brano piacione dei radiohead. C'è tutto: Thom al piano, voce sofferta, introspezione, dolore, malinconia, un po' di archi che fan fico. Rassicurante - nel senso che ci ritrovi TUTTI gli ingredienti dei Radiohead che piacciono al pubblico che non è fan dei Radiohead. Che poi sono gli stessi che devono essere tranquillzzati dalla musica, ritrovare sempre gli ingredienti "sicuri": insomma quelli che ancora applaudono quando sentono Comfortably Numb in un qualsiasi bar eseguita da una qualsiasi cover band.

 E al tempo stesso è un brano che piace ai fan che appena sentono thom al piano e che canta (possibilmente di dolore, devastazione, crisi ecc) gridano al miracolo. 

Adesso ci sembra un capolavoro: tra tre anni non credo che ne parleremo allo stesso modo. 

 

 

 

Non credi che allora stesso discorso potrebbe essere fatto per Videotape?

Opinione comune è che Videotape sia un gran pezzo e, per ricollegarmi a quello che hai detto, nemmeno essa ha molta sperimentazione dentro; come Daydreaming assorbe gli ultimi e più sperimentali linguaggi musicali-espressivi per farne tesoro, assimilarli, in funzione delle capacità di songwriting e artistiche di Thom.

Io credo che non dovremmo giudicare questa fase Radiohead in base alla innovazione apportata allo sviluppo della musica contemporanea, quanto come un fenomeno prettamente popolare/sociale: in questo senso la sperimentazione è funzionale e non il fine. TKOL è molto più sperimentale dalla stessa Bloom; qui credo che abbiamo a che fare con il frutto più maturo, un sunto, di tutto quello che ha attraversato il percorso dei Radiohead, in modo quasi da suonare come subito un classico.

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Dov'è il dolore in Codex? Dov'è la malinconia?

E' una ballad abbastanza diversa dagli standard radioheadiani. 

 

@lotusflower70 Infatti, lo stesso discorso lo posso fare pure per videotape. 

La mia non è l'opinione comune, di questo ne sono al corrente;) Vi ho scritto che quel mio post è provocatorio e volevo solo farvi riflettere su alcuni punti che mi sono venuti in mente ascoltandola. Poi a me il pezzo piace, sinceramente. Ma penso sarebbe stato interessanti darvi un mio angolo visuale, anche un po' diverso. L'ho fatto sotto forma di provocazione anche per poter essere un po' più duro del solito in modo da farvi pensare...(non che io abbia la verità in tasca eh, ma quando uno si distacca un po' dal coro, prova a spiegarsi). 

Hai perfettamente ragione su due cose: intanto che bisogna vedere il disco - però si fa pour paler nell'attesa eh! - e quello che dici sul mezzo e non il fine è una cosa intrigante. Ma poi alla fine tutto si riduce a cosa cerchi nella musica. Posto che come scrivevo giorni fa, io i radiohead me li godo qualsiasi cosa mi diano oramai, è anche vero che non posso mentire a me stesso: io ho una predilezione per quando qualcuno prova a stupirmi. Al brano perfetto, cesellato, preferisco il brano magari imperfetto ma che mi stimoli a pensare, guardare, riflettere, analizzare. Ve l'ho detto che io sono un clinico negli ascolti...è un limite, ma è anche un'approccio alla musica. Poi se il brano è perfetto e mi stupisce, io muoi li sul colpo (per me Bloom è uno di quei pezzi..).

 

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12 minutes ago, Wanderer said:

Dov'è il dolore in Codex? Dov'è la malinconia?

E' una ballad abbastanza diversa dagli standard radioheadiani. 

 

@lotusflower70 Infatti, lo stesso discorso lo posso fare pure per videotape. 

La mia non è l'opinione comune, di questo ne sono al corrente;) Vi ho scritto che quel mio post è provocatorio e volevo solo farvi riflettere su alcuni punti che mi sono venuti in mente ascoltandola. Poi a me il pezzo piace, sinceramente. Ma penso sarebbe stato interessanti darvi un mio angolo visuale, anche un po' diverso. L'ho fatto sotto forma di provocazione anche per poter essere un po' più duro del solito in modo da farvi pensare...(non che io abbia la verità in tasca eh, ma quando uno si distacca un po' dal coro, prova a spiegarsi). 

Hai perfettamente ragione su due cose: intanto che bisogna vedere il disco - però si fa pour paler nell'attesa eh! - e quello che dici sul mezzo e non il fine è una cosa intrigante. Ma poi alla fine tutto si riduce a cosa cerchi nella musica. Posto che come scrivevo giorni fa, io i radiohead me li godo qualsiasi cosa mi diano oramai, è anche vero che non posso mentire a me stesso: io ho una predilezione per quando qualcuno prova a stupirmi. Al brano perfetto, cesellato, preferisco il brano magari imperfetto ma che mi stimoli a pensare, guardare, riflettere, analizzare. Ve l'ho detto che io sono un clinico negli ascolti...è un limite, ma è anche un'approccio alla musica. Poi se il brano è perfetto e mi stupisce, io muoi li sul colpo (per me Bloom è uno di quei pezzi..).

 

Hai l'approccio del musicista-scienziato! E' giusto così, che ognuno cerchi cose diverse dalla musica. Da musicista(un po')-umanista quale sono, sono davvero felice di vedere questo tentativo universale, sociale che stanno avendo: i Radiohead non credo di averli mai considerati davvero degli sperimentatori, ma grandi musicisti che assimilavano le cose più interessanti e innovative a disposizione. Credo non vada però mai dimenticato il rapporto con la società quando si parla di loro: guardiamo anche ai metodi di distribuzione, al rompere con la forma canzone nei primi anni 2000, al "it's up to you" di In Rainbows, alla politica di HTTT, alla critica della società moderna di OKC... Uno dei modi di essere artisti è appunto quello di poter provare a cambiare il mondo che sta intorno a noi; un altro modo di essere artisti è quello di mandare avanti la ricerca e la "scienza" dell'arte. Non per questo motivo però dovremmo svalutare né l'uno né l'altro modo.

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La stanza bianca con finestra e la luce che filtra non può essere collegato come riferimento allo sbiancamento dei profili social, o più in generale a un concetto di purezza, cancellazione e perdono?

Se fosse un riferimento a una stanza d'ospedale, manca il dettaglio del letto.

Mi gira in testa solo questo dubbio, il resto l'ho trovato incredibilmente caloroso, riappacifica con se stessi, col il mondo e con il desiderio d'amore, insomma universalità.

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