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A Light for Attracting Attention


Lacatus

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Cioè che maggiormente me lo fa distinguere da un lavoro dei Radiohead è la scarsa "identità".

Che magari c'è e io non ho colto.

Però ecco, IR parla di amore in modo maturo e certe volte astratto. Tkol del rapporto tra uomo, natura e tecnologia. AMSP è il disco del ricordo. Tutto ciò esplicitato oltre che dalla musica, pure da immagini e titoli.

 

Ecco qui non trovo alcuna tematica di fondo, le immagini non c'entrano una mazza e i titoli sono veramente brutti.

 

La musica mi sta piacendo assai invece

 

 

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The same: ha gli stessi synth di Amok, solo meno compressa. Testo sembra banalotto, ma bella bella, fa salire le aspettative per il resto del disco. 

The opposite: mah. Il cazzeggio del finale di Identikit live, ma allungato. Mah.  

You will never bla bla: C´era bisogno di una nuova bodysnaccia? No. 

Panavision. Confermo le impressioni iniziali. Classico pezzo di Thommino. Quando gioca su queste atmosfere per me vince sempre. Bellissima. Ehilá, fiati e archi non me li ricordavo, azzo! Finale col riverbero di Bloom. :clapclap:

The smoke: :zzz:noia. 

Speech Bubbles: minkia canzone. Madonna benedetta dell´incoroneta. Anche qui, tanti topoi radioheadiani. Ma che roba. Spero che reggerá con gli ascolti. Bellissima. 

Thin thing: confermo che é il pezzo mi piacque di meno del concerto di Glasto e che mi fece venire dubbi in generale su questo progetto. Per me é veramente brutta, anzi nemmeno brutta, la trovo inutile, nonostante i trick di Godrich per renderla piú interessante. E ci sta davvero male dopo quella carezza di Speech Bubbles. E non mettiamo in mezzo i Goblin per favore.

Open the floodgate: uno dei pezzi inediti che attendevo di piú. Anche questa delicatissima. Bella. Bella davvero. 

Free in the knowledge: anche qui confermo l´impressione iniziale. Wannabe Neil Young. Era e rimane banalotta per me. Testo davvero didascalico. No. 

 A hairdrier: mr magpie reloaded. sia per il testo che per la musica. boh. 

White flag: devo inquadrarla. la parte centrale sembra uscita dall´esorcista, tubular bells infernali. Giá dimenticata. 

We dont know: boh. Ful stop reloaded. Un po´ inutile. Magari dal vivo é figa. Anche qui il finale coi synth di Amok. Abbastanza insipida comunque. 

Squirting: anche questa l´avevo giá sentita un paio di volte su youtube. Perché non l´hanno messa su AMSP? Questa Colin l´avrebbe fatta svoltare, cosí mi sembra incompleta. Non mi fa stracciare le vesti comunque. 

 

Mah. Ovviamente riascolteró con calma. Ma cosí a caldo faccio molta fatica a capire il vostro entusiasmo. Ci sono una manciata di pezzi buoni, alcuni appena sufficienti ed un paio di ciofeghe, al limite del fastidio. Dopo un ascolto eh, quindi conta poco niente, ma la prima impressione é questa. Inizia col botto, ma poi sembra perdersi in alcune jam session allungate e ripulite. Tutto ovviamente impacchettato benissimo, ma trovo almeno la metá dei pezzi proprio debole. 

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9 minutes ago, jimy84 said:

Questa Colin l´avrebbe fatta svoltare, cosí mi sembra incompleta

Hai riassunto in dieci parole il problema (per me) del disco: la mancanza della corposità data da altri strumentisti. Non dirò proprio di quei tre, ma è sottinteso.

Lo riascolterò ovviamente, ma così di primo impatto... un grande mah, tendente alla delusione a parte un pezzo che svetta nettamente, Speech Bubble. 

Non mi aspettavo niente di diverso comunque: se loro due sono sempre stati i cervelli della band (ok), manca il collante che ha sempre reso il tutto unico, non c'è tanto da discutere. Qui mi danno l'idea di aver fatto un collage delle loro ultime influenze, ma se manca il Super Attack... Per inciso, non mi aspettavo un disco dei Radiohead ovviamente, e le prove di Yorke solista sono nettamente superiori a questo patchwork.

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Molto interessante quello che scrivete. 

Secondo me non c'è proprio una tematica di fondo in questo disco,  se non che in questi Smile il trio "loose up", si lascia andare in maniera molto piu libera. Questo li distingue dai radiohead e li apprezzo per questo. E d altro canto se le dinamiche interne ed esterne non fossero diverse forse non avrebbero fatto un altra band

Certo che è pure un disco "wannabe" radiohead ma che non puo e non vuole esserlo e il suo essere sia la prima cosa - un nuovo trio con nuove dinamiche - che la seconda cosa - un trio che si porta dietro piu di qualcosa -, è un po la croce e delizia del lavoro.

Ma io proprio per questo mi sono fatto l idea che gli smile siano per jonny e thom una necessita perche o loro o uno degli altri tre non possono continuare come rh. 

Questo disco è un continuo dialogo tra opposti. È bello che ti dia l'idea di un nuovo rito iniziatico ma è un rito iniziatico di tre 50enni, che si sono comunque portati un bagaglio dietro.

 

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6 minutes ago, Wanderer said:

 

Questo disco è un continuo dialogo tra opposti. È bello che ti dia l'idea di un nuovo rito iniziatico ma è un rito iniziatico di tre 50enni, che si sono comunque portati un bagaglio dietro.

 

ottimo edo. Se vi ricapita poi con calma riguardatevi i live di Londra perche l'atmosfera che si respirava era esattamente questa.

 

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La tematica di fondo c'è eccome. Evidente in modo cristallino.

Musicalmente non ha niente a che spartire con tkol, come ho spesso letto in giro. Al limite trovo alcune soluzioni mutuate da pool (ad es. burn the witch, identikit e present tense) ma a differenza di quest'ultimo è molto più audace e non cerca l'applauso a tutti i costi. Si sente tutta la soffocante prigionia della libertà.
In generale, a parte alcuni episodi minori, un trionfo di psichedelia della miglior fattura.

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12 minutes ago, Gasba said:

La tematica di fondo c'è eccome. Evidente in modo cristallino.

Musicalmente non ha niente a che spartire con tkol, come ho spesso letto in giro. Al limite trovo alcune soluzioni mutuate da pool (ad es. burn the witch, identikit e present tense) ma a differenza di quest'ultimo è molto più audace e non cerca l'applauso a tutti i costi. Si sente tutta la soffocante prigionia della libertà.
In generale, a parte alcuni episodi minori, un trionfo di psichedelia della miglior fattura.

La tematica c'è si hai ragione e secondo me è la stessa del perche sono nati gli smile :  loose up. Meno controllo e piu arrendevolezza. Ne è venuta fuori un isola acustica dalla vegetazione fitta, con le sue vette e colline e i suoi colori psichedelici, dove notte e giorno si mescolano. Certo che è un disco con dei limiti. - di scrittura, di ispirazione - ma la sua liberta è voglia è un infuso che seduce. 13 brani che sono vari punti nella mappa di questo nuovo inizio, di questa isola smeraldina. Per questo per me questo non è un disco Radiohead e cercarvi gli assenti ha il giusto senso

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2 minutes ago, Wanderer said:

La tematica c'è si hai ragione e secondo me è la stessa del perche sono nati gli smile :  loose up. Meno controllo e piu arrendevolezza. Ne è venuta fuori un isola acustica dalla vegetazione fitta, con le sue vette e colline e i suoi colori psichedelici, dove notte e giorno si mescolano. Certo che è un disco con dei limiti. - di scrittura, di ispirazione - ma la sua liberta è voglia è un infuso che seduce. 13 brani che sono vari punti nella mappa di questo nuovo inizio, di questa isola smeraldina

Ma poi come dicevo mesi fa il tema del ricominciare, del mutare, del cambiar faccia è ovunque nei testi.

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The Same - Strepitosa, uno di quei salmi minimalisti che venero. Un po' EIIRP un po' Last I Heard

The Opposite - piacevole ma non lascia il segno 

blablabla Television - Skip fisso, inascoltabile

Panavision - Aveva tutto per essere uno di quei pezzi che adoro tra Thriller EP ma le orchestrine di Jonny la rendono un "mah". Non convince

The Smoke - The Opposite con patate

Speech Bubble - Perla n.2 anche se è un po' troppo Present Tense. Splendida.

Thing Thing - Psichedelia da cervelli fritti in stile Tago Mago. Bomba, forse l'unico tra i pezzi del disco che indica una direzione che non avevano mai preso prima.

Open The Floodgates - La linea vocale pare uscita da Amok (mi ricorda Ingenue come tipo di pezzo), fa parte di quelle ballad falsettose che adorava Thom intorno al 2012-14. Noia, non incide.

Free In The Knowledge - La ballad folk che TKOL avrebbe voluto ma non ha avuto. Stupenda.

A Hairdryer - Malatissima con una chitarra jonnesca made in HTTT. Promossissima.

Waving a White Flag - Perla nascosta con synth da supermario. Inizialmente indecifrabile ma esce alla lunga.

Skrting on The Surface - Vabbè nulla da dire, questa è una delle robe migliori dei Radiohead recenti. 

 

 

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Dopo 5 giorni di ascolti (e prima di allora avevo solo sentito le canzoni dal vivo massimo una volta)

True Love
The Same
The Opposite (non sembra apprezzatissima qui, ma trovo gli intrecci di chitarra e voce irresistibili)
Speech Bubbles
Open the Floodgates
Free in the Knowledge
We Don't Know What Tomorrow Brings

Belle ma mi arrivano piu' al cervello che al cuore
Pana-vision
Thin Thing
Skrting on the Surface (*amavo* la versione 2009 e non detestavo la versione 2012, questa e' sofisticatissima ma non mi viene voglia di riascoltarla)

6- stiracchiato e skip quasi fisso
You Will Never Work in Television Again
The Smoke

Ancora da decifrare ma promettenti
A Hairdryer
Waving a White Flag

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3 minutes ago, Lacatus said:

Questi dietro-le-quinte sono goduriosissimi :clapclap:

A proposito: ma non c'era tipo un documentario in arrivo dove avrebbero mostrato cosa è accaduto nelle session di ALFAA?

Dovrebbe.

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